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sabato 3 gennaio 2015

Il cardellino - Donna Tartt



Theo Decker rimane coinvolto in un attentato al museo, una bomba che fa crollare i muri uccidendo decine di persone, tra cui sua madre. E' l'evento che lo segnerà per il resto della sua vita, una assenza che è quasi una presenza che lo dilania e lo porterà in un baratro dove arriva a toccare il fondo, ferendo anche le persone che cercano di amarlo per quello che è. Theo, il cui destino sembra incatenato a quello di un piccolo dipinto presente in quel museo, che scompare con lui il giorno dell'attentato.

La prima parola che mi è venuta in mente chiudendo il libro è stata: "mah". E' un libro bello, ma la sua lunghezza mette alla prova i nervi anche di un lettore "forte" come me. Immagino in quanti si rifiuteranno di leggerlo per colpa della lunghezza. Peraltro, se avesse tolto anche duecento pagine non sarebbe stata una cattiva idea.
Il libro parte con una storia triste ma coinvolgente, la storia di questo ragazzino che dopo aver perso la madre nell'attentato da cui lui si è miracolosamente salvato, viene sballottato dalla famiglia di un amico a quella del padre sparito anni prima, portandolo ad avvicinarsi ad alcool e droghe. E' una storia che si segue bene, anche se alcuni episodi di ubriacatura diventano alla lunga un po' ripetitivi. Poi a circa metà libro mi chiedevo come poteva andare avanti con la narrazione, ed ecco che Donna Tartt tira fuori il colpo di scena, l'intrigo internazionale, che però in alcuni punti è decisamente contorto e appare anche un po' "assurdo". Cambia anche lo stile narrativo, nella prima metà assolutamente scorrevole e lineare, qui diventa un po' frammentario, fino a virare al filosofico nel finale, che va riletto almeno un paio di volte per capirlo bene.
E' un libro che volevo leggere indipendentemente dalla giuria e sono contenta di averne avuto l'occasione. Però non penso di aver letto un capolavoro. Un bel libro sì, che purtroppo non è per tutti.
mio voto: 8 / 10

martedì 9 settembre 2014

Cinquanta sfumature di rosso - E. L. James



titolo originale: Fifty shades Freed

Christian e Ana sono sposati e vanno in luna di miele in giro per l'Europa. Con alcuni flashback, Ana ripensa ai giorni prima del matrimonio e alla cerimonia stessa, con le sue speranze e le sue paure.
Ora è Mrs Grey, e deve imparare a vivere 24 ore al giorno insieme a Christian e alle sue ossessioni: quella del controllo, quella di essere abbandonato. Convivere coi suoi incubi che lo tormentano ogni notte.
Christian e Ana sembrano trovare un equilibrio. Ma sarebbe troppo facile se finisse qui e il libro non esisterebbe. Il passato torna a fare capolino, chiedendo a Christian di fare i conti.

Credo che la trilogia di E. L. James si sia chiusa in calando. Ho amato la storia di Christian e Anastasia, ma questo libro sembra scritto più per fare volume. Innanzitutto, dimezzerei ampiamente le pagine di sesso; sono una marea e distolgono solo l'attenzione dalla storia, oltre ad essere abbastanza noiose e ripetitive. In breve loro vanno d'accordo, poi succede qualcosa per cui litigano (principalmente perché lei gli disubbidisce), lui si infuria e fanno sesso per "punizione", poi si rilassano e fanno sesso "tranquillo". E questo di continuo. Ogni tanto viene inframmezzato da alcuni "colpi di scena": viene incendiata la sala del server della ditta di Christian, riappare Jack Hyde (ma ce lo aspettavamo..), riappare Leila (inutilmente peraltro), riappare Elena (giusto per farli litigare qualche pagina) e altre cose.
Ana vuole continuare ad avere una sua vita, di cui fa parte il lavoro; Christian vorrebbe che facesse semplicemente la signora Grey.
Trovo che in questo terzo libro la storia sia troppo tirata per le lunghe. Credo che l'autrice abbia voluto spiegare perché Christian ha questa atroce mania di controllo accompagnata da una fragilità adolescenziale ma gli avvenimenti che narra per spiegarcelo sono veramente poco emozionanti e qualche volta anche poco esaurienti. Due dei capitoli più belli sono collocati oltre la fine del libro (che già si chiude facendo un salto di due anni); credo che avrebbe dovuto trovare il modo di inserire questi due racconti prima. Visto che Ana passa diversi capitoli a pensare passando dal presente al passato, poteva succedere una cosa simile anche a Christian. Spero che ora la James non si metta a riscrivere tutta la storia dal punto di vista di Christian (come ha fatto la Meyer con Edward di Twilight..).
Diciamo che il finale me lo aspettavo. Essendo una storia d'amore, era abbastanza ovvio che finisse con matrimonio, figli e vissero tutti felici e contenti. Da un certo punto di vista, ci sarei rimasta male se non fosse stato così. Però è la narrazione il problema. Tanto è stata coinvolgente negli altri due libri (il primo soprattutto), tanto mi è risultata un po' piatta in questo terzo libro.
In ogni caso, sono contenta di aver letto questa saga, il giudizio complessivo è comunque positivo. Mi rimane una curiosità: ma E. L. James li ha provati tutti i giochini che fa fare a Christian e Ana? Eh eh..

