giovedì 25 aprile 2024

Fuori i libri! Marzo 2024

Mi sono voluta togliere la categoria "implies color" della color coded challenge, perchè mi crea sempre grandi difficoltà. Ho trovato "La casa dipinta" di John Grisham. Che libro! Il mio favorito in assoluto finora. 

In questo periodo sono particolarmente attirata dai gialli. E così finalmente riesco a leggere il primo della serie del commissario Erlendur, "I figli della polvere" di Arnaldur Indridason. Un po' cruento ma mi è piaciuto molto.

Mi ispirava molto "Il sanatorio" di Sarah Pearse. Bella idea ma, a mio parere, alcune pecche nella realizzazione. Gradevole comunque.

Un salto in Olanda per leggere "Il miniaturista" di Jessie Burton. Bello ma con qualche pecca. Oltretutto, c'è anche un seguito che non so se leggerò. Non ora almeno.

Per il gruppo di lettura della biblioteca, ho letto "La ciociara" di Alberto Moravia. Sicuramente un libro storicamente di grande importanza ma faticosissimo da leggere. Volevo interromperlo.

Poi sono tornata ai gialli, con "I dodici segreti" di Robert Gold. Gradevole, ma con un finale un po' così. Sicuramente leggerò altro di questo autore però. 


I dodici segreti - Robert Gold

Titolo originale: Twelve Secrets (2022) 
 
Ben Harper è un brillante giornalista d’inchiesta, uno dei più seguiti nel Regno Unito, eppure il pezzo che gli è stato affidato gli pesa come un macigno sul cuore. L’incarico lo costringe a ripercorrere un evento sconcertante del passato, un dramma che ha scosso l’intera nazione e toccato direttamente la sua famiglia. Sono trascorsi vent’anni da quando nella tranquilla cittadina di Haddley, un sobborgo di Londra attraversato dal Tamigi, il quattordicenne Nick Harper e un suo amico vengono brutalmente assassinati da due coetanee, senza un motivo. All’epoca il fratellino di Nick, Ben, era solo un bambino. La tragedia ha sconvolto la sua esistenza e, irrimediabilmente, quella della madre, che dieci anni dopo si toglie la vita. Lo sfascio della sua famiglia non ha impedito a Ben di rialzarsi, di lottare e di affermarsi brillantemente nel lavoro. Potrà davvero tirarsi indietro ora che al centro della sua nuova inchiesta ci sono le persone a lui più care? Riuscirà a vincere le emozioni e il dolore che riaffiora per ripercorrere quei tragici eventi e dar voce ai tanti dubbi? A Haddley, aiutato dal sostegno dei vicini, Ben inizia un viaggio nel passato. Un viaggio pieno di scoperte e di verità opache, un crescendo di sospetti che qualcosa sia stato tenuto nascosto per tutti quegli anni… Ben ancora non lo sa, ma a Haddley niente e nessuno è come sembra. Ciascuno ha un segreto. E qualcuno è disposto a tutto pur di mantenere la verità sepolta. (goodreads) 

Ben aveva solo 8 anni quando suo fratello Nick, insieme ad un suo amico, vennero sgozzati da due compagne di classe. Fu proprio lui a scoprire i corpi, e la madre ha fatto di tutto affinchè Ben riuscisse ad andare avanti. Poi però la madre si toglie la vita sotto ad un treno. Sta per ricorrere il decimo anniversario di questo secondo fatto tragico e la capo redattrice del giornale in cui lavora dice a Ben di fare un pezzo su quella storia. Ben dapprima rifiuta con fermezza finchè comincia a rendersi conto che, a suo tempo, un sacco di domande non vennero poste, lasciando dubbi che ora cominciano a tormentarlo. Decide allora di provare lui a trovare queste risposte e capire come mai sua madre si suicidò quando in realtà lui la ricorda ottimista verso il futuro e soprattutto come mai aveva rintracciato una delle due assassine che dopo aver scontato la pena di undici anni erano uscite con nuove identità. 
Non ho contato se i segreti sono dodici, ma il libro è effettivamente diviso in dodici capitoli più l'epilogo. Il libro si legge bene, è scorrevole. La vicenda è interessante finchè a circa due terzi si aggroviglia un po'. Tutto fino a quel punto porta in una direzione, poi ovviamente l'autore ci butta lì un segreto che cambia un po' le cose. Il grosso problema di questo libro è la quantità di personaggi che vengono citati. Sono davvero troppi e tutti sembrano avere un ruolo importante. Inevitabile perdersi un po'. Poi, sinceramente, ci sono un po' rimasta male su quale è la soluzione del caso... 
Carino, libro con tanto potenziale che però sbanda troppo nel finale. Mi piace il personaggio di Ben e mi piace il personaggio della poliziotta con cui ha a che fare. Probabilmente leggerò altro di questo autore. 

Mio voto: 7 / 10

La ciociara - Alberto Moravia

Titolo originale: La ciociara (1957)

La ciociara è la storia delle avventure di una madre e una figlia, costrette dal caso a passare un anno nelle prossimità del fronte del Garigliano tra il 1943 e il 1944. Ma La ciociara è anche soprattutto la descrizione di due atti di violenza, l'uno collettivo e l'altro individuale, la guerra e lo stupro. Dopo la guerra e dopo lo stupro né un paese né una donna sono più quello che erano prima. Un cambiamento profondo è avvenuto, un passaggio si è verificato da uno strato di innocenza e integrità a un altro di nuova e amara consapevolezza. D'altra parte tutte le guerre che penetrano profondamente nel territorio di un paese e colpiscono le popolazioni civili sono stupri. La ciociara non è un libro di guerra nel senso tradizionale del termine; è un romanzo in cui è narrata l'esperienza umana di quella violenza profanatoria che è la guerra. (goodreads)

Questo è il genere di libri che mi mette in difficoltà. Non amo il verismo o realismo o neorealismo che dir si voglia.
Ho dovuto leggere questo libro per il gruppo di lettura della biblioteca, non l'avrei mai scelto. Infatti ho fatto una fatica immensa a leggerlo e più volte ero decisa ad abbandonarlo.
Innanzitutto, credo che questo più di altri libri risente molto del fatto che si conosce il film, e si ha ben presente il personaggio interpretato da Sofia Loren. Quindi per tutto il libro, continuavo a pensare a lei e agli altri attori.
Se parliamo dal punto di vista storico, è un libro che sicuramente parla di una vicenda verosimile, nel senso che i personaggi di Cesira, Michele e Rosetta sono inventati, ma è vera la base storica che ci sta dietro (lo stesso Moravia, con la moglie, furono sfollati che andarono a vivere in montagna). Quindi dal punto di vista storico rappresenta molto bene quello che per i contadini e gli sfollati ha significato la guerra, l'abbandonare le proprie case, la fame, il fatto che chi ha soldi può trovare risorse per abitare o per sfamarsi (almeno finchè i tedeschi non cominciano ad arretrare). 
Quella in montagna per Cesira è una vita di stenti, un doversi abituare a condizioni igieniche difficili, alla noia del tempo che non passa mai, all'ascoltare le notizie che arrivano e che non si sa mai quanto siano vere o false. 
Incrollabile è la fiducia che viene riposta negli inglesi e nella speranza che col loro arrivo finalmente finirà la fame. In realtà non arriveranno gli inglese bensì una serie di alleati vari, e le cose andranno anche peggio, perchè proprio da un gruppo di alleati (marocchini) Rosetta verrà stuprata, e questo porterà ad un cambio radicale nel suo comportamento. Cesira non si capacita di come la sua figlia d'oro possa comportarsi così, anche se in fondo riflettendoci sopra riesce a comprenderla.

Rosetta è la ragazza perfetta, che è andata a scuola dalle suore, a cui la madre ha sempre tenuto nascoste le brutture della vita. Così facendo però l'ha mantenuta ingenua. Inquietante (e probabilmente, non a caso) il fatto che lo stupro avvenga proprio sotto ad un altare in una chiesa sconsacrata.
Michele è lo studioso, l'idealista, quello che ce l'ha con chi comanda, per il solo fatto che comanda. E tutto sommato aiuta Cesira a riflettere su alcune cose. Anch'egli finirà male, perchè portato via da un gruppo di soldati con la scusa che deve far loro vedere la strada. Ma non tornerà più perchè lo uccideranno.
Di Cesira ho trovato fastidioso il fatto che continua a ripetere che è nata contadina, ma in realtà quando poi si trova sfollata, direi che le sue origini contadine sono state assai soppiantate dalla vita più "ricca" che ha condotto in città. Il suo personaggio forse è quello dietro a cui si nasconde Moravia, poichè è tramite Cesira che vediamo cosa succede e ascoltiamo le sue riflessioni.

Per quanto riguarda la mia esperienza di lettura, il libro è stato pesantissimo, non tanto per quello che racconta, ho letto anche libri più tristi, ma forse è proprio il modo di scrivere, non so. Quindi, al libro in sè potrei dare anche un otto per il suo valore, ma la mia esperienza di lettura è ampiamente sotto al cinque.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

sabato 6 aprile 2024

La cinquina del Premio Strega Europeo 2024

Questi i cinque libri candidati all’edizione 2024:

* Shida Bazyar, Di notte tutto è silenzio a Teheran (Fandango Libri)
* Paul Lynch, Il canto del profeta (66thand2nd) 
* Tore Renberg, La mia Ingeborg (Fazi)
* Neige Sinno, Triste Tigre (Neri Pozza)
* Rosario Villajos, L’educazione fisica (Guanda)

“Non è forse un caso, nella complessità e nelle difficoltà del presente”, ha dichiarato la direttrice del Salone di Torino Annalena Benini annunciando la cinquina, “che quest’anno i libri candidati abbiano come tema comune il riconoscimento e la trasfigurazione letteraria dei meccanismi alla base dell’oppressione, soprattutto, il riconoscimento di quanto essi siano radicati culturalmente e vengano esercitati sui più deboli, siano donne, bambini o cittadini privati dei propri diritti. Ma si sente forte, nella tensione di queste pagine, anche una volontà di ribellione e libertà”.

