venerdì 24 gennaio 2020

Assassinio à la carte- Brigitte Glaser


Titolo originale: Mordstafel - 2005

Assassinio à la carte. La cuoca Katharina e la mafia turca
A Colonia, nel vivace quartiere turco di Mülheim, la cuoca Katharina ha aperto il suo primo ristorante. Il Giglio Bianco ha un lungo tavolo dove tutti i commensali mangiano assieme, incrociando brindisi, sguardi e, si spera, nuovi amori. Per raggiungerlo bisogna percorrere la Keupstraße, tra i vivaci colori delle spezie e la ferramenta del signor Özal che offre sempre il tè ai suoi clienti. Ma gli affari non vanno bene. Persino il carnevale sembra grigio quest’anno, e la cattedrale più minacciosa. Quando davanti all’ingresso del Giglio Bianco viene trovato il cadavere di un uomo mascherato da cannibale, le cose precipitano. A quanto pare, cercava di entrare nel suo locale. Questa volta però, oltre alla sua amica Adela, Katharina avrà dalla sua anche uno spassoso trio di ex poliziotti in pensione, che conoscono il quartiere turco e le sue storie come le proprie tasche. E del bel tenebroso Tyfun, ci si potrà fidare? (emonsaudiolibri.it)

Katharina è riuscita ad aprire il suo ristorante, nonostante le difficoltà economiche e i rancori della madre che non accetta questa decisione. Tuttavia le cose non vanno benissimo e lei comincia a chiedersi se non abbia fatto un errore. Quando poi, dopo una notte di bagordi carnevaleschi, davanti al suo locale viene trovato un cadavere, le cose precipitano. A differenza di quello che succede nei precedenti libri, tutto sommato qui Katharina lascia che sia la polizia ad investigare, anche se lei scambia pareri con la coinquilina Adela, il suo compagno Kuno ed un altro paio di poliziotti in pensione. Questa cosa dei pensionati che provano a risolvere casi mi ha un po' ricordato Malvaldi e i delitti del Barlume, ma dubito che la Glaser li conosca. 
La storia è abbastanza articolata tra buste smarrite, estorsioni, vicende amorose, problemi economici e dilemmi morali. Più che un giallo vero e proprio, in effetti, tiene banco la vita di Katharina e dei personaggi che le stanno intorno. Ben caratterizzati i suoi assistenti, Holger che lei chiama "angelo barocco", la cameriera Eva bellissima, la ragazza delle pulizie Scarlett che si accompagna ad un ratto e che sparisce lasciandolo in custodia al ristorante. In effetti, alla fine del romanzo Katharina ha ben motivo di essere grata a questo ratto.
Quello che non mi è piaciuto molto, è che il giallo rimane irrisolto. Il poliziotto arresta i suoi colpevoli sì, ma la sensazione che rimane è che probabilmente dietro a loro ci sia altro, e Katharina ci fa anche un po' dubitare su chi sia. Finale aperto quindi, cosa che in un giallo non amo molto. Quando sei lì che girando pagina speri di trovare la soluzione definitiva, ti trovi davanti l'appendice di ricette, con tre proposte di menù, una facile, una media e una per esperti. 
Dei tre libri letti finora, probabilmente è quello che mi è piaciuto meno, non tanto per la vicenda che qui era decisamente più strutturata, ma per il fatto che l'ha tirata un po' per le lunghe e alla fine mi lascia pure la soluzione in sospeso. Peccato.
Mio voto: 7 / 10


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Brigitte Glaser e i delitti della cuoca Katharina Schweitzer (al 01/2020):
1 - Delitto al pepe rosa
2 - Morte sotto spirito
3 - Assassinio à la carte
4 - Miele amaro
5 - Buffet al veleno
6 - Crimini al pistacchio

domenica 19 gennaio 2020

Il club del pranzo della domenica - Juliet Ashton


Titolo originale: Sunday lunch club - 2018

Quasi tutte le domeniche Anna e la sua famiglia allargata si riuniscono per il brunch. Si parla, si ride e si mangia sempre troppo. Alcune volte le cose davvero importanti rimangono non dette, altre invece si pronuncia la frase sbagliata al momento sbagliato. Fa tutto parte del loro appuntamento settimanale. Seduta tra l’ex marito e il nuovo compagno, Anna sta ancora realizzando l’idea di una gravidanza inaspettata all’età di quarant’anni. Intorno al tavolo ci sono anche sua nonna, i suoi fratelli e un ricordo del passato troppo terribile da affrontare. Tutto si mescola con il tintinnio allegro delle posate, i profumini delle pietanze appena uscite dal forno e qualche immancabile macchia sulla tovaglia. Ma quando una lettera viene recapitata, costringendo Anna a fare i conti con il suo passato doloroso, persino l’atmosfera calda e accogliente della tavola domenicale potrebbe non bastare. Riuscirà a conciliare quel che è stato con il futuro? (www.newtoncompton.com)

