domenica 17 marzo 2024

Bookrave: radici



Sono molto contenta che è finalmente partita la seconda edizione di Bookrave.
Bookrave è un progetto condiviso da otto case editrici dedicato alla lettura con un percorso trimestrale tematico.

Le otto case editrici sono: effequ, Iperborea, minimum fax, NN Editore, nottetempo, Quinto Quarto, il Saggiatore, Sur.

L’obiettivo di BookRave è “creare un festival diffuso, collaborativo, mostrare come case editrici anche molto diverse tra loro possano riflettere su uno stesso tema, e come libri anche molto diversi, se messi in dialogo, possano aprire nuove prospettive”. Ma, soprattutto, a BookRave “piace l’idea di pensare che le cose si possano fare insieme, mettendo le proprie forze in condivisione, aprendo un percorso di dialogo e mutuo sostegno con le librerie e con chi i libri li acquista e li legge e ne parla“.

In pratica, le librerie aderenti riceveranno dalle otto case editrici un titolo legato al tema del trimestre, otto storie tra saggi, romanzi e graphic novel. Starà poi alla libreria e a lettrici e lettori “determinare un percorso assieme, trovare i collegamenti, giocare coi libri, stimolare le discussioni"

La prima edizione è stata dal 15 settembre al 15 dicembre 2023 ed era sul tema "corpi". Adesso, dal 15 marzo al 15 giugno il progetto è sul tema "radici" e gli otto libri scelti sono:
  • Simone Lisi, Padre occidentale. L’ineffabile origine dello yoga (effequ)
  • Malachy Tallack, Il grande Nord. Viaggio intorno al mondo lungo il sessantesimo parallelo (Iperborea)
  • Chris Offutt, A casa e ritorno (minimum fax)
  • Alessandro Gazzoli, Estranei. Un anno in una scuola per stranieri (Nottetempo)
  • Khashayar J. Khabushani, Saluterò di nuovo il sole (NNE)
  • Kim de l’Horizon, Perché sono da sempre un corso d’acqua (il Saggiatore)
  • Octavia E. Butler, Legami di sangue (Sur)
  • Deok-Kyu Choi, Le grandi mani di mio padre (Quinto Quarto)



Le pianure - Federico Falco

Titolo originale: Los llanos (2020)

Dopo la brusca e inaspettata fine di una relazione, Federico abbandona Buenos Aires per trasferirsi in campagna: vuole ricominciare da zero, e vivere dei frutti di un orto improvvisato. La ricerca di un nuovo equilibrio passa per una riscoperta del mondo: lì le giornate iniziano e finiscono con il muoversi del sole, braccia e gambe dolgono dopo ore passate nei campi, il cibo varia con le stagioni e, come nella scrittura, quasi nulla dipende dalla volontà del narratore. Fare, ecco la soluzione, fare per non pensare, per non soffrire: rimboccarsi le maniche e affidare ogni speranza a semi e ortaggi, un paio di galline, i consigli di un allevatore sospettoso e di un collezionista di alberi. E così, a poco a poco, rinascere. Con il ritmo e l'intensità di un diario intimo, Le pianure racconta l'essenziale: il tempo che passa, la solitudine e la vita dopo l'amore. Mescolando stralci di storia personale con ricordi di famiglia – le colline piemontesi abbandonate per fuggire dalla guerra, una nuova vita nell'immensa pianura argentina –, letture illuminanti (da Virginia Woolf a Margaret Atwood e Anne Carson) con un minuzioso resoconto della vita di campagna, Falco ci regala un romanzo onesto e ambizioso in cui ognuno troverà un po' di sé, e nel quale semplicità e lentezza sono linfa vitale e pura letteratura. (goodreads)

