domenica 31 luglio 2022

Fuori i libri! Luglio 2022

Il mese di luglio è cominciato con tanta fiacca. Voglia di fare nulla, neanche leggere. Poi però ho dovuto scuotermi...

Ho letto per primo il libro per la monthly keyword, "Gli ansiosi" di Fredrik Backman, un libro che sembra completamente assurdo, finchè non ti accorgi di quanta profondità ci sia dietro alla situazione paradossale che si viene a creare, oltre ad un bellissimo intreccio tra le vite di alcuni personaggi; piaciuto molto! 

Il 6 luglio sono stata alla presentazione di un libro presso la mia biblioteca, "I giorni lunghissimi della nostra infanzia" di Laura Fusconi. Ovviamente l'ho comprato, chissà quando lo riuscirò a leggere... Purtroppo erano presenti davvero poche persone, ma Laura è stata carinissima (e mi sono fatta autografare il libro) e dialogava con la libraia presso la quale ho lavorato in dicembre (che è fantastica).



Mi sono concessa un giallo della serie di Publio Aurelio Stazio, senatore romano: "cui prodest?" di Danila Comastri Montanari. Se non li avete mai letti sono molto carini, ambientati nell'antica Roma. Lei era una professoressa di storia delle superiori. Questo libro, in particolare, credo sia quello migliore della serie, almeno tra quelli letti finora.

Il 12 luglio sono stata contattata di nuovo per il torneo letterario, sempre saggi ovviamente. Il primo era "Liberalismo inclusivo" di Michele Salvati e Norberto Dilmore, il secondo era "Pianura" di Marco Belpoliti. Il primo è un difficile libro scritto da due economisti; il secondo è un viaggio nella pianura padana emiliano-romagnola, viaggio tra paesi ma anche tra personaggi. Non è stato facile scegliere quale "premiare" tra i due. Alla fine, quello di Belpoliti, che era partito più scorrevole, più narrativo, a tratti anche poetico, si è rivelato troppo noioso tanto che verso la fine saltavo da paragrafo a paragrafo. Sigh.

Il 18 luglio avrei avuto l'incontro del gruppo della libreria sul libro di Lea Ypi intitolato "Libera", ma a causa del torneo non sono riuscita a finirlo. Lo recupererò? Mah, chi può dirlo... 

Il 20 luglio sono stata alla presentazione di "Tutti dormono nella valle" di Ginevra Lamberti (a sinistra nella foto), sempre presso la mia biblioteca. Non mi basteranno tre vite per leggere tutti i libri che ho...



Lunedì 25 abbiamo avuto l'incontro del gruppo di lettura online, dove abbiamo parlato de "L'eclisse di Laken Cottle" di Tiffany McDaniel, libro che è stato pubblicato in italiano prima di ogni altra lingua. Lettura interessante, molto visionaria, con dei tratti anche deliranti, ma un sottofondo molto molto triste. Piaciuto. E' uno di quei libri che meriterebbe di essere letto due volte di seguito, per capire meglio tutte le connessioni e i simbolismi che scrive. Avrei, forse, potuto dargli un mezzo voto di più.

Non contenta, verso fine mese, visto che ero nei dintorni di Granarolo per motivi medici, mi sono infilata in libreria per recuperare i due libri dei gruppi di lettura e, contemporaneamente, recuperare la borsa Iperborea (acquistabile con due libri più 4 euro fino al 31 luglio); borsa bellissima, capiente, di un bel cotone grosso. I due libri Iperborea che ho scelto sono stati: "La saga di Gosta Berling" di Selma Lagerlof e il terzo libro della collana "Cose spiegate bene. Le droghe, in sostanza". Il primo dei due è anche il libro per il gruppo di lettura online di settembre, mentre per il gruppo di lettura dal vivo della libreria si leggerà "Che razza di libro" di Jason Mott (che non ho fotografato), e l'autore sarà anche ospite della libreria a metà settembre.




Per la monthly motif stavo cercando un libro di Katie Fforde che però mi è risultato davvero ostico da trovare (Un'estate d'amore). Lo potevo recuperare forse solo col prestito interbibliotecario, così ho deciso di abbandonare l'idea e leggere "Un'estate insieme" di Sue Moorcroft. Carino, ambientato nella mia amata Malta. Dovrei provare a leggere la Moorcroft in lingua originale per vedere se rende di più...

