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martedì 27 dicembre 2022

Un fuoco che brucia lento - Paula Hawkins


Titolo originale: A Slow Fire Burning (2021)

Con lo stesso stile inconfondibile di "La ragazza del treno" e "Dentro l'acqua", Paula Hawkins ci cattura in una rete di inganni, omicidi e vendette. Laura ha trascorso la maggior parte della vita sotto il peso dei giudizi altrui. È considerata irascibile, turbata, un'outsider. Miriam sa che, solo perché Laura è stata vista lasciare la scena di un crimine orribile con i vestiti sporchi di sangue, ciò non fa di lei necessariamente un'assassina. L'amara esperienza le ha insegnato quanto sia facile essere colti al posto sbagliato nel momento sbagliato. Carla è ancora scossa dal brutale omicidio del nipote. Non si fida di nessuno: sa che anche le persone buone sono capaci di azioni terribili. Ma fin dove è disposta a spingersi per trovare pace? Innocente o colpevole, ognuno di noi è segnato nel profondo. Ma alcuni di noi sono segnati al punto di uccidere. Perché quando accendi una miccia, non puoi più fermare l'incendio. (goodreads)

Premetto che avevo bisogno di un libro dove ci fosse la parola "burn" per concludere una challenge. Commento a caldo: mah. La trama era molto interessante, la realizzazione non mi fa impazzire nè come sviluppo della storia, nè come stile narrativo. Ci sono tanti personaggi che si intrecciano a vario modo, perchè oltre alle tre donne (Laura, Miriam e Carla) ci sono il marito di Carla, la sorella di Carla, la vicina di casa della sorella di Carla, e questi personaggi sono variamente collegati anche alle altre due donne. Queste tre donne hanno tutte avuto delle storie molto tristi nel passato, forse esageratamente tristi e non proprio collegate al ragazzo defunto. Ci vuole un po' ad ingranare e capire chi è collegato a chi e in che modo.
La scrittura pare studiata per creare pathos ma a me il pathos non arriva. E' vero che si legge bene, abbastanza velocemente, probabilmente più per arrivare a capire chi è il colpevole. Forse ha voluto mettere dentro troppe cose che distraggono un po' l'attenzione e appiattiscono un po' le vicende. Insomma, gradevole ma niente di che.
Mio voto: 7 / 10

lunedì 28 novembre 2022

Oregon Hill - Howard Owen


Titolo originale: Oregon Hill (2012)

Willie Black è un giornalista vecchio stampo, ama il suo lavoro ed è mosso da un senso di giustizia che è quasi il retaggio di un’altra epoca. Per contro, beve troppo, e il suo carattere ruvido e schietto, poco incline al compromesso, non lo aiuta: infatti, dopo una lunga carriera nella cronaca politica del quotidiano dove lavora, Willie viene retrocesso alla nera, l’ultima sponda prima del licenziamento. Quando il cadavere di una studentessa viene ritrovato senza testa nelle acque del South Anna, la polizia archivia il caso appena il fidanzato confessa; ma Willie è convinto che dietro quel delitto si nasconda un colpevole ben più insospettabile. Così, intraprende un’inesorabile crociata a Oregon Hill, quartiere storico della città di Richmond in Virginia, dove è costretto a farsi strada in un clima di razzismo, corruzione e menzogne, alla ricerca della verità a ogni costo.
Oregon Hill è più di una crime story, e rende omaggio al genere senza togliere l’anima ai personaggi, all’ambientazione, alle sfumature dei caratteri. E Willie Black si rivela un perfetto anti-detective noir, autoironico e impacciato, sempre disposto a sfidare le convenzioni pur di non rinunciare alla sua limpida umanità.
Per chi osserva i cerchi espandersi all’infinito nell’acqua, per chi fa le cose a modo suo come canta Frank Sinatra, per chi ha visto un sorriso allargarsi come l’alba in un paesaggio buio, e per chi ha combattuto contro la paura, accettando di perdersi in un labirinto per trovare la verità. (goodreads)

Erano un paio di anni che volevo leggere questo libro e finalmente sono riuscita ad infilarlo in una challenge. L'ho divorato in due giorni. Mi piace molto lo stile di questo autore, descrittivo e allo stesso tempo asciutto, un po' rude. Uno stile che mi ha fatto venire in mente Raymond Chandler. 
Isabel Ducharme è arrivata a Richmond per frequentare la Virginia Commonwealth University. Già il punto di partenza è strano, perchè si tratta di una piccola università che richiama poca gente. E' lo stesso ateneo in cui studia (da secoli) la figlia di Willie Black.
Entriamo anche nella famiglia di Willie, la cui madre, dopo aver lasciato il terzo marito, ha conosciuto Les, un settantaseienne con problemi di demenza che spesso sale sui tetti e poi va aiutato a scendere.
Willie divide l'appartamento con un ex marine ed ex barbone, Abe Custalow, nativo americano che a volte deve girarsi di fianco per passare dalle porta per quanto è largo, uomo di poche parole che vede le cose in bianco e nero, senza sfumature di grigio.
Anche Willie ha tre matrimoni falliti alle spalle. Dal primo, con Jeanette, è nata Andi che ha vent'anni. Poi ha sposato Chandler (che lui definisce errore madornale) e poi Kate, che non voleva che lui fumasse in casa e che è l'unica che ogni tanto lo chiama. Proprio Kate, avvocato, decide di difendere il ragazzo incriminato, Martin Fell, e fa conoscere a Willie la madre del ragazzo, da cui Willie riuscirà a scoprire alcuni dettagli utili alla soluzione del caso. Perchè è stato troppo facile accusare Martin, la verità andrà cercata nel passato...
Dicevo, libro che ho divorato in due giorni grazie alla scrittura incalzante, personaggi interessanti e una storia che volevo vedere come proseguiva. Il libro di Owen non è solo un giallo fine a se stesso, ma è anche interessante tutta la componente sociale che riesce ad inserirci, dai discorsi delle minoranze, dei poliziotti corrotti, del pregiudizio verso il diverso (Abe). Bel libro, piaciuto molto, conto di proseguire la serie.
Mio voto: 8 / 10