Avevo avuto feedback entusiasti per questo libro, addirittura ho la copia autografata. Invece ammetto che la lettura è stata faticosissima, per ben due volte ho pensato di interromperlo. Non mi piace la scrittura ad elenco. La sopporto per un po’ poi comincio a saltare al paragrafo successivo. 
Nella quarta di copertina viene scritto “Mescolando stralci di storia con ricordi di famiglia, letture illuminanti con un minuzioso resoconto della vita di campagna, Federico Falco ci regala un romanzo onesto e ambizioso in cui ognuno troverà un po’ di sè”. Questo è vero. 
La parte della campagna mi ha annoiato un bel po’. Le parti in cui parla dei nonni mi sono piaciute. Così come mi sono piaciute alcune riflessioni sullo scrivere. Alcuni dei suoi tormenti li ho sentiti molto miei (paura del rifiuto, di non riuscire a fare le cose, la lettura come vita immaginaria). 
Mi aspettavo il finale, con la pazienza e la fatica di iniziare una nuova vita, i risultati poi si vedono. Chiarissima è la similitudine con l’orto. Il libro parte in estate (gennaio, e già bisogna ricordarsi che siamo in Argentina, quindi le stagioni sono ribaltate rispetto alle nostre), dove il caldo torrido uccide le piante e anche per le persone è faticosissimo fare qualsiasi cosa. Federico è appena uscito dalla storia con Ciro ed è devastato perchè gli manca da morire. Quindi la sua aridità interiore riprende un po' quella dell'orto dove non riesce a crescere praticamente nulla o quasi. Poi i mesi procedono, l'orto un po' alla volta comincia a dare frutti e anche lui comincia a rielaborare la storia con Ciro e la sua stessa storia, anche utilizzando elementi di ricordo di quando era piccolo. Quando arriva la primavera, con la fioritura dell'orto anche lui si rende conto che la sua vita sta riprendendo, e che il taccuino su cui annotava minuziosamente i progressi dell'orto e i suoi ricordi è diventato quel libro che non pensava di poter scrivere.
Non mi è dispiaciuta la storia in sè, è il modo di scrivere che ho trovato molto fastidioso. Poi forse mi ha toccata su dei punti che non volevo fossero toccati adesso. 
Mio voto: 6 / 10

domenica 3 marzo 2024

Fiero Siatù - Irena Dousková

Titolo originale: Hrdý Budžes (1998)

Helena è solo una bambina ma non fa altro che “riflettere come una matta”. Il suo sguardo ingenuo e ironico passa al vaglio un carosello di situazioni comiche e tragicomiche che coinvolgono bambini e adulti della sua città: pompose competizioni sportive e cene scolastiche, rocambolesche spedizioni alla ricerca di ossa di partigiano, ma anche estromissioni dal teatro per gli attori non iscritti al partito, soprusi e amicizie fasulle… Ne scaturisce una storia profonda, narrata con leggerezza, che tocca i grandi temi della vita, le piccole e grandi tragedie, in pagine piene di conforto e calore che svelano anche paure e pensieri intimi, come il sentirsi diversa per la sua famiglia decisamente non convenzionale e come subire le prese in giro perché è grassa. Seppur figlia della sua epoca – gli anni Settanta nell’Est Europa –, Helena è però un personaggio che travalica il tempo e grazie alla sua speciale miscela di tenacia e determinazione, buon senso e immaginazione riesce ancora a parlarci con chiarezza e potenza al pari di altre indimenticabili ragazze della letteratura mondiale. E questo fa del libro un vero e proprio classico per giovani, adulti e famiglie. Best seller di grande successo, adattato anche per il teatro e riproposto più volte in televisione, «Fiero Siatù» è diventato una delle opere in prosa ceche più famose dai tempi della Rivoluzione di velluto e un successo internazionale. (goodreads)

Helena ha nove anni. Ha il cognome di un padre che non ha mai conosciuto, mentre a casa ha un padre che in realtà è il secondo compagno della madre e che comunque lei considera suo padre. Spesso alla vita della famiglia si aggiungono i nonni, soprattutto quelli materni, con il nonno che Helena adora e la nonna che scrive di nascosto al vero padre di Helena raccontandogli quanto sia una bambina infelice (che non è vero).
Helena è una bambina che non ha amici e viene presa in giro costantemente per il fatto che è grassa. Preferisce l'inverno all'estate perchè d'inverno i vestiti coprono la sua pancetta.
E' una bambina che riflette su quello che vede e che sente intorno a sè, e le sue riflessioni sono ciò che riporta in questo libro, diviso in capitoli, ognuno su un episodio particolare che le è successo.
Helena è affezionatissima ad una poesia che ha sentito da qualche parte, dove ad un certo "Fiero Siatù" viene detto di tenere duro anche quando la vita è difficile. Ed è proprio quello che fa lei, quando sente avvicinarsi lo scoramento, lei si ricorda di fare come "Siatù" e non mollare. Ovviamente, "Siatù" in realtà è "sia tu", ed Helena si accorgerà del malinteso a fine libro, quando le capiterà sott'occhio proprio quella poesia e si renderà conto di aver male interpretato quello che ha sentito.
Il libro è un delizioso spaccato di vita in un paesino della Cecoslovacchia degli anni '70, visto con gli occhi di una bambina che si interroga su ciò che le sta intorno. Sua madre e il padre sono attori e, soprattutto la madre, comincia ad avere dei problemi quando non accetta di piegarsi al regime e comincia a crearsi dei nemici che la ostacolano sul lavoro.
Il libro sembra proprio scritto da una bambina, con un tono leggero dietro al quale possiamo in realtà vedere uno spaccato politico e sociale del periodo. Tra l'altro ho trovato stranissimo il fatto chiama padre e madre per nome, anzi con diminutivi o vezzeggiativi che derivano dai loro nomi (Kacenka e Pepa). 
Il libro è del 1998, pubblicato in Italia nel 2023
Molto carino.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

