sabato 11 gennaio 2020

La felicità del cactus - Sarah Haywood


Titolo originale: The cactus (2018)

A Susan Green non piacciono le sorprese. Né le emozioni. Né le persone. Quello che piace a Susan Green è essere autonoma, occuparsi della sua collezione di cactus, che stanno zitti e hanno poche pretese, e avere il controllo su tutto. Quando però la sua routine viene minacciata da una serie di eventi imprevisti, Susan dovrà imparare che nella vita nulla è pianificabile. E che non è mai troppo tardi per aprire il proprio cuore. Susan Green adora l’efficienza e la pianificazione. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e difficile da avvicinare. Ma la vita di Susan ha perfettamente senso… per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura sulle sue esigenze, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo del tutto civile e congeniale che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza ricorrere a inutili sdolcinatezze. Guai perciò a tentare di abbozzare un qualsiasi coinvolgimento emotivo e accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. Perciò quando Susan si trova a dover fronteggiare i due eventi più imprevedibili di tutti – un lutto e una gravidanza – il suo aplomb inizia a vacillare. Tutto il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Mentre, suo malgrado, si scopre a sorridere come una sciocca svenevole davanti a un banale referto medico, suo fratello Edward, che non ha mai combinato niente nella vita, finisce per ereditare quasi tutti i beni di famiglia. Ma proprio quando Susan inizierà a capire di non poter fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più insperate. E l’inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire. (www.anobii.com)

Una lettura piacevole. All'inizio è difficile entrare in empatia con Susan, troppo fredda, troppo pragmatica e schematica. Ha atteggiamenti talmente rigidi che diventano quasi divertenti. Poi un po' alla volta segui il suo evolversi, il suo ammorbidirsi. Il suo fidarsi / non fidarsi degli altri. Nel libro è Susan che parla in prima persona. A fare breccia nella sua corazza ci pensano Kate, la vicina di casa abbandonata dal marito con due figli piccoli, e Rob l'amico di suo fratello. Ho letto da più parti che il personaggio di Susan assomiglia molto ad "Eleanor Oliphant"; non saprei, non ho ancora letto questo libro. 

"Come posso pensare al futuro, quando sono intrappolata nel passato?"

Il cambiamento psicologico di Susan va di pari passo col cambiamento del suo corpo dovuto alla gravidanza. Non a caso, posso dire che il cactus che finalmente fiorisce è effettivamente la metafora della sua vita. E non solo perchè dà alla luce la sua bambina, ma perchè aprendosi agli altri, scopre un mondo completamente diverso, fatto di relazioni.

“All’improvviso il mondo mi sembra più grande e pieno di suoni e colori, molto più di quanto lo fosse appena pochi giorni fa. Ancora non sono certa di aver capito chi sono io in relazione a questo nuovo mondo, ma va bene così.”

E' un libro che affronta in modo leggero tante dinamiche familiari. Il testamento della madre, così iniquo nelle parti, riapre definitivamente delle ferite che Susan non ha mai chiuso, facendola partire per la tangente della ricerca della giustizia. Il rapporto col fratello è sempre stato terribile: non sono mai andati d'accordo, anzi, lei lo definisce "un completo spreco di ossigeno". Lei si è costruita una vita, lui ha seguito le orme del padre perdendo tempo nei pub ad ubriacarsi, continuamente coccolato e giustificato dalla madre che lo ritiene caratterialmente più fragile rispetto alla sorella.
Il colpo di scena di zia Sylvia lo avevo immaginato, esattamente come è stato spiegato (non voglio rovinarvelo..).
La lettura è piuttosto scorrevole, anche perchè da un certo punto in poi si è curiosi di vedere come va a finire. La vicenda è divisa in capitoli, identificati dai mesi (da agosto a marzo). L'incipit è abbastanza ironico: "non sono una donna rancorosa". Vedremo che non è proprio così... Un pochino noiose, forse, le pagine del travaglio.
A mio parere è un libro molto gradevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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