lunedì 31 luglio 2023

Fuori i libri! Giugno 2023

Sempre più in ritardo... non avevo ancora fatto l'elenco dei libri di giugno perchè mi mancavano alcuni commenti (sigh)

Primo libro letto a giugno, quello per il gruppo di lettura della biblioteca, "Un lavoro perfetto" di Kikuko Tsumura. Ho scelto questo fra una lista di titoli per un'attività in collaborazione con la biblioteca, appunto.

Secondo libro del mese, ma direi tra i due più belli che ho letto questo mese, "L'estate che sciolse ogni cosa" di Tiffany McDaniel. Che gran bel libro! Intenso, visionario.

Dopo di questo mi sono concessa un romance, "La mia romantica vacanza in Grecia" di Mandy Baggot. Gradevole.

Da un po' mi aveva colpito "Città di polvere" di Hayley Scrivenor. Gradevole "crime" più incentrato sul sociale che non sulla parte gialla, a mio parere.

Il libro per il gruppo di lettura di luglio della biblioteca è stato "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di Mark Haddon. Interessante, ma alcune cose mi sono rimaste un po' indigeste.

Ultimo libro di giugno: "Sono contenta che mia mamma è morta" di Jennette McCurdy. Ho trovato questo libro girovagando per trovare idee per le reading challenge. Devo ammettere che è stata una gran bella sorpresa.

Sono contenta che mia mamma è morta - Jennette McCurdy


Titolo originale: I'm Glad My Mom Died (2022)

Jennette McCurdy ha solo tredici anni quando diventa una celebrità della tv grazie alla serie "iCarly". Dietro il suo sorriso smagliante si nasconde però l'inferno degli abusi fisici e psicologici a cui sua madre la sottopone fin da quando è bambina. Ossessionata dall'idea di fare della figlia una star, Debbie ha assunto il controllo maniacale di ogni aspetto della sua vita. E Jennette, pur di vedere la madre felice e di conquistare il suo amore, è disposta a rinunciare all'infanzia normale che vorrebbe così tanto. Giorno dopo giorno, per anni, Debbie cerca di distruggere Jennette per ricostruirla a suo piacimento. Solo quando il cancro obbliga Debbie a stare in ospedale e lontano da lei, Jennette scopre fino a che punto è riuscita a devastarla. Preda di disturbi alimentari, dell'alcol e di una grave depressione, è costretta ad affrontare il suo passato e il mostro che l'ha resa ciò che non avrebbe mai voluto essere. Scritto con disarmante sincerità e umorismo nero, "Sono contenta che mia mamma è morta" è il racconto di quello che succede quando chi ci dovrebbe amare più di tutti abusa della nostra innocenza. Ma soprattutto è una storia che parla di resilienza e conquista della libertà. E della felicità di farti lo shampoo da sola. (goodreads)

Quanto può essere tossico l'amore di una madre che riversa sulla figlia tutte le proprie aspettative deluse?
Il libro si divide in due parti: il prima e il dopo (la morte della madre ovviamente)
Nella prima parte ci vengono narrati tutti i comportamenti ossessivi della madre, come costringere la bambina a recitare perchè era il suo sogno, costringerla all'anoressia per interrompere lo sviluppo e poter avere ruoli da bambina più a lungo, lavarla e ispezionarla fino a 17 anni, costringerla ad accondiscendere ai suoi desideri a suon di ricatti morali dovuti al suo cancro.
E poi c'è il dopo la morte della madre. Che è, sì, un momento di libertà, ma un momento che Jennette non sa come utilizzare perchè ogni decisione nella sua vita era presa da sua madre o comunque al fine di veder felice la madre. Jennette si trova allo sbando. Dall'anoressia, alla bulimia, ai disordini alimentari e psicologici che questo trovarsi in un mondo che non è stata cresciuta per gestire le comporta.
Le ultime 30/40 pagine sono il racconto di come ne è venuta fuori, di come ha cominciato a concentrarsi su sè stessa, di come ha compreso che il problema non è fare un passo falso ma evitare che questo diventi uno scivolone, di come ha rielaborato la figura della madre e di tutto quello che l'ha costretta a fare e di tutto quello che le ha impedito di vivere o che le ha tenuto nascosto. Di come uscire da sensi di colpa che non avrebbero neanche dovuto esistere.
Premetto che non conoscevo Jennette McCurdy, sono andata a cercare sue notizie quando ho deciso di leggere questo libro, ma solo per curiosità. In realtà il libro è molto scorrevole e si legge molto bene perchè è molto ironico, nonostante l'argomento sia in realtà pesantissimo.
Piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte - Mark Haddon