sabato 2 marzo 2024

Viaggio avventuroso intorno alla mia camera - Karl-Markus Gauss


Titolo originario: Abenteuerliche Reise durch mein Zimmer (2019)

Molte persone cercano avventure viaggiando lontano, Karl-Markus Gauss le trova vicino: nel regno degli oggetti. Si imbarca in un viaggio che ha i confini della sua stanza, ma che comunque porta il lettore attraverso tempi e paesi diversi. La ricchezza del mondo, sembra dirci l'autore, sta nelle cose di tutti i giorni: il letto, la scrivania, il libro di cucina scritto a mano dalla nonna, il vecchio baule con gli accessori in ferro o il tagliacarte dell'industriale moravo... Sono tutti il punto di partenza di storie che raccontano di persone coraggiose e originali, di regioni remote, nazionalità sconosciute e passioni personali. (ibs)

L'autore gira per casa e punta l'attenzione su alcuni oggetti. Da essi parte con delle riflessioni di qualche pagina.
Ultimamente va di moda questo tipo di libro. Io ammetto che non lo amo particolarmente, ma l'autore è austriaco e mi torna buona per la European challenge. 
La scrittura di gauss è piacevole, scorrevole, leggera nel senso che in effetti le sue descrizioni sono gradevoli e la riflessione non diventa mai pesante.
Come sempre, in questi libri, ci sono racconti più interessanti e altri decisamente più noiosi. In vari capitoli ha narrato di vicende italiane che non conoscevo e ho scoperto con piacere (tipo che è stato Ettore Tolomei a portare avanti il progetto di italianizzazione dell'Alto Adige, paese da cui proveniva la famiglia del padre dell'autore). Ci sono cose interessanti che non sapevo, tipo che il primo autore che trasformò lo spazio della camera in cui è stato rinchiuso per 42 giorni in una narrazione di viaggio verso mete lontane è stato Xavier de Maistre. Non sapevo esistesse il popolo dei gagauzi in Moldavia. Il primo capitolo poi gli è stato ispirato da un tagliacarte con la scritta Hatschek, che poi è la ditta che ha brevettato l'eternit, il materiale da costruzione.
Diciamo che, a mio gusto personale, questo genere di libri dovrebbe fermarsi a 10/12 oggetti e non andare oltre le 150 pagine (anche meno). Apprezzo molto che abbia utilizzato dei capitoli brevi, comunque.
Interessante, ci sono cose nuove da imparare.
Mio voto: 7 / 10

Una notte morta e tempestosa - Steffanie Holmes

Titolo originale: A Dead and Stormy Night (2019)