Carina l'idea di partenza di questo libro. Una famiglia che ogni due/tre settimane si ritrova. Una famiglia unita, dove tutti sanno tutto di tutti e ne parlano insieme tranquillamente. Mi piacerebbe molto che nella mia famiglia ci fosse una tradizione del genere.
Senonchè c'è qualcosa che non mi torna. Il libro viene definito "frizzante", "che riesce ad ipnotizzare", "con uno stile divertente". Io, purtroppo non ho trovato nulla di tutto ciò. La prima parola che mi viene in mente una volta chiuso il libro è "troppo". Troppo di tutto.
Intanto i personaggi. Quello principale è sicuramente Anna, la sorella maggiore che ha fatto da "seconda madre" ai fratelli più piccoli, e tuttora si erge un po' in questo ruolo. Lei per prima però, pur giudicando costantemente i fidanzati della sorella Maeve, non è che in campo amoroso sia proprio una santa. A parte l'ex marito con cui è rimasta amica, Anna è rimasta incinta di un giovane barista con cui ha fatto sesso nella lavanderia del fratello. E va beh. Dicevo, troppi personaggi. Perchè c'è Anna, l'ex marito, la nuova fidanzata dell'ex marito, il barista, il nuovo fidanzato di Anna, il fratello  Neil col compagno spagnolo e la bambina adottata, la sorella Maeve, col figlio Storm e almeno un paio di fidanzati durante la storia, poi c'è il fratello Josh e la nonna Dinkie. E la famiglia si allargherà ancora. Troppi.
Lo narrazione è suddivisa in capitoli, dove ogni capitolo corrisponde ad un incontro del gruppo e quindi, dopo il numero del capitolo, c'è il menù che viene proposto.
L'ultimo capitolo riprende il primo, anzi lo ricopia, e capiremo chi è questa Thea che apre e chiude il romanzo (ma si capisce ben prima chi sia...).
Lo svolgimento è, a tratti, caotico. Troppi dialoghi, sembra una sceneggiatura per un film. Ecco, come film probabilmente potrebbe risultare brillante.
Gli argomenti trattati sono davvero troppi. Cioè capisco che in una famiglia di 4 fratelli possa succedere un po' di tutto, ma sembra un po' un riassunto di "Modern family" (la serie tv, sì) dove praticamente, trovi tutti gli elementi di una soap opera: amori, divorzi, sesso nelle lavanderie, figli adottati, figli abbandonati, figli in arrivo, lettere anonime, fidanzati imbroglioni, gay, ecc. Tutto trattato in modo un po' superficiale ovviamente. Poi c'è la nonna, a cui tutti vogliono nascondere le loro cose peggiori e che invece capisce tutto perchè non è mica scema.
Quasi tutti quelli che forse vogliono essere "colpi di scena" si capiscono pagine e pagine prima che vengano svelati. E che il finale sia quello pure si capisce (e Anna partorisce quando? ovviamente il giorno di Natale).
Lettura gradevole per una metà circa, poi diventa un po' noiosa. Forse avrebbe dovuto metterci meno cose e curarle un pelino di più, senza dover diventare un libro pesante, ma anche non così all'acqua di rose come risulta questo. 
Mio voto: 6 e mezzo / 10

mercoledì 15 gennaio 2020

w…w…w…wednesdays #145


"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (145^ puntata - mercoledì 15 gennaio 2020)