Dulcis in fundo, a fine mese sono arrivati altri due libri per il torneo: "Lucrezia, vita e morte di una matrona romana" di Mario Lentano e "Il giardino e la luna" di Marco Goldin (quest'ultimo impaginato da schifo...). Ma di questi ne parleremo ad agosto...

Un'estate insieme - Sue Moorcroft


Titolo originale: Summer on a sunny island (2020)

Rosa ha il cuore infranto per la fine della storia con Marcus. Era convinta che lui fosse l'uomo della sua vita e non riesce ancora a credere di essersi sbagliata. Per fortuna l'estate è alle porte e sua madre, Dory, nel tentativo di farla distrarre, le propone una vacanza a Malta: è sicura che il sole, un mare cristallino e tramonti mozzafiato siano il rimedio perfetto per aiutarla a ritrovare il sorriso. Sperando di allontanarla definitivamente dai ricordi dolorosi, Dory le presenta Zach, un ragazzo molto affascinante. Chissà che, con un pizzico di fortuna, tra loro non possa scattare quella scintilla che convincerà sua figlia a voltare pagina... Ma Rosa non ha alcuna intenzione di rimettersi in gioco. Non vuole soffrire di nuovo e l'ultima cosa che desidera è farsi rovinare la vacanza da una nuova delusione amorosa. Anche se, deve ammetterlo, in Zach c'è qualcosa che la attrae... (ibs.it)

Cercavo qualcosa per la monthly motif, "a summer love", e volevo qualcosa di leggero. Così mi ha attirato questo libro, fresco di stampa in Italia. Oltretutto, ambientato nella mia adorata Malta.
Il libro parte con Rosa e Zach al bar insieme, entrambi si chiedono per quale motivo siano lì. Tutto è stato orchestrato dalla madre di Rosa, affittuaria della casa per le vacanze di cui è proprietaria la famiglia di Zach. Nessuno dei due è pronto per una relazione. Rosa ha appena chiuso con Marcus, il quale si è rivelato totalmente inaffidabile, dedito al gioco d'azzardo e ovviamente con una tresca con una (ex) amica di lei. Zach è occupato a fare lo zio, a seguire dei ragazzi problematici, e cercare di non commettere altri errori come quelli commessi nel passato.
Non è un amore a prima vista, anzi. La storia si sviluppa come una specie di amicizia e poi solo dopo diventa qualcos'altro. Il tutto si intreccia con le vicende di Lucio, un ragazzo italiano che Zach ha preso sotto la sua ala protettrice perchè gravita in una brutta compagnia, con le vicende della madre di Rosa, ex cuoca scolastica che ora è una star della cucina, e poi i genitori di Zach, le sorelle di Zach, ecc. In effetti, sono un po' tanti i personaggi a cui stare dietro. C'è da dire che essendo molto diversi l'uno dall'altro, non si fa confusione.
E' il secondo libro che leggo di questa autrice e trovo lo stesso problema del precedente: bella idea, location da sogno, eppure il libro non mi fa sognare come dovrebbe. Forse dovrei davvero provare a leggerla in lingua originale per vedere se è un problema di traduzione (ma ho i miei dubbi..). A parte il fatto che alcune descrizioni dei luoghi sono inutilmente prolisse, anche se alcuni luoghi li conoscevo e li ho rivissuti con piacere, i dialoghi sono molto piatti. Un po' come la storia, ha le potenzialità per decollare ma non decolla del tutto. Forse ci ha voluto mettere troppe cose dentro e alla fine rimangono un po' tutte superficiali.
Libro carino, letto bene e velocemente. Però la storia d'amore non mi è entrata dentro.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 29 luglio 2022

L' eclisse di Laken Cottle - Tiffany McDaniel


Titolo originale: The eclipse of Laken Cottle (2022)