Cosa si ottiene quando si incrociano una libreria maledetta, tre uomini sexy di fantasia e un misterioso omicidio da risolvere? Dopo essere stata licenziata dallo stage di moda a New York, torno a casa con una sensazione di fallimento e vado a lavorare nella pittoresca libreria del villaggio. Forse, essere circondata da grandi della letteratura mi aiuterà a trovare una nuova strada. Ma la mia vita tranquilla diventa più bizzarra della una misteriosa maledizione sulla Libreria Nevermore riporta in vita personaggi immaginari, in corpi che sono veri oggetti del desiderio. Ora mi ritrovo a fare duelli di poesia con l'impertinente corvo dai capelli scuri di Poe, a salvare i clienti da uno scontroso Heathcliff tatuato, e a ricevere consigli di vita dal galante ma malvagio James Moriarty. Il tutto mentre cerco di non innamorarmi dei tre splendidi uomini che dovrebbero esistere solo nella mia immaginazione. Sembra fantastico, vero? Beh, lo è. Omicidi a parte. Proprio così: omicidi. Si scopre che il mio pittoresco villaggio inglese è al centro di omicidi. La mia ex migliore amica viene trovata morta con un coltello nella schiena e io sono la sospettata principale. Se voglio ripulire il mio nome dovrò fare come Agatha Christie. Riusciranno i miei fidanzati di fantasia a tenermi fuori dalla prigione? I misteri della Libreria Nevermore sono ciò che si ottiene quando tutti i propri fidanzati letterari escono dal mondo dei libri e prendono vita. Se si mettono insieme un cupo antieroe, un maestro del crimine, un corvo impertinente e un'eroina con un cuore grande (e una collezione di libri ancora più grande) si ottiene questa appassionante serie di misteri paranormali dell'autrice bestseller di USA Today Steffanie Holmes. (goodreads)

"Cercasi: Assistente/sistematore di scaffali/tuttofare generico per libreria di seconda mano. Deve conoscere bene la letteratura classica, detestare i libri elettronici e tutti coloro che li utilizzano, e avere esperienza nel rispondere a domane insensate di clienti per otto ore di fila. Niente allergie a polvere o a gatti: in caso di scelta tra te e il gatto, tu perderesti. Lavoro duro, retribuzione pessima. Presentare la candidatura all'interno della Libreria Nevermore"

Wilhelmina (Mina) Wilde, dopo aver perso il lavoro a New York a causa della sua (ex) migliore amica Ashley, decide che il posto ideale per ricominciare una nuova vita sia il suo paese natale, Argleton, dove tuttora abita la madre che continua a pensare di diventare una imprenditrice di successo vendendo macchine che aiutano a buttare giù la pancia. Mina legge un assurdo annuncio di lavoro e vuole assolutamente farsi assumere. Nella Libreria Nevermore ha passato tanti pomeriggi di quando era bambina. Il luogo è incredibilmente tetro e il titolare è uno scontroso uomo che si chiama Heathcliff, come il protagonista di Cime tempestose. Al piano di sopra, abitano i coinquilini e amici di Heatchcliff: James Moriarty (detto Morrie), un corvo mutaforma di nome Quoth e un gatto (Grimalkin). Rapidamente, Mina scopre che i primi tre sono davvero i personaggi dei relativi libri (Cime tempestose, Sherlock Holmes e il Corvo di Poe) che per qualche magia sono riusciti a scappare dai libri e si sono risvegliati nella libreria. Il precedente proprietario si è preso cura di loro, mettendo sotto chiave alcuni libri esoterici in quanto temeva che anche dei personaggi malvagi potessero arrivare lì.
Nel frattempo, anche Ashley torna ad Argleton, ed entra proprio nella libreria dove lavora Mina. La cosa è molto strana perchè Ashley non è una grande lettrice. Ma il vero problema è che una sera, Ashley viene ritrovata con un pugnale nella schiena proprio dentro alla libreria. La prima sospettata è Mina, in quanto è stata proprio Ashley a spifferare al loro precedente capo che Mina stava diventando cieca, rovinandole così la carriera nel mondo della moda. A Mina, Heathcliff, Morrie e Quoth non resta che cominciare ad indagare in autonomia.

Quello che mi ha attratto è stato il bizzarro titolo del libro e poi la trama. Il libro è scritto in prima persona da Mina, con alcune parti scritte in corsivo che sono i pensieri che tiene per sè. Molti di questi pensieri sono relativi alla figaggine dei tre ragazzi, peraltro tutti e tre attratti in qualche modo da lei. Pensieri piccanti e qualche momento "hot" nel corso delle indagini (che, in realtà, non sono fondamentali). La lettura è molto scorrevole, piuttosto facile, con anche alcuni punti divertenti. E' carina l'idea dei personaggi fuoriusciti dai libri, suppongo che col procedere della serie si verrà anche a scoprire come mai è successa questa cosa (oltre al fatto che mi aspetto che prima o poi venga davvero fuori un cattivo più cattivo di Moriarty che qui pare essere dalla parte dei buoni).
La storia è carina, si segue bene. Il colpevole lo avevo azzeccato, mentre la motivazione è un po' più contorta. Non è sicuramente un capolavoro del brivido, ma si legge gradevolmente e mi incuriosisce anche su come possa andare avanti. Mi sa che un po' alla volta procederò nella serie.
Mio voto: 7 / 10