domenica 27 novembre 2022

Agatha Raisin e il matrimonio assassino - M.C. Beaton


Titolo originale: Agatha Raisin and the Murderous Marriage (1996)

Agatha ce l’ha fatta! Dopo che l’ultima indagine ha permesso a lei e a James di vivere qualche giorno insieme, James inaspettatamente le chiede di sposarlo. Stupore, un minimo di incertezza e poi Agatha accetta con entusiasmo! Nel corso degli anni ha dato diverse versioni sulla fine di Jimmy Raisin, il suo primo marito: ad alcuni ha detto che è morto, ad altri che non ne ha più saputo niente. Giunta ora al momento fatidico, per paura che una lunga attesa possa indurre James a ritirare la proposta, Agatha sostiene di essere vedova, e senza ulteriori tentennamenti si prepara al gran passo. La mattina del matrimonio comincia male: una nuova crema antirughe le procura un imbarazzante sfogo sul viso. Ma questo è niente: poco prima del fatidico sì, ecco arrivare proprio Jimmy Raisin. Stupore, rabbia, imbarazzo: James, furibondo, intima ad Agatha di non farsi più vedere, e Jimmy tenta di estorcere dei soldi ad Agatha, che lo caccia in malo modo. La successiva apparizione di Jimmy è in forma di cadavere, assassinato nei pressi di Carsely. Inizia così l’indagine più importante di Agatha, che non solo vede allontanarsi del tutto l’amato James, ma è accusata di omicidio… (goodreads)

Agatha sa di aver fatto una stupidaggine tacendo a James che non sa che fine ha davvero fatto suo marito dopo che l'ha lasciato. E quando ricompare, proprio il giorno del suo matrimonio Agatha capisce di aver perso James per sempre. 
L'intero libro è pieno di riflessioni su Agatha e quanto in realtà non è proprio a proprio agio nel vivere insieme a James. Sì perchè Agatha, sapendo di andare a vivere da James dopo il matrimonio, ha messo subito in vendita la sua casa e quando il matrimonio va a rotoli si ritrova in mezzo alla strada perchè la nuova acquirente non ci pensa neanche lontanamente a rivenderglielo. Tuttavia, James decide di ospitare Agatha nella sua stanza degli ospiti e l'occasione è buona per cominciare ad investigare insieme su chi ha ucciso Jimmy Raisin, visto che i due sospetti sembrano essere proprio Agatha e James. Ovviamente si cacceranno nei pasticci, nonostante gli avvertimenti della polizia di starne fuori, lasciando dietro di sè una scia di omicidi, tutti riconducibili in qualche modo a Jimmy. E forse il colpevole stavolta lo avevo un po' sospettato...
Carino, libro leggero, ammetto che l'ho divorato in un paio di giorni. Agatha e James mi sembrano sempre due cretini nel loro rapporto sentimentale, con tutti sti tira e molla, le gelosie e robe simili. Tuttavia come compagni di investigazione funzionano. Stavolta a cercare di mettere loro un freno non c'è solo Bill Wong, ma anche la collega poliziotta di cui è innamorato perso (ma non ricambiato).
Una lettura rilassante.
Mio voto: 7 / 10

venerdì 28 ottobre 2022

Il gatto che parlava ai fantasmi - Lilian Jackson Braun


Titolo originale: The cat who talked to ghosts (1990)

Jim Qwilleran riceve una telefonata a tarda sera dalla sua ex governante Iris Cobb, attuale custode del museo. Iris è terrorizzata perchè sente provenire degli agghiaccianti rumori notturni che non la fanno dormire. Qwill decide di andare a vedere cosa succede ma quando arriva, Iris è senza vita in cucina. Peraltro, la cucina è assolutamente in ordine, non ci sono segni di colluttazione o simili. Dopo gli accertamenti della polizia, Qwill decide di trasferirsi a casa di Iris per poter investigare un po'. 

Questo non sarà l'unico fatto che succede. Oltre alla morte di Iris ci saranno un paio di furti al museo, un gregge di capre avvelenato e un misterioso cadavere; e mentre Qwill non riesce mai a terminare l'ascolto dell'Otello, Koko pare diventare matto quando riesce ad avvicinare un certo cuscino nel museo e ad una storica edizione della Bibbia. E su tutto pare aleggiare la figura di Ephraim Goodwinter, antico proprietario della miniera Goodwinter dove sono morti 32 minatori, trovato cadavere appeso ad un albero, non si è mai saputo se per suicidio o linciaggio.