Mio voto: 6 e mezzo / 10

mercoledì 11 giugno 2014

L'arte di ascoltare i battiti del cuore - Jan-Philipp Sendker



A Kalaw, una tranquilla città annidata tra le montagne birmane, vi è una piccola casa da tè dall’aspetto modesto, che un ricco viaggiatore occidentale non esiterebbe a giudicare miserabile. Entrando, sulla parete di fronte è possibile scorgere una vetrina con biscotti e dolcetti di riso sui quali si posano mosche a dozzine. Accanto, un fornello a gas con sopra un bollitore nero di fuliggine con l’acqua per il tè. Negli angoli, cataste di cassette di legno con bottigliette piene di una bibita arancione. Il caldo poi è soffocante, così come gli sguardi degli avventori che scrutano ogni volto a loro poco familiare con fare indagatorio. Julia Win, giovane newyorchese appena sbarcata a Kalaw, se ne tornerebbe volentieri in America, se un compito ineludibile non la trattenesselì, in quella piccola sala da tè birmana. Suo padre, avvocato di successo, marito fedele e genitore integerrimo, è scomparso. Un giorno, semplicemente, non è più rincasato, e nei mesi successivi non ha dato alcuna notizia di sé, nemmeno un breve cenno di commiato. Solo il silenzio più assurdo e crudele. La polizia ha fatto le sue indagini e tratto le sue conclusioni. Tin Win, arrivato negli Stati Uniti dalla Birmania con un visto concesso per motivi di studio nel 1942, diventato cittadino americano nel 1959 e poi avvocato newyorchese di grido… un uomo sicuramente dalla doppia vita se le sue tracce si perdono nella capitale del vizio, a Bangkok. L’atroce sospetto che una simile ricostruzione della vita di suo padre potesse in qualche modo corrispondere al vero si è fatto strada nella mente e nel cuore di Julia fino al giorno in cui sua madre, riordinando la soffitta, non ha trovato una lettera di suo padre. La lettera era indirizzata a una certa Mi Mi residente a Kalaw, in Birmania, e cominciava con queste struggenti parole: «Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l’ultima volta». Una pura, indimenticabile lettera d’amore che ha scosso profondamente Julia. Il desiderio di scoprire i segreti del padre, e magari persino di ritrovarlo, si è fatto così irresistibile che Julia ha deciso di partire immediatamente per Kalaw, quella piccola città annidata tra le montagne, dove tutto ora le appare estraneo: la luce, i profumi, i rumori, le persone. La giovane figlia di Tin Win non sa ancora che proprio a Kalaw, in quella modesta casa da tè, conoscerà per bocca del più miserabile dei suoi avventori, un vecchio dalla camicia ingiallita e dai sandali di gomma, una storia meravigliosa fatta del destino segnato dalle stelle, di forza della fede, di misteri e saggezza buddhista e di un amore sconfinato… Romanzo che ci conduce nel cuore segreto della Birmania, L’arte di ascoltare i battiti del cuore ha svelato sulla scena letteraria internazionale il talento di Jan-Philipp Sendker. (da www.neripozza.it) 