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Nevermore Bookshop Mysteries Series:
1 - A Dead and Stormy Night / Una notte morta e tempestosa
2 - Of Mice and Murder / Uomini e crimini
3 - Pride and Premeditation / Orgoglio e premeditazione
3.5 - How Heathcliff Stole Christmas
4 - Memoirs of a Garroter / Memorie di uno strangolatore
5 - Prose and Cons / Prosa e poi via
6 - A Novel Way to Die / Una novella morte
7 - Much Ado About Murder
8 - Crime and Publishing
9 - Plot and Bothered

Lupa Nera - Juan Gómez-Jurado

Titolo originale: Loba negra (2019)
Titolo in ingese: Black wolf

Antonia Scott e Jon Gutiérrez sono ancora alla ricerca di Sandra Fajardo, quando Mentor li convoca per un altro caso al momento più pressante. Si tratta della scomparsa di Lola Moreno, moglie di Yuri Voronin, tesoriere di un clan mafioso che opera nella zona di Malaga. Lola Moreno è svanita nel nulla da quando, in un centro commerciale, qualcuno ha cercato di ucciderla. Nel frattempo, il marito Yuri veniva brutalmente trucidato nella loro villa. Ma Jon e Antonia non sono i soli a cercare Lola. È a questo punto che entra in scena l’ineffabile donna russa che risponde al nome di Čërnaja Volčica: la Lupa Nera, pericolosissima sicaria al soldo dei mafiosi. Dai paesaggi assolati dell’Andalusia, fino agli scenari innevati della sierra, Antonia Scott, sempre alle prese con i suoi demoni, dovrà affrontare una temibile nemica. Nel frattempo, il signor White e Sandra Fajardo non si sono certo dimenticati di lei… (goodreads)

Ammetto che non ricordo bene i dettagli di "Regina rossa", che ho letto qualche anno fa (e mi era piaciuto), ma questo secondo libro è veramente avvincente. I due investigatori sono gli stessi, ma la storia è scollegata dal precedente, se non per il fatto che Antonia non si dà pace per non aver ancora trovato Sandra Fajardo.
Varrebbe la pena di leggere subito anche il terzo libro della serie, perchè è introdotto proprio dal finale di questo.
Gomez-Jurado ha un gran bel modo di scrivere, mi piace molto. Tiene incollato sulle pagine. E' schietto, quasi cinematografico. La trama di "Lupa nera" rischiava di allargarsi molto perchè al centro c'è la mafia russa insidiata in Spagna, con diramazioni in vari settori dell'economia. E i personaggi da seguire non sono pochi, ma ognuno è ben delineato e non si fa confusione. Con un paio di colpi di scena non male.
Mi piacciono tanto Antonia e Jon, è una bellissima coppia investigativa, mi piacerebbe vederli vedere insieme per molti più libri.
Consigliatissimo.
Mio voto: 8 / 10

martedì 6 febbraio 2024

Fuori i libri! Gennaio 2024

Ho cominciato l'anno leggendo il libro per il gruppo di lettura della biblioteca, "Cronaca familiare" di Vasco Pratolini. Mah. Qualche spunto interessante, ma è un libro molto datato e che non mi ha fatto impazzire. 

Nell'attesa che mi arrivassero dal prestito interbibliotecario tre libri che non riesco a trovare in ebook, mi sono letta "La gatta ha visto tutto" di Dolores Hitchens, un giallo molto carino con una copertina bellissima e una gatta nera come protagonista.

Libro successivo, quello ambientato a Cipro: "Agatha Raisin e la turista terribile" di M. C. Beaton. Gradevole come sempre.

Proseguo il giro dell'Europa e mi concedo un libro di Arto Paasilinna che volevo leggere lo scorso anno: "Professione angelo custode". Sottotono.

Finalmente mi sono arrivati i 3 libri che avevo ordinato in biblioteca. Il primo che ho cominciato è stato "Catene di gloria" di Nana Kwame Adjei-Brenyah , letto per il gruppo di lettura online. Interessante davvero.

Un libro fuori dalla mia comfort zone: "Le cinque persone che incontri in cielo" di Mitch Albom. Toccante. Però mi lascia un fondo di scetticismo.