1) cosa stai leggendo?
- Il club del pranzo della domenica - Juliet Ashton

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? probabilmente uno tra:
- il bambino silenzioso - Sarah A. Denzil
- parce sepulto - Danila Comastri Montanari
- assassinio a la carte - Brigitte Glaser


domenica 12 gennaio 2020

Il coperchio del mare - Banana Yoshimoto


Titolo originale: Umi no futa (2004)
Titolo inglese: Lid of the sea

Mari si è appena laureata ed è tornata a vivere nel suo paese natale, dove ha deciso di aprire un piccolo chiosco di granite. Quest'estate sua madre ospita Hajime, la figlia di una cara amica, che sta attraversando un periodo molto difficile a causa della morte della nonna. Mari non è affatto entusiasta: è indaffarata col chiosco appena avviato e pensa di non avere tempo per fare compagnia a una ragazzina così piena di problemi. Oltre a brutte cicatrici che le ricoprono il corpo, dopo la morte della nonna, Hajime si rifiuta di mangiare e di uscire di casa. Ciononostante le due ragazze a poco a poco diventano amiche e Hajime inizia ad aiutare Mari nel lavoro. Il resto del tempo lo trascorrono tra nuotate in mare, passeggiate sulla spiaggia e lunghe chiacchierate, sempre sullo sfondo di un incantevole paesaggio marino. E il mare sembra essere il vero protagonista del romanzo, con i suoi misteri e le creature che si celano negli abissi, una presenza costante e rassicurante nella vita di Mari, e un balsamo per l'anima ferita di Hajime. Sul finire dell'estate, quando l'acqua diventa di giorno in giorno più fredda e il vento sulla spiaggia solleva i granelli di sabbia tiepida luce di settembre, Hajime parte per fare ritorno a casa. Mari è molto triste, ma il ricordo della loro amicizia l'aiuterà a superare anche la solitudine dei lunghi mesi invernali. Forse non è riuscita a risolvere del tutto i problemi dell'amica, ma sicuramente l'ha aiutata a guardare al futuro con maggiore fiducia e ottimismo. (www.anobii.com)

 "Di qui in avanti io
incontrerò ancora molte persone
....
in questo mondo senza te..."

Avevo letto questo libro anni fa e mi era piaciuto. Finora è sicuramente quello che preferisco di Banana Yoshimoto. L'ho riletto principalmente perchè speravo che potesse rientrare nella categoria "libro che ha passato il Bechdel test" della popsugar challenge, ma non è così, perchè purtroppo le ragazze parlano anche di uomini. Pazienza. E' un libro che ho riletto volentieri perchè poi non lo ricordavo benissimo.
Il primo aggettivo che mi viene appena l'ho terminato è "emozionante".
Mari ama il suo paese al punto che desidera con tutto il cuore che la gente torni a visitarlo, ad apprezzarlo come faceva in passato. Decide di aprire un chiosco di granite con gusti particolari, senza utilizzare gli sciroppi che si comprano già fatti, tritando il ghiaccio a mano. Una scelta coraggiosa, e perseguita con tenacia. 
L'amicizia con Hajime, "forzata" dalla madre che decide di ospitarla, in realtà nasce con molta spontaneità, perchè le ragazze hanno subito qualcosa in comune. E di fronte a questo feeling, le cicatrici sul viso di Hajime sembrano quasi non esistere.
E' un libro pieno di momenti malinconici. Hajime soffre per la perdita della nonna e per il fatto che la famiglia dello zio ha impugnato il testamento per avidità. Mari soffre perchè vorrebbe che il suo mare fosse ancora pieno di pesci. E' un libro molto attuale perchè parla del fatto che l'urbanizzazione delle città non ha considerato gli effetti negativi che avrebbe avuto sul mare, sui paesaggi naturali in genere.
E' un libro che apre anche alla speranza, perchè laddove abbiamo un sogno, se ci crediamo e lo portiamo avanti con tenacia, allora potrebbe avverarsi. 

"Fino a qualche tempo fa nella pineta non c'era nessun locale in cui servissero granite. Fino a poco fa, poi, questo pupazzo era una creatura che viveva soltanto nella mia fantasia. Eppure adesso esistono entrambi... un cambiamento che ha un che di straordinario, pensai"

"Mi veniva da piangere. All'idea di quanto breve fosse l'esistenza del nostro corpo. Vista la sua brevità, mi rendevo conto di essere troppo attaccata alla vita."

Mi sono commossa nel finale, lo ammetto. Forse mi sono un po' vista in Hajime che trova la sua strada confezionando pupazzi. Un qualcosa di simile vorrei fare io nella mia vita. Lei ci ha sicuramente creduto di più (va beh, è un libro, ma mi ha toccato).
Mio voto: 9 / 10

sabato 11 gennaio 2020

La felicità del cactus - Sarah Haywood


Titolo originale: The cactus (2018)