La cerimonia di premiazione avrà luogo domenica 12 maggio.

La dozzina del Premio Strega 2024

Tra le 82 opere proposte quest’anno, questi sono i titoli che compongono la dozzina:

* Sonia Aggio, Nella stanza dell’imperatore (Fazi)
* Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti)
* Paolo Di Paolo, Romanzo senza umani (Feltrinelli) 
* Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile (Einaudi) 
* Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax) 
* Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi) 
* Valentina Mira, Dalla stessa parte mi troverai (SEM) 
* Melissa Panarello, Storia dei miei soldi (Bompiani) 
* Daniele Rielli, Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli) 
* Raffaella Romagnolo, Aggiustare l’universo (Mondadori) 
* Chiara Valerio, Chi dice e chi tace (Sellerio)
* Dario Voltolini, Invernale (La nave di Teseo) 

«Le opere presentate quest’anno al premio Strega dagli Amici della Domenica offrono un panorama frastagliato e contraddittorio, ma esaustivo, sulla narrativa contemporanea in lingua italiana.» Ha spiegato Melania G. Mazzucco, presidente del Comitato direttivo. «Abbondano le narrazioni oblique e non finzionali, composite, di taglio saggistico, memoriale o confessionale. Ma ritorna il romanzo d’impianto più classico, sia d’ambiente contemporaneo sia storico, con una lingua media, spesso intarsiata di dialetto, e un ritmo rapido, talvolta adattato alla serialità televisiva. All’opposto, svariate scritture sperimentali propongono impervie esperienze di lettura, in polemica e apprezzabile attitudine di resistenza alla prepotenza delle mode e del mercato.»

Il 5 giugno verrà proclamata la cinquina finalista. La finale invece si terrà giovedì 4 luglio dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in diretta televisiva su Rai 3.

domenica 31 marzo 2024

Il miniaturista - Jessie Burton

Titolo originale: The miniaturist (2014)

In un giorno d’autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman − Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma – bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita come moglie dell’illustre mercante Johannes Brandt. Ma l’accoglienza è tutt’altra da quella che Nella si attendeva: invece del consorte trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt; nella camera di Marin, Nella scopre appassionati messaggi nascosti tra le pagine di libri esotici; e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. Anzi, quando Nella gli si avvicina, seduttiva, memore dell’insegnamento della mamma (“Il tuo corpo è la chiave, tesoro mio”), lui la respinge. L’unica attenzione che Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l’invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella, che si sente ospite in casa propria, non si perde d’animo e si rivolge all’unico miniaturista che trova ad Amsterdam. E proprio il miniaturista sembra custodire i segreti della famiglia Brandt che, inesorabilmente, mentre la casa in miniatura si va completando, si squadernano davanti agli occhi della giovane Nella. (goodreads)

ATTENZIONE: contiene spoiler sulla trama

Stavo cercando un libro ambientato in Olanda e sono stata attirata da questo. Mi intrigava molto la trama e anche il libro mi ha intrigato fin oltre la metà.
Petronella/Nella (18 anni) viene data in sposa a Johannes (39 anni). Quando lei lo raggiunge ad Amsterdam, non è lui che fa gli onori di casa, è la sorella Marin, personaggio rigido e altero che manda avanti la casa. Johannes è spesso via per lavoro e pare non abbia nessuna intenzione di "adempiere ai suoi doveri coniugali". Petronella prova anche a mettergli una mano sui pantaloni e lui la scaccia. A questo punto in lei cominciano a sorgere un sacco di dubbi sul perchè l'ha sposata se poi non la vuole toccare, comincia a pensare che non avrà mai figli e a cosa penserà la gente... Lui, come regalo di nozze le porta un mobiletto, una casa delle bambole, che lei deve arredare a suo gusto. Dal momento che non sa da che parte iniziare, Marin le dà un libro dove ci sono indicati gli artigiani della città e Nella scopre l'esistenza di un miniaturista a cui si rivolge chiedendo i primi tre pezzi della casa. Nonostante Nella scriva al miniaturista che non vuole altri pezzi, questi invece continuano ad arrivare. E con sgomento (e un po' di timore) Nella si rende conto che c'è qualcosa di stregato in quei pezzi. Le poltrone sono effettivamente identiche a quelle di casa Brandt, le bambole rappresentano esattamente i personaggi che abitano la casa e i 3 personaggi con cui hanno più relazioni. Le statuine sembrano essere quasi profetiche di avvenimenti che accadranno davvero. E Nella comincia a spaventarsi e a voler cercare di trovare ad ogni costo questo miniaturista, che in realtà pare essere una donna che Nella continua a vedere in situazioni apparentemente casuali e che la fissa intensamente, ma senza mai farsi prendere. Finchè la donna sembra essere scomparsa e anche i pezzi non arrivano più, e Nella scopre che in tutta la città le donne avevano scritto a questa miniaturista per addobbare le loro case delle bambole.
Oltre alla storia della miniaturista che prende totalmente l'attenzione di Nella, anche nella famiglia succedono una serie di avvenimenti non lieti. Nella scopre che Johannes è omosessuale e il ragazzo con cui ha avuto una tribolata storia (Jack) è anche stato pagato per accusarlo di averlo sodomizzato. Otto, nel tentativo di difendere l'onore del padrone, ferisce il ragazzo, ed è costretto a scappare. Johannes sarà processato per sodomia e cattiva gestione delle vendite dello zucchero di un ex amico, ora suo nemico, che ha palesemente pagato Jack per esagerare le accuse a carico di Johannes. Oltre a ciò, si scopre che Marin è incinta e non vuole che nessuno lo venga a sapere; purtroppo per Nella, non potrà spacciare il bambino per suo figlio, perchè è di colore...
Ho svelato un po' molto della trama ma era difficilmente raccontabile con meno parole, almeno per voler far capire qualcosa.

"Le parole sono come l'acqua in questa città, Nella. 
Una goccia può farci annegare"

Amsterdam è una città piena di pregiudizi (parliamo poi del 1686), dove la sodomia è il peggior crimine che si può attribuire ad un uomo. Le testimonianze possono essere facilmente comprate, soprattutto per porre fine a rancori vecchi di dodici anni da parte di Meermans nei confronti di Johannes. E' un periodo storico in cui le donne contano poco, sono quelle che portano avanti la casa, ma il potere politico e commerciale è solo degli uomini. La stessa miniaturista, essendo donna, è qualcosa di fuori dal comune (le donne non potevano fare gli artigiani, a parte in pochi settori tipo la sartoria).

“La speranza è pericolosa, Petronella”
“E' meglio di niente”

La città è resa molto bene. Ho trovato la scrittura di Jessie Burton un po' pomposa, un po' piena di troppi fronzoli, ma si legge bene. La storia è molto intrigante, diventa molto triste con la cattura di Johannes e il resto. Non pensavo finisse così, ammetto che mi aspettavo un libro a lieto fine o almeno con una fine un po' meno tragica. Oltretutto, il finale rimane apertissimo (infatti ho visto che c'è un secondo libro dove la protagonista è Thea, la figlia di Marin).
Rimane un po' incompiuta la storia della miniaturista, che era davvero intrigante. Di lei si sa che è stata apprendista da un orologiaio (che era suo padre), che si chiamava Petronella (pare sia un nome diffuso) ma che i suoi orologi erano troppo particolari per essere venduti. E' una strega? E' una veggente? E' solo brava a suggestionare le persone come Nella? Boh, non lo sappiamo.
Bello il glossario dell'Olanda a fine libro, con la spiegazione di alcuni termini che si sono incontrati nella lettura. Bello l'elenco degli emolumenti che prendevano le varie figure lavorative in Olanda nel Seicento. Bello l'esempio di spese che si potevano sostenere in una casa benestante di Amsterdam.
Una cosa che mi ha creato un po' di confusione è il diminutivo di Petronella (Nella) perchè in alcuni punti si faceva confusione tra "Nella pensa che..." e "Nella cucina c'è..."; magari in italiano si poteva tradurre con Nellie, Nelle, Nelly, insomma qualcosa di diverso da una preposizione articolata.
Bel libro ma mi lascia un po' così...
Mio voto: 7 e mezzo / 10

Il sanatorio - Sarah Pearse


Titolo originale: The sanatorium (2020)

Un lussuosissimo hotel ad alta quota sulle alpi svizzere è l'ultimo posto in cui Elin Warner vorrebbe trovarsi. Ma si è presa una pausa dal lavoro di detective, e così, quando riceve di punto in bianco l'invito a festeggiare il fidanzamento del fratello, non ha altra scelta che accettare. Arrivata nel bel mezzo di una tempesta violentissima, Elin si sente subito nervosa: l'atteggiamento di suo fratello Isaac le sembra strano e c'è qualcosa in quell'hotel, completamente isolato, che le dà i brividi. Forse ha a che vedere con il fatto che prima della ristrutturazione fosse stato un sanatorio abbandonato... Quando, la mattina dopo, gli invitati scoprono che Laure, la promessa sposa, è scomparsa senza lasciare traccia, il disagio di Elin cresce, mettendola davanti a domande che non avrebbe mai voluto porsi. Suo fratello ha qualcosa a che fare con la sparizione della fidanzata? La neve caduta blocca l'accesso all'hotel e il panico comincia a dif­fondersi tra gli ospiti. Nessuno si è ancora reso conto che un'altra donna è scomparsa. Ed è l'unica che avrebbe potuto avvertirli del pericolo... (ibs)

ATTENZIONE: contiene alcuni spoiler sulla trama!