Per il gruppo di lettura della libreria, ho letto "Povere creature" di Alasdair Gray. Intrigante all'inizio, con delle parti molto noiose ed un finale che mi ha deluso.

Per la giornata della memoria, ho letto "L'infermiera di Auschwitz" di Anna Stuart. Molto toccante questo libro, tratto dalla vera storia di una ostetrica internata ad Auschwitz.

Ultimo libro del mese, sempre rimanendo sul tema della giornata della memoria, ho letto "One life" di Barbara Winton, da cui è stato anche tratto il film con Anthony Hopkins. Credevo mi tornasse utile per la european challenge, ma la parte ambientata a Praga è davvero troppo corta. 




One Life: La vera storia di Sir Nicholas Winton - Barbara Winton


Titolo originale: One life (2014/2023)
Also published in Great Britain as: If it's not impossible (2014)

È il 1988. Lo studio del celebre programma That’s Life! della BBC è gremito. Tra il pubblico, siede Nicholas ha quasi ottant’anni, indossa uno dei suoi completi migliori e la cravatta di seta. Quello che non sa è che sta per incontrare alcuni dei bambini, ormai adulti, che ha salvato nel 1939. Per la precisione, 669 bambini cecoslovacchi che, senza il suo aiuto, sarebbero finiti nei vagoni diretti ai campi di concentramento e che, invece, hanno trovato rifugio su treni con destinazione la Gran Bretagna. Una storia vera della Seconda guerra mondiale che ha commosso tutti, ma che sarebbe caduta nell’oblio se Barbara Winton non avesse ritrovato per caso i nomi dei bambini salvati nei diari del padre. Una storia iniziata con una richiesta d’aiuto da parte del Comitato per i rifugiati inglese, che invitò Nicholas a visitare la Cecoslovacchia anziché partire per le vacanze; all’epoca nemmeno trentenne, Winton non esitò un secondo a recarsi in Europa, consapevole del dilagante antisemitismo del partito nazista. Sapeva di doversi muovere in fretta per salvare più vite possibili e organizzò così una vasta operazione – chiamata Kindertransport – senza arrendersi davanti alle difficoltà e seguendo il «Se una cosa non è impossibile, allora c’è sempre un modo per realizzarla». Una storia vera di coraggio, resilienza, umiltà. Una storia commovente da cui ora è stato tratto un film interpretato da Anthony Hopkins e Helena Bonham Carter. Una storia che racconta l’impresa di un uomo straordinario che non ha esitato a mettere a rischio la propria vita per salvarne centinaia. La storia di un eroe che per anni è rimasto in silenzio, perché ha sempre pensato di non aver fatto nulla di speciale, e che merita oggi di essere riscoperta perché l’orrore non si ripeta. (goodreads)

"Se una cosa non è impossibile, dev'esserci il modo di farla"

Ho cominciato questo libro pensando che fosse (principalmente) relativo al "lavoro" umanitario che Nicholas Winton aveva svolto in Cecoslovacchia, invece questo libro è una vera e propria biografia. E' una narrazione dei suoi background familiari, scolastici, lavorativi. La sua tenacia, la sua caparbietà, il suo non capacitarsi di come potessero i governanti non rendersi conto di cosa stava succedendo in Europa. Le sue relazioni sociali, il suo impegno attivo nel volontariato in generale. Tutto descritto in modo cronologico da quando è nato a quando è morto a 106 anni. 
L'avevo scelto per poterlo inserire nella European Challenge, ma a conti fatti, la parte in cui parla della Cecoslovacchia è così risicata che non ci rientra. 
Il caso ha voluto che domenica 28 gennaio, sul canale tv Focus, ho potuto vedere (per caso) un documentario su questo personaggio. Quindi ero un po' spinta da quel programma tv e dal film con Anthony Hopkins. Niente di tutto ciò che pensavo. Ripeto, il libro è una biografia, molto dettagliata e, seppur rispetto tantissimo il personaggio, quello che ha fatto mi ha commosso, ma il libro proprio non è nel mio genere e ho provato una grande noia in alcune parti. Sono sicura che chi ama il genere lo troverà molto bello. Per questo motivo non mi sento di dargli un voto, rischierei di stroncare un libro che effettivamente è un libro importante (di questo me ne rendo conto) ma che proprio non è nelle mie corde.
Senza voto.