lunedì 29 settembre 2014

Labirinto di indizi - Robert B. Parker



titolo originale: walking shadow

Port City, Massachussetts. Un piccolo teatro che ha una notevole fama di mettere in scena degli spettacoli piuttosto d'avanguardia.  E' qui che viene chiamato il detective Spenser dal direttore della compagnia teatrale, Christopholous, che sostiene di essere pedinato. Ma l'investigatore non ha nemmeno il tempo di cominciare le indagini che, durante la rappresentazione di una commedia molto controversa, il primo attore della compagnia, Craig Sampson, viene ucciso.
Spenser, aiutato da Hawk e da Vinnie Morris, comincia ad interrogare gli altri attori della compagnia, mentre un'altra attrice, Jocelyn Colby, sostiene di sentirsi pedinata anche lei.
Spenser non riesce ad acciuffare questa ombra che cammina, ma si barcamena tra gli indizi, all'interno di una comunità con molti cinesi che lo "incoraggiano" a lasciar perdere le indagini. Cosa che ovviamente Spencer non fa...

Ho trovato questo libro per caso, mi serviva qualcosa per il "Monthly keyword" e ho scelto questo breve giallo del 1994 che ho scoperto essere parte di una serie di libri sul detective Spenser, da cui è stata anche tratta una serie tv.
Il libro si legge piacevolmente, narrato in prima persona proprio da Spenser. I personaggi sono interessanti. Sono molto divertenti gli scambi di battute tra Spenser e il suo assistente Hawk e tra Spenser e la sua compagna Susan.  
Non ero arrivata a risolvere il caso, ma magari mi sono fatta distrarre dalla criminalità organizzata e dall'ambiente circostante...
La cosa che mi chiedo: perché, quando viene tradotto un libro, non possiamo mantenere il titolo originale, soprattutto quando ha un significato mentre il titolo in italiano non c'entra niente?? Mah.
Mio voto: 7 / 10



mercoledì 24 settembre 2014

10 verità che una "book blogger" non dovrebbe mai rivelare

Ho trovato questo articolo simpatico sul blog di Valentina, e mi sono andata a leggere anche il blog a cui rimanda, startfromscratch di Maria. 
Maria confessa i suoi 10 peccati di blogger imperfetta e suggerisce di condividere i nostri peccati con lei. In molte cose sono d'accordo con lei (e con Valentina).
Allora…

1 - non leggo recensioni troppo lunghe, a meno che non siano scritte in maniera terribilmente accattivante. Non ho la pazienza di farlo. Soprattutto se poi sembrano articoli filosofici pieni di concetti astratti e rinvii ad altri libri o cose del genere. No, mollo prima.

2 - faccio ancora fatica a capire la lunghezza "ideale" delle mie recensioni. A volte mi trovo a liquidare libri in due parole, altre volte mi rendo conto che scrivo troppo e nemmeno io mi rileggerei. Sarà che non mi piace nessuna delle due cose (scrivere poco e scrivere troppo), ma ancora ho grosse difficoltà. Mi piace fare una parte riassuntiva e una parte di commento. Per fare una recensione impiego ore, troppo troppo troppo tempo. E' una cosa su cui devo lavorare ancora molto. D'altronde, non ho poi la presunzione di essere perfetta :-D

3 - leggo volentieri le recensioni di altre blogger, mentre evito abbastanza le recensioni dei critici letterari di professione. Ho, tendenzialmente, l'impressione che le blogger siano più spontanee. In ogni caso, letta una recensione, decido autonomamente se leggere o meno il libro eh eh.
Non riesco a capire le blogger che pubblicano solo la trama del libro senza commentarlo nemmeno minimamente (e me ne sono capitati diversi sott'occhio).

4 - non amo i blog che mischiano troppo gli argomenti. Preferisco i blog monotematici (nella fattispecie, che parlino solo di libri e dintorni). Anche questo blog, nella mia idea iniziale, era nato per contenere tutti i miei hobby, la lettura ma anche gli hobby creativi; poi, cammin facendo, mi sono resa conto che il "caos" non mi piaceva e ho deciso di dedicarlo solo ed esclusivamente a ciò che riguarda i libri. 
Quando trovo un blog che spazia troppo tra gli argomenti, tendo a non leggerlo. Così come tendo a non leggere i blog dove ci sono troppi brilluccichii, cursori in movimento, musichette di sottofondo (noooo!!).