Il bello di questi gialli è che ad ogni episodio si aggiunge un tassello sui personaggi storici, in questo caso, i Goodwinter e l'antica miniera che era in funzione. Mi dispiace sia morta Iris Cobb, mi chiedo come mai abbia lasciato in eredità il suo manuale di cucina con calligrafia quasi illeggibile a Qwill. La storia è carina, anche se ci sono tanti personaggi di cui si capisce il senso solo alla fine. E' un po' contorta la soluzione del caso, impossibile da arrivarci.
Mio voto: 7 / 10

mercoledì 28 settembre 2022

Che razza di libro! - Jason Mott


Titolo originale: Hell of a book (2021)

Uno scrittore americano ha appena pubblicato un libro di successo: durante il tour promozionale, fra interviste, avventure amorose e sbronze colossali, incontra un ragazzino dalla pelle nerissima che da quel momento in poi lo segue come un'ombra. A ogni tappa il Ragazzino racconta qualcosa di sé, affermando che i suoi genitori gli hanno insegnato a diventare invisibile, per proteggersi dalla brutalità del mondo. E in effetti, lo scrittore è l'unico in grado di vederlo, ma poiché è affetto da una strana malattia che gli impedisce di distinguere la realtà dal sogno è certo che si tratti di una semplice allucinazione. Ben presto, però, le sue visioni hanno il sopravvento, mettendolo di fronte a un passato che da sempre cerca di sfuggire, una verità che preme per liberarsi e ritrovare corpo e voce. Commovente e feroce, esilarante e tragico, "Che razza di libro!" è la storia di un bambino che vede nell'invisibilità una promessa di vita, e di un uomo che vorrebbe uscire dalla propria pelle, per nascondersi dalla violenza. Jason Mott mette a nudo discriminazione e pregiudizio, mostrandoci la possibilità di un mondo dove il colore non è più un confine. (libreriauniversitaria)

Libro molto particolare. Comincia in modo comico e prosegue mischiando realtà e allucinazioni, a volte senza farci effettivamente capire qual è l'una e quali sono le altre. Non posso dire di aver capito proprio tutto, ma il sottofondo sì. L'autore fa ampiamente capire che per i neri, è importante essere il più impossibile invisibili, perchè nel mondo verranno sempre presi in mezzo. Il Ragazzino, fin dalla scuola viene bullizzato sull'autobus, mentre lui vorrebbe solo andare a scuola ed essere invisibile. Questo è ciò che cercano di insegnargli i genitori, diventare invisibili, mentre è complicato dovergli fare "il discorso" per spiegargli che quando incontra i poliziotti deve comportarsi in un certo modo.
Lo scrittore è nero anche lui, ma per buona parte del libro questo dato non è fondamentale nè mi sono posta la questione. Poi, ad un certo punto, è lui che lo dice.
La storia affronta temi molto complessi in una maniera molto delicata e ironica. Nel finale, invece, ci sono pagine molto molto commoventi, quando lo scrittore capisce che lui è una voce per mezzo della quale far parlare tanti neri che non possono parlare. E il Ragazzino, che fa da filo conduttore dell'intero libro, non è un ragazzino in particolare, ma è una storia delle tante (troppe) di cui si sente parlare.
Un bel libro. Strano, perchè ha uno stile molto particolare. Nel finale mi sono commossa. Geniale fin dall'inizio perchè lo scrittore del libro porta in tour un libro che si intitola proprio "che razza di libro" (hell of a book, in originale) dove, effettivamente, la razza è il punto centrale del tema.
Ho letto questo libro per il gruppo di lettura della libreria, e ho avuto modo di incontrare Jason Mott di persona proprio a Granarolo. E' una persona deliziosa, di una simpatia immensa. Non capisco come mai ci sia l'assoluto segreto sulla sua data di nascita, non ne abbiamo trovato notizia nemmeno su internet. Ma va beh, era solo una curiosità.
Mio voto: 8 / 10 

lunedì 8 agosto 2022

Le notti bianche - Fëdor Dostoevskij


Titolo originale: Белые ночи (1848)
Titolo inglese: White nights

Un giovane uomo, di cui non conosciamo il nome, vive isolato e non ha amicizie. Durante una passeggiata notturna sul lungofiume incontra Nesten'ka, una ragazza di diciassette anni. L'uomo è un sognatore, un solitario, distaccato dal mondo in cui vive, e questo incontro fa nascere in lui per la prima volta un sentimento reale. Le notti bianche di San Pietroburgo, in cui la luce non sembra mai tramontare, fanno da sfondo alla loro sofferta storia d'amore, un breve risveglio nel vuoto di un'esistenza non vissuta. (Giunti.it)

"Il cielo era talmente pieno di stelle e luminoso che a vederlo veniva da chiedersi: com'è possibile che sotto un simile cielo vivano tante persone colleriche e capricciose?"

