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venerdì 25 dicembre 2020

Il gatto che insegnava ad essere felici - Rachel Wells


Titolo originale: A cat named Alfie (2015)

Mi è sembrato di vedere l'amore intorno a me, e mentre guardavo i volti di coloro che costituivano le mie famiglie ho fatto il sorriso più ampio che un gatto possa fare.
Avevo amato e perso e amato ancora un po', ma in mezzo a tutta la felicità e la tristezza c'era una cosa di cui non avrei mai dubitato: questo gatto dei portoni era il gatto più fortunato del mondo.
Se hai paura, guarda accanto a te.
Sarò sempre lì.
Perché insieme tutto torna a sorridere.

Per un gatto come Alfie non esiste niente di meglio che scorrazzare per i giardini di Edgar Road. Solo lì si sente a casa. Gli abitanti del quartiere lo accudiscono come una vera famiglia. Hanno imparato ad amarlo e non possono più fare a meno di lui. Perché Alfie ha un dono unico: è in grado di ascoltare i bisogni inconfessati. Solo lui ha capito che Claire vorrebbe tanto avere un figlio e che il piccolo Alesky ha problemi a scuola. Alfie è lì per aiutarli e insegnare loro a cercare di nuovo la felicità. Ma all’improvviso nella via arrivano dei nuovi vicini i cui movimenti appaiono sospetti: hanno traslocato di notte e non fanno amicizia con nessuno. L’armonia del quartiere è in pericolo e Alfie deve fare qualcosa. Eppure loro provano di tutto per tenerlo lontano. Soprattutto Snowball, la loro affascinante gatta diffidente e dispettosa, blocca ogni suo tentativo di capire cosa sta succedendo. E ogni suo tentativo di avvicinarsi a lei.
Alfie è convinto che dietro quegli strani atteggiamenti si nasconda solo una richiesta di aiuto, dietro quelle facce tristi solo la voglia di trovare conforto. E piano piano la nuova famiglia si accorge di quanto lui sia prezioso per la loro vita. È l’unico che può accendere il loro futuro di nuova speranza. Perché Alfie sa che si deve lasciare il cuore aperto a nuovi amici, nuove avventure, nuovi incontri inaspettati. E anche all’amore, che arriva sempre quando si crede di averlo perduto per sempre.
Dopo aver conquistato per mesi le classifiche italiane con Il gatto che aggiustava i cuori, Rachel Wells torna con un seguito che conquisterà i suoi lettori affezionati. Alfie è un gatto irresistibile, sempre in cerca d’affetto e pronto ad aiutare gli altri. Un libro che parla al cuore, per dirgli che non bisogna aver paura di svelare i propri desideri più nascosti. (www.garzanti.it)

L'ho finito oggi, il giorno di Natale. Non so se ha risentito del fatto che non amo particolarmente questo periodo o del fatto che è l'ultimo libro che mi manca per concludere tutte le mie sfide, ma non vedevo l'ora di finirlo.
Il libro è carino, come linguaggio sembra più un libro per bambini. Credo abbia almeno una sessantina di pagine di troppo. La ricerca del bambino da parte di Claire e Jonathan è noiosa alla lunga. Il mistero sui nuovi vicini (che immaginavo fosse qualcosa del genere) è tirato molto per le lunghe. In compenso, l'epilogo chiude in poche pagine tutte le situazioni aperte; ovviamente tutto finisce bene per tutti, non è che mi aspettassi qualcosa di diverso. Solo che tutte queste situazioni melense mi hanno un po' annoiato. Anche Alfie che deve per forza fare gesti eclatanti per conquistare Palla di Neve, sono carini all'inizio poi stancano. Sì, credo che il problema fondamentale sia di aver allungato troppo le storie. 
Non so, il primo libro mi era piaciuto molto; questo è troppo stucchevole. Non so se è colpa del libro o del mio umore, o di entrambe le cose, ma non mi ha fatto impazzire come pensavo quando l'ho scelto.
Mio voto: 6 e mezzo/ 10 

martedì 17 novembre 2020

Orgoglio e pregiudizio - Jane Austen


Titolo originale: Pride and prejudice (1813)

Jane Austen è una delle poche, autentiche grandi scrittrici che hanno saputo fare breccia nei cuori e nelle menti di tutti i lettori, senza eccezioni. Fra i suoi tanti capolavori, Orgoglio e pregiudizio (pubblicato nel 1813) è sicuramente il più popolare e amato: le cinque figlie dell'indimenticabile Mrs Bennet, tutte in cerca di un'adeguata sistemazione matrimoniale, offrono l'occasione per tracciare un quadro frizzante e profondo della vita nella campagna inglese di fine Settecento. I destini di Elizabeth, Jane, Mr Bingley e dell'ombroso Mr Darcy intrecciano un balletto irresistibile, una danza psicologica che getta luce sulla multiforme imprendibilità dell'animo umano, specie quando si trova alle prese con l'amore o qualcosa che all'amore somiglia (www.ibs.it) 