5 - non chiedo libri in omaggio alle case editrici. Non ne avrei il coraggio. Ammetto che mi piacerebbe un giorno essere contattata da una casa editrice e sentirmi dire che vorrebbero sapere il mio parere su un determinato libro, ma non lo vado certo a chiedere.

6 - il mio acquisto di libri è calato. E il paradosso sta nel fatto che invece le mie letture sono aumentate a dismisura! La verità si compone in tre cause. Primo: ho la casa invasa da libri, ormai sono in doppia fila sulla libreria. Compro solo certi libri perché ci tengo ad averli nella versione originale e conservarli. Secondo: qualche problema economico mi ha portato a tornare a frequentare la biblioteca con assiduità, sebbene non abbia mai amato particolarmente i libri troppo smanazzati. Terzo: mi hanno regalato un ebook reader per Natale e, nonostante lo avessi avversato ostinatamente, devo ammettere che è molto comodo e lo uso abbastanza. Com'era quella frase? Solo i cretini non cambiano mai idea? Qualcosa del genere… diciamo che nella vita mi sono trovata spesso a riconsiderare cose di cui in precedenza avevo detto "non farò mai" ;-) 

7 - amo sottolineare i libri. I miei ovviamente, quelli altrui no. Amo segnarmi dei punti che poi voglio considerare quando faccio il "riassunto". Perché sì, letto un libro ne faccio un riassunto abbastanza dettagliato, da cui poi taglio e risistemo per fare la recensione. Questo spiega sicuramente perché ci metto ore a farla ahahah. Quando prendo i libri in prestito, sono munita di post-it tagliati in striscioline che attacco nei punti che voglio ricordare. Se il libro è mio, sottolineo. Se leggo sull'e-book reader uso la funzione evidenziatore. 
Al contrario, mi disturba molto leggere un libro che qualcun altro ha sottolineato. Non sopporto chi lo fa sui libri della biblioteca e non sopporto le orecchie alle pagine (perdonami Valentina!!)

8 - generalmente non sono attratta dai casi letterari. Se un libro è super osannato, tendo a non leggerlo subito, aspetto che cali l'entusiasmo e poi forse lo leggo. Forse. 

9 - vario molto nei generi di lettura, anche se cerco di evitare horror, fantascienza e mattoni storico-filosofici perché proprio non li reggo. Leggo anche novità ed esordi, magari non moltissimi e con un po' di scetticismo. Vado a periodi, diciamo. Probabilmente, le reading challenges e il gruppo di lettura, mi portano a cercare e leggere libri che magari non leggerei. Mi piace questa cosa. Altrimenti penso che rimarrei fissa su gialli e romanzi tipo Kinsella eh eh.

10 - un libro mi deve colpire. Quando lo vedo sullo scaffale, mi deve scattare il colpo di fulmine. Non mi interessano le edizioni super lusso. Spesso mi capita di essere attratta da una copertina (e ammetto che spesso sono state copertine su cui compariva un animale..). Se mi attira la copertina poi leggo la trama. Se mi attirano entrambe, il libro ha buone probabilità di venire a casa con me. L'autore, in effetti, è l'ultima cosa che guardo, è quasi irrilevante. Mi è capitato in questo modo di leggere libri molto belli di autori che nessuno conosceva :-D

Questi i miei 10 peccati… Oltre ad essermi divertita, spero che la coscienza di Maria possa "beneficiare dei miei peccati" :-D
E concludo con la sua citazione: "Pentiti, lettore inadeguato, pentiti!"

martedì 9 settembre 2014

Cinquanta sfumature di rosso - E. L. James



titolo originale: Fifty shades Freed

Christian e Ana sono sposati e vanno in luna di miele in giro per l'Europa. Con alcuni flashback, Ana ripensa ai giorni prima del matrimonio e alla cerimonia stessa, con le sue speranze e le sue paure.
Ora è Mrs Grey, e deve imparare a vivere 24 ore al giorno insieme a Christian e alle sue ossessioni: quella del controllo, quella di essere abbandonato. Convivere coi suoi incubi che lo tormentano ogni notte.
Christian e Ana sembrano trovare un equilibrio. Ma sarebbe troppo facile se finisse qui e il libro non esisterebbe. Il passato torna a fare capolino, chiedendo a Christian di fare i conti.