Una misteriosa oscurità avanza inesorabile dall’Antartide divorando la Terra. L’umanità è nel panico, i continenti, i Paesi e gli esseri umani vengono cancellati uno a uno, senza possibilità di salvezza. E mentre il buio ammanta il pianeta inghiottendo luoghi, corpi e destini, un uomo cerca disperatamente di tornare a casa a New York dalla propria famiglia. Il suo nome è Laken Cottle, e il viaggio che compie si trasforma presto in una ricerca impossibile di redenzione in mezzo all’orrore puro, avanti verso una meta che sembra sempre più difficile da raggiungere e contemporaneamente a ritroso nella propria memoria, incontro al suo passato, e, forse, al destino che lo attende.
L’eclisse di Laken Cottle, opera magistrale di una delle voci più originali di questi anni, è un romanzo stupefacente, gotico e metafisico al tempo stesso, sul potere delle storie e sulla responsabilità individuale, sulla colpa e sull’oscurità dell’anima umana.
Tiffany McDaniel accompagna il lettore sulla soglia di una fantasmagorica casa degli specchi, in cui la realtà che conosciamo perde progressivamente consistenza e un’altra, inimmaginabile, ne prende il posto.
Grande romanzo americano sulla fine di questo tempo, L’eclisse di Laken Cottle racconta come in un mondo che muore, perdersi è a volte l’unica possibilità di salvarsi.
«Quando avevo otto anni decisi cosa avrei fatto per il resto della mia vita: scrivere. Ma non avevo lo strumento giusto per farlo. Allora presi la vanga di mio padre e me ne andai in giro per il mondo a dissotterrare gli scheletri degli scrittori. Scelsi cinque scrittori per prendere da loro cinque ossa in particolare. L’indice di Shakespeare, così avrei sempre avuto un po’ di arguzia. Il pollice di Poe, perché volevo imparare come si tiene un badile per seppellire i miei cadaveri. L’anulare di Mary Shelley, perché sposò divinamente le sue parole alla memoria. Il mignolo di Emily Dickinson per un briciolo di poesia, e il medio di Shirley Jackson per avere la giusta dose di veleno da aggiungere ai miei castelli e alle mie tazze». (www.edizionidiatlantide.it)

«Chi racconta le storie governa il mondo».

Non avevo ancora letto niente di Tiffany McDaniel. Mi è piaciuta molto la sua scrittura, avvincente, forse un po' prolissa in alcune descrizioni. Sicuramente leggerò altro di suo in futuro.
Questo libro è difficilmente catalogabile in un genere. E anche la descrizione che ne viene fatta è un po' fuorviante soprattutto quando lo considera un romanzo sulla "salvezza".
Non voglio svelare troppo della trama perchè credo sia interessante leggerlo fino alla fine.
Io amo la scrittura un po' fantasy/visionaria, quindi non ho avuto problemi a leggerlo e seguirlo. Si appesantisce ad un certo punto (circa a metà) dove diventa un po' molto delirante, facendomi chiedere anche come l'autrice sia arrivata a inventare certe situazioni (facendo una battuta, sembrava sotto l'uso di stupefacenti...). Battute a parte, è chiaro che il tutto è un qualcosa di molto simbolico, anche tutti gli animali e le persone con cui Laken ha a che fare, la borsa che si porta dietro si capisce presto che può aver a che fare con un senso di colpa che lo attanaglia, diverse sono le leggende dei Nativi americani (Piedi neri) che vengono citate. Anche l'eclisse si capisce che è qualcosa che è successo a lui. Per capire esattamente cosa è successo, occorre arrivare alle ultime 30/40 pagine, dove viene svelato cos'è che ha provocato l'eclisse di Laken, conducendolo alla follia.

"Siamo capaci di dipingere un uccello con le nostre mani, ma è con la nostra mente che riusciamo a farlo volare. Con la tua mente, Laken, hai creato un eclisse della tua vita. E come la luna copre il sole, così tu hai coperto la verità con una grossa bugia. Come tutte le eclissi, anche quella nella tua mente deve finire. E' il momento di lasciar splendere la luce in ogni angolo della tua oscurità"

Le ultime pagine sono molto tristi, cariche di tutto il dolore di Laken.
E' un libro che forse meriterebbe di essere letto due volte, perchè nella seconda si capiscono sicuramente meglio alcuni simboli tipo la mosca. Molto interessante. 
Tra l'altro, non so il motivo, ma questo libro è stato pubblicato in Italia prima che da altre parti.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

Pianura - Marco Belpoliti


Titolo originale: Pianura (2021)

