sabato 26 gennaio 2019

Tropico del cancro - Henry Miller


Titolo originale: Tropic of cancer (1934)

“Non ho soldi, né risorse, né speranze. Sono l’uomo più felice del mondo”
Nell’incantata, effervescente Parigi degli anni trenta, precisamente nel 1934, viene pubblicato da un piccolo editore un libro intitolato Tropico del Cancro: sarà la miccia di uno scandalo morale e di un’insurrezione letteraria che attraverserà tutto il secolo. Negli ambienti più conservatori si parla di pornografia, nei caffè avanguardisti si inneggia alla rivoluzione: la verità è che Tropico del Cancro è uno dei grandi capolavori della letteratura novecentesca, un romanzo autobiografico insostituibile per la forza e la fluidità del suo linguaggio, la potenza del suo immaginario, la vivida resa degli ambienti e dei caratteri. È lo stesso Miller a parlarci di sé in prima persona, a raccontarci dei suoi amici, dei miseri eppure vibranti quartieri che attraversano e vivono. Di ubriachezza in ubriachezza, di donna in donna, di rissa in rissa, di illuminazione in illuminazione. Con una scrittura travolgente e fluviale, che trasfigura ogni evento delle piccole, eccezionali vite che sono le vite di tutti noi, facendole diventare un’epica nuova, l’epica dell’essere umani, un’epica che cantiamo tutti ritrovando in noi la sete di libertà di questo straordinario scrittore. (http://www.feltrinellieditore.it)

Volete un parere sincero? Una noia mortale. Non vedevo l'ora di finirlo.
Il libro è praticamente un enorme flusso di pensieri, alcuni con una logica, altri veramente deliranti al punto che ho rinunciato a capire cosa voleva dire. Molte pagine piene di prostitute, molta volgarità più che erotismo. Molto maschilismo. Alcune riflessioni interessanti e profonde, in particolare il sentimento che prova l'autore ad essere uno senza soldi e senza speranze. Tuttavia, non è che il protagonista faccia poi molto per migliorare la propria vita...
Non sto a perdere troppo tempo nel parlare di questo libro. L'ho finito perchè mi tornava comodo per alcune sfide, ma sinceramente avrei fatto meglio a leggere altro e non credo che leggero il seguente "Tropico del capricorno".
Una cosa che mi ha fatto sorridere: in Francia i bidet sono praticamente sconosciuti, a parte dalle prostitute che ne hanno tutte uno.. mah.
Gli dò la sufficienza solo perchè riconosco che ai suoi tempi possa aver avuto un suo scopo.
Mio voto: 6 / 10 

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