venerdì 26 luglio 2024

Il club dei delitti del giovedì - Richard Osman


Titolo originale: The Thursday Murder Club (2020)

Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti.
Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, tra calici di vino e torte alla vodka, studiano i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader indiscussa del gruppo, Elizabeth.
Ma quando un brutale omicidio ha luogo proprio sulla loro soglia di casa, “Il club dei delitti del giovedì” si ritrova nel bel mezzo del primo caso in diretta. I quattro protagonisti saranno pure degli ottantenni, tuttavia hanno ancora qualche asso nella manica. Sono persone vivaci, straordinariamente agili ed energiche, decise a esercitare la loro notevole elasticità mentale nella ricerca di un assassino a piede libero. Per trovarlo si immedesimeranno nel personaggio dell’anziano curioso e vagamente ingenuo, così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti, che superano spesso il confine della legalità.
Richard Osman rompe gli schemi della narrativa poliziesca, dipanando un racconto pieno di suspence ma incredibilmente divertente, e il collegamento tra gli intrepidi investigatori e la polizia, che potrebbe sembrare ardito, funziona magnificamente.
L’arguzia secca e l’umorismo britannico danno a questo romanzo un sapore particolare e i suoi personaggi simpatici e accattivanti ci catturano sin dall’inizio. Un esordio insolito e coinvolgente. (goodreads)

Il club dei delitti del giovedì, è composto da 4 anziani che vivono in un villaggio per anziani, e che una sera a settimana si ritrovano per "investigare" su casi non risolti dalla polizia. Da quello che ho capito, i fascicoli dei casi chiusi li procurava Penny, ex agente, che si trova a letto in coma. Poi c'è questa misteriosa Elizabeth che ha duemila agganci per cui riesce ad indagare laddove anche la polizia ci impiega più tempo.
La storia è forse improbabile, ma il libro è piuttosto gradevole. I quattro nonni sono molto simpatici e piuttosto arguti. Ogni tanto trova spazio qualche riflessione sulla loro vecchiaia e su cosa sentono o temono. In ogni caso è un libro leggero.
Accanto ai nonni poi ci sono i due veri e propri poliziotti, che ad un certo punto la prendono sul ridere e "sopportano" le investigazioni in parallelo.
La storia è raccontata in parte in terza persona guardando lo svolgimento delle azioni e in parte  attraverso ciò che scrive Joyce nel suo diario (praticamente a capitoli alternati).
L'ambientazione è molto carina. Ho trovato che i personaggi ad un certo punto diventano un po' troppi, la storia si allarga un po' molto, anche perchè da un omicidio si arriva a due più un altro accaduto cinquant'anni prima. E, sinceramente, non ho capito del tutto le motivazioni dell'omicidio più vecchio. Forse bastava concentrarsi su due, perchè un conto è cercare di depistare il lettore, un altro è creare una storia con troppe storie al suo interno, si rischia di fare un po' confusione.
Comunque, nel complesso il libro mi è piaciuto abbastanza. Sicuramente leggerò i successivi appena riesco.
Mio voto: 7 e mezzo / 10 

Gli avversari - John Grisham


Titolo originale: Sparring partners (2022)