Posso riassumere questo libro così: bella idea, gradevole scrittura, realizzazione dubbia.
La storia era intrigante. Al posto di un sanatorio in cui venivano curati malati di tubercolosi (ma già si mormorava che le tecniche usate fossero un po' fuori dagli schemi), viene costruito un hotel di lusso dove prevale il vetro. Questo ex sanatorio è posizionato in cima ad una montagna svizzera a cui si accede da una sola strada strettissima, che diventa inagibile alla prima nevicata abbondante (qui poi abbiamo pure una valanga che dà una mano..). Ma tra gli ospiti c'è una detective in congedo temporaneo, con un trauma familiare che la sta paralizzando da anni, e che si trova ad investigare con un vago aiuto a distanza della polizia locale che ovviamente non riesce a recarsi sul posto in nessun modo. Una detective che prende una cantonata dopo l'altra, con intuizioni sbagliate e senza accorgersi di cose che a me (che non sono una detective) erano abbastanza ovvie. La storia familiare della detective, e il trauma da cui non riesce a riprendersi, occupa una parte un po' troppo ingombrante della storia, a mio parere. Oltretutto, ad un certo punto, viene svelato che anche lì ha un ricordo sbagliato di cosa effettivamente successe, e questo basta a sbloccarla del tutto facendola poi arrivare alla soluzione (facendo caso ad un dettaglio che mi era sfuggito e che in effetti ci ha un po' cercato di occultare). 
Da come aveva congegnato la storia, in particolare gli omicidi (perchè saranno più di uno), credevo andasse in una certa direzione, cioè che collegasse qualcosa successo nel sanatorio con gli indizi che il killer dissemina ad ogni morto. In realtà il legame è molto debole, la motivazione principale del killer è un'altra decisamente sua personale, a cui accosta una motivazione di giustizia sociale. Mah. Il tutto condito da alcune scene davvero molto cinematografiche. Mi ha lasciato un po' perplessa e anche un po' delusa. Aveva le potenzialità per rendere la storia decisamente più accattivante, invece l'ha molto diluita con situazioni poco interessanti e, a conti fatti, anche non utili. Nel finale, quando Elin e il fidanzato riescono finalmente a tornare a casa, sul pullman ci viene detto che c'è una persona che li tiene d'occhio; ipotizzo sia l'aggancio per il libro successivo. Effettivamente può essere un escamotage interessante.
Lettura carina, ma con molte potenzialità sfruttate male.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

I figli della polvere - Arnaldur Indridason

Titolo originale: Synir Duftsins (1997)
Titolo inglese: Sons of the dust

In una fredda notte di gennaio, Daníel, da anni ricoverato per schizofrenia presso un ospedale psichiatrico di Reykjavík, si uccide gettandosi da una finestra sotto gli occhi del fratello Pálmi. Poche ore dopo, in un altro quartiere, un anziano insegnante in pensione muore nell’incendio doloso della sua casa. Le due morti, apparentemente così lontane fra loro, hanno in realtà un punto di contatto: Daníel è stato allievo del professore negli anni Sessanta e i due negli ultimi tempi si erano incontrati più volte… Ora spetta all’ispettore Erlendur e alla sua squadra investigativa scoprire quale segreto inimmaginabile nasconde questa turbolenta relazione. Personaggi avvincenti, suspense, dilemmi morali e ricerca della giustizia: in questo primo thriller della serie troviamo tutti gli elementi che hanno portato Arnaldur Indriðason al successo internazionale e facciamo conoscenza con il tormentato e geniale Erlendur, cupo e mutevole come il cielo islandese. (goodreads)

Anni fa mi chiesi come mai in Italia i gialli di Indridason partivano dal terzo, e neanche la traduttrice mi aveva saputo rispondere. Quindi sono molto contenta che siano finalmente stati pubblicati i primi due che mancavano. Oltretutto, questo primo libro credo sia proprio fatto bene.
I due decessi sono un po' cruenti, soprattutto quello del professore che viene arso vivo legato ad una sedia della sua camera. E a mano a mano che ci si addentra nelle pagine, si dipana una storia di povertà, di abusi, di esperimenti fatti da una spietata ditta farmaceutica che pensa di poter creare l'immortalità. Tra le pagine si trova un interessante spunto di dibattito sulla clonazione e sul comportamento sconsiderato della farmacologia.
Daniel ha un fratello, Palmi, che è presente quando si butta giù dalla finestra. E' proprio Palmi che comincia ad investigare o, quantomeno, a fare domande alle ex compagne di scuola di Daniel, alla sorella del professore. Nel libro vediamo in parallelo gli avanzamenti nelle scoperte sia di Palmi sia della polizia rappresentata principalmente da Erlendur e Sigurdur Oli, che non si stanno particolarmente simpatici ma che devono lavorare insieme. Se non sbaglio, si intravvede Elinborg, la poliziotta che in futuro affiancherà gli altri due, ma non in questo caso.
Una vicenda molto triste, sia per l'ambiente in cui vivevano i ragazzini della classe di Daniel, sia per la storia personale del professore, sia per quello che succede in seguito a tutti.
All'inizio ho trovato un po' contorto il ruolo della Germania e della Korea, ma poi viene spiegato e si riescono a tirare le fila della vicenda.
Piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10

La casa dipinta - John Grisham

Titolo originale: A Painted House (2001)

Luke Chandler, un ragazzino di 7 anni che vive con i genitori e i nonni in una piccola casa al centro di una piantagione di cotone, è il protagonista del nuovo romanzo di Grisham. E' il 1952, i Chandler non sono proprietari, ma solo affittuari di queste terre e, ogni anno, quando arriva il momento del raccolto, ingaggiano un gruppo di messicani e di braccianti delle vicine colline che per sei settimane li aiutano a raccogliere il cotone in condizioni di grande fatica fisica. Naturalmente un'annata non buona può determinare gravi problemi di sopravvivenza per i Chandler. Luke, testimone di tutto ciò, si trova nelle condizioni di dover crescere in fretta e viene coinvolto in situazioni e segreti che cambieranno per sempre la vita della sua famiglia. (goodreads)

Ammetto di aver letto poco di Grisham, ma per la monthly keyword sono incappata in questo titolo. Che grande scoperta! Gran bel libro! Sicuramente quello, finora, che mi ha emozionato di più.
Il libro è ambientato in Arkansas, durante la stagione della raccolta del cotone. La famiglia Chandler, come tutti i contadini della zona, non ha forze per fare il lavoro da sola e, come tutti, ingaggia una famiglia di montanari (gli Spruiit) e un gruppo di messicani capitanati da Miguel.
Fin dall'inizio vediamo le diverse dinamiche che si sviluppano tra i due gruppi. I montanari sono gente sanguigna, anche permalosa, se qualcosa non funziona potrebbero prendere su la loro tenda (tra l'altro piantata arbitrariamente proprio sopra al campo da baseball) e andarsene. I messicani sono più tranquilli, sono infaticabili. I messicani hanno viaggiato su carri bestiame trattati come animali, una cosa che fa imbestialire la mamma di Luke. Alla fattoria, tutti saranno trattati con grande rispetto e loro si comporteranno nello stesso modo.
Da entrambe le parti ci sono due teste calde: Hank Spruiit e il messicano Cowboy. 
Tra gli Spruiit ci sono anche Tally, una diciassettenne che a Luke piace tantissimo, e Troi, un bambino col braccio deforme che non ha alcuna utilità nei campi ma che comincia a dipingere la casa dei Chandler di nascosto (e si scoprirà il motivo per cui lo fa, non è vandalismo).

Purtroppo non voglio raccontare molto della trama perchè è davvero bello scoprirla un poco alla volta come è successo a me. Posso dire che è carica di storia, di calore familiare, di preoccupazioni, di dinamiche varie tra i personaggi, di ruoli prestabiliti da rispettare. E di tanti, tanti segreti che arrivano alle orecchie del povero Luke che coi suoi 7 anni non sa come fare.
La famiglia di Luke è capitanata da nonno Pappy, uomo che ha fatto la guerra, parla poco, mostra poco il suo affetto, ed è costantemente preoccupato dalla raccolta del cotone. Poi c'è Jesse, figlio di Pappy e padre di Luke, anch'egli ha fatto la guerra ed è il braccio destro del padre. C'è nonna Ruth, un po' infermiera coi suoi intrugli imbevibili ma di lunghe vedute. C'è la madre di Luke, che non vede l'ora di andarsene dalla campagna per vivere in modo più dignitoso e alla quale è affidato l'orto. C'è la presenza di Ricky, fratello di Jesse, che sta combattendo in Corea e si spera che torni a casa sano e salvo.
Il tutto è raccontato da Luke, un bambino di 7 anni, che vuole giocare nei Cardinals, che si trova a dover portare segreti più grandi di lui e che, verso la fine del libro, avrà da portare a termine una grande missione. Tanti dubbi, tanta ironia, un bambino che vorrebbe essere considerato già grande ma che è solo in crescita.
Questo libro mi ha tenuta incollata alle pagine. Ero curiosa e partecipe delle vicende della famiglia e delle situazioni che si vengono a creare. Mi ha emozionato molto, soprattutto nel finale. Un libro di cui volevo vedere come andava a finire ma che mi dispiace che sia finito.
Mio voto: 9 / 10