The Curious Incident of the Dog in the Night-Time (2003)

Christopher Boone ha quindici anni e soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo. Il suo rapporto con il mondo è problematico: odia essere toccato, detesta il giallo e il marrone, si arrabbia se i mobili di casa vengono spostati, non riesce a interpretare l'espressione del viso delle persone, non sorride mai... In compenso, adora la matematica, l'astronomia e i romanzi gialli, ed è intenzionato a scriverne uno. Si, perché da quando ha scoperto il cadavere di Wellington, il cane della vicina, non riesce a darsi pace. E gettandosi nel "caso" con la stessa passione del suo eroe Sherlock Holmes, finisce per portare alla luce un mistero più profondo, che gli cambierà la vita e lo costringerà ad addentrarsi nel mondo caotico e rumoroso degli altri. (ibs)

Mi piace lo stile, come se fosse davvero un ragazzino autistico a parlare e ci aiuta a capire come ragiona una persona con questo tipo di problemi. Oltretutto, l'autore dà proprio l'idea di sapere di cosa parla, infatti è stato educatore di bambini con problematiche del genere.
E' un libro che ci fa anche capire la difficoltà che c'è nello stare dietro ad una persona con queste problematiche. Difficoltà che arrivano anche ad incrinare il rapporto tra i genitori. Tra i due non saprei chi "salvare". La madre è scappata. Del padre, che pare l'unico a riuscire a comprendere Christopher, in realtà si scoprono alcuni atteggiamenti che me lo hanno fatto scadere un bel po'.
Non ho gradito la bestemmia del padre a pag. 85, non era fondamentale per la storia. Per curiosità, al gruppo di lettura abbiamo scoperto che la bestemmia c'è nella versione in lingua originale, nella prima e seconda traduzione, ma viene trasformata in un "porca puttana" nella traduzione più recente.
C'è un grosso spoiler sul libro di Sherlock Holmes "Il mastino dei Baskerville", quindi per chi non l'ha letto vi viene svelato il finale.
Alla fine Christopher passa gli esami di matematica e dice cosa vuol fare in futuro e mi piace la sua determinazione perchè essendo andato a Londra, da solo, sa di poter fare qualunque cosa.
E' un libro travestito da giallo ma che di giallo ha poco, in quanto il colpevole dell'uccisione del cane si autodenuncia ad un certo punto.
Libro gradevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

Città di polvere - Hayley Scrivenor


Titolo originale: Dirt town (2022)

In un caldo pomeriggio di fine novembre, a Durton, Australia, la dodicenne Esther scompare mentre torna a casa da scuola, e la comunità della piccola cittadina sprofonda in un vortice di dubbi e dolore. La detective Sarah Michaels, donna queer in un mondo maschile e maschilista, viene inviata sul posto per indagare, e ben presto i sospetti cadono sul padre della ragazzina, Steven, un uomo affascinante dal passato controverso. La detective non è la sola a voler far luce sul caso: anche Ronnie, migliore amica di Esther, è determinata a scoprire la verità, ma si scontra con i segreti e le bugie delle persone intorno a lei, incapaci di sacrificare la propria reputazione in un ambiente dove tutti si conoscono e le voci si diffondono rapidamente. Con un sapiente gioco narrativo che alterna i punti di vista dei protagonisti a quello corale dei ragazzini, Hayley Scrivenor mette in scena un crime in cui lo sfondo sociale e ambientale determina le azioni dei personaggi, minando certezze e fiducia reciproca. Ma è proprio nel dolore che la comunità si ricompatta e fortifica, trovando nel perdono il sentimento più potente per aprirsi a un futuro diverso.(goodreads)