Un ex avvocato in fuga, un condannato a morte a un passo dalla fine e due fratelli rivali eredi di un famoso studio legale sono i protagonisti di tre storie tra le migliori che John Grisham abbia mai raccontato, riunite in questa che è la sua prima raccolta di novelle in cui si alternano con efficacia suspense, emozione e divertimento.
In Ritorno a casa, l’avvocato Jake Brigance – già protagonista de Il momento di uccidere, L’ombra del sicomoro e Il tempo della clemenza – viene contattato da un vecchio amico, Mack Stafford, ex collega a Clanton, che chiede il suo aiuto. Tre anni prima Mack è fuggito dalla Ford County senza lasciare tracce con i soldi dei suoi clienti dopo aver dichiarato fallimento e divorziato dalla moglie, abbandonando le sue due figlie. Ora desidera ritornare a casa, ma le cose non vanno come aveva previsto.
In Luna di fragola, Cody Wallace, un condannato a morte di soli ventinove anni, di cui quattordici passati nel braccio della morte, è in attesa della sua esecuzione. Mancano soltanto tre ore, il suo avvocato non può salvarlo e la richiesta di clemenza non viene accolta dal governatore. Mentre il tempo sta per scadere Cody riceve una visita inaspettata ed esprime un ultimo, straziante desiderio.
Gli avversari sono i due fratelli Kirk e Rusty Malloy, avvocati di successo che hanno ereditato un importante e prosperoso studio legale fondato dal padre, da tempo in prigione per aver ucciso la moglie. Kirk e Rusty si detestano e si parlano solo quando è strettamente necessario e, pur condividendo l’ufficio, fanno di tutto per evitarsi. Gli affari iniziano ad andare male e tutto il peso ricade su Diantha Bradshaw, l’unica persona di cui i due soci si fidano. Diantha deve decidere se salvarli o, per la prima volta nella sua carriera, salvare se stessa. (goodreads)

ATTENZIONE contiene spoiler sulla trama.

Ho letto un paio di libri di Grisham in passato, entrambi non tra quelli suoi tipici di "legal thriller". Lui scrive molto bene, ha una capacità di descrivere efficacemente le scene senza esagerare con parole inutili. Questa è la sua prima raccolta di racconti. In particolare, qui abbiamo tre storie. 
Nella prima c'è un ex avvocato che è scappato dopo aver divorziato dalla moglie e aver rubato dei soldi a dei clienti. Ad un certo punto si rende conto che gli mancano molto le figlie. Tuttavia, una volta che uno ha deciso di andarsene, non è così facile ritornare. Questo racconto mi stava piacendo molto, soprattutto quando comincia ad interagire con la figlia maggiore che gliela fa decisamente pesare. Però si stava instaurando un bel rapporto. Poi si chiude lasciando tutto in sospeso.
Nella seconda storia troviamo un ventinovenne che è in galera da quando ne aveva 14, è stato condannato a morte, e ormai siamo agli ultimi giorni prima dell'esecuzione della condanna. La sua unica salvezza sono stati i libri che gli mandava una misteriosa donna, con cui si scriveva lettere. E' una storia molto triste, di un ragazzo che è diventato uomo dentro una galera, oltretutto poi si scopre che lui era presente sul luogo del delitto ma non ha sparato. Bello anche l'incontro con la donna dei libri.
Nella terza storia ci sono due fratelli avvocati, costretti a condividere lo studio fondato dal padre (in galera) ma che in realtà si odiano al punto che se uno è in studio l'altro lavora da casa. Finiranno nei guai per lasciare il padre in galera e non fargli ricevere l'indulto. In questo racconto c'è molto la descrizione di come funziona il sistema giudiziario americano, dove non sempre è la verità che trionfa ma chi sa patteggiare meglio. Il racconto ad un certo punto si incarta un po', con un'accelerazione frettolosa nel finale. Ho provato un grosso fastidio nei confronti di Diantha. 
Credo che tutti e tre avessero potenzialità per diventare veri e propri romanzi. I primi due li ho graditi molto, nel terzo mi sono persa tra troppi personaggi. Il libro di legge bene perchè comunque lui scrive bene. Non mi sembra la sua opera migliore.
Mio voto: 7 / 10 

domenica 21 luglio 2024

Fuori i libri! Giugno

Ho cominciato giugno col libro scelto dal gruppo di lettura, "God save the queer" di Michela Murgia. Ammetto che ero partita prevenuta, ma quello che dice è piuttosto interessante.

Avevo bisogno di un giallo. Ne ho trovato uno ambientato a Malta, "La dea maltese" di Lyn Hamilton, carino.

Sono finalmente riuscita a recuperare in biblioteca un libro di Fatos Kongoli, "Bolero nella villa dei vecchi", ambientato in Albania. Credevo fosse più leggero.

Il libro per la monthly motif, un libro che farà sicuramente ridere: "Buona apocalisse a tutti!" di Neil Gaiman e Terry Pratchett. Mah. Non mi ha fatto impazzire.