Siamo a San Pietroburgo. Un uomo ha sempre vissuto in solitudine e, ad un certo punto, questa cosa comincia a preoccuparlo. Nella sua esistenza da sognatore, all'improvviso compare Nasten'ka, una diciassettenne che sta piangendo per essere stata abbandonata dall'uomo che ama. Sarà lei ad offrire al sognatore alcuni scampoli di vita vera, finché una sua lettera, con l'annuncio delle proprie nozze, non lo "risveglierà" per riportarlo al suo destino di illusioni.
Il libro si svolge su quattro notti, ed è praticamente un grande dialogo tra di loro, dove ognuno parla all'altro di sè. Nasten'ka gli confessa l'amore che prova per questo uomo con cui dovrebbe sposarsi ma che non si è presentato al loro appuntamento. Il sognatore pensa allora di potersi "sostituire" a lui, credendosi innamorato di lei, ma le cose finiranno diversamente.
La storia in sè non mi è dispiaciuta, alla fine si tratta di due persone che si incontrano e si conoscono, confidandosi i propri tormenti. I dialoghi però, boh, sono un po' sciocchi, non saprei come altro definirli.
Sono molto belle invece le prime pagine in cui lui va in giro da solo per la città e parla dei sogni, del fatto che ha un rapporto speciale con le case e i palazzi che vede. Dopo la storia è proprio triste, lui finalmente trova una ragione per uscire dai suoi sogni e poi ci viene risbattuto con forza. La ragazza l'ho trovata molto frivola. Non so se, attraverso il comportamento di Nasten'ka, l'autore ci voleva dire altro, lei mi è risultata fastidiosa. Da lodare lui che, nonostante tutto, non la odia ma le augura di essere felice.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

domenica 31 luglio 2022

Un'estate insieme - Sue Moorcroft


Titolo originale: Summer on a sunny island (2020)

Rosa ha il cuore infranto per la fine della storia con Marcus. Era convinta che lui fosse l'uomo della sua vita e non riesce ancora a credere di essersi sbagliata. Per fortuna l'estate è alle porte e sua madre, Dory, nel tentativo di farla distrarre, le propone una vacanza a Malta: è sicura che il sole, un mare cristallino e tramonti mozzafiato siano il rimedio perfetto per aiutarla a ritrovare il sorriso. Sperando di allontanarla definitivamente dai ricordi dolorosi, Dory le presenta Zach, un ragazzo molto affascinante. Chissà che, con un pizzico di fortuna, tra loro non possa scattare quella scintilla che convincerà sua figlia a voltare pagina... Ma Rosa non ha alcuna intenzione di rimettersi in gioco. Non vuole soffrire di nuovo e l'ultima cosa che desidera è farsi rovinare la vacanza da una nuova delusione amorosa. Anche se, deve ammetterlo, in Zach c'è qualcosa che la attrae... (ibs.it)

Cercavo qualcosa per la monthly motif, "a summer love", e volevo qualcosa di leggero. Così mi ha attirato questo libro, fresco di stampa in Italia. Oltretutto, ambientato nella mia adorata Malta.
Il libro parte con Rosa e Zach al bar insieme, entrambi si chiedono per quale motivo siano lì. Tutto è stato orchestrato dalla madre di Rosa, affittuaria della casa per le vacanze di cui è proprietaria la famiglia di Zach. Nessuno dei due è pronto per una relazione. Rosa ha appena chiuso con Marcus, il quale si è rivelato totalmente inaffidabile, dedito al gioco d'azzardo e ovviamente con una tresca con una (ex) amica di lei. Zach è occupato a fare lo zio, a seguire dei ragazzi problematici, e cercare di non commettere altri errori come quelli commessi nel passato.
Non è un amore a prima vista, anzi. La storia si sviluppa come una specie di amicizia e poi solo dopo diventa qualcos'altro. Il tutto si intreccia con le vicende di Lucio, un ragazzo italiano che Zach ha preso sotto la sua ala protettrice perchè gravita in una brutta compagnia, con le vicende della madre di Rosa, ex cuoca scolastica che ora è una star della cucina, e poi i genitori di Zach, le sorelle di Zach, ecc. In effetti, sono un po' tanti i personaggi a cui stare dietro. C'è da dire che essendo molto diversi l'uno dall'altro, non si fa confusione.
E' il secondo libro che leggo di questa autrice e trovo lo stesso problema del precedente: bella idea, location da sogno, eppure il libro non mi fa sognare come dovrebbe. Forse dovrei davvero provare a leggerla in lingua originale per vedere se è un problema di traduzione (ma ho i miei dubbi..). A parte il fatto che alcune descrizioni dei luoghi sono inutilmente prolisse, anche se alcuni luoghi li conoscevo e li ho rivissuti con piacere, i dialoghi sono molto piatti. Un po' come la storia, ha le potenzialità per decollare ma non decolla del tutto. Forse ci ha voluto mettere troppe cose dentro e alla fine rimangono un po' tutte superficiali.
Libro carino, letto bene e velocemente. Però la storia d'amore non mi è entrata dentro.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

giovedì 16 giugno 2022

Il colore viola - Alice Walker


Titolo originale: The Color Purple (1982)

Violentata dall'uomo che credeva essere suo padre, privata dei due figli, sposata a un uomo che odia, Celie, una giovane donna di colore, viene separata anche dall'amata sorella Nettie, che finirà missionaria in Africa. Per trent'anni Nettie scriverà a Celie lettere che questa non riceverà mai, mentre Celie, oppressa dalla vergogna della sua condizione, riesce a scrivere solo a Dio. Sarà l'amante del marito, una affascinante cantante di blues, a cambiare il colore della sua vita, insegnandole a ridere, giocare, amare. (goodreads)