Ho spudoratamente copiato la presentazione che ne fa la casa editrice. Quando penso a questo libro mi viene in mente subito la parola: "meraviglioso". Uno tra i più belli che abbia mai letto. Julia, si mette sulle tracce del padre, sparito subito dopo la sua laurea. Lei non si capacita di come e perché lo abbia fatto, ma non si dà pace, deve trovare una risposta. E la va a cercare nella città natale del padre, Kalaw, in Birmania. Qui le si avvicina un vecchio che, con molta calma, le racconta una bellissima storia d'amore, mai finita nonostante il tempo e la distanza. E Julia scoprirà molto sul padre.
Non so che dire, si respira la pace, si respira l'amore in queste righe.
La scrittura è scorrevole, la storia meravigliosa ed intensa.
Mio voto: 10 / 10. Assolutamente.

mercoledì 28 maggio 2014

Il lago delle lingue morte - Carol Goodman



Fra i monti Adirondack, nel nord-est degli Stati Uniti, c'è un lago a forma di cuore, Heart Lake, che secondo una vecchia leggenda, esercita una misteriosa attrazione su chi si è bagnato nelle sue acque. “Cor te reducit”, il cuore ti riporta indietro.
Sulle sponde del lago c'è una scuola femminile, un tempo molto prestigiosa, poi caduta in disgrazia per alcuni avvenimenti tragici lì successi nel passato. Ora accoglie più che altro ragazze già espulse da altri college, con le unghie dipinte di nero e gli anelli d'argento a forma di teschio.
Jane Hudson, separata e con una bambina piccola, aveva promesso di non mettere mai più piede in quel posto dopo che, vent'anni prima, entrambe le sue due compagne di stanza Deirdre e Lucy, oltre al fratello di Lucy (Matt), proprio in quel lago, avevano trovato la morte. Ma il richiamo del lago è stato troppo forte e Jane è tornata come insegnante di latino, a sostituire quella che un tempo era stata la sua insegnante, Helen Chambers.
Un giorno, in mezzo ai compiti di una delle sue studentesse, Ellen Craven, Jane trova un frammento del diario che aveva smarrito nell'ultimo anno da studentessa. Chi ha trovato, quindi, il vecchio quaderno di Jane? E perchè sembra che qualcuno stia riproducendo gli stessi eventi, seguendo un copione scritto vent'anni prima?  
Nuovi suicidi ricalcano quelli avvenuti nel passato. E per risolverli Jane, con l'aiuto di Roy Corey, cugino di Lucy e Matt, dovranno scavare proprio nel passato.

Coi gialli non si può mai raccontare troppo o si rischia di rovinare la sorpresa. Io questo libro l'ho divorato. Mi è piaciuto tantissimo. I personaggi sono ben caratterizzati. La storia è intrigante, tra pattinaggi sul ghiaccio, corniculum che invitano ad appuntamenti segreti, intrecci amorosi e amicizie. Un gioco pericoloso in cui Jane si troverà coinvolta e costretta a ripercorrere i fatti cruenti del suo passato.
La narrazione è divisa in tre parti; nella prima siamo al presente di Jane, ora insegnante; nella seconda c'è un lungo flashback su quando Jane era studentessa; nella terza parte si tirano le somme tra passato e presente. Quest'ultima forse è la parte un po' più contorta da seguire perchè Jane salta molto tra ciò che accade e ciò che le ricorda il passato. La storia comunque è abbastanza lineare e la lettura scorrevole.
Ammetto che avevo scoperto il colpevole già nella prima parte; mi mancava però la sua motivazione, e a questa ci si arriva decisamente sul finale.
Mio voto: 9/10