Ultimo libro per giugno, quello per la monthly key word. Ho scelto "Un'estate dopo l'altra" di Carley Fortune. Emozionante. Mi è piaciuto molto.

Un'estate dopo l'altra. Every Summer After - Carley Fortune


Titolo originale: Every summer after (2022)

Sono passati dieci anni da quando Persephone Fraser si è lasciata alle spalle i ricordi felici dell’infanzia, le estati magiche in riva al lago... e il suo primo grande amore.
Ora si è trasferita in città, dove ha costruito una carriera stabile e nel tempo libero si diverte a uscire con gli amici: nella sua vita c’è poco spazio per l’amore. Ma una telefonata inaspettata rimette in discussione ogni cosa: Percy deve tornare a Barry’s Bay, dove ha trascorso sei estati indimenticabili, e dove aveva giurato a sé stessa che non avrebbe mai più rimesso piede. I ricordi delle notti stellate, delle corse a perdifiato e soprattutto di lui, Sam Florek, riaffiorano come se il tempo si fosse fermato. È lì che tutto ha avuto inizio.
E se questa fosse l’occasione per cambiare il corso del destino? (goodreads)

Emozionante è la prima parola che mi è venuta in mente chiudendo questo libro.
La storia si sviluppa su due orizzonti temporali: il presente, in cui Persephone riceve la telefonata di Charlie, il "fratello sbagliato", e il passato, partendo da quando Percy ha tredici anni e i suoi genitori acquistano questo chalet sul lago dove vanno in vacanza ogni estate.
Sono dodici anni che Percy non torna a Barry's Bay, da quando lei e Sam hanno rotto. Ma è morta la madre di Charlie e Sam e per lei era come una seconda madre e sa che non può non andare.
Quando si conoscono, Sam ha tredici anni come Percy, Charlie ne ha 15, ed è proprio Charlie che, per avere la casa libera, convince Sam e Percy a fare amicizia. Negli anni questa amicizia diventa sempre più stretta, fino a trasformarsi in amore. Mi è piaciuto molto seguire l'evoluzione lenta dell'amicizia in qualcosa di più profondo.
Il libro prosegue alternando un capitolo del presente ed un capitolo del passato. Nel presente, Percy ha chiuso la sua storia di ben sette mesi con Sebastian perchè non le importa nulla di lui (e di nessuno dei ragazzi che ha avuto), ha un lavoro che le piace e non sente la sua ex migliore amica da anni. Nel presente, Sam ha una fidanzata che si chiama Taylor (piuttosto infastidita dalla presenza di Percy), è medico e gestisce la locanda che era della madre. Rivedersi risveglia sentimenti che erano stati accantonati. Sam non ci mette molto a lasciare Taylor, ma lui e Percy hanno tante cose di cui parlare. E soprattutto, l'amore che c'è tra loro è chiaramente ancora presente.
Libro molto emozionante.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

sabato 20 luglio 2024

Buona Apocalisse a tutti! - Terry Pratchett + Neil Gaiman


Titolo originale: Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch (1990)

Sulla base delle Profezie di Agnes Nutter, Strega (messe per iscritto nel 1655 prima che Agnes facesse saltare in aria tutto il villaggio riunito per godersi il suo rogo), il mondo finirà di sabato. Sabato prossimo, per essere proprio precisi. È per questo motivo che le temibili armate del Bene e del Male si stanno ammassando, che i Quattro Motociclisti dell'Apocalisse stanno scaldando i loro poderosissimi motori e sono pronti a lanciarsi per strada, e che gli ultimi due scopritori di streghe si preparano a combattere la battaglia finale, armati di istruzioni clamorosamente antiquate e di innocue spillette. Atlantide sta emergendo, piovono rane dal cielo. Gli animi si surriscaldano... Bene bene. Tutto sembra proprio andare secondo il Piano Divino. Non fosse che un angelo un filo pignolo (ma giusto un filo, per carità) e un demone che apprezza la bella vita - ciascuno dei quali ha passato tra i mortali sulla Terra parecchi millenni e si è, come dire?, affezionato a usi e costumi umani - non fanno esattamente salti di gioia davanti alla prospettiva dell'incombente catastrofe cosmica. E allora, se quei due (Crowley e Azraphel) vogliono che quanto profetizzato non si compia, devono mettersi al lavoro subito per scovare e uccidere l'Anticristo (mica una bella cosa, visto che è un ragazzino simpaticissimo). Ma c'è un piccolo problema: sembra proprio che qualcuno lo abbia scambiato con qualcun altro... (goodreads)