La famiglia Bennet è composta dai coniugi Bennet e dalle loro cinque figlie: Jane, Elizabeth, Mary, Catherine (Kitty) e Lydia. La signora Bennet è una donna frivola, la cui principale preoccupazione è cercare di far ottenere dei buoni matrimoni alle figlie, mentre il signor Bennet è un uomo intelligente e sarcastico, affezionato a Jane e soprattutto ad Elizabeth, uniche figlie con un carattere assennato e ragionevole. 
Quando il ricco e celibe signor Bingley si trasferisce a Netherfield, la signora Bennet vede l'occasione di combinare un matrimonio tra lui e una delle sue figlie. Il signor Bingley è giunto a Netherfield in compagnia delle sue due sorelle, Caroline e la signora Hurst, del marito di quest'ultima e del suo più caro amico, il signor Darcy. 
Fin da subito è chiara la grande ammirazione di Bingley per Jane. Al contrario, Darcy non mostra alcun interesse per la compagnia e quindi viene subito etichettato come un uomo orgoglioso e altero. Durante il ballo dato da Sir Lucas, Darcy definisce Elizabeth "appena passabile". Elizabeth lo sente e lo prende in antipatia. 
Jane viene invitata dalle sorelle del signor Bingley a pranzo nella tenuta di Netherfield. La madre la obbliga ad andare all'appuntamento a cavallo, sperando che la pioggia la trattenga là per la notte; infatti Jane prende freddo e si ammala, rimanendo quindi a Netherfield per diversi giorni. Preoccupata, Elizabeth va a visitarla percorrendo a piedi le miglia che le separano. Durante la visita Elizabeth e il signor Darcy discutono vivacemente a proposito delle qualità che una donna debba possedere e dei rispettivi caratteri. 
Qualche giorno dopo, la famiglia Bennet riceve la visita del signor Collins, cugino delle ragazze ed erede legittimo della loro casa (che per legge non si trasmette alle femmine) il quale spera di poter sposare una delle figlie dei Bennet. 
Nello stesso periodo la famiglia Bennet conosce Wickham, un affascinante ufficiale dell'esercito che racconta di essere stato privato dell'eredità e trattato molto crudelmente da Darcy; il racconto peggiora l'opinione che Elizabeth ha di Darcy. 
Il signor Bingley organizza un ballo a Netherfield. Il suo affetto nei confronti di Jane è palese, tanto che la società locale dà il loro matrimonio per certo. Durante il ricevimento, ogni membro della famiglia Bennet si comporta in modo da mettere involontariamente in imbarazzo Jane ed Elizabeth. 
Pochi giorni dopo, Bingley e tutto il suo seguito, si trasferiscono improvvisamente a Londra, dove resteranno tutto l'inverno. Elizabeth, letta la lettera che Caroline Bingley ha inviato a Jane, sospetta che le sorelle e Darcy abbiano intenzione di trattenere Bingley a Londra per porre fine al suo attaccamento a Jane. 
Nel frattempo il signor Collins chiede la mano di Elizabeth. Lei rifiuta categoricamente nonostante le rimostranze della madre (e qui è divertente cosa invece risponde il padre). Il signor Collins, deciso comunque a tornare a casa con una moglie, decide di sposare Charlotte Lucas, la migliore amica di Elizabeth, che sa di non avere particolari doti estetiche ed è disposta ad accontentarsi. 
Dopo il matrimonio, mentre Elizabeth è in visita presso Collins e Charlotte, Darcy, inaspettatamente, le fa una proposta di matrimonio che lei rifiuta, arrabbiata sia per via del fatto che ha allontanato Jane da Bingley sia per quello che crede abbia fatto a Wickham. Il giorno dopo lui le scrive una lunga lettera in cui spiega i motivi delle sue azioni. Elizabeth è talmente sconvolta da quello che legge, che cambia opinione su Darcy. 
Giunta l'estate, Elizabeth parte con gli zii londinesi per un viaggio di piacere nel Derbyshire, durante il quale si trovano vicino a Pemberley, la tenuta in cui vive Darcy. Convinta che il legittimo padrone non sia in casa, Elizabeth acconsente a visitare la tenuta. Tuttavia durante la visita incontra proprio il signor Darcy, rientrato prima del tempo; i modi di Darcy sono molto diversi, è incredibilmente socievole e gentile. Elizabeth è felice di potergli presentare i signori Gardiner (gli zii), che sono brillanti ed intelligenti. Il giorno seguente Darcy le presenta la sorella Georgiana, desideroso che le due giovani facciano amicizia. Elizabeth ha anche occasione di incontrare il signor Bingley, il cui comportamento le fa sperare che sia ancora innamorato di Jane. 
Elizabeth viene però raggiunta da una pessima notizia: Lydia è scappata con Wickham e non si sa se lui abbia intenzione di sposarla o meno. Elizabeth nell'emozione del momento racconta tutto a Darcy. Assieme agli zii rientra a Longbourn e lo zio raggiunge il signor Bennet a Londra per cercare la coppia. Il signor Gardiner convince il signor Bennet a tornare a casa dalla famiglia e pochi giorni dopo li avverte di aver trovato Lydia e Wickham e di averli convinti a sposarsi. Qualche tempo più tardi Elizabeth scopre che è invece stato Darcy a trovarli e a combinare il matrimonio, saldando i debiti di Wickham e pagandolo profumatamente. 
Col pretesto della stagione di caccia, Darcy e Bingley tornano a Longbourn e Bingley chiede la mano di Jane, che accetta. 
Elizabeth riceve una visita a sorpresa della zia di Darcy, Lady Catherine De Bourgh, che pretende il suo impegno a non sposarsi mai con Darcy perchè vuole che il nipote sposi sua figlia, così come avevano deciso le madri fin da quando erano nati. Elizabeth, sconvolta da questa intromissione nelle sue decisioni, tiene testa alla zia e rifiuta e Darcy, che viene a sapere dell'accaduto proprio dalla zia, si ripropone a Elizabeth, che questa volta accetta. 
L'epilogo è il matrimonio tra Elizabeth e Darcy e quello tra Jane e Bingley. 

Credo di averlo letto questo libro secoli fa ma ammetto che me lo ricordavo poco. Sì, ricordavo a grandi linee la storia e ho visto il film.
La cosa che mi è balzata subito agli occhi è che in diverse parti la storia mi ricorda molto l'altro libro di Jane Austen, "Ragione e sentimento" che ho amato: le donne frivole dedite ai pettegolezzi, il militare bello e bastardo, la protagonista composta e assennata, ... Probabilmente perchè la società dell'epoca era effettivamente così.
Mi è piaciuta molto la figura del padre, sempre con la battuta pronta, costretto a sopportare una moglie e alcune figlie frivole. Mi è piaciuta la figura di Darcy, anche se mi torna in mente sempre il viso di Colin Firth (perfetto nel ruolo). Mi è ovviamente piaciuta la figura di Elizabeth.
I personaggi sono molti, alcuni dei quali non particolarmente utili (tipo due delle cinque sorelle, che non hanno particolare spazio nel racconto).
La cosa un po' ostica di questo romanzo sono i dialoghi, perchè il modo di parlare del periodo è veramente pomposo, e di dialoghi ce ne sono veramente tanti.
Chiuso il libro, quello che rimane in mente è la storia d'amore tra Darcy ed Elizabeth. Lei crede che lui non la ritenga all'altezza e lui non sa decidersi perchè non capisce cosa pensa lei. E la prima volta che le chiede di sposarlo si becca un sonoro no ed una lavata di capo su quanto lei lo ritenga orgoglioso e odioso perchè ha allontanato Bingley facendo soffrire Jane e su quanto lo reputi infame nel comportamento che ha avuto verso Wickham. Opinioni che lei si è fatta su di lui basandosi esclusivamente su pregiudizi, in effetti. Questa sincerità sarà la molla che fa cambiare atteggiamento a Darcy, ormai innamorato un bel po' di Elizabeth, facendogli scrivere la lettera a cuore aperto che farà capire ad Elizabeth dove ha sbagliato nel giudicarlo. Una bellissima storia d'amore che si sviluppa lentamente nel romanzo (ma abbastanza appassionatamente nel cuore dei due) fino all'immancabile lieto fine.
Mio voto: 8 e mezzo / 10

mercoledì 21 ottobre 2020

Aiuto, Poirot! - Agatha Christie


Titolo originale: Murder on the links (1923)

