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giovedì 24 aprile 2025

Un giorno questo dolore ti sarà utile - Peter Cameron


Titolo originale: Someday This Pain Will Be Useful to You (2007)

James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d'arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d'altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell'artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un'alternativa all'università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... I puntini di sospensione sono un espediente abusato, ma in questo caso procedere oltre farebbe torto a uno dei pochi scrittori sulla scena che, come sa bene chi ha amato Quella sera dorata, chiedono solo di essere letti. Anticipare le avventure e i pensieri di James rischierebbe di mettere in ombra la singolare grazia che pervade questo libro, e da cui ci si lascia avvolgere molto prima di riconoscere, nella sua ironia inquieta e malinconica, qualcosa che pochi sanno raccontare: l'aria del tempo. (goodreads)

Se non fosse stato per il gruppo di lettura, non avrei mai letto un libro con un titolo simile, è totalmente respingente. In realtà, più che dolore (che viene giusto citato in una frase a metà libro) c'è molto disagio. Ammetto che ero partita prevenuta ma si legge bene.
James è un ragazzo che cerca un suo posto dove poter stare tranquillo. Non gli piace la gente che ha intorno, soprattutto i suoi coetanei. Mi sono piaciuti i suoi pensieri, lui è decisamente sarcastico. Ho trovato invece noiosa la psichiatra, anche perchè tira fuori degli episodi che rimangono buttati lì e non approfonditi. Mi è piaciuto che il discorso della presunta omosessualità rimanga sospesa, e ancor di più mi sono piaciute le sue risposte ai genitori che vogliono sapere se è gay per poterlo aiutare ("Pensi che gli omosessuali abbiano bisogno di aiuto?"). Genitori (il padre in particolare) che credono che il figlio sia gay solo perchè ordina della pasta anzichè una bistecca.
Molto bella la figura della nonna.
Libro carino ma non mi ha fatto impazzire. Oltretutto, è inevitabile il paragone col Giovane Holden, ma Holden mi è piaciuto di più.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

giovedì 4 novembre 2021

Andorra - Peter Cameron



Titolo originale: Andorra (1997) 

Lasciatosi alle spalle San Francisco insieme a quel che gli era necessario lasciare "cioè tutto", Alex Fox approda a La Plata, la soleggiata capitale del minuscolo stato di Andorra, dove spera di poter cominciare una nuova vita. E la scelta sembra quanto mai azzeccata: "chiunque viva in Andorra viene considerato suo cittadino" recita la costituzione, e in effetti sono in molti a mostrarsi subito ansiosi di conquistare le simpatie del nuovo arrivato. Come Mrs Reinhardt, anziana ospite dell'unico albergo in città, che chiede ad Alex di leggere per lei; o Sophonsobia, matrona della potente famiglia Quay, che certo non sarebbe contraria a una liaison tra lui e l'amabile figlia Jean; o i coniugi Dent, che ben presto lo mettono a parte dei lati meno limpidi del loro matrimonio. Man mano che approfondisce le sue nuove conoscenze, sempre più coinvolto nella vita sotterranea di Andorra, Alex si renderà conto di non essere il solo a fuggire dal proprio passato, fino a scoprire "le stanze grigie e senza finestre dietro al favoloso scenario". E quando due cadaveri emergeranno dalle acque del porto di La Plata con chiari segni di morte violenta, lui sarà fra i principali indiziati: la tragedia, è fatale, non può essere trascesa, né cancellata o dimenticata. (ibs)