Ammetto che il libro è molto scorrevole e l'ho letto in un paio di serate. Tuttavia non mi ha fatto impazzire. Lo stile narrativo è un po' strano. I capitoli sono tutti abbastanza brevi e sono dedicati a Ronnie, Lewis, noi, Sarah, Constance. Personaggi che si alternano e in questa alternanza si sviluppa a poco a poco la storia. Ronnie (Veronica) è la migliore amica di Esther, Lewis è un bambino gay che gioca spesso con loro, Sarah è la detective lesbica, Constance è la madre di Esther. I capitoli dove parla "noi" (cioè i bambini) danno vita ad una specie di coro, una cosa un po' originale. 
A volte viene utilizzata la prima persona, a volte la terza. A volte lo stesso evento viene descritto in due capitoli per vederlo da due punti di vista. Spesso c'è un'alternanza presente - passato - futuro e, per quanto riguarda il futuro, non lo amo particolarmente (cose del tipo "Esther non sa cosa sta per succederle" e simili). Nell'ultimo capitolo poi viene spiegato cosa succede ai protagonisti una volta che diventano grandi, con un approfondimento di quanto la morte di Esther ha continuato a pesare nella vita di chi le ha voluto bene. La madre soffrirà sempre per il fatto di non aver visto la figlia crescere e la sua vita sarà piena di rabbia. Non sono molto convinta, come dice la trama, che la comunità si conceda il perdono... Anzi, mi pare che per tirare avanti la gente, piuttosto, si nasconda dietro una sorta di oblio, di provare a dimenticare chiudendo gli occhi. 
L'autrice prova a depistarci cercando di collegare la scomparsa di Esther ad altri problemi cittadini, ma non è così efficace secondo me. Alla fine, per esclusione, avevo capito chi era il colpevole.
Romanzo gradevole ma con qualche pecca.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

La mia romantica vacanza in Grecia - Mandy Baggot


Titolo originale: A taste of Greek summer (2022)

Per una serie di circostanze sfortunate, Lydia Broom ha da tempo rinunciato al sogno di diventare una chef, ma è ben felice di poter fare la critica gastronomica e assaggiare i piatti più prelibati dei migliori ristoranti di Londra. Quando viene inviata a Corfù a recensire i locali dell'isola per un numero speciale della rivista in cui lavora, è impaziente ed entusiasta di scoprire quali delizie tipiche assaggerà e quali sorprese la aspetteranno. Così si getta a capofitto in questa nuova avventura, immergendosi nel blu del mare della Grecia e nei suoi sapori tradizionali. Finché non assaggia le creazioni di un cuoco locale, Thanos Nicolaidis. Qualcosa, nei piatti di Thanos, la convince che il suo talento merita di essere conosciuto. Trascorre insieme a lui un indimenticabile pomeriggio in cucina, in cui si accorge che l'abilità ai fornelli non è la sua unica qualità… Preparatevi a gustare il meze più piccante del menu, tra sirtaki e piatti che si frantumano, mentre Lydia e Thanos scopriranno che potrebbero ritrovarsi cotti a puntino… l'uno dell'altra. (ibs)

Lettura gradevole, una di quelle perfette sotto l'ombrellone (anche se, nel mio caso, l'ho letto sul divano).
Ambientazione un po' diversa dal solito. Una storia che regge bene anche oltre a ciò che è la parte sentimentale. Una storia d'amore che nasce un po' alla volta e che non ha bisogno di scene di sesso sfrenato per essere emozionante. Dei bei personaggi di contorno, dalla collega di Lydia, alla vicina di Thanos, al fratello di Thanos. Piacevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

domenica 30 luglio 2023

Addio a Danila Comastri Montanari

Danila Comastri Montanari è stata una scrittrice e divulgatrice con mille curiosità, che ad inizio anni '90, appena andata in pensione dall’insegnamento, diede alle stampe il suo primo libro, regalando ai lettori un personaggio di cui appassionarsi: il detective Publio Aurelio Stazio, nobile senatore della Roma di Claudio, la cui data di nascita, il 4 novembre, era proprio quella della scrittrice, mancata alle prime ore del mattino di venerdì 28 luglio, a 74 anni.

Diciannove i romanzi pubblicati attorno al suo detective, ma tanti altri scritti, ambientati in epoche differenti dall’Antica Roma. La sua carriera di scrittrice è stata un’illuminazione che ha ricevuto immediatamente consensi: il primo episodio con Publio Aurelio Stazio "Mors Tua" vince il premio Alberto Tedeschi, che le permette di essere pubblicata ne Il Giallo Mondadori, di cui Tedeschi è stato lo storico direttore.