Ho trovato questo libro cercando il tema di giugno, "un libro che sicuramente vi farà ridere". Oddio, a mio parere ci sono scene carine, sicuramente al cinema rendono molto, ma scritte, mah. Temo facciano un po' parte di ciò che viene definito "humour inglese" con cui vado poco d'accordo.
L'idea di partenza era carina. L'anticristo sta per arrivare sulla terra, sotto forma di neonato, e con esso, al suo undicesimo compleanno, la fine del mondo. Ma le cose partono male perchè lo scambio di neonati viene sbagliato e quindi per tutto il tempo viene tenuto d'occhio il bambino sbagliato. Poi, al suo undicesimo compleanno, al bambino infernale (che in realtà è il capetto di una banda, ma abbastanza tranquillo) viene regalato un cane, che dovrebbe essere Cerbero, ma che il bambino chiama semplicemente Dog e il cane, anzichè un demonio, si trasforma in un docile cane completamente addomesticato.
In tutto questo, ci sono un angelo ed un diavolo che dopo tanti anni passati a "lavorare" insieme, in realtà sono praticamente diventati amici, e l'idea che si sia alla fine del mondo non è che va molto giù. 
Da qui si sviluppano una serie di dinamiche, con tanti personaggi che si incrociano, tipo i quattro motociclisti dell'Apocalisse (carestia, guerra, inquinamento, morte), la nipote di Agnes Nutter e il nipote del cacciatore che ha messo sul rogo Agnes, e altri. Tutto passando da un gruppo di personaggi all'altro. 
Dicevo, l'idea di base era carina, ma si allarga su troppi personaggi e alla fine l'ho trovato molto caotico. Ho trovato uno scopo quasi moralistico contro carestia, guerra, inquinamento. E anche morte. Ho trovato interessanti le riflessioni sul bene e sul male, soprattutto quando dice che gli uomini hanno raggiunto livelli di cattiveria tali che sono anche superiori a quelle dei diavoli stessi. 

"L'inferno non è una grande riserva di cattiveria, pensava Crowley, nè il Paradiso è una sorgente di bontà; sono due fazioni opposte nella grande partita a scacchi dell'universo. Il fatto è che la vera grazie a la vera cattiveria albergano nella mente degli uomini".

Carino, ma mi aspettavo qualcosa di più brillante, meno caotico e con un finale che sia un finale. Non mi ha convinto del tutto.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

Bolero nella villa dei vecchi - Fatos Kongoli


Titolo originale: Bolero ne vilen e pleqve (2009)

Parashqevi lavora come infermiera in un ospedale di Tirana. La sua è l’esistenza triste e solitaria di una donna che si considera inclusa nella categoria delle bruttine. Dalla sua vita grigia e segnata da un passato pieno di eventi tragici (sullo sfondo dei moti del 1997 in Albania), non si aspetta ormai grandi cose. Per questo motivo, quando un giorno il suo capo le presenta un uomo ricco e influente alla ricerca di una persona di fiducia che si occupi degli anziani genitori, lei accetta. Da quel momento, e per quattro lunghi anni, vivrà nella villa dei vecchi, in una sorta di universo chiuso che rappresenta una dimensione altra rispetto al mondo esterno. Qui, nella casa del signor Irfan e della signora Firdus, a scandire il tempo ci sono i battibecchi fra i due anziani coniugi, le loro stranezze e le lettere che si scambiano per comunicare da un piano all’altro, lettere che scompaiono senza lasciare traccia. Misteriose come la musica del Bolero di Ravel, un altro tassello del linguaggio segreto e spesso indecifrabile che caratterizza il legame fra i due vecchi. (goodreads)

Avevo adocchiato questo libro qualche anno fa, mentre cercavo libri ambientati in Albania. Finalmente sono riuscita a trovarlo in biblioteca (ce ne sono pochissime copie). Mi aveva intrigato molto la trama, ma devo ammettere che dentro c'è tanto.

