lunedì 1 ottobre 2012

Jezabel - Irène Némironsky


Titolo originale: Jezabel (1936)

Gladys Eysenach entra nell'aula del tribunale. È accusata di aver ucciso il suo amante, Bernard Martin, vent'anni. Il pubblico mormora, vuole conoscere i dettagli più sordidi.
Al processo testimoniano tutte le persone che l'hanno conosciuta meglio, e tutti cercano di scagionarla per quanto loro possibile. Ma lei non prova a scagionarsi. Accetta semplicemente la sua condanna di cinque anni.
Il libro parte narrando dall'epilogo della vicenda, per poi ritornare alla gioventù di Gladys, una ragazzina molto bella che viveva accanto a una madre fredda, severa, ora frivola, ora terrificante.
Gladys comincia a diventare consapevole della propria bellezza quando ad un ballo prova a conquistare, per scherzo, il marito della cugina Tess. Lo costringe a dirle che la ama e poi lei lo respinge.
Poi la vita di Gladys prosegue, si sposa con un giovane conte polacco ma dopo due anni si separano.
Dopo incontra Richard Eysenach, un noto finanziere di dubbia origine, spietato e ambizioso, ma con lei, fragile e disarmato, di cui si innamora. Nel frattempo le cresceva accanto la piccola Marie-Thèrése, sua figlia. Era circondata da persone che non desideravano che piacerle, amarla e servirla. E Gladys adorava essere al centro dell'attenzione.
Un giorno, Marie-Therese annuncia alla madre che si è fidanzata con Oliver Beauchamp, ma Gladys non ne vuole sentir parlare, anche perchè a tutti dice che la figlia ha alcuni anni in meno di quelli che ha in realtà, e chiede loro di aspettare almeno un anno.
Ma la situazione degenera nel momento in cui la figlia le annuncia di essere stata l'amante di Oliver e di essere incinta. Gladys non sopporta che questo bambino venga al mondo perchè teme che tutti scoprano che è più vecchia di quello che fa credere e fa di tutto per convincere la figlia a liberarsene.
Non proseguo nel riassunto o vi rivelo l'intero svolgimento del libro.
Ho sentito parlare molto bene di questa scrittrice, ma forse non ho scelto il suo libro migliore. O almeno lo spero. La scrittura è certo piacevole, scorrevole, ma questo libro mi ha lasciato davvero perplessa. La protagonista è decisamente odiosa, non condivido neanche lontanamente il suo atteggiamento, la sua smania di piacere a tutti e ad ogni costo, ad essere sempre al centro dell'attenzione, addirittura a gareggiare in bellezza con la figlia, tutto l'egoismo che è la sua sola ragione di vita. Forse per questo l'avrei presa, come si suol dire, “a sbadilate” (per usare un eufemismo).
Similmente odioso è il personaggio di Bernard, di cui posso capire il rancore ma non giustifico l'atteggiamento.
Non è sicuramente un capolavoro.

Mio voto: 7/10