Fuori i libri! Febbraio 2024

Febbraio è stato un mese in cui sono stata particolarmente attratta dai gialli, alternato a qualche libro per i gruppi di lettura.
Ho cominciato il mese leggendo "Le pianure" di Federico Falco, per il gruppo di lettura della biblioteca. Mi aspettavo di meglio.
Ho proseguito con "Lupa nera", il secondo libro di Gomez-Jurado della trilogia della regina rossa. Piaciuta molto. Appena riesco voglio completare la serie.
Un altro giallo, scoperto per caso: "Una notte morta e tempestosa". Molto carino. Anche qui proseguirò nella serie.
Un salto in Austria con "Viaggio avventuroso intorno alla mia camera" di Karl-Markus Gauss. Interessante, ho scoperto molte cose nuove.
Ritorno al giallo per la keyword challenge, leggendo "La lista degli ospiti" di Lucy Foley. Dopodichè ho fatto un salto in Cecoslovacchia col libro "Fiero siatù". Molto molto carino. Poi ancora un altro giallo: "Appartamento a Istanbul" di Esmahan Aykol. Infine, l'ultimo libro del mese, quello per il gruppo di lettura della biblioteca di inizio marzo: "Il canto di Penelope" di Margaret Atwood. Particolare.


Il canto di Penelope - Margaret Atwood

Titolo originale: The Penelopiad (2005)

Fedele e saggia, Penelope ha atteso per vent'anni il ritorno del marito che, dopo aver vinto la guerra di Troia, ha vagato per il Mar Mediterraneo sconfiggendo mostri e amoreggiando con ninfe, principesse e dee, facendo sfoggio di grande astuzia, coraggio e notevole fascino, e guadagnandosi così una fama imperitura. E intanto che cosa faceva Penelope, chiusa in silenzio nella sua reggia? Sappiamo che piangeva e pregava per il ritorno del marito, che cercava di tenere a bada l'impulsività del figlio adolescente, che si barcamenava per respingere le proposte dei Proci e conservare così il regno. Ma cosa le passava veramente per la testa? Dopo essere morta e finita nell'Ade, Penelope non teme più la vendetta degli dèi e desidera raccontare la verità, anche per mettere a tacere certe voci spiacevoli che ha sentito sul suo conto. La sua versione della storia è ricca di colpi di scena, dipana dubbi antichi e suggerisce nuovi interrogativi, mettendo in luce la sua natura tormentata, in contrasto con la sua abituale immagine di equilibrio e pacatezza. L'autrice di culto Margaret Atwood, con la sua scrittura poetica, ironica e anticonvenzionale, dà voce a un personaggio femminile di grande fascino, protagonista di uno dei racconti più amati della storia occidentale. (goodreads)

Ero molto curiosa di leggere questo libro, sia perchè da tanto volevo leggere qualcosa della Atwood (e prima o poi riuscirò a leggere anche il racconto dell'ancella), ma anche per il mix con la mitologia. E' interessante questa rilettura dal punto di vista femminile, quello di Penelope nelle parti narrate e quello delle ancelle come coro della tragedia greca che incessantemente ripetono di esser state uccise senza colpa.
Ovviamente, questo è il punto di vista dell'autrice, che tra l'altro ci fa vedere quanto siano diverse le due cugine. Qui Elena è vista proprio come una provocatrice, nei film di solito è sempre una persona molto dolce. Penelope è quella bruttina ma intelligente, che suo padre ha cercato di affogare, non è solo la moglie paziente è anche furba, scaltra. Penelope manda le ancelle in mezzo ai pretendenti come spie (e poi porterà il senso di colpa per la loro morte)
La Atwood fa notare anche quanto il ruolo della donna fosse comunque sottomesso a quello degli uomini: prima il padre, poi il marito, addirittura il figlio. Anche le figlie dei sovrani, come Penelope ed Elena, vengono date in sposa come premi di un torneo.
Nel finale le ancelle si lamentano del fatto che sono state stuprate, e il giudice risolve brevemente la questione dicendo che in quel periodo fosse normale per le ancelle.
Il libro è pieno di ironia. Già il fatto che Penelope esordisce dicendo "ora che sono morta posso parlare" la dice lunga.
Poi è piena di ironia anche la vendetta delle ancelle, che tormentano Ulisse ogni volta che torna da Penelope, così lui deve tornare sulla terra dove si rincarna nei panni di personaggi valorosi ma che muoiono sempre di morte tragica. E questo all'infinito.
Il libro l'abbiamo letto per il gruppo di lettura e ha scatenato un bel dibattito. A me è piaciuto. E' un libro leggero, non va troppo in profondità nè dei personaggi nè degli argomenti che ha buttato lì. Mi aveva un po' intimorita il coro delle ancelle, ma in realtà si legge piuttosto bene, è scorrevole l'insieme.
Mio voto: 7 / 10

Appartamento a Istanbul - Esmahan Aykol


Original title: Kelepir ev (2003) 
Titolo inglese: Baksheesh 

Kati Hirschel è una Berlinese trapiantata a Istanbul da una quindicina d'anni. Gestisce una libreria specializzata in gialli, per il resto il suo tempo è preso a occuparsi di una quantità di piccoli affari pratici che la sballottano da un estremo all'altro della sconfinata città che abbraccia il Bosforo. E parla, conversa continuamente e con chiunque, di ogni ceto occupazione e risma, amiche e vicini, amori, e personaggi con cui viene in contatto per il lavoro o per le altre incombenze: storie, particolari, vicende, incontri che finiscono per sommergerla di atmosfere metropolitane e, con lei, chi la segue nella sua giornata. È il ritmo di questa spericolata città (ultimo pezzo probabilmente di un cosmopolitismo orientale che non può sopravvivere che nell'Europa in cui l'Oriente è diventato mito) che la attraversa e i delitti in cui si lascia coinvolgere da investigatrice involontaria funzionano inconsciamente come ottimi pretesti per tuffarsi nel ribollente miscuglio di vizio affari e politica su cui galleggia la città. Un affarista è stato ucciso, un uomo che controllava lucrosamente un numero di posteggi in centro e speculava in aree edificabili. Caso vuole che il delitto sia avvenuto poco dopo un alterco con Kati, per via di un appartamento che la libraia vorrebbe comprare. Facile, per la polizia, sospettare di lei, ma è soprattutto l'invincibile curiosità che spinge Kati a occuparsi delle strane circostanze di una morte che non avrebbe dovuto avvenire così facilmente. I parenti della vittima, le sue passate fidanzate; e mentre Kati scorre come i grani di un rosario l'intera catena di conoscenze e contatti, piomba un secondo omicidio. Stavolta è immediato orientarsi verso i soci del morto e verso i circoli di politici fondamentalisti che univano la prima vittima con la seconda. (goodreads)

Il libro comincia con kati che litiga furiosamente col suo fidanzato avvocato, Selim. Oltre a ciò, il proprietario di casa di Kati le ha aumentato l'affitto di centocinquanta euro e lei non è disposta a pagare. Quindi, ora che non ha più la possibilità di andare a vivere con Selim, Kati deve cercare un appartamento. Infine, la sua aiutante Pelin ha litigato col fidanzato ed è depressa e Kati decide di ospitarla. Un'amica di Kati le suggerisce di smettere di pagare affitti e di trovare un appartamento da comprare. Kati così comincia ad aver a che fare con agenti immobiliari e impiegati del catasto pronti a farsi corrompere. 
Kati trova un appartamento che le interessa che però è ancora occupato e se ne incapriccia al punto da trovare da litigare con chi le apre la porta. Ovvio che quando questo viene trovato morto, è a lei che pensano. Già qui la situazione sarebbe abbastanza complessa, perchè il morto ha vari fratelli tutti con traffici strani. Invece l'autrice ha voluto infilarci un secondo morto e anche le riunioni dei fondamentalisti politici che hanno provato un po' a sviare la ricerca.

Secondo giallo con protagonista la libraia appassionata di polizieschi che non vede l'ora di diventare investigatrice a sua volta. E' la seconda volta che ci prova e stavolta direi che ci riesce un po' meglio dell'altra, anche se mi è parso assurdo l'incapricciamento per un appartamento che non è libero. Quello che è interessante di questi libri, al di là del caso da risolvere che è sempre un po' contorto, è che viene presentata la caotica vita nella città di Istanbul, per quanto non so quanto siano contenti i Turchi della descrizione poco complimentosa che viene fatta della loro città...
Comunque, al giallo da risolvere si associano i problemi personali di Kati che, a mio parere, a volte mi sembra un po' scema...
Lettura carina, sicuramente proseguirò nella serie.
Mio voto: 7 / 10

La lista degli ospiti - Lucy Foley

Titolo originale: The guest list (2020) 

Su un'isola al largo della costa irlandese, tredici invitati si riuniscono per celebrare l'unione di due persone. Lo sposo è bello e affascinante, una stella nascente della televisione. La sposa è brillante e ambiziosa, editor di un magazine digitale di grande successo. È un matrimonio da favola e da vere star: l'abito firmato, la location remota, le bomboniere di lusso, il whisky di qualità. E anche se il segnale del cellulare va e viene, e il mare può essere agitato, ogni dettaglio è stato preso in considerazione ed eseguito con cura. Sembra tutto perfetto. Ma la perfezione appartiene ai buoni propositi e le persone sono fin troppo fallibili. Dopo che lo champagne è stato stappato e la festa ha avuto inizio, risentimenti e meschine gelosie iniziano a mescolarsi con i ricordi e gli auguri. Il testimone dello sposo dà il via a un gioco di bevute pensando ai giorni di scuola passati. La damigella d'onore rovina – non per caso – il suo vestito e il migliore amico della sposa fa un brindisi fin troppo premuroso... Poi la scoperta di un cadavere. E tutto cambia. Chi ha deciso di rovinare la vita a una coppia felice? E, soprattutto, per quale motivo? (goodreads)

