sabato 4 aprile 2020

Gita al faro - Virginia Woolf


Titolo originale: To the lighthouse - 1927

In una sera del settembre del 1914, la famiglia Ramsay, in vacanza in una delle isole Ebridi, decide di fare l'indomani una gita al faro con alcuni amici. Per James, il figlio più piccolo, quel luogo è una meta di sogno, piena di significati e di misteri. La gita viene però rimandata per il maltempo.Passano dieci anni, la casa va in rovina, molti membri della famiglia sono morti. I Ramsey sopravvissuti riescono a fare la gita al faro, mentre una delle antiche ospiti finisce un quadro iniziato dieci anni prima. Passato e presente si intrecciano, il tempo assume un diverso significato. (www.anobii.com)

Avevo letto questo libro secoli fa, forse per la scuola o qualcosa di simile. Non ricordavo praticamente nulla e l'ho voluto rileggere. Devo ammettere che è stata una lettura impegnativa.
Leggevo che questo è probabilmente il libro più autobiografico di Virginia Woolf, una sorta di elaborazione del lutto per la morte della madre. La figura della signora Ramsey, in effetti, è quella centrale a tutto il romanzo. Una donna remissiva, attiva, dedita agli altri. Ha sempre una parola buona per tutti, è la persona che incoraggia e non che abbatte. In contrapposizione ad un marito freddo, che non esprime i propri sentimenti, che non ha tatto per i sentimenti altrui, per esempio quando stronca sul nascere la speranza del piccolo James di andare al faro. La signora Ramsey è presente anche quando è assente. Anni dopo la sua morte, nello stesso posto, Lily Briscoe non riesce a fare a meno di pensare a lei, prima con un certo astio nei suoi confronti, e solo quando riesce in qualche modo ad accettarla, solo allora riesce a completare quel quadro che era rimasto in sospeso da tutto quel tempo.
Il romanzo è diviso in tre parti. Nella prima c'è questa riunione di persone, e sono diversi i flussi di pensieri che si accavallano gli uni agli altri. In alcuni punti è faticoso capire chi sta parlando, bisogna entrare un po' nel meccanismo e rimanere concentrati. La seconda parte l'ho trovata un po' delirante, e ho l'impressione che sia stata scritta solo per dire che il tempo è passato e la custode della casa si trova a doverla sistemare in breve tempo dopo che è stata abbandonata per anni. E' la parte che mi è piaciuta meno perchè, appunto, piena di immagini troppo caotiche. Nella terza parte si alternano i pensieri di Lily in giardino e la barca su cui si trovano Ramsey e i figli. Lily principalmente sfoga il suo rancore, diciamo così, nei confronti della signora Ramsey, cerca di capirla, di capire perchè ci tiene tanto a far sposare tutti quelli che ha intorno, a cosa ci trova nella vita matrimoniale. Non ho capito se Lily pensa che il signor Ramsey voglia mettersi con lei, questo è un punto che mi è rimasto ostico, ma ha poca importanza. Quello che importa è che Lily ha trovato quel qualcosa che le fa svegliare l'ispirazione per concludere finalmente il suo quadro. Una sorta di rielaborazione di se stessa per arrivare a capirsi. 

"E riposando, vagando con lo sguardo da una cosa all'altra, la vecchia domanda che traversava perpetuamente il cielo dell'animo, la domanda vasta, generale rimase sospesa, indugiò, si fece cupa su di lei. Qual è il significato della vita? Tutto lì - una domanda semplice, una domanda che, col passare degli anni, metteva con le spalle al muro. La grande rivelazione non era mai arrivata. La grande rivelazione, forse, non arrivava mai. C'erano invece piccoli miracoli quotidiani, illuminazioni, fiammiferi che s'accendevano inaspettatamente nel buio"

"Le donne sono tutte così, pensò; i loro pensieri sono incurabilmente vaghi; non era mai riuscito a spiegarsene il perchè, ma era proprio così. Era così anche lei - sua moglie. Incapaci di fissarsi chiaramente un pensiero in testa. Ma aveva fato male a prendersela con lei. Oltretutto, non era forse vero che lui trovava attraente quella stoltezza femminile? Era parte del loro fascino straordinario"

Non posso dire che questo libro mi abbia fatto impazzire. Ho fatto fatica a leggerlo in diversi punti. Ne riconosco il valore catartico per l'autrice. Sicuramente non ha una gran trama ma ha un forte potere evocativo per quanto riguarda le atmosfere.
Mio voto:  6 e mezzo / 10

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