Un miliardario francese che ha fatto fortuna in Sud America convoca Poirot nella sua villa a Calais temendo di essere in pericolo di vita. Ma quando il celebre detective arriva sul posto, seguito dal fido capitano Hastings, scopre che l'uomo è stato rapito in piena notte sotto gli occhi della moglie da due banditi, che lo hanno poi giustiziato a poca distanza dalla casa, nel cantiere di un campo da golf in costruzione. L'indagine è stata affidata all'ispettore Giraud, il super asso della Sûreté, che ritiene Poirot una specie di fossile. Ma il piccolo belga ha invece un'ottima memoria e quell'omicidio stranamente gli ricorda un vecchio caso famoso, svoltosi nelle medesime condizioni.... (www.anobii.com)

Così a pelle, credo sia uno dei libri più belli di Agatha Christie. Scorrevole, la storia si segue bene, l'autrice non perde tempo a provare di darci falsi indizi per depistarci perchè Poirot ne ha già abbastanza a depistare l'ispettore Giraud. E poi, come spesso accade, il belga si diverte molto anche a fare il Cupido della situazione... Mi piace molto la coppia Poirot - Hastings, anche se Hastings combina dei bei pasticci... Hastings, peraltro, è l'io narrante del romanzo, almeno fino alle ultimissime righe. 
Come sempre, non capisco perchè il titolo è stato tradotto a caso, quando letteralmente sarebbe stato "morte sul campo da golf", e soprattutto perchè in copertina c'è una pistola quando il delitto è compiuto con un pugnale. Mah.
Molto gradevole.
Mio voto: 8 / 10

venerdì 18 settembre 2020

La società letteraria di Guernsey - Mary Ann Shaffer


Titolo originale: The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society - 2008 

È il 1946 e Juliet Ashton, giovane giornalista londinese di successo, è in cerca di un libro da scrivere. All’improvviso riceve una lettera da Dawsey Adams – che per caso ha comprato un volume che una volta le era appartenuto – e, animati dal comune amore per la lettura, cominciano a scriversi. Quando Dawsey le rivela di essere membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, in Juliet si scatena la curiosità di saperne di più e inizia un’intensa corrispondenza con gli altri membri del circolo. Mentre le lettere volano avanti e indietro attraverso la Manica con storie della vita a Guernsey sotto l’occupazione tedesca, Juliet scopre che il club è straordinario e bizzarro come il nome che porta. Una commedia brillante (anche se nel corso della narrazione emergono tradimenti, bassezze, vigliaccherie) che parla di amore per i libri, di editori, scrittori e lettori, e poi di coraggio di fronte al male, di lealtà e amicizia, e di come i libri ti possano salvare la vita. Pubblicato in 37 Paesi, a lungo in vetta alla bestseller list del “New York Times”, è diventato anche un film trasmesso in Italia su Netflix. (www.astoriaedizioni.it) 

Juliet Ashton, giornalista trentatreenne, per tutta la durata della guerra ha tenuto una rubrica sotto lo pseudonimo di Izzie Bickerstaff, con lo scopo di alleggerire il pesante momento che si stava vivendo. Di questi articoli è stato fatto un libro che ha avuto un grande successo. Ma ora Juliet non riesce a trovare una idea per un altro libro. La lettera che riceve da Dawsey Adams le scatena una grande curiosità in merito a questo club del libro che lui cita e nasce così una fitta corrispondenza prima tra loro due, poi con altri abitanti di Guernsey. Finchè Juliet decide di recarsi di persona sull'isola per conoscere dal vivo queste persone con cui ha corrisposto per mesi. A poco a poco Juliet riuscirà a tirare le fila del suo libro, il cui centro non può che essere il personaggio di Elizabeth McKenna, che ha ideato su due piedi questo club del libro per giustificare alcuni abitanti che erano stati scoperti fuori casa dopo il coprifuoco. 
Il libro è un interessante excursus sulla vita di Guernsey durante l'occupazione tedesca attraverso le storie dei vari personaggi che scrivono a Juliet. Ma Guernsey è anche il posto in cui Juliet capisce davvero cosa vuole dalla sua vita. 
Il romanzo è scritto in forma epistolare, e ammetto che non è un genere molto congeniale per me, infatti dopo un po' mi è venuto un po' a noia, anche perchè le lettere saltano di personaggio in personaggio e mi distraevo molto. D'altronde devo ammettere che con lo scopo del racconto ci sta. Tuttavia, ho decisamente più apprezzato la parte in cui Juliet si trova sull'isola e interagisce coi personaggi. 
Il libro è diviso in tre parti; due sono narrate da Juliet, mentre nell'ultima è Isola che si trasforma in una specie di investigatrice, tipo Miss Marple, ma con pessimi risultati. 
Mary Ann Shaffer, bibliotecaria ed editor di una casa editrice, rimase affascinata dalla storia di Guernsey al punto da scriverne un libro. Purtroppo, mentre lo stava ultimando (l'editore le aveva chiesto di apportare alcune modifiche), l'autrice si ammalò, e chiese alla nipote Annie Barrows di sistemarlo per la pubblicazione. Mary Ann Shaffer morì poco prima della pubblicazione del libro. 
Dal libro è stato tratto un film con la regia di Mike Newell che prima o poi penso che vedrò. 
In Italia è stato pubblicato nel 2008 da Sonzogno col titolo "La società letteraria di Guernsey" e successivamente nel 2017 da Astoria col titolo "Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey".
Mio voto 7 e mezzo / 10

giovedì 6 agosto 2020

Aria di neve - Serena Venditto


Titolo originale: Aria di neve - 2014

Ariel è una ragazza italo-americana che ha girato mezzo mondo e ora vive nell'adorata Napoli. Lavora come traduttrice di romanzi rosa dai titoli immancabilmente profumati di agrumi e, dopo quattro anni di fidanzamento e due di convivenza, è appena stata lasciata da Andrea, l'uomo perfetto, ispettore di polizia e compagno dolce e premuroso. In lei si aggrovigliano sconforto, delusione, rabbia, ma soprattutto la fastidiosa sensazione di vivere in una di quelle storie melense e scontate che le consentono di pagare l'affitto. È necessaria una svolta, qualcosa di tanto imprevisto quanto atteso. E così, facendosi coraggio, Ariel si mette alla ricerca di un luogo dove ricominciare da zero. Presto si imbatte nel coloratissimo e disordinato appartamento di via Atri, dove vivono altri tre ragazzi: Malù, sagace archeologa con una passione per i romanzi gialli, Samuel, rappresentante di articoli per gelaterie di origini sardo-nigeriane, e Kobe, talentuoso quanto sgrammaticato pianista giapponese. Un terzetto strambo e caotico cui si aggiunge la presenza fissa di Mycroft, uno stupendo gatto nero dagli occhi verdi che, coi suoi eloquenti miagolii, non ha bisogno della parola per farsi capire alla perfezione. Ariel si sente subito a casa, e tra una chiacchiera in cucina, un concerto e una passeggiata in una Napoli infuocata di sole, le cose per lei riprendono a girare per il verso giusto, al punto che dimenticare Andrea sembra quasi possibile. Ma proprio allora un evento tragico che si consuma molto vicino ai coinquilini rimetterà tutto in gioco e sconvolgerà il microclima di via Atri. Un suicidio vagamente sospetto o un vero e proprio delitto della camera chiusa? Le "celluline grigie" di Malù non potranno che essere stuzzicate da questa sfida e l'archeologa-detective coinvolgerà tutto il gruppo nelle indagini, cui parteciperà anche Mycroft dando sfoggio della sua sottile, felina intelligenza. (www.ibs.it)