Erano un po' di anni che avevo questo libro nella lista di quelli che volevo leggere e, finalmente, ce l'ho fatta. Avevo visto il film secoli fa e ne ho comunque un ricordo molto sbiadito.
Beh, la trama dice già molto della storia. Celie ha quattordici anni quando Pà (che si scoprirà non essere il suo vero padre) comincia ad abusare di lei. I due bambini vengono fatti sparire e Celie non avrà altri figli in vita sua. Celie è bruttina ma sa gestire la casa e i bambini, così quando Mr___ (che non viene mai chiamato per cognome, scopriremo ad un certo punto che si chiama Albert) chiede di sposare sua sorella Nettie, il padre rifiuta e gli dice di prendere Celie. Celie non avrà alcun tipo di affetto da questo marito, vedovo con figli difficili, e per tutta la vita continuerà a pensare alla adorata sorella Nettie, che nel frattempo è riuscita a scappare di casa. Ad un certo punto, nella casa di Celie, viene ospitata Shug Avery, cantante di successo e amore mai sopito di Mr___. All'inizio il rapporto tra le due donne è difficile, Shug è piuttosto scontrosa e cattiva, ma Celie riesce a fare breccia nel suo cuore e nascerà un vero e proprio amore tra le due donne.
Nettie, missionaria in Africa, scrive a Celie tante lettere che lei mai riceverà perchè il marito gliele tiene nascoste. Almeno finchè Shug non le trova e lo dice a Celie. Questo fa nascere in Celie un grande odio per Mr___ , ma Shug non permette che lo uccida, se la porta via con sè. A quel punto, Celie può leggere le lettere di Nettie, dove la sorella le spiega la vita e le usanze in Africa. Ho trovato questa la parte un po' più noiosa del libro, perchè praticamente di punto in bianco, il centro della storia si sposta in Africa, lasciando Celie come comparsa. Anche Celie comincia a scrivere a sua sorella, ma lei non riceverà mai le lettere, anzi, ad un certo punto arriva anche un telegramma dove sembra che la nave su cui viaggiavano Nettie e tutta la sua famiglia è stata affondata e loro sono dispersi.

Tanti spunti di riflessione in questo libro. Prima di tutto, sicuramente la situazione di schiavitù dei neri; ma anche la schiavitù delle donne nere nei confronti di padri e mariti.
E' con l'intervento di Shug Avery che Celie capisce cosa vuol dire amare ed essere amata. E capisce anche cosa significa soffrire per amore.
Il rapporto con la sorella, la mancanza, il sentirla comunque in qualche modo presente anche se è a chilometri di distanza, il non credere che sia morta perchè Celie la sente viva. C'è anche una frase molto bella di Celie, quando dice (circa) che se sua sorella è davvero morta allora bisognerà solo trovare un modo diverso per comunicare.
C'è un bellissimo dialogo che avviene tra Celie e Shug su Dio. Celie è arrabbiata con Dio; Shug le dice che Dio non lo troverà mai in chiesa, ma lo troverà nella natura, negli animali, nel cielo, lo troverà nel cercarlo.

"Vuol dire che Dio è vanitoso?, chiedo. No, fa lei. Non è vanitoso, vuole soltanto condividere le cose belle. Secondo me Dio s'incazza se passi davanti al colore viola in un campo qualunque e non ci fai caso. "

“Bisogna togliersi l'uomo dagli occhi per vedere tutto il resto. L'uomo corrompe ogni cosa, dice Shug. Lo trovi dappertutto, sulla scatola dei biscotti, nel tuo cervello e alla radio. Cerca di farti credere che è dappertutto. Quando cominci a credere che è dappertutto, cominci anche a credere che è lui, Dio. E invece no. Quando cerchi di pregare, e l'uomo ti si para davanti, digli di andare al diavolo, dice Shug. Pensa ai fiori, al vento, all'acqua, a un grosso sasso. Ma non è facile, credimi. L'uomo è abituato a essere al centro di tutto, non vuol cedere. Minaccia fulmini e saette, alluvioni e terremoti. Dobbiamo resistere.”

Il romanzo è in forma epistolare; all'inizio Celie scrive i suoi pensieri a Dio, poi abbiamo le lettere di Nettie e dopo le lettere di Celie a Nettie.
Il linguaggio è semplice, quasi rude. E' un romanzo che ti fa indignare perchè le donne vengono considerate degli oggetti, alla mercè di uomini violenti. La parte che mi ha annoiato un po' è quella delle lettere di Nettie. E' vero che si può fare un parallelismo tra i neri in America e i neri in Africa, una specie di confronto tra la civiltà "primordiale" e la sua "evoluzione", però ammetto che ero più interessata alla storia di Celie e non vedevo l'ora che l'attenzione tornasse lì.
La storia tra Shug e Celie è trattata con molta delicatezza, anche nelle pagine in cui il loro amore diventa fisico.
Molto toccante il finale, sia per quanto riguarda il ritorno di Nettie e il vedere che i suoi figli (di Celie) sono stati allevati da una buona famiglia e sono cresciuti bene, ma anche per il fatto che Mr___ ha iniziato a capire dove si è comportato male con Celie e tra loro nasce una specie di sodalizio lavorativo che diventa anche momento di dialogo improntato su una nuova base di sincerità e gentilezza reciproca.
Mio voto: 8 / 10

sabato 14 maggio 2022

La testa perduta di Damasceno Monteiro - Antonio Tabucchi


Titolo originale: La testa perduta di Damasceno Monteiro (1997)
Titolo in inglese: The Missing Head of Damasceno Monteiro