Pochi luoghi come la Pianura Padana sono allo stesso tempo evidenti e misteriosi. Cuore geografico e produttivo del Paese, la pianura si dispiega allo sguardo esterno apparentemente senza ombre o angoli nascosti: tutti, guardandola da fuori, pensiamo di conoscerla. Ma se ci fermiamo a osservarla meglio, se proviamo a capirla davvero, ecco che, come se d'improvviso salisse quella nebbia che spesso l'avvolge, la pianura diventa un'ipotesi, un oggetto misterioso, un teatro a cielo aperto di malinconie e fantasmi. Marco Belpoliti, che in quelle terre c'è nato, ha intrapreso un viaggio fisico e intellettuale attraverso la Pianura Padana: ne percorre le strade, ne racconta le città e i «paeselli», ma, soprattutto, ne evoca gli abitanti. Tra questi, molti amici e compagni di avventure, da Gianni Celati a Luigi Ghirri, da Piero Camporesi a Giovanni Lindo Ferretti, da Giuliano Scabia a Giulia Niccolai, da Ermanna Montanari a Giuliano Della Casa, da Sandro Vesce a Marco Martinelli, e tanti altri che abitano quelle terre con la loro arte e la loro bizzarria. Ne esce cosí fuori un libro allo stesso tempo intimo e collettivo, quasi un'autobiografia in forma di paesaggio, striata di struggenti nostalgie, capace di raccontare una parte fondamentale dell'Italia, oggi come non mai messa di fronte a una crisi, anche d'identità: ma sapere da dove si viene è il primo passo per procedere verso il futuro. (ibs)

"In verità noi due apparteniamo a una generazione che ha cercato di non andare in pezzi, di ricordare, di ricostruire quello che c'era accaduto. Discorsi lunghi, troppo lunghi" 

Un viaggio attraverso la pianura padana, viaggio che è memoria ma anche storia. Belpoliti compone una via di mezzo tra il memoir e il romanzo epistolare. Scrive ad un amico parlandogli della pianura, partendo dai luoghi in cui sono nati e allargandosi. Troppo. Davvero troppo. 
Peraltro, non ho capito l'abbinamento della stagione che viene fatto ad ogni capitolo...
Mi era piaciuto l'iniziale riferimento a Luigi Ghirri, il fotografo, alle sue foto "normali" che però ci fanno vedere qualcosa che non abbiamo mai visto. Mi è piaciuto anche che la foto di copertina sia una foto di Ghirri e mi è piaciuta la spiegazione dell'edicola nella nebbia. La pianura come terra in cui si è sempre all'erta perchè non vedi cosa c'è in fondo e da un momento all'altro può alzarsi la nebbia e creare delle illusioni. 
(Piccola nota di pignoleria, quando parla di Morandi, il paese si chiama Grizzana e non Grezzana come scrive lui!) 
Poi però dopo Ghirri viene citato un altro personaggio, poi si passa al Duomo di Modena, alla colonna infame di Milano citata dal Manzoni, a Pinocchio, a Camporesi e Petrarca, all'aceto balsamico, ai pioppi lungo gli argini e migliaia di altre cose, come un lungo e prolisso flusso di pensieri, pedante e scolastico. Mi spiace, bella l'idea ma ad un certo punto non ne potevo più.
Mio voto: 5 / 10

Liberalismo inclusivo. Un futuro possibile per il nostro angolo di mondo - Michele Salvati + Norberto Dilmore


Titolo originale: Liberalismo inclusivo. Un futuro possibile per il nostro angolo di mondo - Michele Salvati + Norberto Dilmore (2021)