Leggendo la trama, penso che chiunque si aspetti che nel libro ci sia qualcosa di "giallo". Invece i due cadaveri sono buttati lì a caso, nel senso che non ci è dato sapere chi sono nè se si scopre chi li ha uccisi. Penso che siano lì giusto per trovare una scusa per togliere il passaporto ad Alex e costringerlo a non uscire da Andorra.
Alex è un ex architetto-libraio che ad un certo punto, per scappare dalla sua vita precedente, decide di andare a vivere in Andorra, posto di cui ha letto in un vecchio libro e che lo ha sempre affascinato. La cosa che gli dirà Mrs Reinhardt è che la scrittrice di quel libro non è veramente mai stata ad Andorra ma ha lavorato di fantasia. In ogni caso, Alex è affascinato da questo piccolissimo stato e dalla piccolissima capitale che praticamente visita in una giornata. Seppur mi sovviene un dubbio: Andorra non è mica sul mare...
Diciamo che Andorra potrebbe essere una metafora di un qualcosa, forse un luogo di pace che cerchiamo quando abbiamo bisogno di ripartire da capo, un posto in cui nessuno ci conosce, non facilmente raggiungibile, dove la gente si fa abbastanza i fatti propri (a parte Mrs. Dent). Rimane il fatto che quando abbiamo avuto un trauma, qualunque sia il posto in cui andiamo, ci verrà sempre dietro. Ed è ciò che succede ad Alex. Lui pensa che in quel nuovo paese possa trovare un nuovo inizio, diventare un uomo diverso, ma credo che dai suoi comportamenti (soprattutto con Mrs. Dent e Jean) faccia chiaramente capire che è un uomo bugiardo e banderuola, inseguito da una tragedia, ma che si lascia comunque trascinare da modi di fare ambigui. Parte come personaggio "buono" per il quale puoi anche provare comprensione ma a mano a mano che procede il libro viene fuori la sua negatività.
Insomma, non voglio svelarvi il finale, ma ormai non mi aspettavo niente di diverso. Aspettavo che facesse la confessione che effettivamente ha poi fatto.
Mah. Libro che non mi ha fatto impazzire, forse per la inesistente sintonia che ho trovato col personaggio. Non mi è piaciuto il modo con cui "gioca" con le due donne, perchè tale è il suo comportamento. La scrittura non è male, ma tutta la storia mi è venuta un po' a noia, perchè è un libro molto lento che forse sperava in un finale shock (?). Anche a livello di riflessioni mi ha dato poco.
Non so proprio che idea farmene, so che non mi ha lasciato molto.  
Mio voto: 6 / 10

sabato 22 febbraio 2014

Coral Glynn - Peter Cameron


Primavera 1950. Coral Glynn, che al mondo non ha nessuno, lavora a villa Hart, come infermiera della padrona di casa, malata terminale di cancro. In casa abita anche il figlio di Mrs Hart, il maggiore Clement, ferito alle gambe durante la guerra e profondamente segnato dal dolore soprattutto psicologico che queste gli hanno provocato. 
Alla morte della padrona di casa, Clement, con un tempismo un po' bizzarro, chiede a Coral di sposarlo. E Coral accetta. Ma subito dopo le loro vite prenderanno strade differenti, per l'accusa di omicidio di una bambina trovata cadavere nella Foresta in cui Coral va spesso a passeggiare, per (più o meno) rincontrarsi nel finale a sorpresa.
 
Dunque... mi è piaciuta molto la scrittura di Peter Cameron, e mi è piaciuta molto l'atmosfera che crea. Ma la trama del romanzo fa acqua da tutte le parti. Mi sembra che tratti una marea di argomenti, senza approfondirne nessuno. E questa potrebbe anche essere una scelta narrativa. Ma alla fine, pur avendolo letto anche molto scorrevolmente, la prima cosa che mi è venuta in mente chiudendolo è stata: "quindi? che mi voleva dire?".
I personaggi sono uno peggio dell'altro. Coral si sente che è una persona sola, e si scopre che ha dovuto subire la violenza del precedente datore di lavoro. Ma continua a subire passivamente gli avvenimenti che succedono intorno a lei. Clement sembra che sia davvero un po' attratto da Coral, ma poi quando lei viene accusata di omicidio lui non fa nulla per difenderla, anzi la allontana, e non si chiede il perchè lei non le scriva, non si chiede se lei ha saputo che è stato trovato il vero colpevole. Poi ci sono i due amici di Clement, Robin e Dorothy. Robin è gay, sposato con Dorothy ma ancora totalmente innamorato di Clement, al punto che si arroga il diritto di nascondergli le lettere di Coral con la scusa di proteggerlo. E Dorothy, che sa tutto, che ha sempre sopportato il fatto che il marito ama un altro uomo e che è l'unica che si accorge che Coral è sola e le offre una spalla.
Poi tralasciamo il finale. La parte quarta si chiude in un certo modo (che non vi svelo..) e la quinta si riapre con un salto di anni, per cui veniamo catapultati in una storia che sembra non aver nulla a che vedere con ciò che è successo prima.
Mi dispiace, ma questo libro non mi ha proprio convinto. Credo che leggerò altro di Cameron, ma a questo libro non riesco a dare la sufficienza.
Mio voto: 5 e mezzo.