Ero molto incuriosita dalla trama di questo libro.
Il libro parte nel momento in cui c'è ritrovamento del morto, anche se ci terrà in sospeso fino quasi alla fine per dirci di chi si tratta. La storia poi torna al giorno precedente il ricevimento, dove vengono alternati i pensieri di alcuni dei protagonisti: Aoife la wedding planner, Jules la sposa, Charlie migliore amico di Jules e sua moglie Hannah, Johnno il testimone dello sposo, Olivia damigella d'onore e sorella della sposa, Will lo sposo.
La vicenda continuerà ad alternare parti ambientate durante la cerimonia a parti del giorno prima con i racconti in prima persona dei partecipanti. Un po' alla volta ci vengono svelati gli intrecci tra gli invitati, che ovviamente hanno radici in qualcosa che è successo nel passato.
Il tutto è ambientato in un'isola deserta piuttosto cupa e durante una tempesta per cui gli invitati non possono andarsene e devono affrontare i fantasmi del passato.
Ho trovato questo libro piuttosto avvincente e ben congegnato. Chi è il morto si scopre nelle ultime quindici pagine e ormai siamo sicuri che non può essere che così. Solo che invece non sappiamo chi è il colpevole fino all'ultimo, quando ci racconta cosa è successo e perchè l'ha fatto. Alcuni collegamenti tra i personaggi li avevo nasati. Avevo anche intuito il possibile colpo di scena, ma avevo sbagliato la persona.
Molto intrigante.
Mio voto: 8 / 10

domenica 17 marzo 2024

Bookrave: radici



Sono molto contenta che è finalmente partita la seconda edizione di Bookrave.
Bookrave è un progetto condiviso da otto case editrici dedicato alla lettura con un percorso trimestrale tematico.

Le otto case editrici sono: effequ, Iperborea, minimum fax, NN Editore, nottetempo, Quinto Quarto, il Saggiatore, Sur.

L’obiettivo di BookRave è “creare un festival diffuso, collaborativo, mostrare come case editrici anche molto diverse tra loro possano riflettere su uno stesso tema, e come libri anche molto diversi, se messi in dialogo, possano aprire nuove prospettive”. Ma, soprattutto, a BookRave “piace l’idea di pensare che le cose si possano fare insieme, mettendo le proprie forze in condivisione, aprendo un percorso di dialogo e mutuo sostegno con le librerie e con chi i libri li acquista e li legge e ne parla“.

In pratica, le librerie aderenti riceveranno dalle otto case editrici un titolo legato al tema del trimestre, otto storie tra saggi, romanzi e graphic novel. Starà poi alla libreria e a lettrici e lettori “determinare un percorso assieme, trovare i collegamenti, giocare coi libri, stimolare le discussioni"

La prima edizione è stata dal 15 settembre al 15 dicembre 2023 ed era sul tema "corpi". Adesso, dal 15 marzo al 15 giugno il progetto è sul tema "radici" e gli otto libri scelti sono:
  • Simone Lisi, Padre occidentale. L’ineffabile origine dello yoga (effequ)
  • Malachy Tallack, Il grande Nord. Viaggio intorno al mondo lungo il sessantesimo parallelo (Iperborea)
  • Chris Offutt, A casa e ritorno (minimum fax)
  • Alessandro Gazzoli, Estranei. Un anno in una scuola per stranieri (Nottetempo)
  • Khashayar J. Khabushani, Saluterò di nuovo il sole (NNE)
  • Kim de l’Horizon, Perché sono da sempre un corso d’acqua (il Saggiatore)
  • Octavia E. Butler, Legami di sangue (Sur)
  • Deok-Kyu Choi, Le grandi mani di mio padre (Quinto Quarto)



Le pianure - Federico Falco

Titolo originale: Los llanos (2020)

Dopo la brusca e inaspettata fine di una relazione, Federico abbandona Buenos Aires per trasferirsi in campagna: vuole ricominciare da zero, e vivere dei frutti di un orto improvvisato. La ricerca di un nuovo equilibrio passa per una riscoperta del mondo: lì le giornate iniziano e finiscono con il muoversi del sole, braccia e gambe dolgono dopo ore passate nei campi, il cibo varia con le stagioni e, come nella scrittura, quasi nulla dipende dalla volontà del narratore. Fare, ecco la soluzione, fare per non pensare, per non soffrire: rimboccarsi le maniche e affidare ogni speranza a semi e ortaggi, un paio di galline, i consigli di un allevatore sospettoso e di un collezionista di alberi. E così, a poco a poco, rinascere. Con il ritmo e l'intensità di un diario intimo, Le pianure racconta l'essenziale: il tempo che passa, la solitudine e la vita dopo l'amore. Mescolando stralci di storia personale con ricordi di famiglia – le colline piemontesi abbandonate per fuggire dalla guerra, una nuova vita nell'immensa pianura argentina –, letture illuminanti (da Virginia Woolf a Margaret Atwood e Anne Carson) con un minuzioso resoconto della vita di campagna, Falco ci regala un romanzo onesto e ambizioso in cui ognuno troverà un po' di sé, e nel quale semplicità e lentezza sono linfa vitale e pura letteratura. (goodreads)

Avevo avuto feedback entusiasti per questo libro, addirittura ho la copia autografata. Invece ammetto che la lettura è stata faticosissima, per ben due volte ho pensato di interromperlo. Non mi piace la scrittura ad elenco. La sopporto per un po’ poi comincio a saltare al paragrafo successivo. 
Nella quarta di copertina viene scritto “Mescolando stralci di storia con ricordi di famiglia, letture illuminanti con un minuzioso resoconto della vita di campagna, Federico Falco ci regala un romanzo onesto e ambizioso in cui ognuno troverà un po’ di sè”. Questo è vero. 
La parte della campagna mi ha annoiato un bel po’. Le parti in cui parla dei nonni mi sono piaciute. Così come mi sono piaciute alcune riflessioni sullo scrivere. Alcuni dei suoi tormenti li ho sentiti molto miei (paura del rifiuto, di non riuscire a fare le cose, la lettura come vita immaginaria). 
Mi aspettavo il finale, con la pazienza e la fatica di iniziare una nuova vita, i risultati poi si vedono. Chiarissima è la similitudine con l’orto. Il libro parte in estate (gennaio, e già bisogna ricordarsi che siamo in Argentina, quindi le stagioni sono ribaltate rispetto alle nostre), dove il caldo torrido uccide le piante e anche per le persone è faticosissimo fare qualsiasi cosa. Federico è appena uscito dalla storia con Ciro ed è devastato perchè gli manca da morire. Quindi la sua aridità interiore riprende un po' quella dell'orto dove non riesce a crescere praticamente nulla o quasi. Poi i mesi procedono, l'orto un po' alla volta comincia a dare frutti e anche lui comincia a rielaborare la storia con Ciro e la sua stessa storia, anche utilizzando elementi di ricordo di quando era piccolo. Quando arriva la primavera, con la fioritura dell'orto anche lui si rende conto che la sua vita sta riprendendo, e che il taccuino su cui annotava minuziosamente i progressi dell'orto e i suoi ricordi è diventato quel libro che non pensava di poter scrivere.
Non mi è dispiaciuta la storia in sè, è il modo di scrivere che ho trovato molto fastidioso. Poi forse mi ha toccata su dei punti che non volevo fossero toccati adesso. 
Mio voto: 6 / 10

domenica 3 marzo 2024

Fiero Siatù - Irena Dousková

Titolo originale: Hrdý Budžes (1998)

Helena è solo una bambina ma non fa altro che “riflettere come una matta”. Il suo sguardo ingenuo e ironico passa al vaglio un carosello di situazioni comiche e tragicomiche che coinvolgono bambini e adulti della sua città: pompose competizioni sportive e cene scolastiche, rocambolesche spedizioni alla ricerca di ossa di partigiano, ma anche estromissioni dal teatro per gli attori non iscritti al partito, soprusi e amicizie fasulle… Ne scaturisce una storia profonda, narrata con leggerezza, che tocca i grandi temi della vita, le piccole e grandi tragedie, in pagine piene di conforto e calore che svelano anche paure e pensieri intimi, come il sentirsi diversa per la sua famiglia decisamente non convenzionale e come subire le prese in giro perché è grassa. Seppur figlia della sua epoca – gli anni Settanta nell’Est Europa –, Helena è però un personaggio che travalica il tempo e grazie alla sua speciale miscela di tenacia e determinazione, buon senso e immaginazione riesce ancora a parlarci con chiarezza e potenza al pari di altre indimenticabili ragazze della letteratura mondiale. E questo fa del libro un vero e proprio classico per giovani, adulti e famiglie. Best seller di grande successo, adattato anche per il teatro e riproposto più volte in televisione, «Fiero Siatù» è diventato una delle opere in prosa ceche più famose dai tempi della Rivoluzione di velluto e un successo internazionale. (goodreads)