giovedì 8 maggio 2014

Il re dei giochi - Marco Malvaldi


Terzo episodio per i vecchietti del BarLume di Pineta, immaginario paesino del pisano, con il “barrista” Massimo e la brava banconiera Tiziana. Il re dei giochi è il nuovissimo biliardo giunto al BarLume, attorno al quale si sono accampati i quattro pluriagenari: nonno Ampelio, Aldo l'intellettuale, il Rimediotti pensionato di destra e il Del Tacca del Comune (per distinguerlo dagli altri tre Del Tacca).
La quiete del paesino viene disturbata da una notizia: un incidente in cui un'auto ha perso il controllo ed è andata a schiantarsi contro un platano. Sulla macchina c'erano il giovane Giacomo Fabbricotti, che ha perso la vita sul colpo, e la madre Marina Corucci, vedova del Fabbricotti e addetta stampa di un famoso politico locale, il Carpanesi.
Nonostante Massimo diffidi i nonni dall'investigare, loro cominciano comunque a fare le loro supposizioni su chi può aver combinato l'incidente. E le cose prendono un'altra piega quando anche Marina Corucci muore al reparto di terapia intensiva: qualcuno le ha iniettato dell'aria nella flebo che le ha causato un'embolia.
A quel punto anche in Massimo scatta qualcosa, e comincia a fare i suoi ragionamenti. Chi può aver ucciso Marina Corucci? E perchè?

E' il primo libro che leggo di questa serie, prestato da un'amica. Purtroppo ho cominciato dal terzo episodio, ma mi riprometto di leggere anche i precedenti.
I personaggi sono molto simpatici. I nonni poi sono tremendi. Un bel giallo da relax.
Mio voto: 7 / 10


San Isidro Futbòl - Pino Cacucci



San Isidro è un villaggio di 22 case di legno e lamiera, al confine tra gli stati di Veracruz, Puebla e Oaxaca. Non essendo un vero e proprio paese, non ha vero e proprio alcalde, ma le sue funzioni sono svolte da Don Cayetano Altamirano, uomo saggio di venerabile età.
Durante la partita di futbol, viene chiesto al vecchio Alvaro Cristòbal di prestare un sacco del suo concime, molto simile alla calce, per tirare le righe del capo. Quintino Polvora, bomber del San Isidro, è il primo a sperimentare gli effetti miracolosi di questo strano concime, quando durante la partita scivola e finisce per annusarlo, ritrovandosi con una grinta nuova. Cristòbal dice che quel concime gli è stato dato dal cielo. Si tratta del carico di un piccolo aereo precipitato nel bosco che ha trovato mentre andava per funghi.
Nel giro di qualche settimana, al villaggio si presentano ben tre gruppi di personaggi che si spacciano per federali e che cercano il luogo in cui è caduto l'aereo.
Ma Padre Pedro Iscazcoicea, il temuto missionario basco sa come risolvere la situazione.

Il libro è piccolo e si legge molto scorrevolmente. Alcune delle descrizioni dei personaggi fanno proprio sorridere. Questa volta il libro di Cacucci mi è piaciuto, è ironico e simpatico.

Mio voto: 6 e mezzo / 10

mercoledì 7 maggio 2014

Accabadora - Michela Murgia



Sardegna anni cinquanta.
Fillus de anima. È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un'altra. Di quel secondo parto era figlia Maria Listru, frutto tardivo dell'anima di Bonaria Urrai.
Maria era la quarta figlia della vedova Listru, indesiderata, ignorata. Finchè non viene notata a rubacchiare in una bottega da Bonaria Urrai, vedova prima ancora di potersi sposare con l'uomo che amava, morto in guerra, e senza figli.
Bonaria parla ad Anna Teresa Listru della possibilità di prendere Maria a fill'e anima, accompagnando la richiesta con un'offerta tale che alla vedova di Sisinnio Listru non viene nemmeno la tentazione di dirle di no.
Tzia Bonaria insegna a Maria un mestiere, quello di sarta e la manda a scuola. Ogni tanto Maria torna alla sua famiglia d’origine, in genere quando hanno bisogno di braccia in più. 
Un giorno, mentre aiutano la famiglia Bastìu nella vendemmia, sentono un rumore provenire da sotto il muretto di confine. Scavano e trovano, ancora vivo, un cucciolo di cane. Scoprono così che la famiglia confinante ha spostato il muretto, e il cucciolo di cane sepolto rappresenta una maledizione. Maria decide di tenere il cane e lo chiama Mosè.
Maria viene poi chiamata per i preparativi del matrimonio della sorella Bonacatta. Ma il giorno delle nozze combina un disastro col pane degli sposi e le viene imposto di fingere un malore per non partecipare alla cerimonia. “In tutto questo, c'era di buono che non fu più necessario inventare scuse per non andare ad aiutare sua madre a fare il pane”.
Intanto erano passati quattro anni dal fatto del confine e Nicola Bastìu non capiva come mai suo padre avesse mandato giù la questione senza fare nulla. Decide allora di farsi vendetta da solo e di dare fuoco alle vigne del vicino. Senonchè un colpo di fucile lo lascia sanguinante a terra e in seguito gli viene amputata una gamba. Nicola non resiste in quella situazione e chiede a Bonaria di aiutarlo ma lei rifiuta. 