Questo libro mi è stato consigliato da un'amica gattofila e appassionata di gialli.
Devo dire che il libro è molto carino, si legge bene, volentieri. Lo stile narrativo è piacevole, scorrevole, in un certo senso lo trovo molto vicino al mio modo di esprimermi. Il libro è decisamente più rosa che giallo, tant'è che il morto salta fuori ben oltre metà libro, mentre prima tengono banco le vicende principalmente sentimentali di Ariel e degli altri coinquilini, un gruppo decisamente assortito di personaggi (e rappresentativi di ben quattro continenti). 
Malù è la vera detective, archeologa dalla mente geniale, che mette insieme gli indizi e arriva alla soluzione. Ovviamente vado matta per il gatto, che col suo fiuto aveva capito tutto. Solo una cosa mi è balzata agli occhi, quando Mycroft si posiziona su un libro per dare un indizio, questa cosa l'ho già vista nei gialli della Braun eh eh.
Quindi, se amate i gatti e pensate che abbiano dei superpoteri, e se amate i gialli-rosa-soft, beh questo libro è consigliato. Non è un capolavoro del thriller e forse Malù ha veramente una mente geniale per arrivare alla soluzione, ma il tutto è molto gradevole. Sicuramente leggerò anche i successivi.
Ah, l'espressione "aria di neve" è detta da Kobe, il giapponese sgrammaticato, per intendere qualcosa che sta dando dei segnali (e che Ariel, nel caso di Andrea, non aveva capito)
Mio voto: 7 e mezzo / 10. 

domenica 12 luglio 2020

Le dodici domande - Vikas Swarup


Titolo originale: Q & A - 2005

Colpevole di aver risposto correttamente a tutte e dodici le domande di un quiz televisivo, e di aver vinto un miliardo di rupie, il cameriere diciottenne Ram Mohammad Thomas viene arrestato. Un goffo paria di Mumbai come lui, che non è mai andato a scuola e non legge i giornali, non poteva conoscere le risposte. Per questo i produttori della trasmissione sono convinti che abbia imbrogliato. Certo è che se l'è andata a cercare: come ripetono gli anziani della baraccopoli in cui vive Ram, non è saggio cercare di oltrepassare la linea che separa l'esistenza del ricco da quella del povero. In questo mondo, non c'è speranza di riscatto. Ma c'è una debole speranza di salvezza, che ha il volto di una donna venuta quasi dal nulla e che dichiara di essere il suo avvocato difensore. Per il momento Ram è salvo. Lo aspetta la notte più lunga della sua vita, quella in cui dovrà spiegare al suo inaspettato legale come sia riuscito a rispondere. Inizia così un racconto in cui va delineandosi uno spaccato dell'India di oggi denso di orrori e di meraviglie. È l'India in cui le diverse religioni raramente convivono in un pacifico e fruttuoso equilibrio, un paese in cui la propria fede può fare la differenza fra la vita e la morte; in cui il profumo dell'incenso si mescola al lezzo delle fogne all'aperto e i colori dei sari contrastano col grigiore dei condomini popolari. (www.ibs.com)

Primo romanzo per lo scrittore Indiano Vikas Swarup, da cui è stato (liberamente) tratto il film "the millionaire". Infatti, avevo visto il film anni fa e tantissime cose sono diverse.
Il libro mi è piaciuto molto. Ti trascina dentro all'India, quella dei bassifondi in cui un bambino orfano deve arrabattarsi in mille modi per tirare a campare. Da orfanotrofi lager ad una casa con due palme nel giardino dove spietati criminali provocano deformità ai bambini in modo da mandarli ad elemosinare. Alla casa di un'attrice che non accetta di invecchiare. A squallidi pensionati. Al quartiere a luci rosse dove si innamora. Al giardino del Taj Mahal dove si improvvisa guida turistica.
Ram ne ha viste tante nella sua vita, ha conosciuto tante persone di ambienti ed estrazioni diverse. Ognuna di loro gli ha parlato di un pezzo di sè. E' proprio per queste conoscenze che lui sa rispondere alle domande più assurde del gioco. Perchè non è detto che lo studio porti alla cultura. Non è detto che la cultura si trovi solo nei libri. A volte le cose sono più dure, ma gli Dei ti sono accanto, come gli aveva predetto un indovino anni prima. 
Il libro è pieno di momenti molto tristi, commoventi. Momenti in cui ti ricordi quanto è una fortuna nascere da una parte o dall'altra della società. E allo stesso tempo è un inno al non mollare, all'andare avanti e cercare una soluzione. Ram non ha mai gettato la spugna, e al tempo stesso non ha neanche mai perso la sua umanità, aiutando come poteva chi gli stava intorno e aveva bisogno. 
Non sono solo i soldi che lo portano a partecipare al quiz; c'è un motivo di vendetta personale. Si scoprirà nel finale e non ve lo svelo. 
Lettura scorrevole, ho divorato il libro in un paio di serate, non riuscivo a metterlo giù. Ho trovato un po' strano che prima parli della sua vita e poi venga fatta la domanda, ma immagino che fare il contrario sarebbe stato più dispersivo. Alcuni dei racconti diventano un po' troppo lunghi, soprattutto quello del soldato e altri. 
Ah, se ve lo chiedete, "Q & A" è l'abbreviazione di questions and answers. 
Mio voto: 9 / 10

sabato 27 giugno 2020

Sette lettere, un destino - J. P. Monninger


Titolo originale: Seven letters (2019)