Helena ha nove anni. Ha il cognome di un padre che non ha mai conosciuto, mentre a casa ha un padre che in realtà è il secondo compagno della madre e che comunque lei considera suo padre. Spesso alla vita della famiglia si aggiungono i nonni, soprattutto quelli materni, con il nonno che Helena adora e la nonna che scrive di nascosto al vero padre di Helena raccontandogli quanto sia una bambina infelice (che non è vero).
Helena è una bambina che non ha amici e viene presa in giro costantemente per il fatto che è grassa. Preferisce l'inverno all'estate perchè d'inverno i vestiti coprono la sua pancetta.
E' una bambina che riflette su quello che vede e che sente intorno a sè, e le sue riflessioni sono ciò che riporta in questo libro, diviso in capitoli, ognuno su un episodio particolare che le è successo.
Helena è affezionatissima ad una poesia che ha sentito da qualche parte, dove ad un certo "Fiero Siatù" viene detto di tenere duro anche quando la vita è difficile. Ed è proprio quello che fa lei, quando sente avvicinarsi lo scoramento, lei si ricorda di fare come "Siatù" e non mollare. Ovviamente, "Siatù" in realtà è "sia tu", ed Helena si accorgerà del malinteso a fine libro, quando le capiterà sott'occhio proprio quella poesia e si renderà conto di aver male interpretato quello che ha sentito.
Il libro è un delizioso spaccato di vita in un paesino della Cecoslovacchia degli anni '70, visto con gli occhi di una bambina che si interroga su ciò che le sta intorno. Sua madre e il padre sono attori e, soprattutto la madre, comincia ad avere dei problemi quando non accetta di piegarsi al regime e comincia a crearsi dei nemici che la ostacolano sul lavoro.
Il libro sembra proprio scritto da una bambina, con un tono leggero dietro al quale possiamo in realtà vedere uno spaccato politico e sociale del periodo. Tra l'altro ho trovato stranissimo il fatto chiama padre e madre per nome, anzi con diminutivi o vezzeggiativi che derivano dai loro nomi (Kacenka e Pepa). 
Il libro è del 1998, pubblicato in Italia nel 2023
Molto carino.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

sabato 2 marzo 2024

Viaggio avventuroso intorno alla mia camera - Karl-Markus Gauss


Titolo originario: Abenteuerliche Reise durch mein Zimmer (2019)

Molte persone cercano avventure viaggiando lontano, Karl-Markus Gauss le trova vicino: nel regno degli oggetti. Si imbarca in un viaggio che ha i confini della sua stanza, ma che comunque porta il lettore attraverso tempi e paesi diversi. La ricchezza del mondo, sembra dirci l'autore, sta nelle cose di tutti i giorni: il letto, la scrivania, il libro di cucina scritto a mano dalla nonna, il vecchio baule con gli accessori in ferro o il tagliacarte dell'industriale moravo... Sono tutti il punto di partenza di storie che raccontano di persone coraggiose e originali, di regioni remote, nazionalità sconosciute e passioni personali. (ibs)

L'autore gira per casa e punta l'attenzione su alcuni oggetti. Da essi parte con delle riflessioni di qualche pagina.
Ultimamente va di moda questo tipo di libro. Io ammetto che non lo amo particolarmente, ma l'autore è austriaco e mi torna buona per la European challenge. 
La scrittura di gauss è piacevole, scorrevole, leggera nel senso che in effetti le sue descrizioni sono gradevoli e la riflessione non diventa mai pesante.
Come sempre, in questi libri, ci sono racconti più interessanti e altri decisamente più noiosi. In vari capitoli ha narrato di vicende italiane che non conoscevo e ho scoperto con piacere (tipo che è stato Ettore Tolomei a portare avanti il progetto di italianizzazione dell'Alto Adige, paese da cui proveniva la famiglia del padre dell'autore). Ci sono cose interessanti che non sapevo, tipo che il primo autore che trasformò lo spazio della camera in cui è stato rinchiuso per 42 giorni in una narrazione di viaggio verso mete lontane è stato Xavier de Maistre. Non sapevo esistesse il popolo dei gagauzi in Moldavia. Il primo capitolo poi gli è stato ispirato da un tagliacarte con la scritta Hatschek, che poi è la ditta che ha brevettato l'eternit, il materiale da costruzione.
Diciamo che, a mio gusto personale, questo genere di libri dovrebbe fermarsi a 10/12 oggetti e non andare oltre le 150 pagine (anche meno). Apprezzo molto che abbia utilizzato dei capitoli brevi, comunque.
Interessante, ci sono cose nuove da imparare.
Mio voto: 7 / 10

Una notte morta e tempestosa - Steffanie Holmes

Titolo originale: A Dead and Stormy Night (2019)

Cosa si ottiene quando si incrociano una libreria maledetta, tre uomini sexy di fantasia e un misterioso omicidio da risolvere? Dopo essere stata licenziata dallo stage di moda a New York, torno a casa con una sensazione di fallimento e vado a lavorare nella pittoresca libreria del villaggio. Forse, essere circondata da grandi della letteratura mi aiuterà a trovare una nuova strada. Ma la mia vita tranquilla diventa più bizzarra della una misteriosa maledizione sulla Libreria Nevermore riporta in vita personaggi immaginari, in corpi che sono veri oggetti del desiderio. Ora mi ritrovo a fare duelli di poesia con l'impertinente corvo dai capelli scuri di Poe, a salvare i clienti da uno scontroso Heathcliff tatuato, e a ricevere consigli di vita dal galante ma malvagio James Moriarty. Il tutto mentre cerco di non innamorarmi dei tre splendidi uomini che dovrebbero esistere solo nella mia immaginazione. Sembra fantastico, vero? Beh, lo è. Omicidi a parte. Proprio così: omicidi. Si scopre che il mio pittoresco villaggio inglese è al centro di omicidi. La mia ex migliore amica viene trovata morta con un coltello nella schiena e io sono la sospettata principale. Se voglio ripulire il mio nome dovrò fare come Agatha Christie. Riusciranno i miei fidanzati di fantasia a tenermi fuori dalla prigione? I misteri della Libreria Nevermore sono ciò che si ottiene quando tutti i propri fidanzati letterari escono dal mondo dei libri e prendono vita. Se si mettono insieme un cupo antieroe, un maestro del crimine, un corvo impertinente e un'eroina con un cuore grande (e una collezione di libri ancora più grande) si ottiene questa appassionante serie di misteri paranormali dell'autrice bestseller di USA Today Steffanie Holmes. (goodreads)

"Cercasi: Assistente/sistematore di scaffali/tuttofare generico per libreria di seconda mano. Deve conoscere bene la letteratura classica, detestare i libri elettronici e tutti coloro che li utilizzano, e avere esperienza nel rispondere a domane insensate di clienti per otto ore di fila. Niente allergie a polvere o a gatti: in caso di scelta tra te e il gatto, tu perderesti. Lavoro duro, retribuzione pessima. Presentare la candidatura all'interno della Libreria Nevermore"

Wilhelmina (Mina) Wilde, dopo aver perso il lavoro a New York a causa della sua (ex) migliore amica Ashley, decide che il posto ideale per ricominciare una nuova vita sia il suo paese natale, Argleton, dove tuttora abita la madre che continua a pensare di diventare una imprenditrice di successo vendendo macchine che aiutano a buttare giù la pancia. Mina legge un assurdo annuncio di lavoro e vuole assolutamente farsi assumere. Nella Libreria Nevermore ha passato tanti pomeriggi di quando era bambina. Il luogo è incredibilmente tetro e il titolare è uno scontroso uomo che si chiama Heathcliff, come il protagonista di Cime tempestose. Al piano di sopra, abitano i coinquilini e amici di Heatchcliff: James Moriarty (detto Morrie), un corvo mutaforma di nome Quoth e un gatto (Grimalkin). Rapidamente, Mina scopre che i primi tre sono davvero i personaggi dei relativi libri (Cime tempestose, Sherlock Holmes e il Corvo di Poe) che per qualche magia sono riusciti a scappare dai libri e si sono risvegliati nella libreria. Il precedente proprietario si è preso cura di loro, mettendo sotto chiave alcuni libri esoterici in quanto temeva che anche dei personaggi malvagi potessero arrivare lì.
Nel frattempo, anche Ashley torna ad Argleton, ed entra proprio nella libreria dove lavora Mina. La cosa è molto strana perchè Ashley non è una grande lettrice. Ma il vero problema è che una sera, Ashley viene ritrovata con un pugnale nella schiena proprio dentro alla libreria. La prima sospettata è Mina, in quanto è stata proprio Ashley a spifferare al loro precedente capo che Mina stava diventando cieca, rovinandole così la carriera nel mondo della moda. A Mina, Heathcliff, Morrie e Quoth non resta che cominciare ad indagare in autonomia.