“A casa ho cominciato a pensarci su con più calma. ma perchè avevano scelto proprio me?”

“Scema" mi sono detta "com'è che non lo capisci? Sei un essere al grado zero dello sviluppo mentale, ecco perchè ti hanno scelta. Altrimenti, se quel lavoro fosse stato ambito da altri, non ti avrebbero presa in considerazione”


"L'offerta mi era stata fatta in un momento di vuoto interiore. Mi sentivo cullata tra le braccia di una malattia che in me si manifesta sotto forma di un dilemma ciclico: la vita vale la pena di essere vissuta? Si tratta di una vecchia malattia che risale all'epoca in cui leggevo molto, quando finii per includermi nella categoria delle ragazze brutte. In quel periodo non avevo esperienza, a parte lo scontento di essere brutta. Di sicuro, questo non ha a che fare con l'esperienza. Questo è niente se paragonato al momento in cui, dopo aver accumulato una certa esperienza, fatta di delusioni, si scopre l'assurdità della propria esistenza. Questo non ha niente a che vedere con la bruttezza nè con la bellezza. E' semplicemente il sentirsi delusi da se stessi. Ha un senso il numero crescente di donne albanesi che si suicidano a causa del loro grave stato depressivo"


Innanzitutto, ovviamente ci sono questi due anziani personaggi, marito e moglie, che vivono quasi da separati in casa e si parlano attraverso lettere, lunghissime quelle che scrive lui, molto brevi le risposte di lei. Lettere che nessuno sa dove finiscono perchè non si trovano da nessuna parte. Una coppia un po' "fumantina", dove i due spesso litigano e smettono di scriversi, per poi ricominciare. Sempre così di continuo. 
Parashqevi è una donna con un forte odio per il proprio aspetto fisico e con un passato pesante che viene assunta per badare ai due vecchi. Lei non è molto convinta, ma ha una istintiva attrazione nei confronti della seconda nuora dei vecchi, e accetta. In realtà le occasioni di incontrare Dirina saranno poche, ma Parashqevi è tormentata nel profondo da quello che le smuove dentro questa donna.
Nel corso della seconda parte scopriamo anche cosa è successo a Parashqevi. Una sera al lavoro sei uomini incappucciati l'hanno portata via durante il turno di lavoro, l'hanno portata fuori dal paese e l'hanno brutalmente violentata. Probabilmente come rappresaglia da parte del fratello della ragazza di cui era innamorata.


"Sono nata in una città costiera. (....)Dirò che è una città portuale dove non metto piede da molti anni, da quando me ne sono andata e non ho più rivisto nè il mare nè le strade nè gli abitanti.  Non ho nessuna voglia di rivederli.
Quelli che non voglio rivedere appartengono a una categoria di persone oscure, che tingono tutta la città con il loro nero. Come un vaso pieno di acqua limpida che diventa nero se vi si versano dentro alcune gocce d'inchiostro di china. Sono nere come gocce d'inchiostro di china. Non riesco a immaginare la mia città diversamente da un vaso pieno d'acqua in cui siano state versate gocce d'inchiostro di china che hanno tinto di nero ogni cosa. Il nero è il colore della morte. La mia città mi ricorda la morte. Lì ci sono le tombe dei miei genitori e dei miei fratelli - che, come la città con il suo mare, le sue strade e e i suoi abitanti, da molti anni non sono tornata a rivedere. Solo mia madre si è spenta nel suo letto per un cancro al seno. Mio padre e i miei fratelli non sono morti di malattia. Sono stati uccisi. Prima mio padre, poi i miei due fratelli."