La crisi economica del 2008 e poi la pandemia hanno destabilizzato la società e il sistema economico neoliberisti. Ci siamo così ritrovati a vivere in un interregno. E, come scrisse Gramsci nei Quaderni dal carcere, in un interregno nel quale il vecchio è moribondo, ma il nuovo non riesce a nascere, possono verificarsi i "fenomeni morbosi più svariati": per esempio l'ascesa di forze e movimenti etno-nazionalisti quali il trumpismo. Secondo Salvati e Dilmore, recenti sviluppi politici, economici e culturali stanno (forse) creando le condizioni per porre termine a questo interregno e aprire una nuova fase nella storia del capitalismo nei Paesi avanzati. Come per altre fasi stabili del capitalismo, i confini tra stato e settore privato, tra efficienza/inefficienza dei mercati e sostenibilità sociale e ambientale dovranno essere ridefiniti per fornire una risposta alla tensione permanente, ora sotterranea, ora esplosiva, fra la libertà economica e l'esigenza di assicurare al più gran numero di cittadini le migliori condizioni di benessere. Questa tensione ha definito tutta la storia del capitalismo nei regimi politici liberaldemocratici e ne ha articolato le grandi narrative. Davanti a noi abbiamo un nuovo decennio e la responsabilità di trovare una nuova narrativa per una nuova era. Questo è un libro politico scritto da due economisti e ha l'urgenza di una scommessa che può essere vinta. (ibs)

Due economisti ripercorrono le teorie economiche sul capitalismo (e le sue interazioni con la politica) partendo dal periodo precedente la prima guerra mondiale ("laissez faire"), al periodo del compromesso socialdemocratico (dopo la seconda guerra mondiale fino alla fine degli anni 70), al periodo del neoliberismo (dagli anni 80 alla grande crisi finanziaria del 2008), passando attraverso le citazioni di autorevoli economisti come Piketty e Keynes. Secondo loro, iniziano ad esserci le basi per poter dare vita al cosiddetto liberalismo inclusivo, attraverso anche una nuova narrativa, che unisca gli aspetti più desiderabili di una concezione liberale e di una socialista.
E' un libro piuttosto complesso per chi è digiuno degli argomenti trattati, non facilissimo come linguaggio e a tratti anche un po' difficile da seguire perchè rimbalza spesso avanti e indietro nelle teorie economiche. Interessante.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

Cui prodest? - Danila Comastri Montanari


Titolo originale: Cui prodest? (1997)

Roma, inverno dell'anno 46 dopo Cristo. Un efferato assassino si accanisce sugli schiavi della domus di Publio Aurelio. È un sicario crudele, intelligentissimo, senza pietà. I suoi obiettivi prediletti sono gli omosessuali, ma, di tanto in tanto, non disdegna neppure vittime "normali". Chiamato a investigare, gli unici indizi che Publio Aurelio riesce a raccogliere sulla scena del crimine sono un'orma insanguinata e una pedina di latrunculi, gli antichi scacchi romani. Davvero poco per intuire un movente, seguire una pista, identificare un colpevole. Publio Aurelio, però, non ha scelta: deve giocare il tutto per tutto e smascherare l'assassino prima che torni a colpire per l'ennesima volta. (ibs)

Sesta avventura per il senatore Publio Aurelio Stazio. Interessante vicenda. Credo sia il libro che mi è piaciuto di più finora. La vicenda è abbastanza chiara e fila lineare. Interessante la spiegazione su come funziona la condizione di schiavitù a Roma. Interessante anche la parte di spiegazione dei giochi che facevano i romani (a fine libro c'è un'appendice su come funzionavano i latrunculi, oltre ad un glossario dei termini). A fine libro c'è anche un breve racconto sul tema dello stupro e di come viene considerato diversamente a seconda che venga subito da una donna libera o da una schiava.
Publio Aurelio in questo libro mostra la sua differenza da altri patrizi dell'epoca; da lui gli schiavi sono parte della famiglia, non vengono trattati come bestie. Mostra anche una grande magnanimità a comprensione per alcuni dei personaggi con cui ha a che fare (vedi il bambino strappato alla madre, o la vicenda di Afrodisia).
Forse l'autrice esagera un po' con tanti indizi che non portano a niente, tante persone che creano un po' di confusione. Però la vicenda è sicuramente quella più chiara che ho letto finora.
Ovviamente nelle indagini Publio è aiutato dal suo fido segretario greco Castore, personaggio "cartola" come diciamo noi.
Mio voto: 7 e mezzo / 10