Doveva essere un semplice viaggio alla scoperta delle affascinanti isole Blasket, un tempo cuore dell'Irlanda e della sua letteratura e ora abitate soltanto dal vento e dal silenzio. Un anno sabbatico per completare la tesi di dottorato sulle donne che avevano abitato quei luoghi circondati dal mare, poi Kate sarebbe tornata nel New Hampshire, alla sua vita che era riluttante a lasciare.
Ma quando arriva sulle coste irlandesi, i suoi piani vengono inaspettatamente sconvolti: la ragazza è investita dal fascino di quei luoghi magici e selvaggi, di quelle distese color verde brillante battute dai venti, accarezzate dall'aria salmastra e dalla foschia del mattino. E dall'amore per un uomo misterioso: Ozzie Ferriter, un pescatore americano di origini irlandesi, reduce dalla guerra in Afghanistan, che nella solitudine di quella terra cerca rifugio da un passato che lo tormenta.
Kate e Ozzie, travolti da una passione incontenibile, iniziano a costruirsi una vita sulla costa rocciosa dell'Irlanda, dove è il mare a scandire il tempo, tra la pesca di sgombri e merluzzi e il calore dei fuochi di torba. Insieme credono di poter cambiare il corso del destino rifugiandosi su un'isola tutta loro, costruita a proteggerli dagli obblighi e dalle pressioni dell'oceano che li circonda, convinti che il loro folle amore possa spazzare via ogni ostacolo.
Quando, però, i vecchi demoni di Ozzie e i sogni ambiziosi di Kate busseranno alla porta della yurta in cui vivono, quell'amore e la fiducia reciproca saranno messi a dura prova. E l'isola felice, solitaria e pacifica che si sono costruiti sembrerà d'un tratto a Kate una prigione da cui voler scappare. Ma così come ci sono ferite che resistono alla forza dell'amore, è anche destino che alcune storie debbano fare giri immensi per trovare il proprio lieto fine. (www.ibs.it)

ATTENZIONE: contiene alcuni spoiler sulla storia!

Di questo libro mi era piaciuto subito il titolo e anche la trama. Era un po' che lo volevo leggere ma l'ho conservato per il mese di giugno così rientrava in una delle "reading challenges".
Ho trovato la prima parte un po' improbabile, anche se in realtà ce ne sono di persone che si sposano in fretta senza conoscersi più di tanto. Però una arriva in un posto sconosciuto, il giorno dopo viene invitata (senza possibilità di dire di no) dalla signora ricca del posto, la quale le organizza un agita in barca con anche il nipote perchè lei è un po' veggente e li ha visti bene insieme.
Considerando che la tesi di Kate verteva su queste isole Blasket, in realtà pensavo venisse loro dato più spazio. Invece il centro della storia è probabilmente il rapporto tra Kate e Ozzie, il loro amarsi sfrenatamente ma senza condividere pensieri e problemi. 
Sinceramente non ho capito per quale motivo Ozzie debba arrivare fino in Italia per cercare di espiare il suo peccato; mi è sembrato un volersi agganciare a forza al discorso dei migranti, che era un po' di moda, un po' infilato a forza dai. O magari, da italiana, mi sento un pochino punzecchiata sul vivo.. anche perchè la vicenda mi sembra proprio considerata molto superficialmente. In ogni caso boh, questa parte l'ho gradita poco. E poi Kate muove mari e monti per arrivare in Italia (oltretutto in calabria, quando sa già che doveva andare in sicilia!) e alla fine sembra che si faccia più una vacanza con l'amica, anche perchè quando capisce che dovrebbe cercare in Sicilia beh lascia perdere e torna a casa. Aggiungo anche due cose su questa parte: era indispensabile citare la marca del vino (chianti classico riserva villa antinori)? sembra solo una pubblicità (poco) occulta. E poi parla di uomini in "completi attillati e stivali di pelle". Ma sul serio? Questo è ciò che noti dell'Italia? Mah...
La psicologia di Ozzie non viene approfondita più di tanto; ad un certo punto si scopre cosa è successo in guerra in Afghanistan e basta. E' un peccato perchè come personaggio aveva del potenziale.
Ho sperato fino all'ultimo nel colpo di scena che effettivamente si verifica. Infatti poi il finale da rose e fiori appiana con molta rapidità tutto quello che è stato prima.
La lettura è abbastanza scorrevole, il libro è gradevole ma non mi ha fatto impazzire nè mi sono immedesimata in uno dei protagonisti nè mi ha fatto sognare. Le sette lettere credevo riguardassero la loro storia amorosa, ma in realtà riguardano più Kate, con la quale ammetto che non è sorta molta empatia purtroppo. Pensavo meglio. Come al solito, non capisco perchè modificare il titolo originale "Sette lettere" in "Sette lettere, un destino". Mah.
Mio voto: 6 e mezzo/ 10

lunedì 11 maggio 2020

Orgoglio e pregiudizio bookclub - Georgia Hill


Titolo originale: The little book cafè - 2018

Tash ha una vita perfetta, è un'agente immobiliare di successo e ha un fidanzato adorabile. Le cose per lei sembrano andare davvero a gonfie vele, ma è davvero tutto oro quello che luccica? Emma ha una passione per la lettura. Iniziare a frequentare un corso di letteratura potrebbe aprirle nuovi orizzonti e mettere in discussione le sue scelte. E poi c'è Amy, che gestisce una piccola libreria. È un'inguaribile romantica che, nonostante un cuore spezzato, si ostina a credere ancora nel vero amore. Tash, Emma e Amy non potrebbero essere più diverse, ma i loro destini sono destinati a intrecciarsi quando si uniscono a un club letterario che si tiene ogni settimana in una caffetteria. Tra deliziose torte e indimenticabili letture, per loro sta per cominciare un anno ricco di colpi di scena. Perché tra classici, thriller e storie d'amore, la vita è sempre l'avventura più inaspettata. (www.ibs.it)

Questo è il classico libro che leggi quando hai voglia di zucchero, ed in effetti ne è pieno. Quel genere di libro che sai già come finisce e che cerchi proprio perchè ti serve un libro così. In questo senso, è esattamente ciò che mi aspettavo.
Tash (Natasha), Emma ed Amy sono tre amiche. Tash è il capo di Emma, mentre Amy la conoscono meglio al bookclub, ma non sono delle sconosciute. Le loro storie si intrecciano grazie al bookclub che è organizzato nella libreria gestita da Amy. Non voglio raccontare troppo perchè, se è vero che il finale è scontato, almeno vi voglio mantenere un po' di sorpresa nello svolgimento. Ovviamente, tutte e tre hanno problemi di cuore. Tash sta con un uomo che sembra perfetto, ma che è esageratamente geloso e possessivo; Emma sta col suo fidanzato da quando erano bambini, e l'incontro con un professore di letteratura le farà prendere una piccola sbandata; Amy è tormentata da una madre che le ricorda ogni giorno quanto sia grassa e che così non troverà mai un uomo. 
Mi ha lasciato un po' perplessa lo stile narrativo, soprattutto nella parte di Tash, forse dopo ci ho un po' fatto l'abitudine. Il linguaggio è molto semplice, molto banale ecco, soprattutto se lo si paragona ad altre scrittrici del genere (Pilcher, Fforde, ecc). Scorrevole sicuramente. Rimane leggero anche nelle parti della storia che sono un pochino più "serie". Ammetto che all'inizio questa cosa me l'ha fatto un po' calare di piacevolezza. Come dicevo, forse dopo un po' ci ho fatto l'abitudine e l'ho notato meno.
Il bookclub in realtà ha una parte molto minima nella storia. E' giusto il luogo dove le tre donne si incontrano, vengono citati alcuni libri che loro leggono, ma la cosa finisce lì. Certo immagino che discutere anche dei libri sarebbe diventato pesante, però boh qualcosa di più me lo sarei aspettata.
La prima impressione che ho avuto è che potevano essere tre libri separati tra loro, perchè anche se le tre protagoniste sono amiche e, quindi, interagiscono, la struttura dei racconti si poteva prestare bene.
In realtà, ho visto su goodreads che il libro è pubblicato in due versioni: in una ci sono i tre libri separati (la storia di Tash, quella di Emma e quella di Amy) mentre nell'altra sono riuniti come nell'edizione italiana. Ci sta. Fermo restando che se cominci la storia di Tash, tanto vale leggere anche le altre due, e che vanno lette proprio in ordine.
Come spesso accade, il titolo in italiano non c'entra nulla. Orgoglio e pregiudizio non è nemmeno uno dei libri che vengono citati al suo interno, e se il traduttore pensa a motivazioni più "filosofiche" per giustificare un simile titolo, credo che si arrampichi sugli specchi. Perchè mai non lasciare il titolo originale?? Mah.
Ultimissima cosa: la copertina mi piace tantissimo, da lettrice e gattara; però al suo interno si parla solo di cani e mai di gatti...
Lettura gradevole e rilassante.
Mio voto: 7 / 10