Le faide familiari sono una cosa risaputa in quell'Albania. Le due persone che la trovano ferita in mezzo alla strada la portano all'ospedale di nascosto e le dicono che la miglior riconoscenza è che lei non dica mai che sono stati loro ad aiutarla. Anche in ospedale tutti capiscono subito cosa è successo, ma nessuno può dire niente per paura di ritorsioni.
L'omosessualità è una vergogna, così come poi sarà una vergogna il fatto che ad un certo punto Parashqevi rimarrà da sola con Irfan nella villa, dopo che è morta la moglie, dovendo sopportare le malelingue pettegole del paese che non reputano consono che una donna viva da sola con un uomo con cui non è sposata. 

Il libro si sviluppa su due parti. La scrittura si legge bene. Le tematiche sono davvero ampie. Il libro è ambientato in un periodo in cui in Albania regnavano caos ed anarchia, con scontri armati anche tra i civili. E' un libro interessante, dove ci sono tante cose, tanti argomenti. Anche il fatto che Parashqevi sia costantemente in contrasto con la sua faccia mentre la guarda allo specchio, l'essersi convinta di essere irrimediabilmente brutta e non meritevole di alcun affetto, il sentirsi sempre come un sacco di spazzatura. Ci sono anche alcune pagine di "realismo magico", in cui Parashqevi vede in sogno la signora Firdus (da viva e da morta). E' un libro intenso.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

La dea maltese - Lyn Hamilton



Titolo originale: The Maltese Goddess (1998) 
 
Lara McClintoch, comproprietaria di un negozio di antiquariato di Toronto, viaggia in ogni parte del mondo alla ricerca di pezzi rari. Lara è elettrizzata dall'idea di trovarsi sull'isola di Malta per arredare personalmente la casa di Martin Galea, celebre architetto di Toronto e impenitente donnaiolo. Quando Martin viene trovato morto in una cassapanca antica, si ha l'impressione che qualcuno si sia divertito a recitare la parte della dea maltese, giocando con la sua vita. Lara scoprirà che il suo cliente e la casa in cui vive hanno un passato oscuro, che affonda le sue radici in un mondo antico, che si ripresenta sotto forma di un moderno intrigo. (ibs) 

Cercando un libro ambientato a Malta, ho scoperto questo, che in realtà è il secondo di una serie, ma l'elemento di continuità è solo la protagonista che lavora in un negozio di antiquariato e si ritrova a fare la detective. 
Il libro è carino, ha una trama interessante e il linguaggio è abile nel calare nell'atmosfera. Martin Galea è il più famoso architetto del Canada e cliente di Lara. Uno che fa un po' quello che gli pare, parcheggia sui marciapiedi, ma paga molto bene. Acquista alcuni mobili e chiede a Lara di recarsi a Malta a fare in modo che tutto vada bene, perchè ha organizzato un incontro misterioso con personaggi molto importanti (e misteriosi) e vuole che tutto sia perfetto. Quindi Lara fa le valigie e si reca a Malta, dove alloggia nella sontuosa villa di Galea. Cominciano però ad accadere alcuni avvenimenti strani, che hanno il sapore dell'avvertimento, e anche la spedizione dei mobili pare metterci più del dovuto. Quando finalmente arriva, in una cassapanca (arrivata al posto di una credenza) Lara scopre il cadavere proprio di Galea. Da qui si dipana la vicenda. Cominciano quindi le indagini, e arriva anche un detective canadese a dare manforte, alloggiato anche lui a casa di Galea. Lara scopre alcuni fatti del passato di Galea, di quando era piccolo e aveva due amici anch'essi diventati piuttosto influenti.  Inoltre, la strada di Lara spesso si incrocia con quella di un pittoresco personaggio che ella aveva già notato sull'aereo, e con quello di un gruppo di ragazze che stanno mettendo in scena una rappresentazione sulla storia dell'isola che pare non essere di molto gradimento da parte dei genitori delle attrici. 
All'inizio di ogni capitolo, c'è un paragrafo dove parla la dea maltese, la quale si lamenta di essere stata terra di conquista di troppi popoli, e promette di tornare a vendicare la sua terra. 
Dicevo, la trama è interessante, anche se il riferimento alla dea è più un pretesto per introdurre un po' la storia maltese, ma in realtà l'ho trovato poco utile allo svolgimento del romanzo perchè non ho trovato un vero e proprio collegamento con quanto poi succede. Rimane un po' sospeso senza chiudere il cerchio. I riferimenti alla storia di Malta sono davvero tanti, un po' didattici, quasi fossero una guida turistica, alcuni anche ridondanti. Interessanti ma poco utili a risolvere il problema.  
Forse l'autrice ha voluto mettere tanta carne al fuoco. La lettura comunque è scorrevole, la scrittura gradevole, facile. Interessante. 
Mio voto: 7 e mezzo / 10 