Danila Comastri Montanari è stata anche tra le fondatrici del Gruppo 13 a Bologna nel 1990, scrittori appassionati di giallo poliziesco, guidati dal "nume tutelare" Loriano Macchiavelli, di cui hanno fatto parte Carlo Lucarelli, Marcello Fois e Giampiero Rigosi. 
"Che tempi eroici quelli del Gruppo 13 – afferma Lucarelli –. La leggevo, lei era scrittrice di giallo e di romanzo storico e io, da giovanotto, ho imparato da lei, una delle persone più simpatiche, generose e vulcaniche che ho conosciuto. Ma ricordo davvero la sua generosità, il suo darsi da fare in quegli anni, i primi Novanta, in cui la cosiddetta scuola bolognese stava nascendo e si voleva far capire come il giallo fosse letteratura. Ecco, lei era portabandiera di tutto questo, dal Mystfest ad altre situazioni".
E Marcello Fois: "La stagione del Gruppo 13 è stata fantastica e Danila era battagliera, sul pezzo, non si lasciava troppo mettere i piedi in testa, aveva un’idea pop della letteratura e aveva questa attitudine alla scrittura divulgativa, che le derivava dall’essere stata insegnante, un livello mainstream che sapeva tenere benissimo, col suo stile pulito e diretto, abbinato a storie con intrecci interessanti, cosa che in Italia non si sa fare molto bene".
Infine il ricordo di Rigosi: "Il nostro primo incontro risale a oltre trent’anni fa, ancor prima del Gruppo 13, quando Stefano Tassinari fondò una sera, al bar la Linea, la rivista Letteraria e le riunioni di redazioni si tenevano al piano superiore, che energia aveva!".



venerdì 14 luglio 2023

Addio a Milan Kundera

Ieri, 13 luglio 2023, all'età di 94 anni è morto Milan Kundera.
Francese di origine cecoslovacca, nato a Brno l’1 aprile 1929, lo scrittore è stato poeta, saggista e drammaturgo.
Intellettuale di riconosciuta fama, figlio di un pianista, Kundera da giovane si dedicò al jazz, al teatro, e si laureò alla Scuola di Cinema di Praga.
Nel 1968 Kundera si schierò a favore della cosiddetta “Primavera di Praga“, e fu costretto a lasciare il posto di docente che occupava (era già stato espulso dal Partito Comunista nel 1948, quando era uno studente, per via di alcune critiche, e lo fu di nuovo nel 1970). Nel 1975 emigrò in Francia. I suoi romanzi più recenti li ha scritti in lingua francese e non ha concesso a nessuno i diritti di traduzione in lingua ceca.
Il suo libro più noto è senza dubbio "L’insostenibile leggerezza dell’essere" (uscito nell’84), ma scrisse anche altro: "Lo scherzo" (1967), "Il valzer degli addii (1972), "La vita è altrove" (1973), "Il libro del riso e dell'oblio (1978), "L'immortalità (1990), "La lentezza (1995), "L'identità" (1997), "L'ignoranza" (2001), "La festa dell'insignificanza."



lunedì 10 luglio 2023

L'estate che sciolse ogni cosa - Tiffany McDaniel


Original title: The Summer That Melted Everything (2016)