“credi davvero che il mio compito sia ammazzare chi non ha il coraggio di affrontare le difficoltà?... Se basta una gamba a fare l'uomo, allora ogni tavolo è più uomo di te”

Nicola affronta la sua sofferenza con rabbia crescente, senza volere visite a parte quelle di Bonaria, in cui continua a chiederle di porre fine alle sue sofferenze in modo che sembri morte naturale, altrimenti troverà comunque lui un modo di farla finita. Nicola, alla lunga, colpisce nel segno, perchè le stesse cose le aveva dette Raffaele, il fidanzato di Bonaria, prima di partire per la guerra. 
Maria aveva otto anni quando iniziò a sospettare che Bonaria le nascondesse un segreto, qualcosa che la notte la portava ad uscire furtivamente rispondendo alle chiamate dei compaesani. Non capisce di cosa si tratta fino a quando Andrìa, pieno di rabbia per la morte di Nicola suo fratello, non glielo rivela: Tzia Bonaria è un’accabadora, “colei che finisce”; colei che aiuta il destino, di chi è più tra i morti che tra i vivi, a compiersi.  

“anche io avevo la mia parte da fare, e l'ho fatta”
“e quale parte era?”
“l'ultima. Io sono stata l'ultima madre che alcuni hanno visto”
“per me siete stata la prima, e se mi chiedeste di morire, io non sarei capace di uccidervi solo perchè è quello che volete”
“non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata”

La scoperta di questa verità porta Maria a scappare da Tzia Bonaria e da Soreni, finendo a Torino, a fare la bambinaia. Qui però si troverà vittima della gelosia della bambina più piccola e dovrà lasciare la casa con vergogna. Oltre a questo, i ricordi del paese natio, che pensava di aver lasciato oltremare, tornano a tormentarla. Finchè sua sorella Regina le scrive che Tzia Bonaria ha avuto un ictus e deve tornare al suo capezzale. Pur essendo più di là che di qua, Bonaria sembra non volersene andare, con mesi lunghissimi di sofferenza per entrambe. Maria capisce allora cosa voleva dirle Bonaria, tre anni prima, con la frase “non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo”.

****************
Bello. Mi è piaciuto molto questo libro. Bella scrittura, con pochi termini in dialetto così la storia non ne risente per chi non li capisce. Avendone letto la trama, temevo di trovarmi di fronte una storia pesante e invece è una bellissima lettura che vede il tema dell'eutanasia come una cosa "normale", in una comunità in cui il gesto non è visto come un omicidio bensì come un estremo gesto d'amore che pone fine alle sofferenze terrene di chi ormai è appeso ad un filo. Fino all'estremo in cui il sofferente è un ragazzo che non si capacita di poter vivere senza una gamba e Bonaria, probabilmente, si lascia convincere ad andare un po' oltre le sue "competenze" perchè rivede in lui il fidanzato che ha perso prima di poter sposare.
Altro tema trattato è quello "dell'adozione" elettiva. I "fill'e anima" acquistano il diritto a diventare eredi in cambio di occuparsi della madre nella vecchiaia. Pochi fronzoli, basta l'accordo tra una madre povera che non riesce ad occuparsi della sua quartogenita e una donna che non ha avuto figli. 
Bonaria e Maria rappresentano l'unione tra il mondo delle tradizioni, in cui una collettività stringe una serie di patti condivisi e ne tiene il segreto, ed il mondo moderno che sembra inorridito da queste tradizioni chiedendosi dove sia il confine tra ciò che è giusto e ciò che non lo è.