Quello che mi ha attratto è stato il bizzarro titolo del libro e poi la trama. Il libro è scritto in prima persona da Mina, con alcune parti scritte in corsivo che sono i pensieri che tiene per sè. Molti di questi pensieri sono relativi alla figaggine dei tre ragazzi, peraltro tutti e tre attratti in qualche modo da lei. Pensieri piccanti e qualche momento "hot" nel corso delle indagini (che, in realtà, non sono fondamentali). La lettura è molto scorrevole, piuttosto facile, con anche alcuni punti divertenti. E' carina l'idea dei personaggi fuoriusciti dai libri, suppongo che col procedere della serie si verrà anche a scoprire come mai è successa questa cosa (oltre al fatto che mi aspetto che prima o poi venga davvero fuori un cattivo più cattivo di Moriarty che qui pare essere dalla parte dei buoni).
La storia è carina, si segue bene. Il colpevole lo avevo azzeccato, mentre la motivazione è un po' più contorta. Non è sicuramente un capolavoro del brivido, ma si legge gradevolmente e mi incuriosisce anche su come possa andare avanti. Mi sa che un po' alla volta procederò nella serie.
Mio voto: 7 / 10

****************

Nevermore Bookshop Mysteries Series:
1 - A Dead and Stormy Night / Una notte morta e tempestosa
2 - Of Mice and Murder / Uomini e crimini
3 - Pride and Premeditation / Orgoglio e premeditazione
3.5 - How Heathcliff Stole Christmas
4 - Memoirs of a Garroter / Memorie di uno strangolatore
5 - Prose and Cons / Prosa e poi via
6 - A Novel Way to Die / Una novella morte
7 - Much Ado About Murder
8 - Crime and Publishing
9 - Plot and Bothered

Lupa Nera - Juan Gómez-Jurado

Titolo originale: Loba negra (2019)
Titolo in ingese: Black wolf

Antonia Scott e Jon Gutiérrez sono ancora alla ricerca di Sandra Fajardo, quando Mentor li convoca per un altro caso al momento più pressante. Si tratta della scomparsa di Lola Moreno, moglie di Yuri Voronin, tesoriere di un clan mafioso che opera nella zona di Malaga. Lola Moreno è svanita nel nulla da quando, in un centro commerciale, qualcuno ha cercato di ucciderla. Nel frattempo, il marito Yuri veniva brutalmente trucidato nella loro villa. Ma Jon e Antonia non sono i soli a cercare Lola. È a questo punto che entra in scena l’ineffabile donna russa che risponde al nome di Čërnaja Volčica: la Lupa Nera, pericolosissima sicaria al soldo dei mafiosi. Dai paesaggi assolati dell’Andalusia, fino agli scenari innevati della sierra, Antonia Scott, sempre alle prese con i suoi demoni, dovrà affrontare una temibile nemica. Nel frattempo, il signor White e Sandra Fajardo non si sono certo dimenticati di lei… (goodreads)

Ammetto che non ricordo bene i dettagli di "Regina rossa", che ho letto qualche anno fa (e mi era piaciuto), ma questo secondo libro è veramente avvincente. I due investigatori sono gli stessi, ma la storia è scollegata dal precedente, se non per il fatto che Antonia non si dà pace per non aver ancora trovato Sandra Fajardo.
Varrebbe la pena di leggere subito anche il terzo libro della serie, perchè è introdotto proprio dal finale di questo.
Gomez-Jurado ha un gran bel modo di scrivere, mi piace molto. Tiene incollato sulle pagine. E' schietto, quasi cinematografico. La trama di "Lupa nera" rischiava di allargarsi molto perchè al centro c'è la mafia russa insidiata in Spagna, con diramazioni in vari settori dell'economia. E i personaggi da seguire non sono pochi, ma ognuno è ben delineato e non si fa confusione. Con un paio di colpi di scena non male.
Mi piacciono tanto Antonia e Jon, è una bellissima coppia investigativa, mi piacerebbe vederli vedere insieme per molti più libri.
Consigliatissimo.
Mio voto: 8 / 10

martedì 6 febbraio 2024

Fuori i libri! Gennaio 2024

Ho cominciato l'anno leggendo il libro per il gruppo di lettura della biblioteca, "Cronaca familiare" di Vasco Pratolini. Mah. Qualche spunto interessante, ma è un libro molto datato e che non mi ha fatto impazzire. 

Nell'attesa che mi arrivassero dal prestito interbibliotecario tre libri che non riesco a trovare in ebook, mi sono letta "La gatta ha visto tutto" di Dolores Hitchens, un giallo molto carino con una copertina bellissima e una gatta nera come protagonista.

Libro successivo, quello ambientato a Cipro: "Agatha Raisin e la turista terribile" di M. C. Beaton. Gradevole come sempre.

Proseguo il giro dell'Europa e mi concedo un libro di Arto Paasilinna che volevo leggere lo scorso anno: "Professione angelo custode". Sottotono.

Finalmente mi sono arrivati i 3 libri che avevo ordinato in biblioteca. Il primo che ho cominciato è stato "Catene di gloria" di Nana Kwame Adjei-Brenyah , letto per il gruppo di lettura online. Interessante davvero.

Un libro fuori dalla mia comfort zone: "Le cinque persone che incontri in cielo" di Mitch Albom. Toccante. Però mi lascia un fondo di scetticismo.

Per il gruppo di lettura della libreria, ho letto "Povere creature" di Alasdair Gray. Intrigante all'inizio, con delle parti molto noiose ed un finale che mi ha deluso.

Per la giornata della memoria, ho letto "L'infermiera di Auschwitz" di Anna Stuart. Molto toccante questo libro, tratto dalla vera storia di una ostetrica internata ad Auschwitz.

Ultimo libro del mese, sempre rimanendo sul tema della giornata della memoria, ho letto "One life" di Barbara Winton, da cui è stato anche tratto il film con Anthony Hopkins. Credevo mi tornasse utile per la european challenge, ma la parte ambientata a Praga è davvero troppo corta. 




One Life: La vera storia di Sir Nicholas Winton - Barbara Winton


Titolo originale: One life (2014/2023)
Also published in Great Britain as: If it's not impossible (2014)

È il 1988. Lo studio del celebre programma That’s Life! della BBC è gremito. Tra il pubblico, siede Nicholas ha quasi ottant’anni, indossa uno dei suoi completi migliori e la cravatta di seta. Quello che non sa è che sta per incontrare alcuni dei bambini, ormai adulti, che ha salvato nel 1939. Per la precisione, 669 bambini cecoslovacchi che, senza il suo aiuto, sarebbero finiti nei vagoni diretti ai campi di concentramento e che, invece, hanno trovato rifugio su treni con destinazione la Gran Bretagna. Una storia vera della Seconda guerra mondiale che ha commosso tutti, ma che sarebbe caduta nell’oblio se Barbara Winton non avesse ritrovato per caso i nomi dei bambini salvati nei diari del padre. Una storia iniziata con una richiesta d’aiuto da parte del Comitato per i rifugiati inglese, che invitò Nicholas a visitare la Cecoslovacchia anziché partire per le vacanze; all’epoca nemmeno trentenne, Winton non esitò un secondo a recarsi in Europa, consapevole del dilagante antisemitismo del partito nazista. Sapeva di doversi muovere in fretta per salvare più vite possibili e organizzò così una vasta operazione – chiamata Kindertransport – senza arrendersi davanti alle difficoltà e seguendo il «Se una cosa non è impossibile, allora c’è sempre un modo per realizzarla». Una storia vera di coraggio, resilienza, umiltà. Una storia commovente da cui ora è stato tratto un film interpretato da Anthony Hopkins e Helena Bonham Carter. Una storia che racconta l’impresa di un uomo straordinario che non ha esitato a mettere a rischio la propria vita per salvarne centinaia. La storia di un eroe che per anni è rimasto in silenzio, perché ha sempre pensato di non aver fatto nulla di speciale, e che merita oggi di essere riscoperta perché l’orrore non si ripeta. (goodreads)

"Se una cosa non è impossibile, dev'esserci il modo di farla"

Ho cominciato questo libro pensando che fosse (principalmente) relativo al "lavoro" umanitario che Nicholas Winton aveva svolto in Cecoslovacchia, invece questo libro è una vera e propria biografia. E' una narrazione dei suoi background familiari, scolastici, lavorativi. La sua tenacia, la sua caparbietà, il suo non capacitarsi di come potessero i governanti non rendersi conto di cosa stava succedendo in Europa. Le sue relazioni sociali, il suo impegno attivo nel volontariato in generale. Tutto descritto in modo cronologico da quando è nato a quando è morto a 106 anni. 
L'avevo scelto per poterlo inserire nella European Challenge, ma a conti fatti, la parte in cui parla della Cecoslovacchia è così risicata che non ci rientra. 
Il caso ha voluto che domenica 28 gennaio, sul canale tv Focus, ho potuto vedere (per caso) un documentario su questo personaggio. Quindi ero un po' spinta da quel programma tv e dal film con Anthony Hopkins. Niente di tutto ciò che pensavo. Ripeto, il libro è una biografia, molto dettagliata e, seppur rispetto tantissimo il personaggio, quello che ha fatto mi ha commosso, ma il libro proprio non è nel mio genere e ho provato una grande noia in alcune parti. Sono sicura che chi ama il genere lo troverà molto bello. Per questo motivo non mi sento di dargli un voto, rischierei di stroncare un libro che effettivamente è un libro importante (di questo me ne rendo conto) ma che proprio non è nelle mie corde.
Senza voto.  