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Serie Publio Aurelio Stazio:
1. Mors tua (1990)
2. In corpore sano (1991)
3. Cave canem (1993)
4. Morituri te salutant (1994)
5. Parce sepulto (1996)
6. Cui prodest (1997)

giovedì 28 luglio 2022

Gli ansiosi - Fredrik Backman



Titolo originale: Folk med ångest (2019)
Titolo in inglese: Anxious people

Di solito andare in cerca di una casa da comprare non è una questione di vita o di morte, ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. E può anche succedere che una rapina in una banca non vada a buon fine e che il rapinatore in fuga irrompa nel primo appartamento che trova. E se proprio in quel momento in quell'appartamento ci sono un sacco di potenziali acquirenti dell'appartamento stesso, la cosa – come potete immaginare – si complica, e non poco. In un attimo essi diventeranno ostaggi e – benché totalmente estranei tra loro – si troveranno a dover condividere un'esperienza potenzialmente terribile. Tra di essi c'è una coppia di pensionati, un ricco direttore di banca, una giovane coppia di donne che sta per avere il primo figlio ma sembra non essere d'accordo su nulla. Se aggiungiamo al mix una ottantasettenne che ha vissuto abbastanza a lungo da non aver paura che qualcuno le sventoli una pistola in faccia, un'agente immobiliare agitata ma sempre pronta a fare un affare, e un uomo misterioso che si è chiuso nell'unico bagno dell'appartamento, be' questo vuol dire che abbiamo a che fare con il peggior gruppo di ostaggi del mondo. Ognuno di loro ha alle spalle una vita di torti subiti, ferite, segreti e passioni pronti a esplodere. E per giunta nessuno di loro è esattamente ciò che sembra essere. E ciascuno di loro, rapinatore incluso, desidera disperatamente essere in qualche modo tratto in salvo. Mentre le autorità e i media circondano i locali, questi coinquilini forzati finiranno per scoprire verità sorprendenti su se stessi e daranno vita a una giornata piena di folli colpi di scena e di eventi inaspettati, che capovolgerà i piani di tutti e mostrerà loro ciò che è veramente importante nella vita. (goodreads.com)

"La verità è che questa storia parla di molte cose diverse, 
ma soprattutto di gente stupida"

Così sembrerebbe. Questo è un libro strano, sia nello stile sia in quello che racconta. Sembra quasi non-sense, assurdo sicuramente. E rimarca più volte che basta solo una idea stupida per combinare un disastro. Ma tutti abbiamo avuto delle idee stupide perchè magari ci troviamo in momenti da cui non sappiamo uscire e l'unica cosa che ci viene in mente è qualcosa di stupido. Tipo rapinare una banca di quelle che non hanno contanti, chiedendo esattamente la cifra per il prossimo mese di affitto; poi scappare via ed infilarsi nella prima porta socchiusa che vediamo e trovarci davanti a persone che diventano i peggiori ostaggi che possiamo trovare. 
Ed anche tutti gli interrogatori che la polizia conduce sono senza senso, con risposte assurde.
Due poliziotti, padre e figlio, che non riescono a parlarsi e che hanno sospesa tra loro la morte della madre (madre del figlio e moglie del padre, ovviamente). 
E' vero, questo libro parla di cretini. O, almeno, così sembra. Finchè non c'è una svolta. Forse il rapinatore non è quello che pensiamo. Perchè poi davvero non voleva cacciarsi in questo pasticcio, ci è finito per disperazione. E un po' alla volta questa diventa l'occasione per tirare fuori dei sentimenti che nessuno è capace di esprimere. Ro è terrorizzata dall'idea di essere una pessima madre. Anna-Lena non vuole continuare a comprare e rivendere case però vuole che suo marito si senta bene. Estelle si sente sola. Molti di questi personaggi sono intrecciati tra loro da un fatto successo dieci anni prima: un uomo è saltato dal ponte che si vede dall'appartamento; il poliziotto giovane non è riuscito ad impedirlo.
Questo è un libro dove sotto la superficialità dei personaggi in realtà si nascondono paure profonde, tormenti interiori per situazioni che non abbiamo potuto cambiare.
Sembra un libro leggero ma è terribilmente denso di significato. 

"Piantiamo un melo oggi, anche se sappiamo che domani il mondo finirà. Salviamo quelli che riusciamo"

"Si dice che la personalità di un essere umano è la somma delle sue esperienze. Ma non è vero, non completamente, perchè se il nostro passato fosse tutto ciò che ci definisce non potremmo convivere con noi stessi. Dobbiamo persuaderci di essere di più degli errori che abbiamo commesso ieri. Di essere anche tutte le nostre scelte, tutti i nostri domani."