Mio voto: 8 / 10

mercoledì 26 febbraio 2014

Le menzogne della notte - Gesualdo Bufalino

 
 
Premio Strega nel 1988.
Ambientazione: un carcere collocato su un'isola del mediterraneo, o, per meglio dire, su uno scoglio dal quale chi ha provato ad evadere si è trovato cadavere sugli scogli. Siamo nell'Ottocento, periodo di dominazione borbonica.
La sera prima di essere giustiziati, quattro amici condannati per reati di lesa maestà agli ordini di un soggetto che si fa chiamare "Padreterno" si ritrovano tutti insieme nella stanza per la veglia, con vista sul patibolo. Il governatore del carcere ha lasciato un foglio vuoto ciascuno e ha fatto loro una proposta: se uno solo di loro scriverà il nome del fantomatico Padreterno, tutti avranno salva la vita. Altrimenti tutti moriranno nella ghigliottina.
Nella stanza della veglia si trova anche un altro condannato, frate Cirillo, famosissimo brigante sanguinario e devoto, che per passare il tempo propone che loro gli raccontino un episodio della loro vita, reale o inventato, quello a cui penseranno nel momento in cui calerà la lama. 
Si susseguono così le storie dello studente Narciso, del soldato Agesilao, del barone Ingafù e del poeta avventuriero Saglimbene. Lo scopo di frate Cirillo, è strappare ai quattro amici il nome del Padreterno. Ma gli avranno detto il nome giusto o avranno capito chi si nasconde sotto gli stracci del brigante in realtà già giustiziato il giorno prima?
 
La prima parola che mi viene in mente chiudendo il libro è: geniale. Bufalino ha creato una trama molto accattivante, con una conclusione che non vi svelo, ma che è estremamente da colpo di scena.
Un difetto enorme di questo libro: il linguaggio datatissimo, con parole che credo non esistano nemmeno più sui vocabolari. Se si riesce a superare questo scoglio, il libro è molto bello.
Mio voto: 7 e mezzo.
 

sabato 22 febbraio 2014

Coral Glynn - Peter Cameron


Primavera 1950. Coral Glynn, che al mondo non ha nessuno, lavora a villa Hart, come infermiera della padrona di casa, malata terminale di cancro. In casa abita anche il figlio di Mrs Hart, il maggiore Clement, ferito alle gambe durante la guerra e profondamente segnato dal dolore soprattutto psicologico che queste gli hanno provocato. 
Alla morte della padrona di casa, Clement, con un tempismo un po' bizzarro, chiede a Coral di sposarlo. E Coral accetta. Ma subito dopo le loro vite prenderanno strade differenti, per l'accusa di omicidio di una bambina trovata cadavere nella Foresta in cui Coral va spesso a passeggiare, per (più o meno) rincontrarsi nel finale a sorpresa.
 
Dunque... mi è piaciuta molto la scrittura di Peter Cameron, e mi è piaciuta molto l'atmosfera che crea. Ma la trama del romanzo fa acqua da tutte le parti. Mi sembra che tratti una marea di argomenti, senza approfondirne nessuno. E questa potrebbe anche essere una scelta narrativa. Ma alla fine, pur avendolo letto anche molto scorrevolmente, la prima cosa che mi è venuta in mente chiudendolo è stata: "quindi? che mi voleva dire?".
I personaggi sono uno peggio dell'altro. Coral si sente che è una persona sola, e si scopre che ha dovuto subire la violenza del precedente datore di lavoro. Ma continua a subire passivamente gli avvenimenti che succedono intorno a lei. Clement sembra che sia davvero un po' attratto da Coral, ma poi quando lei viene accusata di omicidio lui non fa nulla per difenderla, anzi la allontana, e non si chiede il perchè lei non le scriva, non si chiede se lei ha saputo che è stato trovato il vero colpevole. Poi ci sono i due amici di Clement, Robin e Dorothy. Robin è gay, sposato con Dorothy ma ancora totalmente innamorato di Clement, al punto che si arroga il diritto di nascondergli le lettere di Coral con la scusa di proteggerlo. E Dorothy, che sa tutto, che ha sempre sopportato il fatto che il marito ama un altro uomo e che è l'unica che si accorge che Coral è sola e le offre una spalla.
Poi tralasciamo il finale. La parte quarta si chiude in un certo modo (che non vi svelo..) e la quinta si riapre con un salto di anni, per cui veniamo catapultati in una storia che sembra non aver nulla a che vedere con ciò che è successo prima.
Mi dispiace, ma questo libro non mi ha proprio convinto. Credo che leggerò altro di Cameron, ma a questo libro non riesco a dare la sufficienza.
Mio voto: 5 e mezzo. 

venerdì 21 febbraio 2014

Full house reading challenge 2014




This challenge is hosted by Kathryn at Book Date.



