Titolo originale: La ciociara (1957)
La ciociara è la storia delle avventure di una madre e una figlia, costrette dal caso a passare un anno nelle prossimità del fronte del Garigliano tra il 1943 e il 1944. Ma La ciociara è anche soprattutto la descrizione di due atti di violenza, l'uno collettivo e l'altro individuale, la guerra e lo stupro. Dopo la guerra e dopo lo stupro né un paese né una donna sono più quello che erano prima. Un cambiamento profondo è avvenuto, un passaggio si è verificato da uno strato di innocenza e integrità a un altro di nuova e amara consapevolezza. D'altra parte tutte le guerre che penetrano profondamente nel territorio di un paese e colpiscono le popolazioni civili sono stupri. La ciociara non è un libro di guerra nel senso tradizionale del termine; è un romanzo in cui è narrata l'esperienza umana di quella violenza profanatoria che è la guerra. (goodreads)
Questo è il genere di libri che mi mette in difficoltà. Non amo il verismo o realismo o neorealismo che dir si voglia.
Ho dovuto leggere questo libro per il gruppo di lettura della biblioteca, non l'avrei mai scelto. Infatti ho fatto una fatica immensa a leggerlo e più volte ero decisa ad abbandonarlo.
Innanzitutto, credo che questo più di altri libri risente molto del fatto che si conosce il film, e si ha ben presente il personaggio interpretato da Sofia Loren. Quindi per tutto il libro, continuavo a pensare a lei e agli altri attori.
Se parliamo dal punto di vista storico, è un libro che sicuramente parla di una vicenda verosimile, nel senso che i personaggi di Cesira, Michele e Rosetta sono inventati, ma è vera la base storica che ci sta dietro (lo stesso Moravia, con la moglie, furono sfollati che andarono a vivere in montagna). Quindi dal punto di vista storico rappresenta molto bene quello che per i contadini e gli sfollati ha significato la guerra, l'abbandonare le proprie case, la fame, il fatto che chi ha soldi può trovare risorse per abitare o per sfamarsi (almeno finchè i tedeschi non cominciano ad arretrare).
Quella in montagna per Cesira è una vita di stenti, un doversi abituare a condizioni igieniche difficili, alla noia del tempo che non passa mai, all'ascoltare le notizie che arrivano e che non si sa mai quanto siano vere o false.
Incrollabile è la fiducia che viene riposta negli inglesi e nella speranza che col loro arrivo finalmente finirà la fame. In realtà non arriveranno gli inglese bensì una serie di alleati vari, e le cose andranno anche peggio, perchè proprio da un gruppo di alleati (marocchini) Rosetta verrà stuprata, e questo porterà ad un cambio radicale nel suo comportamento. Cesira non si capacita di come la sua figlia d'oro possa comportarsi così, anche se in fondo riflettendoci sopra riesce a comprenderla.
Rosetta è la ragazza perfetta, che è andata a scuola dalle suore, a cui la madre ha sempre tenuto nascoste le brutture della vita. Così facendo però l'ha mantenuta ingenua. Inquietante (e probabilmente, non a caso) il fatto che lo stupro avvenga proprio sotto ad un altare in una chiesa sconsacrata.
Michele è lo studioso, l'idealista, quello che ce l'ha con chi comanda, per il solo fatto che comanda. E tutto sommato aiuta Cesira a riflettere su alcune cose. Anch'egli finirà male, perchè portato via da un gruppo di soldati con la scusa che deve far loro vedere la strada. Ma non tornerà più perchè lo uccideranno.
Di Cesira ho trovato fastidioso il fatto che continua a ripetere che è nata contadina, ma in realtà quando poi si trova sfollata, direi che le sue origini contadine sono state assai soppiantate dalla vita più "ricca" che ha condotto in città. Il suo personaggio forse è quello dietro a cui si nasconde Moravia, poichè è tramite Cesira che vediamo cosa succede e ascoltiamo le sue riflessioni.
Per quanto riguarda la mia esperienza di lettura, il libro è stato pesantissimo, non tanto per quello che racconta, ho letto anche libri più tristi, ma forse è proprio il modo di scrivere, non so. Quindi, al libro in sè potrei dare anche un otto per il suo valore, ma la mia esperienza di lettura è ampiamente sotto al cinque.
Mio voto: 6 e mezzo / 10
Thanks for sharing this review with the Historical Fiction Reading Challenge.
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