venerdì 27 settembre 2019

Hygge. Il metodo danese dei piaceri quotidiani - Louisa Thomsen Brits


Titolo originale: Hygge - 2016
Titolo in inglese: The Book of Hygge: The Danish Art of Living Well

HYGGE è il piacere di una cena tra amici, una cioccolata calda accoccolati nella nostra poltrona preferita, un mazzo di fiori all'ingresso e la luce morbida di una candela.
HYGGE è l'antica tradizione che ha reso i danesi il popolo più felice del mondo, perché hanno capito come rendere speciale ogni luogo e ogni momento. Questo meraviglioso libro regala tante idee per creare un senso di benessere intorno a voi e riscoprire i piccoli piaceri quotidiani.
HYGGE è l'arte di sentirsi a casa ovunque voi siate. (https://www.sperling.it)

Hygge è un modo di essere, è la nostra voglia di condividere. E’ la sensazione di sentirsi protetti, sicuri, in un rifugio caldo. E’ un’esperienza individuale e al contempo di comunione con gli altri e con i luoghi in cui troviamo stabilità e certezze e che ci danno coraggio e consolazione. Cercarla significa favorire l’intimità e la connessione. Hygge rafforza i legami, dà valore al presente, avvicina le persone. E’una sensazione di pienezza e appagamento. Hygge riguarda l’essere e non l’avere.

Era un po' che avevo questo libro sotto agli occhi e finalmente sono riuscita a leggerlo. Devo ammettere che mi ritrovo molto nella filosofia Hygge (che poi si legge Hugge). In effetti, mi sono resa conto che, soprattutto negli ultimi anni, sto cercando di improntare la mia vita verso ciò che fanno i Danesi. Non è un caso che siano il popolo più felice del mondo (la mia strada invece è molto lunga ancora). Ritagliarsi spazi per sè, lasciando fuori il trambusto esterno. Accogliere gli amici per stare insieme, senza che nessuno prevalga sull'altro. E' incredibile che riescano ad applicare questo modo di fare anche nel lavoro (ma qui ci sarebbe da aprire una parentesi talmente grande sulle condizioni di lavoro in Italia che  meglio lasciar perdere). Godere i piccoli momenti del quotidiano, il sole che sorge, un sorriso dato o ricevuto, una tazza di tè caldo, il condividere con gli altri, l'evitare gli scontri.
Non riesco a scrivere cosa ho provato leggendo questo libro. Una grande emozione, un desiderio di proseguire su questa strada, la voglia di andare in Danimarca anche. 
E' un libro che ti fa crescere dentro. Una piacevole esperienza di lettura.
Mio voto: 9 / 10

lunedì 16 settembre 2019

Nella terra della nuvola bianca - Sarah Lark


Titolo originale: Im Land der weißen Wolke - 2007 
Titolo in inglese: In the Land of the Long White Cloud

"Le montagne svettavano oltre le nubi, sembrava che fluttuassero in un ovattato candore. Si racconta che i primi uomini ad arrivare in canoa dalla Polinesia si trovarono di fronte a questa stessa visione. Per questo il nome maori della Nuova Zelanda è Aotearoa, la Terra della nuvola bianca".

“Intorno a me ampi paesaggi di infinita bellezza, ma a tutta questa magnificenza manca un centro che porti luce e amore nella mia vita. Sì, vorrei una donna pronta a intrecciare il suo destino con il mio. Potreste essere voi questa donna?”.

Londra, 1852. Quando legge questa lettera, Helen, istitutrice dei due piccoli Lord Greenwood, decide di dare una svolta alla propria vita. Partirà verso una terra sconosciuta e misteriosa, la Nuova Zelanda, per sposare un uomo che non ha ancora mai incontrato. Ad attirarla è il sogno di un futuro tutto da costruire in una terra vergine, remota e affascinante. Anche Lady Gwyneira, rampolla ribelle di una nobile famiglia londinese, è alla ricerca di un marito, ma non ha nessuna intenzione di accettare le proposte di matrimonio degli insipidi pretendenti che finora hanno chiesto la sua mano. Perché allora non dire di sì alla proposta di un viaggio nella terra dei maori per conoscere il figlio di Gerald Warden, magnate d’oltremare della lana? Al diavolo il tè delle cinque e le chiacchiere vane, Gwyneira vuole essere libera di cavalcare sulle vaste praterie di questo nuovo mondo dagli orizzonti infiniti. I destini di Helen e Gwyneira, due donne diverse ma accomunate dal desiderio di impadronirsi delle loro vite, si incroceranno sulla Dublin, la nave che in una mattina d’estate spiegherà le vele diretta a Christchurch, Nuova Zelanda. Impossibile dire se ad attendere Helen e Gwyneira ci saranno amore e felicità, ma il loro cuore batterà all’impazzata non appena scorgeranno all’orizzonte una baia circondata da verdi montagne, oltre le quali comincia il loro futuro. (http://www.sonzognoeditori.it)