The Challenge:


Complete the card below.  You can do it in any order you wish.  You are allowed "one free exchange", if there is something on the square you really dislike you may change it to something of your choice. Once you have played this free card that is it. Mention the exchange in the final summary post.One book per category, no crossover within the challenge - so 25 books in all. However books can crossover from other challenges.

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Questa sfida è ospitata da Kathryn del blog Book Date.

La sfida:
Completate la tabella qui sotto, nell'ordine che preferite. E' permesso cambiare una casella che non vi piace assolutamente con qualcosa che preferite, ma solo una volta. Nel post a sfida terminata bisogna fare riferimento a questo cambio.
Un libro vale solo per una categoria, quindi sono 25 i libri da leggere in tutto.
I libri di questa sfida possono valere anche per altre sfide.
La sfida va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014




My list of books:
1) From the local Library: Le menzogne della notte (Gesualdo Bufalino)
2) Best read so far in 2014: L'arte di ascoltare i battiti del cuore (Sendker)
3) From your wish list: Miss Charity
4) Set in different country from you: Vita di Pi (Yann Martel)
5) Published in 2014: Said e il tesoro bel deserto (Sigrid Heuck)
6) Theme/Issue you think is important: e poi Paulette (Constantine) - la solidarietà e l'aiuto reciproco
7) Setting you'd like to visit: (India) cucchette per signora (Anita Nair)
8) Suspense or crime: Il lago delle lingue morte (Carol Goodman)
9) Contemporary: Freddi fiori d'aprile (Ismail Kadarè)
10) More than 400 pages: l'assassino cieco (Margaret Atwood)
11) Reread: Angeli tra le fiamme (Theresa Melville)
12) Review persuaded you to read it: il piccolo principe (A. de Saint-Exupery)
13) Free choice: Il cuore di Adele (Filely)
14) Published before 2013: Accabadora (Michela Murgia)
15) Book with an animal in it: il cardellino (Donna Tartt)
16) Won or borrowed: Il re dei giochi (Marco Malvaldi) 
17) Historical fiction: l'amore graffia il mondo (Ugo Riccarelli)
18) Less than 200 pages: San Isidro Futbòl (Pino Cacucci)
19) Non fiction: Braccialetti rossi (Albert Espinosa)
20) Author new to you: Coral Glynn (Peter Cameron)
21) Book from a series: Cinquanta sfumature di rosso (E.L.James)
22) Free or bought very cheaply: l'amore involontario (Chiara Marchelli)
23) Published in 2013: Inclini all'amore (Tijana Djerkovic)
24) Paranormal or SF or Dystopian: Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (Dick)
25) You love the cover: piccoli passi di felicità (Lucy Dillon)


COMPLETED on 30th November 2014!

lunedì 20 gennaio 2014

Vita di Pi - Yann Martel

 
 