A Susan Green non piacciono le sorprese. Né le emozioni. Né le persone. Quello che piace a Susan Green è essere autonoma, occuparsi della sua collezione di cactus, che stanno zitti e hanno poche pretese, e avere il controllo su tutto. Quando però la sua routine viene minacciata da una serie di eventi imprevisti, Susan dovrà imparare che nella vita nulla è pianificabile. E che non è mai troppo tardi per aprire il proprio cuore. Susan Green adora l’efficienza e la pianificazione. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e difficile da avvicinare. Ma la vita di Susan ha perfettamente senso… per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura sulle sue esigenze, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo del tutto civile e congeniale che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza ricorrere a inutili sdolcinatezze. Guai perciò a tentare di abbozzare un qualsiasi coinvolgimento emotivo e accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. Perciò quando Susan si trova a dover fronteggiare i due eventi più imprevedibili di tutti – un lutto e una gravidanza – il suo aplomb inizia a vacillare. Tutto il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Mentre, suo malgrado, si scopre a sorridere come una sciocca svenevole davanti a un banale referto medico, suo fratello Edward, che non ha mai combinato niente nella vita, finisce per ereditare quasi tutti i beni di famiglia. Ma proprio quando Susan inizierà a capire di non poter fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più insperate. E l’inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire. (www.anobii.com)

Una lettura piacevole. All'inizio è difficile entrare in empatia con Susan, troppo fredda, troppo pragmatica e schematica. Ha atteggiamenti talmente rigidi che diventano quasi divertenti. Poi un po' alla volta segui il suo evolversi, il suo ammorbidirsi. Il suo fidarsi / non fidarsi degli altri. Nel libro è Susan che parla in prima persona. A fare breccia nella sua corazza ci pensano Kate, la vicina di casa abbandonata dal marito con due figli piccoli, e Rob l'amico di suo fratello. Ho letto da più parti che il personaggio di Susan assomiglia molto ad "Eleanor Oliphant"; non saprei, non ho ancora letto questo libro. 

"Come posso pensare al futuro, quando sono intrappolata nel passato?"

Il cambiamento psicologico di Susan va di pari passo col cambiamento del suo corpo dovuto alla gravidanza. Non a caso, posso dire che il cactus che finalmente fiorisce è effettivamente la metafora della sua vita. E non solo perchè dà alla luce la sua bambina, ma perchè aprendosi agli altri, scopre un mondo completamente diverso, fatto di relazioni.

“All’improvviso il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di aver capito chi sono io in relazione a questo nuovo mondo, ma va bene così.”

E' un libro che affronta in modo leggero tante dinamiche familiari. Il testamento della madre, così iniquo nelle parti, riapre definitivamente delle ferite che Susan non ha mai chiuso, facendola partire per la tangente della ricerca della giustizia. Il rapporto col fratello è sempre stato terribile: non sono mai andati d'accordo, anzi, lei lo definisce "un completo spreco di ossigeno". Lei si è costruita una vita, lui ha seguito le orme del padre perdendo tempo nei pub ad ubriacarsi, continuamente coccolato e giustificato dalla madre che lo ritiene caratterialmente più fragile rispetto alla sorella.
Il colpo di scena di zia Sylvia lo avevo immaginato, esattamente come è stato spiegato (non voglio rovinarvelo..).
La lettura è piuttosto scorrevole, anche perchè da un certo punto in poi si è curiosi di vedere come va a finire. La vicenda è divisa in capitoli, identificati dai mesi (da agosto a marzo). L'incipit è abbastanza ironico: "non sono una donna rancorosa". Vedremo che non è proprio così... Un pochino noiose, forse, le pagine del travaglio.
A mio parere è un libro molto gradevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

domenica 5 gennaio 2020

La locanda del bianco Natale - Colleen Wright


Titolo originale: The white Christmas inn (2018)

Il regalo più bello è sempre il più inaspettato. Una piccola locanda nel Vermont è il posto perfetto in cui trascorrere le vacanze natalizie. Quando però una tempesta di neve rende inagibili tutte le strade nei dintorni, gli ospiti sono preoccupati di non riuscire a trascorrere il Natale da sogno che desideravano. Molly vorrebbe concentrarsi sul libro che sta scrivendo, ma fatica a trovare l’ispirazione. L’affascinante Marcus, un altro ospite della locanda, è esattamente la distrazione di cui non ha bisogno... Hannah sognava un matrimonio suggestivo, celebrato in un’atmosfera invernale, ma il suo fidanzato l’ha lasciata a un giorno dalle nozze, senza che lei sospettasse nulla. L’incontro con Luke, un amico d’infanzia appena arrivato per fare visita a sua nonna, potrebbe essere l’occasione per ritrovare il sorriso. Jeanne e Tim sono i proprietari della locanda. Gli affari non vanno benissimo e sono talmente preoccupati all’idea di chiudere che il loro matrimonio sta entrando in crisi. Ma, adesso che gli ospiti hanno bisogno di loro, non esitano a rimboccarsi le maniche per regalare a tutti un Natale speciale. (www.anobii.com)