Un truce fatto di sangue. L'inviato di un giornale popolare di nome Firmino. Un avvocato anarchico e metafisico, ossessionato dalla Norma Base, che assomiglia a Charles Laughton. L'antica e affascinante città di Oporto. Un romanzo che sotto le apparenze di un'inchiesta costituisce una riflessione sull'abuso e sulla giustizia. (ibs)
Il romanzo di Tabucchi prende spunto da una vicenda realmente accaduta.
Si tratta in realtà di un "giallo non giallo", nel senso che, certo c'è l'omicidio ed è anche piuttosto truce, ma si sa subito chi è stato. Ciò che questo libro porta, sono diverse riflessioni, soprattutto sull'abuso arbitrario di potere delle forze di polizia e di come le persone andrebbero prima di tutto considerate delle persone.
Il libro si apre con il gitano Manolo, un tempo parte di un popolo fiero ed allegro, mentre adesso sono confinati ai margini della città. E' lui che trova il cadavere decapitato, ma sa già che se andrà alla polizia nessuno gli crederà.
Firmino è un giornalista con il desiderio di scrivere un saggio su Vittorini e la sua influenza sul romanzo portoghese e viene inviato a seguire il crimine sul luogo. La prima persona che intervista sarà proprio Manolo, grazie al quale scopre che il cadavere indossava una t-shirt pubblicitaria mentre la polizia dice di averlo trovato senza.
Seguendo principalmente le testimonianze di Manolo e del collega di Monteiro, con l'aiuto di alcuni bizzarri personaggi (tra cui anche la proprietaria della pensione dove alloggia, vecchia conoscenza del direttore del giornale, che sa tutto di tutti), la soluzione del caso è presto alla luce del sole: Damasceno Monteiro era un semplice garzone di una ditta di Import-export, ed è stato assassinato da tre agenti della Guardia Civil perché, avendo scoperto che gestivano un traffico internazionale di droga, ha tentato, ingenuamente, prima di approfittarne, quindi, una volta scoperto, di ricattarli.
Ma come dice l'avvocato c'è da riporre poca speranza sull'esito del processo. L'avvocato Fernando de Mello Sequeira, detto Loton per via di una spiccata somiglianza fisica con l'attore Charles Laughton è colui che tiene la difesa di Monteiro ed indirizza Firmino nella ricerca . Loton, rampollo di una nobile famiglia decaduta, obeso, dedica la sua carriera a difesa dei derelitti e dei disgraziati. Esperto di poesia e letteratura nutre una venerazione assoluta per le teorie del filosofo del diritto Hans Kelsen, ed in particolare un'ossessione per la teoria della "Grundnorm" (concetto non facile, significa "norma fondamentale", la giustizia è come una piramide e il vertice è costituito dalla "Norma Base", un concetto puramente teorico, dalla quale deriva tutto il diritto), concepita come strumento di una giustizia suprema ma in realtà fonte di aberrazioni e storture messe in atto grazie ad una interpretazione ideologica e giuridica che individua nella norma superiore la giustificazione ad ogni comportamento.
Loton è un gran personaggio, con una mente estremamente razionale, un po' noioso forse quando si lancia nei ricordi di sua nonna.
Il processo, come si aspettava l'avvocato, ammonirà i poliziotti di aver nascosto delle prove, ma li assolverà completamente dalle accuse di omicidio. Tuttavia, l'avvocato riuscirà a trovare un'altra testimone oculare con delle prove per aprire un secondo processo. Firmino, scettico a causa della scarsa credibilità di questa persona (che è un travestito) viene ammonito con la frase "È una persona, si ricordi questo, giovanotto, prima di tutto è una persona".
Ciò che effettivamente movimenta il libro, sono l'avvocato e Firmino, il primo ormai avanti negli anni che ha visto enormi brutture nella vita ed il secondo ancora giovane e con ambizioni per il futuro, il loro essere complementari (ad un certo punto dice a Firmino di non credersi Marlowe, ma nel loro rapporto ci vedo molto di Perry Mason).

Non ho un grande rapporto con Tabucchi, trovo sempre difficoltà nei suoi scritti, però ammetto che questo mi è piaciuto ed è anche stato di facile lettura. Effettivamente è un giallo sui generis, però, al di là della vicenda, chiara fin da subito, è interessante la serie di persone che ruota intorno a Firmino, l'avvocato in primis, ma anche la titolare della pensione che comunque conosce tutti. Mi è anche piaciuto lo stile diretto della narrazione, mentre ho trovato un po' noiosi gli sproloqui dell'avvocato sui suoi avi e sulla filosofia tedesca. Interessante.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

domenica 24 aprile 2022

Prendimi... se puoi! - Frank W. Abagnale


Titolo originale: Catch Me if You Can (1980)