Credo che la trilogia di E. L. James si sia chiusa in calando. Ho amato la storia di Christian e Anastasia, ma questo libro sembra scritto più per fare volume. Innanzitutto, dimezzerei ampiamente le pagine di sesso; sono una marea e distolgono solo l'attenzione dalla storia, oltre ad essere abbastanza noiose e ripetitive. In breve loro vanno d'accordo, poi succede qualcosa per cui litigano (principalmente perché lei gli disubbidisce), lui si infuria e fanno sesso per "punizione", poi si rilassano e fanno sesso "tranquillo". E questo di continuo. Ogni tanto viene inframmezzato da alcuni "colpi di scena": viene incendiata la sala del server della ditta di Christian, riappare Jack Hyde (ma ce lo aspettavamo..), riappare Leila (inutilmente peraltro), riappare Elena (giusto per farli litigare qualche pagina) e altre cose.
Ana vuole continuare ad avere una sua vita, di cui fa parte il lavoro; Christian vorrebbe che facesse semplicemente la signora Grey.
Trovo che in questo terzo libro la storia sia troppo tirata per le lunghe. Credo che l'autrice abbia voluto spiegare perché Christian ha questa atroce mania di controllo accompagnata da una fragilità adolescenziale ma gli avvenimenti che narra per spiegarcelo sono veramente poco emozionanti e qualche volta anche poco esaurienti. Due dei capitoli più belli sono collocati oltre la fine del libro (che già si chiude facendo un salto di due anni); credo che avrebbe dovuto trovare il modo di inserire questi due racconti prima. Visto che Ana passa diversi capitoli a pensare passando dal presente al passato, poteva succedere una cosa simile anche a Christian. Spero che ora la James non si metta a riscrivere tutta la storia dal punto di vista di Christian (come ha fatto la Meyer con Edward di Twilight..).
Diciamo che il finale me lo aspettavo. Essendo una storia d'amore, era abbastanza ovvio che finisse con matrimonio, figli e vissero tutti felici e contenti. Da un certo punto di vista, ci sarei rimasta male se non fosse stato così. Però è la narrazione il problema. Tanto è stata coinvolgente negli altri due libri (il primo soprattutto), tanto mi è risultata un po' piatta in questo terzo libro.
In ogni caso, sono contenta di aver letto questa saga, il giudizio complessivo è comunque positivo. Mi rimane una curiosità: ma E. L. James li ha provati tutti i giochini che fa fare a Christian e Ana? Eh eh..

Mio voto: 6 e mezzo / 10

Cinquanta sfumature di nero - E. L. James



titolo originale: Fifty shades darker

Secondo capitolo della storia di Anastasia Steele e Christian Grey.
La storia ricomincia esattamente da dove si era interrotta. Christian e Ana stanno entrambi male. Christian per la prima volta si trova ad aver a che fare con una donna che è tutt'altro che sottomessa a lui, e per la prima volta questa cosa non lo spaventa.
Stare lontani è troppo doloroso per entrambi e ricominciano a frequentarsi dopo qualche giorno. 
Christian muta atteggiamento, mantenendo sempre il suo immenso bisogno di controllare e proteggere Ana, ma lasciando da parte le pratiche erotiche sadiche in favore a rapporti più "normali" che lui definisce "alla vaniglia". E nel frattempo scopriamo qualcosa di più del passato violento di questo uomo.
Il loro rapporto si consolida, mentre fanno capolino alcuni personaggi che movimentano la vicenda. Leila, una ex sottomessa di Christian, non si dà pace del perchè lui non abbia scelto lei. Più o meno è lo stesso dubbio anche di Elena Lincoln, rinominata Mrs Robinson, l'amica della madre di Christian che lo ha iniziato ai giochi erotici quando era un ragazzino. E poi Jack Hyde, l'ex capo redattore di Ana che vuole vendicarsi di aver perso il posto per colpa di Christian e del fatto che Ana lo ha respinto. E il libro si conclude dicendoci che la sua occasione arriverà. 

