domenica 24 giugno 2018

Cronache di piccoli miracoli - Darcie Chan


Titolo originale: The Mill River recluse - 2011

L’istante più bello della sua vita. Così Mary McAllister ricorda la prima volta in cui ha varcato la soglia della grande casa di marmo in cima alla collina di Mill River. Era il giorno del suo matrimonio e, tra le braccia di Patrick, il giovane più ricco e affascinante della città, Mary si era sentita al sicuro, protetta. Ancora non sapeva che l’animo di Patrick era nero come la notte e che quella casa sarebbe diventata la sua prigione… Sono passati sessant’anni dalla morte del marito, eppure Mary non riesce a dimenticarlo e ha ancora paura di lui, del suo carattere violento, dei suoi eccessi. In realtà, Mary ha paura di tutto e di tutti e vive come una reclusa, oggetto di chiacchiere e di congetture da parte degli abitanti di Mill River. L’unico suo contatto con l’esterno è padre Michael O’Brien, arrivato in quella tranquilla cittadina poco prima del matrimonio di Mary e vincolato a lei da una singolare promessa. Col tempo, padre O’Brien è diventato gli occhi e le orecchie di Mary; è l’unico a conoscere la vera storia della donna e, soprattutto, i numerosi segreti che la legano a ciascun abitante di Mill River. Segreti che adesso stanno per essere rivelati…
Diventato un fenomeno editoriale grazie al passaparola, il romanzo d’esordio di Darcie Chan racconta, con delicatezza e infinita umanità, una storia che parla a ognuno di noi. Perché il male può essere grande, ma talvolta, per cancellarlo, basta un piccolo gesto d’affetto… (www.anobii.com)

Libro letto sotto l'ombrellone. Mi intrigava molto la trama, ma a fine lettura sono rimasta un pochino delusa. Di solito, diffido molto da quei libri definiti come "casi editoriali", e in effetti ammetto che è una lettura gradevole ma ha alcune pecche.
L'autrice è stata bravissima a creare un personaggio (Patrick) incredibilmente sgradevole, al punto che quando è morto ho veramente gioito (sì lo so non è bello, ma era un personaggio veramente orribile).
Ciò che è successo a Mary ci viene svelato un po' alla volta. In effetti ha vissuto una terribile esperienza. E nonostante lei sia incredibilmente legata agli abitanti del paese, questo non basta a farla uscire dalla casa di marmo sopra la collina.
C'è una specie di colpo di scena, ma si capisce ben prima che l'autrice ce lo sveli.
La narrazione è su due piani temporali. C'è la vita di Mary da giovane, quando conosce Patrick e si sposa. Poi c'è la vita di Mary sessant'anni dopo, e qui si aggiungono le vite di alcuni abitanti del villaggio: Kyle, il poliziotto vedovo che si è trasferito in questo paesino con la figlioletta; Claudia, la maestra che soffre per il suo peso; Ruth, moglie del capitano della polizia, che gestisce la panetteria-pasticceria del paese.
E poi c'è padre Michael, che appena arrivato al paese ha celebrato il matrimonio di Mary e Patrick, e in quel paese è praticamente rimasto un po' incastrato per una promessa fatta al nonno di Patrick. E' l'unica persona con cui Mary parla ed è lui che racconta a Mary tutto ciò che accade agli abitatni.
La scrittura è scorrevole, si legge bene. Ci sono personaggi terribilmente buoni e personaggi terribilmente cattivi. Sembra un po' una favola, dove c'è una fata buona che aiuta anonimamente le persone in difficoltà.
In effetti, concordo con quanto dice nella presentazione, è un libro che con delicatezza riesce a parlare di problemi molto delicati.
Lettura piacevole, un po' buonista forse, però ci ricorda che fare il bene riempie il cuore.
Come sempre, il titolo in italiano non c'entra molto con quello originale.
Mio voto: 8 / 10

giovedì 14 giugno 2018

Il giardino delle farfalle - Dot Hutchison


Titolo originale: The butterfly garden - 2016

Vicino a una villa isolata c’è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un’ombra gentile e... una collezione di preziose “farfalle”: giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c’è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell’FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all’ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere... (www.newtoncompton.com)