Lara McClintoch Archaeological Mystery:
#1 The Xibalba Murders 
#2 The Maltese Goddess / La dea maltese
#3 The Moche Warrior 
#4 The Celtic Riddle 
#5 The African Quest 
#6 The Etruscan Chimera 
#7 The Thai Amulet 
#8 The Magyar Venus 
#9 The Moai Murders 
#10 The Orkney Scroll 
#11 The Chinese Alchemist

God save the queer - Michela Murgia


Titolo originale: God save the queer (2022) 
 
Come fai a tenere insieme la tua fede cattolica e il tuo femminismo? È una domanda che Michela Murgia si sente rivolgere di continuo. È la stessa che si pongono le persone credenti LGBTIAQ+ e che si pone chiunque debba fare compromessi tra la propria coscienza e i precetti dottrinari, per esempio in merito ad aborto, eutanasia, fecondazione assistita. Per rispondere è necessario capire quali aspetti della vita e della fede siano davvero in contraddizione, e soprattutto se certi insegnamenti non siano semplicemente un’eredità storica da ridiscutere ogni giorno alla luce del Vangelo e della propria intelligenza. D’altronde, lo stesso Dio dei cristiani è contraddittorio: è divino ma anche umano, è uno ma anche trino, è onnipotente ma è morto in croce. Partendo dalla rilettura del Credo e attingendo alla propria esperienza personale – la sé bambina piena di dubbi, ma anche la nonna, la madre, la zia, le donne con le quali ha incontrato la fede – Michela Murgia fornisce gli strumenti per affrontare alcune di queste antinomie, e mostra come la pratica della soglia, che rigetta l’appartenenza a un unico recinto, cioè la queerness, sia una pratica cristologica. Accettarla come tale significa riconoscere che «il confine non ci circonda, ma ci attraversa, e che quel che avvertiamo come contraddizione è in realtà uno spazio fecondo di cui non abbiamo ancora compreso il potenziale vitale». (goodreads) 

Ho dovuto leggere questo libro per il gruppo di lettura. Ero perplessa perchè sono un po' stanca di sentir parlare di lgbt e di femminismo, mi dà sempre l'idea che tutte queste "categorie" portino ad allontanare più che ad unire. 
In realtà, la Murgia utilizza il termine "queer" in senso ampio, dove viene inteso come un qualcosa che va contro all'ordine prestabilito dalla società patriarcale, che non rimane chiuso dentro confini ma rimane fluido, aperto alle possibili risposte che ci possono essere alla stessa domanda. Lo stesso Spirito Santo viene definito "queer" dal momento che a volte viene indicato come un vento, a volte un fuoco, a volte una colomba, in ogni caso non è un qualcosa con una forma definita.
Questo non è un romanzo, è prettamente un saggio teologico dove Michela Murgia ci fa capire quanta cultura religiosa abbia.
Ho trovato molto interessanti le parti prettamente religiose, molto interessante l'epifania che ha avuto guardando l'icona di Rublev, dove la trinità è qualcosa che non è chiuso ma è aperto, accoglie, è un amore che non si chiude a 2 persone ma è potenzialmente aperto a chi vuole essere accolto. Idea decisamente accattivante, e decisamente frutto di una rielaborazione dell'autrice. 
Mi aspettavo altro, invece sono stata piacevolmente sorpresa. La Murgia scrive molto bene.
Mio voto: 7 e mezzo / 10



Questa è l'icona di Rublev: