giovedì 28 novembre 2019

Miss Alabama e la casa dei sogni - Fannie Flagg


Titolo originale: I still dream about you - 2011

Una vera signora sa sempre quand'è il momento di uscire di scena. E Maggie Fortenberry, affascinante sessantenne che conosce almeno 48 modi diversi di piegare un fazzoletto e non ha mai detto una parolaccia in vita sua, ha deciso che il suo momento è arrivato. Ex Miss Alabama e quasi Miss America, dei suoi sogni di ragazza Maggie ha realizzato ben poco: non ha conquistato un marito adorante, non ha avuto con lui la nidiata di pargoli d'ordinanza, e oggi è una single depressa con una noiosa carriera da agente immobiliare a Birmingham. Ormai ha deciso, vuole farla finita. Non senza però aver prima saldato ogni debito, sbrinato il frigorifero e salutato gli amici con un'impeccabile lettera d'addio. Ma quando tutto sembra finalmente pronto per girare l'ultimo ciak, ecco che un bizzarro scheletro in kilt manda all'aria i suoi piani. Nella villa dove l'ha ritrovato, e che Maggie ha ricevuto l'incarico di vendere, si celano infatti segreti che aspettano solo lei per essere svelati. E se poi a scombinare il suo progetto ci si mettono anche una dispettosa capretta dal muso nero e il ritorno inaspettato di un vecchio amore, ecco che forse organizzare la sua dipartita non è più così urgente... (www.ibs.it)

Ho appena finito questo libro, che è sicuramente un libro leggero ma con un retrogusto un po' amaro, almeno nella prima metà abbondante.
Maggie era (ed è ancora) bellissima, al punto da diventare Miss Alabama e arrivare seconda a Miss America, probabilmente per una questione politica più che per un reale merito della vincitrice. E per seguire la carriera di modella ha detto di no a Charles, all'epoca suo fidanzato e uomo innamoratissimo di lei. Ma arrivata a sessantanni, Maggie si trova delusa da ciò che è stata la sua vita. E allora comincia ad organizzare il proprio suicidio, nei minimi dettagli per non lasciare obblighi alle sue amiche, ma viene più volte rinviato. Prima perchè la sua amica Brenda vuole che vada assolutamente con lei a vedere lo spettacolo dei dervisci rotanti; poi perchè viene messa in vendita la casa dei suoi sogni, Crestview, e l'incarico viene incredibilmente affidato a lei e non alla "belva" Babs, agente immobiliare concorrente con nessuno scrupolo; poi c'è un incidente con un camion di materassi; ed infine a Brenda viene quasi un infarto mentre compra borse. E quindi Maggie fa un incubo, dal quale si risveglia capendo che suicidarsi sarebbe un grosso errore, che in realtà è stata una donna fortunata e che ha ancora davanti un futuro che può essere bellissimo.
Il tormento di Maggie si intreccia con la storia dei gemelli Crocker, che viene svelata nel finale (e che in parte è intuibile..).
A mio parere, la parte in cui Maggie prova e riprova a suicidarsi, alla lunga, diventa un po' lenta e noiosa. Anche se capisco che l'insoddisfazione possa portare al suicidio, soprattutto se uno non trova la forza di reagire, vista anche la scomparsa di Hazel che le ha tolto la terra da sotto i piedi. Il libro diventa più interessante quando comincia a districarsi anche la vicenda dei gemelli. Molto zuccheroso, ma anche estremamente tenero, il momento in cui Maggie decide che vivere è la cosa più bella che possa fare. "La notte è più scura prima di un'alba meravigliosa" aveva detto Hazel, la titolare dell'agenzia immobiliare, tanto piccola quanto tenace, previdente e positiva. 
E' un libro tutto al femminile. Gli uomini sono pochi e con ruoli appena accennati. La storia è narrata utilizzando tanti capitoli brevi.
Il finale è un po' affrettato, ma effettivamente le pagine erano già tante.
Devo dire che la prima impressione che ho avuto era di un libro quasi troppo leggero. A mente un po' più fredda, ammetto che è una lettura sì da "vacanza", però che lascia spunti di riflessione. Nonostante l'argomento di base fosse tragico, in questo caso, di drammaticità non c'è nulla, anzi, il non riuscire a suicidarsi è quasi troppo ironico. Ed è un libro che ti lascia speranza. Come diceva Hazel, "Non arrenderti prima che avvenga il miracolo".

Forse non è il più riuscito di Fannie Flagg, ma si legge volentieri. 
Credo che sia una delle poche volte in cui il titolo tradotto è meglio di quello originale: "Sogno ancora di te" sarebbe stato molto ambiguo.

Piccola nota sulla traduzione: ad un certo punto, c'è un dialogo in cui Brenda chiede a Maggie "hai detto giusto o destro?", che in italiano suona assurdo, perchè in inglese viene utilizzata la stessa parola e in effetti non era traducibile in altro modo.
Mio voto: 7 / 10

mercoledì 13 novembre 2019

w…w…w…wednesdays #142


"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (142^ puntata - mercoledì 13 novembre 2019)

1) cosa stai leggendo?
- Rime Nuove - Giosuè Carducci

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?
- Cavalli selvaggi - Cormack McCarthy
- A Christmas carol - Dickens
- Miss Alabama e la casa dei sogni - Fannie Flagg
- Miss Marple al Bertram's hotel - Agatha Christie
- un giallo per la calendary of crime august
- in attesa di un sole - Benedetta Bonfiglioli

domenica 10 novembre 2019

Piccoli racconti di un'infinita giornata di primavera - Natsume Soseki


Titolo originale: Eijitsu Shōhin ( 永日商品 ) - 1910
Titolo in inglese: Spring miscellany


I 25 "Piccoli racconti di un'infinita giornata di primavera" apparvero sull'"Osaka Asahi Shimbun" a partire dal 1909, e vennero riuniti da Soseki in questa raccolta nel 1910. A prima vista, non sembra esistere un filo conduttore che li leghi, tanto sono diversi sia nel contenuto sia nello stile - soprattutto nelle pagine in cui vengono utilizzate tecniche sperimentali di scrittura. Ma è proprio il titolo così fortemente evocativo, Eijitsu Shohin, a contenere l'elemento unificante. "Eijitsu", la "giornata lunga", non indica soltanto un giorno in cui il tempo sembra dilatarsi all'infinito, ma evoca anche ciò che accomuna i protagonisti dei diversi racconti: il desiderio di conservare quella sensazione di intensa felicità legata a un momento, a un'occasione, a una stagione, nella speranza che possa non finire mai. (www.ibs.it)

Premetto che non amo i racconti, ma per una delle sfide mi serviva una raccolta, appunto, di racconti e ho scelto questa.
La cosa più lunga è la prefazione, in cui la traduttrice ci aiuta a comprendere molto bene il personaggio dello scrittore. In Giappone, Soseki è considerato il "sommo scrittore", colui che ha posto le basi della lingua giapponese moderna. Anni fa avevo cominciato a leggere il suo primo romanzo, "io sono un gatto", lunghissimo, e ammetto che l'ho interrotto perchè era un bel po' triste. In effetti, la sua vita è stata molto segnata da un'infanzia infelice e da diversi esaurimenti nervosi.
Il titolo di questa raccolta è un po' fuorviante. Parla del desiderio di conservare una sensazione di felicità, ma devo ammettere che di felicità non è che ce ne sia tantissima. Molti racconti sono intensi ma con una fine o un sottofondo molto molto triste. Mi viene ovviamente in mente quello dove è protagonista il gatto, che finchè era vivo nessuno lo badava più di tanto, ma dopo che è morto gli portano sempre fiori e omaggi "in memoria". Boh. Non riesco ad entrare nello spirito di desiderare che momenti simili durino a lungo.
La scrittura è molto bella, evocativa, riesce molto bene a rendere l'atmosfera di cui sta parlando, caratterizza molto bene i personaggi. I racconti sono tutti abbastanza corti. Interessanti ma, appunto, rimango perplessa.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

Qualcosa, là fuori - Bruno Arpaia


Titolo originale: Qualcosa, là fuori - 2016

Pianure screpolate, argini di fango secco, fiumi aridi, polvere giallastra, case e capannoni abbandonati: in un’Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata, insieme alle altre nazioni attorno al circolo polare artico, il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un’Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici, dalla corruzione, dagli scontri etnici, dalla violenza per le strade. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo in un mondo che si sta sfaldando, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile… Un romanzo visionario e attualissimo, che ci fa vivere le estreme conseguenze del cambiamento climatico già in atto e realizza quel «ménage à trois» fra scienza, arte e filosofia che, come sosteneva Italo Calvino, costituisce la vocazione profonda della migliore letteratura italiana. (guanda.it)

Sono rimasta un po' delusa da questo romanzo perchè la trama era incredibilmente affascinante. Ma la scrittura è qualcosa di terribile. Non si capisce se vuole essere un romanzo oppure un saggio, perchè alterna pezzi di uno e pezzi dell'altro. A mio parere, malamente. Le parti "scolastiche" sono interessanti e sicuramente inquietanti, ma sono molto molto pesanti da leggere. Le parti del romanzo non decollano. Ti affezioni al personaggio di Livio perchè è un buono che ha sofferto molto, ma rimane un romanzo che non arriva al cuore. Nella narrazione si alternano le parti della vita attuale di Livio e degli altri personaggi, mentre camminano in colonna verso la Scandinavia, alle parti in cui Livio ricorda la sua vita con la moglie e gli amici. I personaggi di contorno rimangono praticamente solo abbozzati.
Sicuramente, immagino che questo libro volesse smuovere le coscienze sul problema del cambiamento climatico, e l'intento era effettivamente buono. Ma la realizzazione è quella di un libro piuttosto piatto e lento. Peccato, perchè una storia simile, in mano allo scrittore giusto, poteva diventare veramente trascinante.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

mercoledì 6 novembre 2019

w…w…w…wednesdays #141


"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

*******

Le mie risposte (141^ puntata - mercoledì 06 novembre 2019)

1) cosa stai leggendo?
- Piccoli racconti di un'infinita giornata di primavera - Natsume Soseki

2) cosa hai appena finito di leggere?
- Poirot sul Nilo - Agatha Christie
- Il giardino di Amelia - Marcela Serrano


3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?
- Qualcosa là fuori - Bruno Arpaia
- Cavalli selvaggi - Cormack McCarthy 

Poirot sul Nilo - Agatha Christie


Titolo originale: Death on the Nile - 1937

Il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo. La personalità dominante è senz'altro Linnet Ridgeway, la ragazza più ricca d'Inghilterra, dotata di grande fascino e abituata a essere sempre al centro dell'attenzione. Attorno a lei gravitano un fidanzato respinto e diversi accaniti ammiratori in competizione tra loro. Ciascuno dei personaggi ha però una sua storia e un suo segreto da custodire, ben nascosto sotto la facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c'è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza, ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia all'assassino. (www.ibs.it)

Poirot si trova in vacanza, ma ovviamente non può pensare che tutto fili liscio.
Linnet Ridgeway e il neomarito Simon Doyle cercano di godersi la loro luna di miele. Ma Jacqueline de Bellefort, ex fidanzata di Simon ed ex amica di Linnet, li tormenta inseguendoli ovunque vanno per far sentire in colpa Linnet, rea di averle soffiato il fidanzato perchè in vita sua è sempre stata abituata ad avere quello che vuole. Una sera, dopo una scenata di gelosia tra Jacqueline e Simon, la ragazza lo ferisce ad una gamba. Il giorno dopo, Linnet viene trovata morta. E tuttavia, quella che sembrerebbe l'accusabile numero uno, in realtà si trovava in un altro luogo alla presenza di testimoni. Ma non basta. Durante la perquisizione di Poirot e del colonnello Race, anche la cameriera di Linnet, Louise Bourget, viene trovata morta. E poco dopo ci sarà anche un terzo omicidio.
Poirot ovviamente, capisce in poco tempo chi è stato, ma ce la fa sudare un po' la risposta. Sì perchè prima si diverte a fare da "cupido" ad altri quattro ospiti del battello. Secondo lui, prima va eliminato tutto ciò che non c'entra e solo dopo bisogna concentrarsi sul punto focale della vicenda.
Diciamo che il colpevole lo avevo capito anche io. Non avevo capito il come avesse potuto farlo, perchè in effetti non avevo fatto caso ad un paio di dettagli che invece a Poirot non sono sfuggiti.
La storia è stata interessante, con diverse pagine che più che gialle tendevano al rosa. Gradevole l'intreccio, tutto sommato, rispetto ad altri libri della Christie, qui, cogliendo bene gli indizi, si può arrivare alla soluzione. Anche se, in realtà Poirot non ha proprio delle prove di quello che dice, ma ha l'abilità di far crollare psicologicamente il colpevole che quindi racconta tutta la storia.
I personaggi sono molti e ho fatto un po' fatica a ricordarmeli tutti. Alcune pagine, soprattutto prima che comincino le morti, sono un po' noiose e non aggiungono molto alla storia. Ci fanno giusto capire che molti dei personaggi sono in qualche modo legati a Linnet e che in diversi hanno degli scheletri nell'armadio da non aprire.
Il finale è veramente un colpo di genio.
Non sapevo che Kenneth Branagh stesse mettendo in scena questo libro; purtroppo le riprese sono appena cominciate e dovrebbe uscire nel 2020, in ritardo di un anno su quanto inizialmente previsto. Si vede che ci ha preso gusto ad interpretare Poirot.
Mio voto: 7 e mezzo / 10