Ci sono estati che ti entrano sotto la pelle come ricordi eterni. Per il giovane Fielding Bliss quell’estate è il 1984, l’estate che cambierà per sempre la sua esistenza e quella di tutti gli abitanti di Breathed, Ohio. Qui, in una giornata dal caldo torrido, il diavolo arriva rispondendo all’invito pubblicato sul giornale locale da Autopsy Bliss, integerrimo avvocato convinto di saper distinguere il bene dal male, e padre di Fielding. Nessuno in paese si sarebbe mai aspettato che Satana avrebbe risposto. E tantomeno che si sarebbe palesato come un tredicenne dalla pelle nera e dalle iridi verdi come foglie, eppure quel ragazzo uscito dal nulla sostiene davvero di essere il diavolo. A incontrarlo per primo è Fielding, che lo porta con sé a casa. I suoi genitori subito pensano che il giovane, che sceglierà di farsi chiamare Sal, sia scappato dalla propria famiglia, eppure le ricerche non portano a nulla, e in lui sembra esserci veramente qualcosa di impenetrabile e misterioso. Qualcosa che gli abitanti di Breathed non capiscono e li farà persuadere che quel ragazzo dalle lunghe cicatrici sulle spalle sia realmente quello che dice di essere: il diavolo. Intanto, un’afa incredibile scioglie i gelati e i pensieri e confonde i rapporti e le certezze, il senso del bene e del male, dell’amore e della sofferenza, della fiducia reciproca e della paura. Lirico, struggente, sorprendente e davvero unico nel panorama contemporaneo, L’estate che sciolse ogni cosa è un romanzo di una bellezza folgorante che segna l’esordio di una nuova, grande voce letteraria. (goodreads)

Che libro! Mi è piaciuto tantissimo. Scorrevole, visionario. In realtà è un libro che ha tante cose dentro.
Authopsy Bliss (e già partiamo dal nome piuttosto interessante) è un magistrato che fa di tutto per emettere sentenze giuste. Purtroppo però anche lui ha uno scheletro nell'armadio che lo riempie di senso di colpa, perchè credeva di aver preso la decisione giusta e invece è stato abilmente ingannato. E decide di mettere questo annuncio sul giornale per invitare il diavolo in persona a Breathed. Il diavolo arriva, ben diverso da come si aspetterebbe lui, perchè ha le sembianze di un ragazzino nero con gli occhi verdissimi. Nessuno crede che possa essere il diavolo, anche perchè in realtà il ragazzino, che decide di farsi chiamare Sal, è molto garbato e gentile. Tuttavia, in città comincia a diffondersi questa ondata di caldo, che scioglie non solo i gelati ma anche il cervello delle persone, che cominciano a dare la colpa di tutto ciò che succede a Sal, istigati da Elhoim, un nano che diventa un vero e proprio predicatore contro il diavolo. Anche lui, che in passato è stato quasi paterno con Fielding, comincia ad accusare il ragazzino nero, anzi ce l'ha a morte coi neri perchè sua moglie l'ha tradito proprio con un uomo di colore, e per farsi perdonare e raggiungerlo il prima possibile, ha trovato un biglietto sulla Andrea Doria e lì è morta.
Ogni capitolo comincia con una citazione da "Paradiso perduto" di John Milton.
Al centro della storia troviamo la famiglia Bliss. Fielding è il primo che incontra il ragazzino e lo porta dal padre. Fielding ha un fratello maggiore (Grand) che adora e che vede come un Dio, campione di baseball, che verrà allontanato dalla squadra quando si scopre che è gay.
Poi c'è la madre di Fielding, che non esce mai di casa per paura della pioggia (che le ha portato via i genitori in un incidente stradale). Tutta la famiglia accoglie Sal come un nuovo membro, incapaci di credere che possa essere davvero il diavolo.
Intanto però in città dilaga la crociata anti-diavolo di Elhoim, che porterà a tragici epiloghi.
Il libro è pieno di tante cose. Il pregiudizio. L'accoglienza. L'inganno. Le paure che bloccano la vita. I segreti che ti scavano dentro. Lettura molto intensa ma molto molto gradevole. Ho anche pianto.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

Un lavoro perfetto - Kikuko Tsumura


Titolo originale: この世にたやすい仕事はない (Kono Yo ni Tayasui Shigoto wa Nai) (2015)
Titolo in inglese: There's no such thing as an easy job