“io ti amo Anastasia.”
“tre semplici parole. Il mio mondo si ferma, si inclina, poi riprende a girare su un nuovo asse. E io assaporo il momento, guardando Christian nei suoi occhi grigi, bellissimi e sinceri”
“ti amo anch'io” 

Ho divorato anche questa seconda parte della storia, ero troppo curiosa di vedere come procedeva. Bello, ma decisamente meno del primo. Anche in questo secondo libro le pagine in cui fanno sesso sono veramente tante, e ad un certo punto sono un bel po' noiose. 
Mi lascia perplessa la figura di Jack Hyde, che, suppongo, troverà spazio nel terzo libro. Dall'odio che prova per Christian mi fa pensare che non sia solo un problema di licenziamento... vedremo cosa E.L.James ha riservato per lui...
Mio voto: 7/10

Cinquanta sfumature di grigio - E. L. James



titolo originale: Fifty shades of Grey

Anastasia Steele, timida studentessa ventunenne prossima alla laurea, è costretta a sostituire la sua coinquilina Katherine Kavanagh, influenzata, per intervistare un pezzo grosso dell'industria, Mr. Grey. Anastasia inciampa nell'ufficio e letteralmente finisce ai piedi di questo giovane ed affascinante ricchissimo imprenditore. Da quel giorno non riesce a smettere di pensare a lui. Anastasia si rende conto che per la prima volta nella sua vita è attratta da un uomo.
Dal canto suo, anche Christian è rimasto colpito da lei, ed un giorno si presenta al negozio di ferramenta in cui lei lavora e le chiede di uscire. Comincia così la storia tra Christian ed Anastasia.
“da quale cronaca medievale sei fuggito? Sembri un cavalier cortese”
“non penso proprio. Un cavaliere nero, forse”
Christian è un uomo tormentato dal passato, ed ha gusti particolari in tema di relazioni; ha addirittura una "camera dei giochi" in cui sfogare i suoi impulsi erotici ed una ossessione di controllo totale. E vuole che Anastasia diventi la sua sottomessa. “si tratta di conquistare la tua fiducia e il tuo rispetto, in modo che tu mi consenta di esercitare la mia volontà su di te. Io traggo un grande piacere, addirittura gioia, direi, dalla tua sottomissione. Più tu ti sottometti, più la mia gioia aumenta: è un'equazione molto semplice”.
Tuttavia, col passare del tempo, Christian si rende conto che Ana è diversa da tutte le sottomesse che ha avuto, e che quello che prova per lei è decisamente più profondo. “non avevo mai dormito con una donna, mai fatto sesso nel mio letto, mai portato nessuna su Charlie Tango, mai presentato nessuna a mia madre. Cosa mi stai facendo?”
Ana però è tormentata da come potrà andare avanti la loro storia. Decide di provare a farsi punire per capire se è una cosa che potrà accettare. Ma ne rimane scioccata. Al punto da definirlo "un bastardo squilibrato" e scappa via. “Speravo di trascinare christian nella luce, ma il compito si è dimostrato superiore alle mie scarse capacità”.

“Merda, l'ho lasciato” “oddio... cos'ho fatto?” 
“il dolore fisico delle cinghiate non è niente, niente in confronto a questa devastazione”


Questo libro, che ha suscitato tanto scalpore, ha incuriosito anche me. L'avevo cercato in biblioteca ma era sempre fuori in prestito. Così sono riuscita a leggerlo quando l'ondata di entusiasmo è un po' passata.
Che dire? Ho sentito critiche disgustate e critiche entusiaste. Io mi accodo a queste seconde. Il libro mi è piaciuto molto. E' vero, è pieno di scene altamente erotiche che alla lunga diventano quasi noiose. Mi ha invece coinvolto la storia d'amore tra Christian ed Ana, il loro cercarsi, amarsi, desiderarsi. Al punto che Ana sembra cambiare questo uomo che è tormentato da un passato violento (di cui si scoprirà solo una parte in questo primo libro).
Ho preso il secondo libro prima ancora di finire il primo perchè non potevo pensare di interrompere la lettura, e appena riesco prenderò anche il terzo.
La trama forse è abbastanza banale: lui è bellissimo, ricchissimo e può comandare chiunque; lei è carina, intelligente ma imbranata ed ingenua. Due figure viste e riviste nei libri e nei film. Ma E.L.James ha reso la storia tra loro molto tenera e coinvolgente. Molto bello.
Mio voto: 8 e mezzo / 10.