sabato 4 aprile 2020

Gita al faro - Virginia Woolf


Titolo originale: To the lighthouse - 1927

In una sera del settembre del 1914, la famiglia Ramsay, in vacanza in una delle isole Ebridi, decide di fare l'indomani una gita al faro con alcuni amici. Per James, il figlio più piccolo, quel luogo è una meta di sogno, piena di significati e di misteri. La gita viene però rimandata per il maltempo.Passano dieci anni, la casa va in rovina, molti membri della famiglia sono morti. I Ramsey sopravvissuti riescono a fare la gita al faro, mentre una delle antiche ospiti finisce un quadro iniziato dieci anni prima. Passato e presente si intrecciano, il tempo assume un diverso significato. (www.anobii.com)

Avevo letto questo libro secoli fa, forse per la scuola o qualcosa di simile. Non ricordavo praticamente nulla e l'ho voluto rileggere. Devo ammettere che è stata una lettura impegnativa.
Leggevo che questo è probabilmente il libro più autobiografico di Virginia Woolf, una sorta di elaborazione del lutto per la morte della madre. La figura della signora Ramsey, in effetti, è quella centrale a tutto il romanzo. Una donna remissiva, attiva, dedita agli altri. Ha sempre una parola buona per tutti, è la persona che incoraggia e non che abbatte. In contrapposizione ad un marito freddo, che non esprime i propri sentimenti, che non ha tatto per i sentimenti altrui, per esempio quando stronca sul nascere la speranza del piccolo James di andare al faro. La signora Ramsey è presente anche quando è assente. Anni dopo la sua morte, nello stesso posto, Lily Briscoe non riesce a fare a meno di pensare a lei, prima con un certo astio nei suoi confronti, e solo quando riesce in qualche modo ad accettarla, solo allora riesce a completare quel quadro che era rimasto in sospeso da tutto quel tempo.
Il romanzo è diviso in tre parti. Nella prima c'è questa riunione di persone, e sono diversi i flussi di pensieri che si accavallano gli uni agli altri. In alcuni punti è faticoso capire chi sta parlando, bisogna entrare un po' nel meccanismo e rimanere concentrati. La seconda parte l'ho trovata un po' delirante, e ho l'impressione che sia stata scritta solo per dire che il tempo è passato e la custode della casa si trova a doverla sistemare in breve tempo dopo che è stata abbandonata per anni. E' la parte che mi è piaciuta meno perchè, appunto, piena di immagini troppo caotiche. Nella terza parte si alternano i pensieri di Lily in giardino e la barca su cui si trovano Ramsey e i figli. Lily principalmente sfoga il suo rancore, diciamo così, nei confronti della signora Ramsey, cerca di capirla, di capire perchè ci tiene tanto a far sposare tutti quelli che ha intorno, a cosa ci trova nella vita matrimoniale. Non ho capito se Lily pensa che il signor Ramsey voglia mettersi con lei, questo è un punto che mi è rimasto ostico, ma ha poca importanza. Quello che importa è che Lily ha trovato quel qualcosa che le fa svegliare l'ispirazione per concludere finalmente il suo quadro. Una sorta di rielaborazione di se stessa per arrivare a capirsi. 

"E riposando, vagando con lo sguardo da una cosa all'altra, la vecchia domanda che traversava perpetuamente il cielo dell'animo, la domanda vasta, generale rimase sospesa, indugiò, si fece cupa su di lei. Qual è il significato della vita? Tutto lì - una domanda semplice, una domanda che, col passare degli anni, metteva con le spalle al muro. La grande rivelazione non era mai arrivata. La grande rivelazione, forse, non arrivava mai. C'erano invece piccoli miracoli quotidiani, illuminazioni, fiammiferi che s'accendevano inaspettatamente nel buio"

"Le donne sono tutte così, pensò; i loro pensieri sono incurabilmente vaghi; non era mai riuscito a spiegarsene il perchè, ma era proprio così. Era così anche lei - sua moglie. Incapaci di fissarsi chiaramente un pensiero in testa. Ma aveva fato male a prendersela con lei. Oltretutto, non era forse vero che lui trovava attraente quella stoltezza femminile? Era parte del loro fascino straordinario"

Non posso dire che questo libro mi abbia fatto impazzire. Ho fatto fatica a leggerlo in diversi punti. Ne riconosco il valore catartico per l'autrice. Sicuramente non ha una gran trama ma ha un forte potere evocativo per quanto riguarda le atmosfere.
Mio voto:  6 e mezzo / 10

venerdì 6 marzo 2020

Cinder. Cronache lunari - Marissa Meyer


Titolo originale: The lunar chronicles - Cinder (2012)

Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del Principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato. (www.anobii.com)