Lettura molto gradevole. Piacevole la scrittura di Backman, con uno stile spesso colloquiale. Ad un certo punto mi ha molto commossa. E' stato molto bello capire tutto l'intreccio dei personaggi.

"Abbiamo tutte queste cose in comune e comunque rimaniamo per lo più estranei tra noi, non sappiamo mai cosa facciamo l'uno all'altro, come la tua vita influenza la mia.
Forse oggi ci siamo passati accanto di sfuggita nella calca e nessuno di noi se n'è accorto, le fibre del tuo cappotto si sono intrecciate per un singolo istante con quelle del mio e poi abbiamo proseguito. Non so chi sei."

Piaciuto molto.
Mio voto: 9 / 10

Spingendo la notte più in là - Mario Calabresi


Titolo originale: Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo (2007)

È la mattina del 17 maggio 1972, e la pistola puntata alle spalle del commissario Luigi Calabresi cambierà per sempre la storia italiana. Di lì a poco il nostro paese scivolerà in uno dei suoi periodi più bui, i cosiddetti "anni di piombo", "la notte della Repubblica". Quei due colpi di pistola però non cambiarono solo il corso degli eventi pubblici, ma sconvolsero radicalmente la vita di molti innocenti. La storia dell'omicidio Calabresi è anche la storia di chi è rimasto dopo la morte di un commissario che era anche un marito e un padre. E di tutti quelli che hanno continuato a vivere dopo aver perso la persona amata durante la violenta stagione del terrorismo. Mario Calabresi, oggi giornalista di "Repubblica", racconta la storia e le storie di quanti sono rimasti fuori dalla memoria degli anni di piombo, l'esistenza delle "altre" vittime del terrorismo, dei figli e delle mogli di chi è morto: c'è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione pubblica, l'oblio collettivo; e c'è chi non ha mai smesso di lottare perché fosse rispettata la memoria e per non farsi inghiottire dai rimorsi. La storia della sua famiglia si intreccia così con quella di tanti altri (la figlia di Antonio Custra, di Luigi Marangoni o il figlio di Emilio Alessandrini) costretti all'improvviso ad affrontare, soli, una catastrofe privata, che deve appartenere a tutti noi. (goodreads)

Premetto che nel 1972 non ero ancora nata. Le vicende di cui parla le ho sentite anni dopo, quando venivano citate negli anniversari, ma non avendo mai amato la storia (come materia) non ho mai approfondito. Questo libro per me è stato tutto un avanti e indietro con wikipedia per capire chi, cosa, come, quando.
Detto questo, il libro era partito benissimo, mi piaceva davvero molto, mi stava coinvolgendo e stava parlando di una cosa dolorosissima con una grande delicatezza. Un libro a cui avrei potuto dare un nove. Mi piaceva quello che mi stava trasmettendo a livello personale, il dolore ma anche il fatto che la madre non ha mai voluto portare avanti una cultura di odio, come invece è successo in altre famiglie vittime di attentati.
Poi cominciano ad intrecciarsi la storia di Calabresi e le storie di altre vittime degli attentati terroristici e cambia lo stile di scrittura. Diventa più giornalistico, meno personale. Mi prende meno, faccio fatica a seguire nomi e avvenimenti perchè sono davvero tanti. Le ultime pagine poi, dove entrano in ballo anche i politici, ho fatto davvero fatica.
E' vero che lui ha dichiarato espressamente di voler parlare delle storie di chi ha subito quello che ha subito lui, ma a mio parere, ha voluto metterci dentro troppe cose, col risultato che, se sai di cosa si sta parlando, il libro diventa un ricordo, un ripensare a qualcosa; se non sai di cosa sta parlando, diventa molto superficiale e troppo pieno di cose. Io mi trovo nella seconda situazione. Credo avrebbe fatto meglio a rimanere concentrato sulla sua storia personale. Lo so, non era il suo scopo, ma era quello che gli stava venendo meglio.
Un libro che fa riflettere su tante cose, come l'assenza dello Stato o l'assurdo accanimento dei media che hanno continuato a considerare Calabresi il colpevole della morte di Pinelli anche se tutte le prove lo scagionavano. 
Mio voto: 7 / 10