Nel suo ruolo di consulente del lavoro, la signora Masakado è abituata a incontrare le persone più stravaganti, ad accogliere le richieste più insolite, e in genere è in grado di accontentare tutti. Così, quando una giovane donna si presenta presso la sua agenzia, è sicura di avere l'offerta adatta a lei. Dopo essersi licenziata in seguito a un esaurimento nervoso, la donna sembra infatti avere le idee molto chiare su ciò che vuole: oltre a essere vicino a casa, il nuovo impiego dovrà prevedere solo mansioni semplici e non offrire prospettive di carriera; dovrà essere, insomma, del tutto privo di sostanza, al limite tra il gioco e l'attività seria. Nelle singolari occupazioni che si prende in carico - dal sorvegliare uno scrittore sospettato di attività di contrabbando a inventare consigli che impreziosiscono la confezione di una marca di cracker di riso -, la neoassunta cerca soprattutto di non lasciarsi coinvolgere troppo. Ma nel suo saltare da un posto all'altro, nel suo acquisire regolarmente più responsabilità di quelle desiderate e ruoli più complicati del previsto, le diventa sempre più chiaro che non solo il lavoro perfetto non esiste, ma che quello che sta veramente cercando è qualcosa di molto più profondo. Ogni cambiamento comincia così a rappresentare una nuova fase di crescita interiore, fino alla consapevolezza che in tutto ciò che si fa c'è qualcosa di magico, di unico e di appagante, e che dobbiamo solo trovare (o non perdere) l'energia per riconoscerne la bellezza. Ironico e tenero, il romanzo di Tsumura Kikuko è una commedia dolceamara che, con la leggerezza, l'umorismo deliziosamente paradossale e un pizzico di surrealismo, tipici di tanta letteratura giapponese, racconta della ricerca, spesso vana, di un senso nel mondo del lavoro di oggi. Con un finale a sorpresa. (sol.unibo.it)

La trama spiega bene quello che succede nel libro.
Il libro è narrato in prima persona dalla ragazza che non vuole lavori impegnativi e che, anche quando le viene offerto di diventare fissa, lei rifiuta. E così gira per alcuni lavori assurdi, tra cui sorvegliare uno scrittore, scrivere frasi su scatole di biscotti, scrivere slogan pubblicitari per gli autobus, sostituire i cartelloni pubblicitari affissi fuori dalle abitazioni, fare la sorvegliante in un enorme parco pubblico. In tutti i lavori che fa cerca sempre di mantenere distacco, ma la cosa non le riesce bene, perchè evidentemente ha una innata propensione ad aiutare gli altri. In ogni lavoro che cambia ha modo di capire qualcosa di sè, arrivando anche a capire che magari il lavoro perfetto non esiste, ma lei ha capito cosa vuole fare. Peraltro, solo verso la fine si scopre qual era il lavoro che le aveva fatto venire l'esaurimento nervoso e da cui era scappata...
Il libro è molto leggero, si legge bene, è scorrevole. L'argomento è quasi paradossale, con un retrogusto un po' amarognolo se lo si guarda bene. Io mi sono ritrovata un po' in questa ragazza, se anche io dovessi cambiare lavoro, l'ultima cosa che voglio è fare carriera o prendere decisioni.
Magari un po' contorto nel finale quando comincia a parlare del calciatore, ma la lettura è gradevole.
Mio voto: 7 / 10

sabato 8 luglio 2023

Premio Strega: vince Ada d'Adamo con Come d'Aria

Ada d'Adamo, scrittrice e danzatrice, morta a 55 anni il primo aprile 2023, due giorni dopo essere entrata nella dozzina del più ambito riconoscimento letterario italiano, vince il Premio Strega 2023 con 185 voti. 

A ritirare il Premio il marito Alfredo Favi che commosso è riuscito a dire: "un premio inaspettato e meritato" e Loretta Santini, editrice della Elliot ha ringraziato "tutti quelli che hanno creduto in questo libro" rifiutato da molti editori. 
Il libro è la voce di una madre che combatte contro un tumore e racconta alla figlia disabile la loro storia. Ha vinto anche il Premio Strega Giovani 2023

Secondo posto per Rosella Postorino, che guidava la cinquina con "Mi limitavo ad amare te" (Feltrinelli) che ha avuto 170 preferenze. Il suo libro parlava del prezzo enorme pagato dai bambini di Sarajevo portati in Italia per salvarsi dalla guerra nel luglio 1992.

Terzo, ed unico uomo nella cinquina finale, Andrea Canobbio con "La traversata notturna" (La nave di Teseo) ha avuto 75 voti.

Quarta Maria Grazia Calandrone con "Dove non mi hai portata" (Einaudi), 72 voti.

Quinta Romana Petri con il suo "Rubare la notte" (Mondadori), 59 voti.