Sono anni che sento parlare di questo libro e mi sono decisa a leggerlo perchè ha come protagonista un cyborg, cosa che non sapevo. Mi cade a pennello anche per la monthly motif di marzo, come sottogenere del fantasy (fairytale retelling).
La storia è liberamente tratta dalla favola di Cenerentola. E' ambientata in un futuro tecnologico, in cui le macchine a benzina sono un vecchio ricordo che nessuno sa più usare. E' ambientata a Nuova Pechino, ricostruzione della precedente città distrutta dalla quarta guerra mondiale, che ha portato a suddividere il mondo in 6 continenti; quello asiatico è chiamato Commonwealth Orientale.
Cinder è mezza umana e mezza cyborg. Ha subìto un intervento quando aveva circa undici anni, dopo essere rimasta vittima di un incidente in cui sono morti entrambi i genitori. Il suo corpo era troppo devastato e quindi è stato indispensabile ricostruirla roboticamente. Dopo che è morto il suo adottante, è rimasta con la matrigna (che la odia a morte) e con le due sorellastre, Pearl e Peony. Peony le è davvero affezionata, mentre l'altra sorellastra la odia.
Cinder è costretta ad andare al mercato e lavorare come meccanico per sostenere la famiglia, accompagnata dal robottino domestico Iko. Ed è al mercato che incontra il principe Kai, che cercava proprio il miglior meccanico per fargli riparare in suo robot domestico Nainsi. Ma è anche al mercato che viene scoperto un caso di letumosi, la malattia mortale che colpisce gli umani e da cui non si può guarire. Purtroppo anche Peony verrà contagiata, mentre Cinder verrà "offerta come volontaria" dalla matrigna per fare da cavia nei test di ricerca dell'antidoto. Questi test in genere sono mortali per chiunque vi viene sottoposto, ma incredibilmente, Cinder si rivela immune. Nel corso del libro verrà spiegato il perchè. E il dottore che scopre la sua immunità (e il resto) è un po' "la fata turchina" di Cinder, che cerca di avvisarla di stare lontana dalla Regina Levana. Lo farà? Ovviamente no. E da qui si scateneranno una serie di cose...

La lettura è molto semplice e scorrevole. Ed è anche avvincente al punto da voler vedere come va avanti. Personalmente, mi hanno un po' annoiato i dettagli tecnici dei cyborg, ma ci stanno con la trama in effetti.
E' facile affezionarsi a Cinder, perchè è la brava ragazza vittima del pregiudizio e della cattiveria. Mi fa piacere che almeno una delle due sorellastre le fosse affezionata. Poi è adorabile il robottino Iko. Come nelle fiabe, è ben chiaro chi sono i buoni e chi sono i cattivi.
Alcuni punti della storia sono chiaramente intuibili ben prima che succedano; per esempio tutta la storia di Cinder prima dell'intervento e il perchè della sua immunità. O perchè il dottor Erland la protegge. Tutto sommato è l'unica direzione che la storia poteva prendere. Penso anche che si possa immaginare il finale della saga, ma in effetti in libri come questi ciò che importa è la trama e come viene resa. Il cammino più importante del traguardo insomma.
Credo non si debba perdere di vista il fatto che si tratta di un libro per ragazzi, non per denigrarli, anzi, ma non ci si può aspettare approfondimenti psicologici troppo pesanti (anche se il tormento di Cinder che si sente inferiore è ben chiaro); è un libro dove sicuramente la trama si prende delle licenze narrative dietro alle quali non serve molto fare delle riflessioni da adulto. Così come succede in altri libri come Twilight o Maze Runners.
A questo punto ho un grosso conflitto: proseguire o meno la serie subito? Perchè davvero mi è piaciuta e vorrei arrivare alla fine. Però ho anche altri libri da portare avanti. Vediamo, magari la interrompo un attimo e poi la riprenderò.
Mio voto: 8 / 10

lunedì 17 febbraio 2020

Il rosso e il nero - Stendhal


Titolo originale: Le rouge et le noir (1830)
Titolo inglese: The red and the black

Julien Sorel, un giovane popolano della Franca Contea, sogna la gloria militare ma trova nella carriera ecclesiastica l'unica strada per elevarsi socialmente. Ed è così che viene assunto come precettore in casa del signor de Rênal, dove intreccia una relazione con la signora de Rênal... Spregiudicato, passionale, profondo ammiratore del mito napoleonico, Julien si trova a vivere e amare in un tempo che non è il suo, costretto a dissimulare costantemente la sua vera indole e le sue ambizioni. Ambientato nella Francia della Restaurazione, il capolavoro di Stendhal non solo è un grande romanzo di intreccio e una fine indagine psicologica, ma anche un affresco storico, politico e sociale di un'epoca di intensi mutamenti. (www.ibs.it)

Ci sono romanzi che sono figli del proprio tempo, e letti fuori da quel contesto risultano decisamente fuori luogo e fuori tempo. Così è per questo romanzo, che per quanto mi riguarda è stata una lettura piuttosto faticosa. Una noia notevole. Con pagine e pagine di intrighi e robe politiche che ad un certo punto ho letto un po' saltellando.
Il personaggio principale, Julien Sorel, è di un'antipatia notevole. Probabilmente è pure un po' bipolare, perchè una volta la pensa in un modo, poi dopo la pensa all'esatto contrario. Calcolatore, manipolatore, seguace di Napoleone fin nel midollo. Mi è impossibile affezionarmi ad un personaggio simile (ma non per Napoleone). Alla fine la parte che mi ha più interessato è la parte più romanzesca, intendendo tutto ciò che non ha richiami alla storia/politica. Ma anche qui, ha decisamente prevalso la noia e, in un certo senso, il disgusto per il personaggio di Julien, che s'innamora, poi vuole non perdere il controllo, però lei sembra allontanarsi, allora lui impazzisce d'amore... e tutto questo per ben due volte, per poi finire come finisce. Mi dispiace per le due donne, che hanno decisamente più carattere e tenacia rispetto a lui. Lui è troppo banderuola ("A dire il vero la sua felicità era fatta d'orgoglio più che d'amore"), troppo egocentrico, arrivista.
Sono arrivata alla fine della lettura perchè mi completa diverse reading challenges, ma sono rimasta molto infastidita e delusa, speravo in qualcosa di meglio. Ribadisco che, sicuramente è molto efficace nel descrivere il periodo storico pieno di personaggi più propensi a farsi strada che non a seguire le proprie vere aspirazioni, ma proprio è stata una lettura pesantissima.

"Tutta la noia della vita senza interesse che conduceva Julien è senza dubbio condivisa dal lettore. Sono queste le lande del nostro viaggio"

"Ho amato la verità... Ma dove si trova? ... Dovunque ipocrisia, o almeno impostura, anche nei più virtuosi, anche nei più grandi!"

"Ma come credere nel gran nome di DIO, non appena ci si trovi in tre, dopo l'abuso che ne fanno i nostri preti?"

