sabato 13 febbraio 2021

Il duca e io - Julia Quinn


Titolo originale: The duke and I (2000)

Londra, 1813. Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, nuovo duca di Hastings ed erede di uno dei titoli più antichi e prestigiosi d'Inghilterra, è uno scapolo assai desiderato. A dire il vero, è letteralmente perseguitato da schiere di madri dell'alta società che farebbero di tutto pur di combinare un buon matrimonio per le loro fanciulle in età da marito. E Simon, sempre alquanto riluttante, è in cima alla lista dei loro interessi. Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima e intende trovare il marito perfetto per la maggiore delle sue figlie femmine, che ha già debuttato in società da un paio d'anni e che rischia di rimanere - Dio non voglia! - zitella. Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del "mercato matrimoniale", Daphne e Simon, vecchio amico di suo fratello Anthony, escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace. Ciò che non hanno messo in conto è che, ballo dopo ballo, conversazione dopo conversazione, ricordarsi che quanto li lega è solo finzione diventerà sempre più difficile. Quella che era iniziata come una recita sembra proprio trasformarsi in realtà. Una realtà tremendamente ricca di passione e coinvolgimento. (ibs.it)

Qualche anno fa avevo letto il terzo libro della serie, quello su Benedict, scoprendo in seguito il fatto che fosse una serie basata sugli otto fratelli. E mi ero ripromessa di leggere presto anche gli altri. Così, visto anche che in tv è stata trasmessa la serie, volevo leggere il libro prima di vederla. (Infatti, appena ho finito il libro, sono andata a recuperare le serie tv eh eh...)
La prima cosa che ho pensato confrontando i personaggi, è che Simon viene descritto come castano con gli occhi azzurri molto espressivi, mentre nella serie tv è un ragazzo di colore con gli occhi scuri. Anche altri fatti allontanano la serie dal libro (tipo la regina che nel libro non esiste, il principe non esiste, Nigel non è un vecchio ma sembra quasi un ragazzo con problemi psichici, e altro). 
Ma qui sto parlando del libro, e allora vedo di rimanere lì concentrata. 
Partiamo dal fatto che è un libro d'amore, per cui sappiamo già come andrà a finire, dobbiamo solo capire il come. Ho trovato Daphne un po' "barbosa" quando continua mille volte a dire che ha esperienza con gli uomini perchè ha tre fratelli più grandi. Ovviamente, lei e Simon intendono due tipi di esperienze completamente diverse... e dell'esperienza di cui parla Simon, lei, come tutte le ragazze dell'epoca, non sa proprio nulla.
Secondo me la storia parte proprio sbilanciata. Simon vuole una cosa, Daphne ne vuole un'altra. E nonostante si amino, nessuno vuole cedere, sono costretti a forzare l'altro. Simon è costretto a sposarsi, Daphne è costretta ad "abusare" di Simon da ubriaco per poter avere il suo seme. Mah. Secondo me non ci fa bella figura nessuno dei due. Un po' mi ha dato fastidio sia l'insistenza di Daphne sia il silenzio di Simon sulle ragioni per cui non vuole figli. Tutte cose, secondo me, che andrebbero messe in chiaro prima di cominciare a trombare come ricci... soprattutto dal momento che i due personaggi si consideravano anche "amici" e invece di questo grosso problema non ne parlano mai, è così e basta. Non so, sono due personaggi che, seppur mi piacciono come coppia, hanno veramente una base di egoismo molto forte. Chiaramente ad un certo punto lui si ravvede, o meglio è Daphne che per tirare l'acqua al suo mulino prova a fargli venire un dubbio. Ma il vero cambiamento arriva quando Simon si rende conto che desidera anche lui quel figlio in arrivo. Nella serie tv, Lady Danbury accompagna Simon quasi come un figlio e lo fa riflettere su alcune sue posizioni, nel libro manca completamente questo loro dialogo.
L'ho letto in fretta, è scorrevole, anche se non mi ha troppo convinto. Forse bisognerebbe capire se in lingua originale ha più verve. Il doppio finale poi boh. Più che altro, del finale mi ha dato molto fastidio che salta di venti anni e rivela anche troppo di Colin. Forse, volendone fare una "saga familiare" l'autrice avrebbe dovuto concatenare un po' meglio le storie dei vari fratelli, mentre in questo libro gli altri fratelli sono molto di contorno. Ogni libro, in pratica ha vita a sè.
La più intrigante rimane Lady Whistledown, che ovviamente non si sa chi sia, l'autrice dice solo che "una giovane donna sta scrivendo". Io ho una mia idea, ma immagino che verrà svelata nell'ultimo libro. (ecco, se avete visto la serie tv, vi hanno già svelato il segreto... che era comunque la persona a cui pensavo io).
Ho intenzione di proseguire la serie, un po' alla volta. Il libro su Benedict mi era piaciuto moltissimo, questo sono ancora indecisa, ripeto non mi ha fatto impazzire nè accalorare.
Mio voto: 6 

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