Pi Patel è un ragazzino indiano costretto fin da piccolo a sapersela cavare. Il suo nome per intero, Piscine Molitor Patel, è sempre stato fonte di storpiature e derisioni, al punto che, quando cambia scuola, decide di farsi chiamare semplicemente Pi, come il pi greco. Scuola nuova, nome nuovo, vita nuova.
Pi abita a Pondicherry, India, dove il padre gestisce uno zoo. 
Nella prima parte del libro, troviamo la vita di Pi in India, alle prese in particolare coi suoi problemi di fede. Pi infatti non vuole scegliere una religione sola, vuole essere in contemporanea sia indù, sia cristiano, sia musulmano. E si interroga sul perchè debba per forza scegliere solo una delle tre.
Poi, a causa della situazione politica ed economica instabile dell'India, il padre decide di emigrare in Canada. E così tutta la famiglia si imbarca su un mercantile, con alcuni degli animali che hanno già venduto e che portano oltreoceano, in cerca di più fortuna. Ma vengono travolti da una tempesta che porta la nave ad affondare. Pi riesce miracolosamente a salvarsi su una scialuppa. I suoi compagni di viaggio sono una zebra ferita, un orango, una iena e una tigre del Bengala chiamata Richard Parker. Col passare dei giorni, la iena, col suo snervante ridacchiare fa fuori la zebra e l'orango, ma a sua volta cadrà vittima della tigre. Pi si ritroverà quindi da solo sulla scialuppa con Richard Parker. Dapprima pensa di ucciderla prima che lei uccida lui. Poi decide di ammaestrarla. E grazie ad alcuni dispositivi di salvataggio che trova nella scialuppa, col passare dei giorni si viene a creare un rapporto di obbedienza e in qualche modo di amicizia con la tigre.
La seconda parte del libro racconta dei 227 giorni del naufragio, con una pausa su una isola molto particolare abitata da suricati, fino all'arrivo in Messico dove Richard Parker scappa in una foresta abbandonando Pi.
Nella terza parte, due ispettori dell'assicurazione del mercantile vogliono capire la storia. E Pi, dopo averla raccontata, ne racconta una seconda versione, senza animali, lasciando scegliere a loro (e al lettore) quella che preferiscono.

Non ho ancora visto il film, ma sono curiosa di vedere come è stata resa tutta l'ambientazione.
Il libro è molto bello, anche se  alcune scene sono molto truculente. La prima parte è anche molto ironica, soprattutto quando i capi delle diverse religioni scoprono che Pi li segue tutti. La seconda parte, piena appunto delle scene truculente di cui parlavo, è molto lunga ma scorrevole, piena di avventura e riflessione. Si vede a poco a poco nascere questo rapporto di reciproco aiuto e, in un certo senso di amicizia e rispetto, tra Pi e Richard Parker. Molto bello. Mi ha invece lasciato spiazzata (un po' negativamente) la terza parte, perchè ad un certo punto viene il dubbio che tutto quello che è stato raccontato non sia mai esistito. Io, sinceramente, preferisco la storia con gli animali, senza metafore, per quanto sia strana e particolare.
 
Mio voto: 8

Angeli tra le fiamme - Theresa Melville



"Sono due uomini" disse la cartomante. ''E dovrai scegliere. Ma uno dei due soffrirà per colpa tua.Il tuo amore potrebbe ucciderlo..."
Rachel non sa cosa la spinge tra le braccia di Alex: più profonda dell'attrazione fisica, più importante del successo che lui può conferire alle sue sculture, sente la volontà di un'altra donna che abita in lei, che sceglie per lei. E' la Regina di Spade, una donna che ha troppo amato e troppo sofferto, la donna angelo che ha rapito il cuore di Francisco Goya tanto tempo fa...

Rachel è giovane, è una scultrice alle prime armi. Di lei si invaghisce il famoso critico d'arte Alex Tennyson che oltre a lanciarla come artista, la sposa. Ma nel destino di Rachel (confermato dai tarocchi della nonna cartomante) c'è un altro uomo di cui lei si sente innamorata, e una donna, vissuta nel passato, che a volte pare guidare le sue scelte. Si tratta di un'antenata di Rachel, Melita, una prostituta che aveva amato, fino alla morte, il pittore di corte Francisco Goya. 
Non posso raccontarvi troppo di questo romanzo perchè è molto corto e rischierei di svelare tutta la storia. 
In realtà lo comprai e lo lessi anni e anni fa. Già allora, mi era piaciuto molto l'intreccio tra le vite delle due donne vissute in periodi diversi. 
Leggendolo, mi sono detta che molte persone hanno trovato scandaloso "Cinquanta sfumature di grigio", ma anche qui ci sono diverse scene piuttosto esplicite che nulla hanno ad invidiare a quel romanzo più recente.
Il romanzo è piacevole, scorrevole. E', di base, un romanzo d'amore. Abbastanza carino.
 
Mio voto: 6 e 1/2