Sarah Lark è lo pseudonimo di una scrittrice tedesca che si chiama Christiane Gohl.
Cercavo un romanzo ambientato in Oceania e ho trovato questo. La trama mi piaceva molto, solo dopo ho scoperto che si tratta del primo di ben 5 libri! Però ho voluto leggerlo lo stesso, anche se avrebbe senso continuare subito con gli altri quattro o si perde qualcosa sicuramente.
La trama è accattivante, ma lo svolgimento boh. Dà molto l'idea di un harmony, non per denigrare gli harmony ovviamente, perchè comunque le storie d'amore sono al centro di tutto il libro. Però purtroppo è un libro che rimane molto in superficie. Quando cominciano ad esserci troppi personaggi, purtroppo si fa fatica ad approfondirli tutti. Alcune storie sono chiuse molto frettolosamente, sono un po' dei colpi di scena però non sono riusciti a coinvolgermi troppo. Ci sono alcuni salti temporali un po' esagerati.
La lettura è piuttosto scorrevole, forse fin troppo semplice, e non è molto coinvolgente. Anche le cose tristi che succedono ci lasciano un po' come degli spettatori, non dico distanti, ma quasi. Peccato, perchè le potenzialità erano tante, sia per l'ambientazione, sia per le vicende narrate. Un romanzo simile avrebbe le potenzialità per far sognare il lettore, invece non ci riesce.
Gradevole ma non spettacolare.
Mio voto: 7 / 10

mercoledì 11 settembre 2019

w…w…w…wednesdays #137


"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

*******

Le mie risposte (137^ puntata - mercoledì 11 settembre 2019)

1) cosa stai leggendo?
- nella terra della nuvola bianca - Sarah Lark

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?
- Hygge. La via danese alla felicità - Meik Wiking
- Il vecchio e il gatto - Nils Uddenberg
- Se i gatti scomparissero dal mondo - Genki Kawamura
- L'allieva - Alessia Gazzola

domenica 8 settembre 2019

Cane giallo - Martin Amis



Titolo originale: Yellow dog - 2003

Quando il "marito da sogno" Xan Meo viene aggredito per vendetta in un pub londinese, insieme al trauma cranico porta a casa disturbi della personalità e un'idea fissa: il sesso. Con la determinazione del neofita, il modello di virtù famigliari diventa un anti-marito e anti-padre. Veniamo introdotti nei mondi capovolti di Clint Smoker, il giornalista che si firma "Cane Giallo", schiavo del Viagra; Joseph Andrews, il malavitoso che crede di essere un personaggio di Henry Fielding; e Royce Traynor, un cadavere che cerca, persino da morto, di far precipitare l'aereo su cui viaggia la moglie. Nel frattempo, esploriamo le disavventure di una famiglia reale allo sbando: un Enrico IX ricattato perché la figlia è stata filmata in pose compromettenti. (www.anobii.com)

Ammetto di aver trovato questo libro per caso, perchè ha lo stesso titolo di un altro che vorrei leggere e completare due delle richieste della popsugar challenge.
Non avevo mai letto nulla di Martin Amis, nonostante ci siano più di un titolo che, per la trama, mi ispirano. 
Questo libro, sinceramente, ho fatto molta fatica a leggerlo, mi sono proprio imposta di arrivarci in fondo. Non mi ha infastidito il linguaggio schietto, a tratti anche volgare; non mi ha infastidito l'argomento, pur spaziando tra sesso, pedofilia, incesto, ecc. ecc. Mi è proprio sembrato un romanzo senza capo nè coda, con una trama che partiva da un'idea interessante, ma che si sviluppa in modo strano, senza una reale logica, con un linguaggio che pare il delirio di uno che insegue i propri pensieri. Difficile (almeno per me) stargli dietro. I personaggi delle varie storie si incrociano in modo più o meno strano, a parte i piloti dell'aereo che, giuro, non ho capito cosa c'entrano. Ma probabilmente, verso il finale ero veramente distrutta e ho perso dei pezzi.
Noioso. Delirante. Non lo rileggerei. Per fortuna l'ho finito. Ecco la sintesi dei sentimenti che mi ha lasciato. 
Mio voto: 6 / 10