lunedì 10 luglio 2023

Un lavoro perfetto - Kikuko Tsumura


Titolo originale: この世にたやすい仕事はない (Kono Yo ni Tayasui Shigoto wa Nai) (2015)
Titolo in inglese: There's no such thing as an easy job

Nel suo ruolo di consulente del lavoro, la signora Masakado è abituata a incontrare le persone più stravaganti, ad accogliere le richieste più insolite, e in genere è in grado di accontentare tutti. Così, quando una giovane donna si presenta presso la sua agenzia, è sicura di avere l'offerta adatta a lei. Dopo essersi licenziata in seguito a un esaurimento nervoso, la donna sembra infatti avere le idee molto chiare su ciò che vuole: oltre a essere vicino a casa, il nuovo impiego dovrà prevedere solo mansioni semplici e non offrire prospettive di carriera; dovrà essere, insomma, del tutto privo di sostanza, al limite tra il gioco e l'attività seria. Nelle singolari occupazioni che si prende in carico - dal sorvegliare uno scrittore sospettato di attività di contrabbando a inventare consigli che impreziosiscono la confezione di una marca di cracker di riso -, la neoassunta cerca soprattutto di non lasciarsi coinvolgere troppo. Ma nel suo saltare da un posto all'altro, nel suo acquisire regolarmente più responsabilità di quelle desiderate e ruoli più complicati del previsto, le diventa sempre più chiaro che non solo il lavoro perfetto non esiste, ma che quello che sta veramente cercando è qualcosa di molto più profondo. Ogni cambiamento comincia così a rappresentare una nuova fase di crescita interiore, fino alla consapevolezza che in tutto ciò che si fa c'è qualcosa di magico, di unico e di appagante, e che dobbiamo solo trovare (o non perdere) l'energia per riconoscerne la bellezza. Ironico e tenero, il romanzo di Tsumura Kikuko è una commedia dolceamara che, con la leggerezza, l'umorismo deliziosamente paradossale e un pizzico di surrealismo, tipici di tanta letteratura giapponese, racconta della ricerca, spesso vana, di un senso nel mondo del lavoro di oggi. Con un finale a sorpresa. (sol.unibo.it)

La trama spiega bene quello che succede nel libro.
Il libro è narrato in prima persona dalla ragazza che non vuole lavori impegnativi e che, anche quando le viene offerto di diventare fissa, lei rifiuta. E così gira per alcuni lavori assurdi, tra cui sorvegliare uno scrittore, scrivere frasi su scatole di biscotti, scrivere slogan pubblicitari per gli autobus, sostituire i cartelloni pubblicitari affissi fuori dalle abitazioni, fare la sorvegliante in un enorme parco pubblico. In tutti i lavori che fa cerca sempre di mantenere distacco, ma la cosa non le riesce bene, perchè evidentemente ha una innata propensione ad aiutare gli altri. In ogni lavoro che cambia ha modo di capire qualcosa di sè, arrivando anche a capire che magari il lavoro perfetto non esiste, ma lei ha capito cosa vuole fare. Peraltro, solo verso la fine si scopre qual era il lavoro che le aveva fatto venire l'esaurimento nervoso e da cui era scappata...
Il libro è molto leggero, si legge bene, è scorrevole. L'argomento è quasi paradossale, con un retrogusto un po' amarognolo se lo si guarda bene. Io mi sono ritrovata un po' in questa ragazza, se anche io dovessi cambiare lavoro, l'ultima cosa che voglio è fare carriera o prendere decisioni.
Magari un po' contorto nel finale quando comincia a parlare del calciatore, ma la lettura è gradevole.
Mio voto: 7 / 10

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