venerdì 8 luglio 2022

Premio Strega 2022

07 luglio. Rai 3. Programma condotto da Geppy Cucciari (con un bellissimo vestito argentato..).
Come sempre, mi piacerebbe leggere i libri in gara ma non ci riesco mai..
Geppy intervista in ordine: Fabio Bacà (Nova), Alessandra Carati (E poi saremo salvi), Marco Amerighi (Randagi), Mario Desiati (Spatriati), Veronica Galletti (Nina sull'argine), Claudio Piersanti (Quel maledettoVronskij), Veronica Raimo (Niente di vero). 

Intorno a mezzanotte e 20, la classifica finale:
Mario Desiati (Spatriati) con 165 voti
Claudio Piersanti (Quel maledettoVronskij) con 90 voti
Alessandra Carati (E poi saremo salvi) con 83 voti
Veronica Raimo (Niente di vero) con 62 voti
Marco Amerighi (Randagi) con 61 voti
Fabio Bacà (Nova) con 51 voti
Veronica Galletti (Nina sull'argine) con 24 voti


domenica 3 luglio 2022

Fuori i libri! Giugno 2022

Ho deciso di interrompere la rubrica "w... w... w... wednesdays" perchè non ci sto dietro. Mi sono resa conto che sono più le volte che dimentico di fare gli aggiornamenti settimanali, quando li ho pronti mi dimentico di pubblicarli.. inutile proseguire così. Preferisco tentare qualcosa di più discorsivo facendo un riepilogo mensile... 

Le mie letture di giugno 2022.

Per il gruppo di lettura della libreria, ho letto "Melma rosa" di Fernanda Trìas, ed ho pure avuto il piacere di assistere dal vivo alla presentazione del libro. Lei è molto carina. Oltretutto, sono stata ben contenta che il mio spagnolo sia ancora abbastanza vivo. Pensate che il libro era fresco fresco di uscita (in Italia) quando ci è stato affidato!
Per la monthly motif, il cui argomento era un libro LGBTQIA+, ho deciso, finalmente, di leggere "Il colore viola" (Alice Walker), ammetto che lo avevo in lista da diverso tempo. Per la monthly keyword, invece, ho letto due libri. Il primo "Come il mare" di Wilbur Smith, lo avevo letto secoli fa, me ne ricordavo davvero poco, ma avevo voglia di rileggerlo; e poi mi sono concessa un libro più leggero, "Il mare dei mostri" che è il secondo capitolo di Percy Jackson (Rick Riordan), lettura sempre gradevole, un po' alla volta voglio finire la serie.
Sono stata contattata nuovamente per il torneo letterario, sempre saggi (due palle!). Ero tentata di non aprire la mail ma poi non ci riesco e ho ceduto. I due libri che mi sono capitati sono "La peste antonina" (Giuseppe Testa) e "494 Bauhaus al femminile" (Anty Pansera). Se devo essere sincera, è stata durissima decidere quale dei due ho preferito perchè mi hanno annoiato abbastanza entrambi... Oltretutto, il secondo dei due era impaginato da schifo, illeggibile, ho dovuto trasformarlo in word (uno stratagemma assurdo che però ha funzionato).
Dal 20 al 24 giugno mi sono goduta qualche giorno di mare. Ho deciso di leggere "Il club dei ricordi perduti" (Ann Hood). Dalla trama avevo capito che partiva da un argomento triste, ma non credevo che rimanesse poco leggero fino alla fine. Comunque mi è piaciuto molto e mi ha molto commosso. 
Per ultimo ho lasciato il libro per il prossimo gruppo di lettura dal vivo, "Spingendo la notte più in là" (Mario Calabresi), di cui non ho ancora fatto la recensione perchè ci devo riflettere un altro po'; mi è piaciuto in parte. Oltretutto, ho iniziato questo libro il 27 giugno e l'ho finito il 29, due date che a voi non dicono niente ma che purtroppo coincidono col giorno della morte di un lettore del mio gruppo e col giorno del suo funerale; una cosa molto triste perchè lui era una persona meravigliosa, capace di trovare il bello in ogni libro. Una vera batosta.