Catene di Gloria - Nana Kwame Adjei-Brenyah


Titolo originale: Chain-Gang All-Stars (2023) 

In una surreale versione degli Stati Uniti del prossimo futuro dove il sistema carcerario è interamente privatizzato, Catene di Gloria è un format televisivo di enorme i detenuti e le detenute, invece di scontare la pena, possono scegliere di sfidarsi a morte in un grande torneo di gladiatori, salendo di rango duello dopo duello fino a guadagnarsi la libertà. Nessuno ce l’ha mai fatta con le sue sole forze. Loretta Thurwar, guerriera formidabile e superstar del programma, è a un passo dal riuscirci, ma per lei e per la donna che ama – un’altra sanguinaria gladiatrice – di colpo le regole del gioco stanno per cambiare. Attorno alle loro vicende si snodano, in un crescendo di tensione, le storie dei compagni di squadra e degli avversari, dei fan morbosamente incantati e degli attivisti che contestano la brutalità del sistema. Catene di Gloria si legge al tempo stesso come uno scatenato romanzo d’azione, pieno di personaggi memorabili, e come una serissima denuncia contro l’industria carceraria e quella dell’entertainment. È un romanzo figlio del postmodernismo, della tradizione letteraria afroamericana, della cultura dei videogiochi, della tv sportiva; ma soprattutto intriso di quel sentimento di protesta radicale e immaginifico che ha animato la migliore controcultura americana. (goodreads)

Credo che la trama illustri perfettamente ciò di cui si parla in questo libro.
Siamo in un sistema carcerario per cui, uccidendo gli altri, puoi salire di livello e diventare una star in un reality show che tiene costantemente incollati gli occhi degli spettatori sui protagonisti. Si diventa eroi uccidendo. E per chi arriva al massimo livello, c'è la libertà. 
Loretta Thurwar è ormai ad un passo da questo traguardo. Molti prima di lei, a quel punto, hanno preferito farsi uccidere piuttosto che uscire nel mondo esterno, tra cui il suo amico Sunset. Ma le cose cambiano, e anche all'esterno cominciano ad agitarsi le persone che reputano tutto ciò un abominio.
All'inizio mi è sembrato un po' simile ad Hunger Games, ma se ne discosta molto.

"Il suo successo, lo capiva, legittimava qualcosa nella loro mente. Lei uccideva, loro la amavano di più e lei li odiava di un odio ancora più profondo."

"Era da tanti mesi che non pronunciava un'ultima parola. Aveva fatto finta per un po', recitato un personaggio che magari voleva davvero questa vita. Che voleva esistere e trionfare. Ma ora, anche con Staxxx accanto, la vergogna della sua esistenza rendeva l'Arena tutto tranne che un'occasione di giubilo. Perciò aveva scelto il silenzio. Aveva scelto il silenzio perchè non poteva dire alla gente che si vergognava del suo successo, del fatto stesso della sua ostinata sopravvivenza".

Devo ammettere che è un romanzo molto interessante, a partire dall'idea, ma con tanti spunti di riflessione sia da parte dei detenuti sia da parte dei personaggi di contorno. A piè pagina spesso ci sono delle note che spiegano alcuni dei riferimenti ad avvenimenti o a persone che vengono citati; a volte si tratta di "approfondimenti" sul personaggio di cui si parla, a volte sono statistiche o fatti realmente accaduti nel sistema carcerario americano, il tutto mescolato al punto da distinguere difficilmente cosa è finzione e cosa realtà. Raccapricciante pensare che la gente fuori si esalta per vedere questi combattimenti, gioendo se vince il suo beniamino, senza pensare che lo fa uccidendo un'altra persona.
Molto avvincente la scrittura. Rallenta un po' soprattutto nella parte centrale, quando introduce nuovi personaggi che si capirà in seguito che ruolo hanno, questo distoglie molto l'attenzione da Loretta e Staxxx (e anche il loro gruppo), che sono comunque quelli centrali. Ecco, la critica maggiore che posso fare è che forse lo scrittore ha inserito troppi personaggi, alcuni con storie davvero lunghe.
Un interessante modo di denunciare il sistema carcerario, che ci fa chiedere se davvero non potrebbe diventare realtà una cosa simile. 
Piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10

Goodread's 2023 nominee

domenica 28 gennaio 2024

L'infermiera di Auschwitz - Anna Stuart


Titolo originale: The Midwife of Auschwitz (2022) 
 
Ispirato a una commovente storia vera È il 1943 e Ana Kaminski varca i cancelli di ferro di Auschwitz accanto alla sua giovane amica Ester Pasternak, spinta dalla violenza brutale delle guardie naziste e quando le due raggiungono la prima fila, Ana dice di essere un’ostetrica, Ester la sua assistente. Una volta tatuate con il numero di riconoscimento dei prigionieri del campo, sono assegnate al capannone dove le donne incinte vengono fatte partorire. Mentre tiene in braccio un neonato venuto al mondo in quell’inferno, Ana si rende conto che il destino di tantissimi bambini potrebbe essere nelle sue mani, e giura a sé stessa che farà il possibile per salvarli. E così quando, pochi giorni dopo, le SS strappano a una madre la figlia, Ana è distrutta dal dolore, ma mentre consola la donna sconvolta, le viene in mente che forse potrebbe esserci un modo per preservare quel legame. In fondo, si dice che le guardie portino via i bambini più sani per affidarli alle famiglie tedesche, e si mormora che la guerra sia quasi finita... Ana, con un coraggio che neppure lei sapeva di avere, prende una decisione che cambierà la vita di centinaia di persone: lei ed Ester cominciano a tatuare di nascosto ogni neonato con lo stesso codice identificativo della madre, così che possano, un giorno, ritrovarsi. Ma proprio mentre il piano sembra stia funzionando, una mattina Ana si accorge che l’uniforme a righe di Ester sta cominciando ad andarle stretta… Ad Auschwitz c’era l’ordine di uccidere i piccoli appena nati solo i più sani e belli venivano strappati alle madri ebree e dati in adozione a ricche famiglie tedesche. Ispirato all’incredibile e coraggiosa storia dell’ostetrica Stanislawa Leszczynska (goodreads)

Libro molto molto toccante. E' diviso in tre parti. Nella prima parte ci vengono presentate Ana ed Ester. Ester è ebrea e sta studiando da infermiera. Ana è cattolica ed è l'ostetrica che l'ha fatta nascere. In questa parte del libro ci sono le storie delle due donne e come mutano quando i tedeschi invadono la Polonia. Nel loro paese, Lodz, viene subito istituito un ghetto recintato col filo spinato. Ester è costretta ad andare a vivere lì; Ana abitava in quella zona prescelta per diventare ghetto ed è costretta a lasciare la sua casa. Ma questo è solo l'inizio, perchè poi cominceranno i razionamenti di cibo e la quasi impossibilità di comunicare tra le due parti. Ana, insieme alla sua famiglia fa parte di un gruppo di polacchi che prova, nonostante i divieti, ad aiutare gli ebrei del ghetto; per questo motivo verrà condannata ad andare ad Auschwitz.
Nella seconda parte, Ana ed Ester si ritrovano sul treno diretto ad Auschwitz-Birkenau. Ana promette alla madre di Ester di occuparsi di lei come fosse sua figlia. Entrambe vengono destinate al reparto maternità e qui cominciano subito le atrocità, perchè i bambini appena nati vengono annegati in un secchio di acqua dalla terribile kapò. Ana non ci sta, riesce a battersi affinchè questa barbarie smetta, ma il vero problema è che anche se i bambini non vengono annegati, è difficile comunque che sopravvivano, viste le condizioni terribili del campo. Perchè gli internati del campo sono malvestiti e malnutriti, non esistono latrine e le condizioni igieniche sono terribili, in estate i pidocchi portano il tifo, mentre in inverno è la tubercolosi che uccide. Ad un certo punto, i tedeschi decidono di prendere i bambini biondi per poterli "germanizzare", basandosi sull'idea che se i bambini sono biondi non possono essere ebrei e quindi si possono recuperare dandoli in adozione a brave famiglie tedesche. Ester decide di cominciare a tatuare, nascosti sotto le ascelle dei bambini, i numeri delle relative madri, in modo che dopo la guerra ci sia una speranza di farli ritrovare (i bambini dati in adozione erano gli unici che non venivano affatto tatuati). La bambina di Ester farà la stessa fine. In questa seconda parte c'è tutta la vita del campo e tutta la sofferenza delle madri (che a volte arrivavano già incinte, altre volte venivano stuprate dai tedeschi) fino a quando il campo viene liberato nel gennaio 1945.
Nella terza parte, le due donne, molto provate, tornano a Lodz, dove la vita sta riprendendo. Ana torna a casa e ritrova i figli, mentre il marito è morto. Ester rimane a vivere a casa di Ana e tutti i giorni torna sulle scale della cattedrale dove ha conosciuto Filip, nella speranza che anche lui torni nel loro posto, prima o poi. L'unica cosa che ha saputo, da un amico comune, è che Filip era nel campo di concentramento di Chelmno ed è riuscito ad evadere, ma poi si sono dispersi nel bosco.
Della terza parte non vi racconto altro perchè dovete arrivarci leggendo. Posso però dire che il libro finisce come inizia, cioè con Ana ed Ester che si recano all'orfanotrofio dove c'è questa bambina di circa due anni... Sarà la figlia di Ester?

Mi spiace che con la mia semplice cronaca non riesco a rendere l'intensità di questo libro. E' veramente tanto toccante quello che viene descritto, ed orribile. 
La vicenda trae spunto dalla storia di Stanislawa Leszczynska, che davvero fu ostetrica ad Auschwitz, e che ovviamente è stata trasposta nella figura di Ana. Non si tratta di una biografia, si tratta comunque di un romanzo, nel quale sono presenti persone realmente esistite (tipo il dottor Mengele) e persone inventate ad hoc, avvenimenti realmente accaduti e avvenimenti verosimilmente accaduti e scoperti grazie alle testimonianze dei sopravvissuti.
La scrittura è molto delicata e anche trascinante, difficile mettere giù il libro, infatti nonostante siano 400 pagine le ho divorate in due giorni. 
Angoscianti tante delle cose che sono raccontate e mi chiedo sempre come sia stato possibile che degli esseri umani siano arrivati ad un livello simile di crudeltà. Incredibile.
Lettura molto triste e molto toccante, che mi ha lasciato un notevole senso di sconforto addosso. Ampiamente consigliato.
Mio voto: 8 / 10