Rapinatore, imbroglione, falsario, impostore. A neppure vent'anni Frank Abagnale - alias Frank Williams, Robert Conrad, Frank Adams... - è tutto questo, e molto di più. Ha solo sedici anni quando, grazie a una carta d'identità e una licenza di volo abilmente sofisticate, riesce a spacciarsi per pilota della Pan Am e a dare il via a un vorticoso giro di truffe. È l'esordio di una travolgente carriera, che lo trasforma nel più giovane ricercato sulla lista dei dieci criminali "Most Wanted" dell'FBI. Da New York al Messico, dalla Francia all'Italia, hanno fatto di tutto per incastrarlo. E alla fine ci sono riusciti, ma solo per scoprire che Frank Abagnale, come i gatti, ha nove vite. Una più straordinaria dell'altra. (goodreads)

La storia vera del più grande truffatore americano, un diciassettenne che lascia la casa e comincia una carriera di truffe. Comincia utilizzando la carta carburanti del padre, poi stampa assegni, si spaccia per pilota, per pediatra, per professore universitario, per avvocato. Nessuno si accorge di nulla e nessuno ha dubbi sulla sua età.
Ricercato in mezzo mondo, riesce a cavarsela sempre, anche in modo rocambolesco a volte, grazie ad astuzia e faccia tosta. E molta fortuna.
La cosa incredibile di questo libro è che la vicenda è vera. Probabilmente, ai tempi in cui agiva, i controlli erano veramente scarsi, perchè non si spiega altrimenti come possa avercela sempre fatta, spesso senza dover fornire documenti, ma semplicemente sulla fiducia.
Mi ha lasciato un po' insoddisfatta il fatto che non venga detto come viene fermato definitivamente. Quando si trova nel motel, accerchiato dalla polizia, riesce a fare fessi gli ennesimi poliziotti spacciandosi per uno di loro e poi sparisce nel bosco. Dopodiche, nell'epilogo, ci viene detto che adesso lavora anche come consulente a fianco dell'FBI proprio per cercare di stanare truffatori.
Libro gradevole, una lettura di evasione (va beh, scusate il gioco di parole..). Si legge bene, scorrevole. Ho trovato un po' noiosa la parte delle studentesse che ingaggia, mentre sono piuttosto crude le pagine della carcerazione in Francia. Lui sostiene più volte di non aver mai frodato la singola persona (insomma...) ma solo il sistema che stava dietro (bancario, ecc); poteva essere interessante anche qualche riflessione sul come mai ad un certo punto ha deciso di passare completamente dall'altra parte e diventare un cacciatore di falsari.
Interessante.
Mio voto: 7 / 10

sabato 12 marzo 2022

Cambiare l'acqua ai fiori - Valérie Perrin


Titolo originale: Changer l'eau des fleurs (2018)
Titolo inglese: Fresh water for flowers

Vincitore nel 2018 del Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: “Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi”.

Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.

Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose. (goodreads)

ATTENZIONE: contiene spoiler sulla trama.

La richiesta del mese di marzo della "monthly motif challenge" chiedeva un libro di cui si era rumoreggiato molto nel corso del 2021 ma che non avevo ancora letto. Ho pensato subito a questo, perchè in un grosso gruppo di lettori che seguo su facebook, su questo libro usciva un post quasi ogni giorno, con vagonate di commenti di persone che lo avevano adorato e persone che lo ritenevano carta straccia.
A me il libro è piaciuto. E' carico di emozioni, soprattutto nella prima metà (circa) dove viviamo la storia sempre dalla parte di Violette. Poi, appunto circa a metà, diciamo quando viene introdotto "l'incendio", cominciano a "parlare" altre persone e questa cosa mi ha un po' spiazzato e ha un po' interrotto la linearità che la narrazione aveva fino a quel momento. D'altronde, è vero che per comprendere appieno la storia, questa va vista anche dal punto di vista degli altri protagonisti.
E' un libro che ha in sè tanti generi, secondo me. C'è la storia di Violette e di Philippe, che si conoscono, si piacciono, sono "costretti a sposarsi" perchè per i genitori di Philippe sarebbe meglio così. Genitori ingombranti, soprattutto la madre, che controlla ogni ambito della vita di Philippe e ovviamente non sopporta Violette; addirittura si rifiuta di chiamare la nipote col suo nome e la chiama in un altro modo. Poi c'è una sorta di parte di mistero, perchè durante una vacanza in colonia, in un vecchio castello, quattro bambine rimangono uccise durante un incendio; la direttrice della colonia verrà messa in prigione, ma qualcosa non torna a Violette e Philippe che, ognuno per conto suo, cominciano a fare domande in giro, e direttamente anche ai membri della staff della colonia, per arrivare a cosa è davvero successo. In questa fase avremo una specie di "riabilitazione" di Philippe, che è sempre stato un bambino viziato nullafacente che viveva come parassita sulle spalle di Violette, spassandosela con amanti su amanti. La soluzione del caso sembra quasi la rivelazione di un karma che ha punito sia la superficialità sia l'invadenza di chi è coinvolto.
Poi abbiamo la storia d'amore, anzi due, quella della madre del commissario (che scopriamo attraverso la lettura del suo diario) e quella tra il commissario e Violette (che pensa di non essere più capace di amare).
Belli anche i personaggi di contorno: Sasha, i necrofori, Celia, padre Cedric.
Tutta la storia si svolge su due periodi temporali: il presente di Violette, guardiana del cimitero abbandonata da Philippe che è sparito, e il passato in cui Violette ricorda la sua vita di orfana e il suo incontro con Philippe e tutto ciò che ne è seguito.
E' un libro carico di tante cose, raccontate comunque con delicatezza. A me è piaciuto molto.