Non ho idea del perchè del titolo; non credo che richiami al finale in cui parla dello stivale del cacciatore e delle formiche che prima di vedersi spazzare via la tana hanno visto una luce rossa. Immagino che il rosso possa richiamare la passione (il fuoco di qualcosa che brucia, che si consuma in fretta come le ambizioni di Julien), mentre il nero probabilmente richiama all'abito da seminarista (o forse alla religione intesa come "caposaldo" della strada da seguire?). Rosse pare che fossero anche le divise dei militari. Boh, poco importa.
Per la storia pare che Stendhal abbia preso spunto da un fatto di cronaca apparso sulla rivista "La Gazette des Tribunaux", l'affair Berthet del 1827, dove un giovane maniscalco uccise l'ex amante e moglie di un notaio. 
Mio voto: 6 e mezzo / 10

domenica 5 gennaio 2020

La locanda del bianco Natale - Colleen Wright


Titolo originale: The white Christmas inn (2018)

Il regalo più bello è sempre il più inaspettato. Una piccola locanda nel Vermont è il posto perfetto in cui trascorrere le vacanze natalizie. Quando però una tempesta di neve rende inagibili tutte le strade nei dintorni, gli ospiti sono preoccupati di non riuscire a trascorrere il Natale da sogno che desideravano. Molly vorrebbe concentrarsi sul libro che sta scrivendo, ma fatica a trovare l’ispirazione. L’affascinante Marcus, un altro ospite della locanda, è esattamente la distrazione di cui non ha bisogno... Hannah sognava un matrimonio suggestivo, celebrato in un’atmosfera invernale, ma il suo fidanzato l’ha lasciata a un giorno dalle nozze, senza che lei sospettasse nulla. L’incontro con Luke, un amico d’infanzia appena arrivato per fare visita a sua nonna, potrebbe essere l’occasione per ritrovare il sorriso. Jeanne e Tim sono i proprietari della locanda. Gli affari non vanno benissimo e sono talmente preoccupati all’idea di chiudere che il loro matrimonio sta entrando in crisi. Ma, adesso che gli ospiti hanno bisogno di loro, non esitano a rimboccarsi le maniche per regalare a tutti un Natale speciale. (www.anobii.com)

Partiamo da un dato di fatto: una volta introdotti tutti i personaggi, si capisce già come va a finire. Stiamo parlando di un romanzo rosa che più rosa non si può, impregnato della massima atmosfera natalizia. In effetti, come primo libro dell'anno, ho scelto apposta una cosa del genere.
La cosa un po' più impegnativa è ricordarsi i personaggi, perchè sono tantissimi. Abbiamo Molly scrittrice di libri per bambini che cerca ispirazione perchè non le viene in mente nessuna storia. Hannah è arrivata per sposarsi nella locanda in cui è sempre venuta in vacanza con la famiglia, ma viene bidonata via telefono da Trevor il giorno prima delle nozze (e ne soffre giusto per qualche pagina). Audrey è la sua damigella; è sposata con Jared, un militare che però è stato bloccato dalla tempesta di neve e non riesce a raggiungerla. Poi arrivano Marcus (vedovo) e le due bambine, Bailey ed Allison, che arrivano lì per caso perchè avevano in realtà prenotato all'altro albergo. Ci sono Bob e Stacy, genitori di Hannah, che fanno amicizia con l'altra coppia di anziani che si sono rifugiati lì, Frank ed Eileen. L'ultimo ospite è Geoffrey Godwin, scontroso inglese che fa amicizia con Iris, e con lui ci sarà il piccolo colpo di scena finale. Ovviamente ci sono Jeanne e Tim proprietari della locanda, Iris precedente proprietaria che ancora li aiuta e Luke, nipote di Iris, che da piccolo aveva una cotta per Hannah.

Il libro si legge scorrevolmente, è diviso in capitoletti, ognuno dei quali parla di un personaggio diverso. La tormenta blocca tutti in questa splendida locanda e alla fine tutti si trovano ad interagire, tipo grande famiglia. Devo dire che la cosa che mi è piaciuta di più è proprio l'atmosfera di amicizia che si crea tra tutto il gruppo. Mi piacerebbe trovarmi in una locanda simile e gustare tutte le prelibatezze cucinate da Jeanne. Le storia è zuccherosa, molto zuccherosa. Pur sapendo come finirà (e non potrebbe finire diversamente), è anche troppo zuccherosa. Però è una lettura gradevole, sarebbe stata anche meglio se davvero fuori ci fosse stata la neve (non da essere segregati in casa però).
Mio voto: 7 e mezzo / 10


giovedì 19 dicembre 2019

Monthly Motif Reading Challenge 2020


Non posso non ripetere questa sfida che è una delle mie preferite. Ospitata da Girloxoxo
Come funziona, in sintesi: 
- la sfida va dal 1 gennaio a 31 dicembre 2020; 
- ogni mese, bisogna leggere un libro col tema del mese stesso; 
- il post si può pubblicizzare sui vari social usando l'hashtag #MonthlyMotifGXO; 

I temi: 

JANUARY- Winter Wonderland Focusing on ‘wonderland’, read a book set in a truly wonderful place- somewhere you’ve always thought was beautiful, somewhere with a wonderfully rich culture, a snowy setting, or maybe even a magical realm. It’s your interpretation, so have fun with it. 

FEBRUARY- Seeing Red Read a book with the word ‘red’ in the title OR a book with a red-ish cover. Bonus if it has both. 

MARCH- Sub-Genre Sound Off Choose a sub-genre of your favorite genre and read a book from it. Make sure you mention the sub genre you chose in your review. (Ex. Sub Genres of Fantasy could be Magical Realism, Fairytale Retellings, or Epic Fantasy to name just a few.) 

APRIL- Classics or Currents Read a book published before the year you were born (classic-ish) OR a book published between April 2019 and April 2020 (current.) 

MAY- Author Introduction Read a book written by an author who you’ve never read anything by. Bonus if its been on your TBR for more than a year. 

JUNE- Name or Number Read a book in which a name OR a number is part of the title. Bonus if the title includes both a name and a number. 

JULY- Around or Out of this World Read a book set in a country other than the one you live in OR written by an author who is from a country other than your own OR read a book that takes place in space or on another planet. 

AUGUST- Creature Feature Read a book that includes a creature of some kind on the cover or in the story. Cat, dog, dragon, werewolf – mythical or real – find a book that features a creature. 

SEPTEMBER- When Text Just Isn’t Enough Read a book that includes more than just text. Maybe it’s a map, a family tree, illustrations, documents like emails or letters- something else that helps to paint the picture. 

OCTOBER- Thrills and Chills Ghost stories, haunted houses, true crime, murder mysteries, a thriller keeping you on the edge of your seat- it’s up to you! 

NOVEMBER- Dynamic Duos Read a book with a couple of characters that make the perfect pair whether in business or in love. (Ex. Sherlock & Holmes, Elizabeth & Darcy) 

DECEMBER- Sugar, Spice, Everything Nice Holiday or winter themed reads, love stories and romances, happy cries, comedies; round out your year with a truly feel good read.


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Libri letti: 



MAR: Cinder (Marissa Meyer) - fantasy - sub-genre fairytale retellings
         Scarlet (Marissa Meyer)
         Cress (Marissa Meyer)
         Winter (Marissa Meyer)











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Sfida completata il 25/12/2020