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Venerdì sera ho seguito la diretta dal Museo Etrusco di Villa Giulia, trasmessa alle 22.50 su Rai 3, condotta da Geppi Cucciari. Presidente del seggio Mario Desiati, vincitore della scorsa edizione.
Il totale dei voti espressi è stato di 561, pari a circa l'85% degli aventi diritto (non ho capito perchè non hanno votato tutti).
Allora, la mia impressione è che, indipendentemente da quanto sia bello il libro che ha vinto, alla d'Adamo hanno riservato molto più spazio di quello lasciato alle interviste degli altri concorrenti. Per carità, molto bello, molto commovente, forse chi doveva votare aveva anche già votato, però boh, mi è sembrata un po' una vittoria annunciata (nonostante la favorita fosse la Postorino). 
Io ammetto di non aver letto nessuno dei cinque e che i due che mi ispirano di più sono i libri della Calandrone e della Postorino.
Tra l'altro, forse perchè si erano dilungati un po' tanto, la serata è finita con la proclamazione in due secondi, buttata lì. Va beh. 


Morto lo scrittore americano Cormac McCarthy

13 giugno 2023. 
Il grande scrittore americano Cormac McCarthy è morto a 89 anni nella sua casa di Santa Fe in New Mexico. 
Figlio di un avvocato di successo e terzo di sei figli. Il suo primo romanzo "Il guardiano del frutteto" giunse all'editore Random House, poiché si diceva fosse l'unico di cui McCarthy avesse mai sentito parlare.  Il suo secondo romanzo, "Il buio fuori "(Outer Dark), venne scritto ad Ibiza. Nel 1969 tornò nel Tennessee, a Louisville, dove comprò un fienile e scrisse "Figlio di Dio", pubblicato poi nel 1973. Nel 1979 pubblicò "Suttree", da alcuni critici considerato il vero capolavoro di McCarthy. Nel 1985 diede alle stampe "Meridiano di sangue", definito dal critico statunitense Harold Bloom come "il western definitivo".
Dal 1992 al 1998 lavorò alla cosiddetta Trilogia della frontiera (Border Trilogy), composta dai romanzi "Cavalli selvaggi", "Oltre il confine" e "Città della pianura", una raccolta incentrata sulle avventure dei due cowboy John Grady Cole e Billy Parham. Nel 2005 uscì il thriller "Non è un paese per vecchi", che, grazie alla trasposizione cinematografica, fece conoscere McCarthy a un pubblico più ampio, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti. Nel 2007 pubblicò "La strada", che prosegue nello stile dei romanzi anni novanta, ma con un'ambientazione fantascientifico-catastrofica, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa. 
Da molti dei suoi libri sono stati tratti dei film.

McCarthy era molto attivo nella comunità locale di Santa Fe e soprattutto nel "Santa Fe Institute", fondato da un suo amico, e tuttavia non frequentava il mondo letterario e mondano come ci si aspetterebbe da uno scrittore di grande fama. In questo senso fu definito uno degli "invisibili". 
Harold Bloom sostenne che McCarthy faceva parte dei "magnifici quattro" della narrativa contemporanea stelle & strisce insieme a Thomas Pynchon, Don DeLillo e Philip Roth. 
Nel marzo 2022 è annunciata la prossima pubblicazione di due romanzi di McCarthy, dal titolo "The Passenger" e "Stella Maris". I due libri, che formano una diade, vedono come rispettivi protagonisti Bobby e Alicia Western, un fratello e una sorella, le cui vicende si intrecceranno nelle due distinte opere, definite "thriller-esistenziale". Il 2 maggio 2023 è uscito in Italia il primo dei due romanzi, tradotto con il titolo "Il Passeggero". Nel settembre 2023, Einaudi dovrebbe pubblicare il secondo. 



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A parte il fatto che riesco solo ora a pubblicare questo necrologio, ammetto che da anni vorrei leggere qualcosa di McCarthy, ma ancora non l'ho fatto. Quest'anno, in particolare, vorrei leggere "Figlio di Dio" perchè mi serve un libro pubblicato nel mio anno di nascita. In casa ho anche "Il guardiano del frutteto", comprato decenni fa ma ancora intonso...
In compenso, ho visto parte del film tratto da "non è un paese per vecchi"... spero che il libro sia molto meglio...