Maya ha avuto un'infanzia terribile. Figlia di due genitori divorziati che se la sono dimenticata su una giostra perchè troppo presi dai loro nuovi compagni, ha vissuto per qualche tempo dalla nonna, una appassionata di soap opera che ha riempito di animali imbalsamati la sua casa, sottoposta alle attenzioni pedofile di un vicino di casa, ad un certo punto scappa a New York dove trova lavoro in un ristorante e condivide un appartamento con sette colleghe. Finchè un giorno si risveglia nel "Giardino", una specie di enorme serra sottovetro dove le ragazze vanno dai 16 ai 21 anni e vengono "accudite" da questo Giardiniere, che le tatua, le stupra, le ama in un modo malato tutto suo. E, soprattutto, quando una ragazza arriva a 21 anni, la immola per mantenerne intatta per sempre la sua bellezza.
Il libro parte con Maya che viene interrogata dagli agenti, e a poco a poco, rievoca tutto ciò che è successo. La ragazza non dice (fino all'ultima pagina) qual è il suo vero nome. Maya è il nome che le ha dato il Giardiniere dopo averle tatuato le ali sulla schiena, ma già prima aveva assunto un nome falso per nascondersi a New York.
Il racconto della vita all'interno del Giardino si alterna a momenti in cui Maya parla della propria vita prima di quell'incubo, davanti a poliziotti esterrefatti dall'orrore che ha dovuto sopportare.
Mi è molto piaciuto il personaggio del detective Victor Hanoverian, sposato, con figlie adolescenti, che con molta calma riesce a capire come far parlare Maya senza costringerla.
E' un libro che ho divorato in due giorni. Difficile metterlo giù perchè la storia, per quanto con dettagli piuttosto terribili, è incalzante e si vuole arrivare alla fine. A differenza di altre ragazze, Maya ha trovato un modo per non soccombere alla disperazione, legge libri e aiuta le nuove arrivate ad ambientarsi per superare lo shock, così come ha fatto Lyonette quando è arrivata lei.
Maya racconta le privazioni e le umiliazioni subite senza scomporsi e i due agenti dell’FBI capiscono che la ragazza nasconde qualcosa o sta proteggendo qualcuno.  
Da alcune presentazioni che avevo letto, temevo fosse un horror e ho iniziato la lettura con un po' di ansia. Ma più che sulle scene cruente, l'autrice gioca molto sulla psicologia dei personaggi, svelando a poco a poco ciò che è accaduto e le "motivazioni" che dietro ad esse si nascondono. Lo stesso Giardiniere, che ha decisamente dei problemi mentali, a modo suo (molto suo) ama e cura queste ragazze.
Purtroppo, secondo me fa uno scivolone sul finale, buttando lì una specie di colpo di scena che mi ha spiazzato e mi ha costretto a rileggere le ultime pagine per capire dove gli agenti avevano capito questa cosa, peraltro non trovando indizi a sostegno (SPOILER: come ha fatto Maya a capire chi era la farfalla scappata anni prima?? l'ha letto sul libro delle farfalle?? ma quando??).
Nel complesso, una gradevolissima lettura. Sicuramente leggerò altri libri di questa autrice.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

mercoledì 13 giugno 2018

La cinquina del premio Strega

Si è svolta stasera, 13 giugno, a casa Bellonci, la votazione dei 12 semifinalisti del Premio Strega.

Ed ecco la cinquina dei candidati alla vittoria, che verrà proclamata giovedì 5 luglio a Villa Giulia:

- Helena Janeczek, "La ragazza con la Leica" 256 voti
- Marco Balzano, "Resto qui" 243 voti
- Sandra Petrignani, "La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg" 200 voti
- Lia Levi, "Questa sera è già domani" 173 voti
- Carlo D'Amicis, "Il gioco" 151 voti.

Il numero dei votanti ha ormai raggiunto un totale di ben 660 aventi diritto, e non è semplice prevedere il risultato finale. Finora, poi, non ci sono state le tradizionali polemiche. 
Vedremo cosa succederà il 5 luglio.

w…w…w…wednesdays #118




"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  
Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (118^ puntata - mercoledì 13 giugno 2018):

1) cosa stai leggendo?
-  il giardino delle farfalle- hutchison

2) cosa hai appena finito di leggere?
- cuore di cane - bulgakov
- la ragazza del mare - sara zarr
- sul filo del rasoio - gerritsen

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- probabilmente un altro giallo 

martedì 12 giugno 2018

Sul filo del rasoio - Tess Gerritsen

Titolo originale: Keeper of the bride - 1996

Se Nina potesse scegliere dove trovarsi in quel momento, di certo non sceglierebbe quella città. Dopo essere stata abbandonata sull'altare senza una ragione, infatti, una bomba esplode nella chiesa e poco dopo una macchina la insegue tentando di mandarla fuori strada. Qualcuno la vuole morta, ma chi? Ha bisogno di aiuto per scoprirlo e Sam Navarro è il migliore sulla piazza. Come agente, lui sa che non è conveniente approfondire i rapporti con una donna che ha bisogno di protezione, ma come uomo gli è difficile perché Nina lo attira come ape al miele. Ma ora non c'è tempo. Un incubo li imprigiona e loro devono decifrare la verità prima che sia troppo tardi. (www.ibs.it)

Questo romanzo fa parte di quella serie giallo/rosa che ha scritto la Gerritsen. E' un giallo nel senso che Navarro deve investigare sull'attentatore dinamitardo e sul perchè voglia uccidere Nina. Ed è un romanzo rosa perchè poi molta parte della storia è occupata dalla relazione, che non dovrebbe nascere ma nasce lo stesso, tra Navarro e la sua protetta.
Stile scorrevole, si legge bene. Non è un capolavoro del giallo, sicuramente, ed in alcuni punti secondo me "salta" qualche dettaglio, ma nel complesso la storia regge. Il motivo per cui vuole uccidere Nina, secondo me è un po' "debole", ma visto che il colpevole probabilmente non c'è tutto con la testa beh ci può stare.
Adatto per chi vuole rilassarsi senza farsi venire il panico del thriller.
Come sempre, in italiano il titolo viene tradotto a casaccio; sì, va beh, c'è un riferimento al "filo del rasoio" ad un certo punto, ma stava tranquillamente bene la traduzione originale ("Il custode della sposa").
Mio voto: 7 / 10