Partiamo da un dato di fatto: una volta introdotti tutti i personaggi, si capisce già come va a finire. Stiamo parlando di un romanzo rosa che più rosa non si può, impregnato della massima atmosfera natalizia. In effetti, come primo libro dell'anno, ho scelto apposta una cosa del genere.
La cosa un po' più impegnativa è ricordarsi i personaggi, perchè sono tantissimi. Abbiamo Molly scrittrice di libri per bambini che cerca ispirazione perchè non le viene in mente nessuna storia. Hannah è arrivata per sposarsi nella locanda in cui è sempre venuta in vacanza con la famiglia, ma viene bidonata via telefono da Trevor il giorno prima delle nozze (e ne soffre giusto per qualche pagina). Audrey è la sua damigella; è sposata con Jared, un militare che però è stato bloccato dalla tempesta di neve e non riesce a raggiungerla. Poi arrivano Marcus (vedovo) e le due bambine, Bailey ed Allison, che arrivano lì per caso perchè avevano in realtà prenotato all'altro albergo. Ci sono Bob e Stacy, genitori di Hannah, che fanno amicizia con l'altra coppia di anziani che si sono rifugiati lì, Frank ed Eileen. L'ultimo ospite è Geoffrey Godwin, scontroso inglese che fa amicizia con Iris, e con lui ci sarà il piccolo colpo di scena finale. Ovviamente ci sono Jeanne e Tim proprietari della locanda, Iris precedente proprietaria che ancora li aiuta e Luke, nipote di Iris, che da piccolo aveva una cotta per Hannah.

Il libro si legge scorrevolmente, è diviso in capitoletti, ognuno dei quali parla di un personaggio diverso. La tormenta blocca tutti in questa splendida locanda e alla fine tutti si trovano ad interagire, tipo grande famiglia. Devo dire che la cosa che mi è piaciuta di più è proprio l'atmosfera di amicizia che si crea tra tutto il gruppo. Mi piacerebbe trovarmi in una locanda simile e gustare tutte le prelibatezze cucinate da Jeanne. Le storia è zuccherosa, molto zuccherosa. Pur sapendo come finirà (e non potrebbe finire diversamente), è anche troppo zuccherosa. Però è una lettura gradevole, sarebbe stata anche meglio se davvero fuori ci fosse stata la neve (non da essere segregati in casa però).
Mio voto: 7 e mezzo / 10


While I was reading challenge 2020


Nuova sfida per quest'anno. Ospitata da Ramona Mead. Si tratta di leggere un libro per ciascuna categoria suggerita. 
Queste le categorie:

  1. A book with an emotion in the title
  2. A young adult novel
  3. A book translated from another language
  4. A book that’s centered around a holiday
  5. A novel based on a true story
  6. A book with song lyrics in the title
  7. A book that’s been on your shelf for more than a year
  8. A book with a non-human narrator
  9. A book with a month in the title
  10. A book you heard about on TV/Radio/a podcast
  11. A book set in the state you live in
  12. A romance novel
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Libri letti:

  1. A book with an emotion in the title --> Orgoglio e pregiudizio (Jane Austen)
  2. A young adult novel --> Cinder (Marissa Meyer)
  3. A book translated from another language --> La felicità del cactus (Sarah Haywood)
  4. A book that’s centered around a holiday --> La locanda del bianco Natale (Colleen Wright)
  5. A novel based on a true story --> Little house in the big woods (Laura Ingalls Wilder)
  6. A book with song lyrics in the title --> The circle (Dave Eggers)
  7. A book that’s been on your shelf for more than a year --> Harry Potter e la pietra filosofale (J.K.Rowling)
  8. A book with a non-human narrator --> Il gatto che insegnava ad essere felici (Rachel Wells)
  9. A book with a month in the title --> November road (Lou Berney)
  10. A book you heard about on TV/Radio/a podcast --> Tanti piccoli fuochi (Celeste Ng)
  11. A book set in the state you live in --> Come piante tra i sassi (Mariolina Venezia)
  12. A romance novel --> Orgoglio e pregiudizio bookclub (Georgia Hill)
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Sfida completata il 25/12/2020