"Se ogni volta che penso a te spuntasse un fiore
la terra sarebbe un immenso giardino"

Mio voto: 8 / 10

sabato 26 febbraio 2022

Bambina mia - Tupelo Hassman


Titolo originale: Girlchild (2012)

Nevada, anni Ottanta. Nel campo caravan Calle de las Flores − «poco più a nord di Reno e poco più a sud del nulla» − la vita è scandita dall’ebbrezza del gioco d’azzardo e si regge sul principio dell’interdipendenza del gruppo. La piccola Rory Dawn Hendrix abita nella roulotte Nobility con la madre Jo, donna bella e dal passato sofferto con l’abitudine di fidarsi degli uomini sbagliati, e passa le giornate quasi sempre da sola. È nel Manuale delle girl scout che Rory cerca quella guida che sembra mancarle nella vita. Pur sapendo di avere il destino segnato − «figlia debole di mente di una figlia debole di mente, lei stessa il prodotto di una schiatta debole di mente» −, è determinata a rompere il ciclo del sangue, trovando conforto nella pienezza delle parole. Composto da pagine di diario, relazioni di assistenti sociali, esercizi di grammatica, verbali di arresti e lettere di famiglia, Bambina mia di Tupelo Hassman è un collage devastante che mette in scena il fallimento del sogno americano. (goodreads)

Temo che la lettura di questo libro (che peraltro, è passato quasi inosservato nelle librerie..) abbia un po' risentito del fatto che provenivo da una infilata di libri ambientati nella periferia americana. Infatti all'inizio ho un po' faticato a proseguire, più per un senso di stanchezza nei confronti dell'ambientazione, tant'è che ho dovuto interromperlo (leggere il visconte che mi amava) e poi l'ho ripreso.
In realtà si legge bene. I capitoli sono corti, a volte sono intervallati da lettere, referti degli assistenti sociali, pagine nere (come già mi era capitato di vedere in "molto forte, incredibilmente vicino") per non raccontare dettagli che è meglio omettere.
L'ambientazione della comunità che vive in roulotte e cerca di sbarcare il lunario è resa molto bene.
Rory è una bambina figlia di una donna debole di mente, a sua volta figlia di una donna debole di mente. Mamma e nonna sono rimaste incinta giovanissime (cosa molto normale in quella società). Ma la mamma di Rory cerca di metterla in guardia sull'argomento, ricordandole di tenere le gambe ben chiuse e di non farsi toccare nei punti coperti dal costume da bagno. Peccato che poi non si accorga del comportamento viscido del titolare della ferramenta, se non quando è troppo tardi. L'intera comunità allora lo ostracizzerà e sarà costretto ad andarsene altrove.
Rory è una bambina con pochi amici, che ha un punto fermo nel manuale delle girl scout trovato non ricordo dove. A differenza dei pregiudizi che si porta dietro fino alla nascita, lei non è debole di mente, anzi, a scuola è brava, partecipa con successo alle gare di compitazione, cosa che metterà anche un po' di subbuglio tra i professori, che neanche lontanamente pensano di trovare una simile studiosità nei bambini della Calle. E' anche una bambina costretta a crescere in fretta, a volte è lei che si prende cura della madre quando rientra ubriaca e si addormenta sul divano. Arriverà, tuttavia, il suo momento di andarsene dalla Calle, e il finale aperto lascia spazio ad un briciolo di speranza che lei possa farcela ad avere una vita migliore.
Non ho idea di quanto il libro sia autobiografico dell'autrice; sicuramente ci sono molti punti in comune.
Interessante.
Mio voto: 7 / 10

sabato 19 febbraio 2022

Il visconte che mi amava - Julia Quinn


Titolo originale: The viscount who loved me (2000)  

La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell'alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle. Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata "lo Splendore". Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l'approvazione della sorella maggiore Kate, una donna sicura di sé, o meglio una "zitella ficcanaso" che non ha la minima intenzione di affidare l'angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere. Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate. L'impresa rivelerà risvolti inaspettati, e indubbiamente piacevoli. (ibs)

Ho deciso di leggere il secondo libro dei Bridgerton prima che esca su Netflix la serie tv. 
Devo dire che il libro mi è piaciuto più del precedente. A differenza delle scaramucce tra Simon e Daphne del primo libro, qui i dialoghi tra Kate ed Anthony sono decisamente più brillanti. Quando poi ci si mettono anche i fratelli di lui, Benedict e Colin, ancora di più.
A mio parere, il romanzo cala molto quando i due si sposano. I battibecchi non hanno lo stesso brio, anche se ci provano, e tante parti diventano quasi stucchevoli o ridicole (il "abbiamo già finito" della prima notte di nozze è veramente terribile...). E' chiaro che sappiamo già come andrà a finire, non sono quei romanzi che lasciano molte sorprese sul finale. Dal momento che sappiamo i demoni che affliggono entrambi e conosciamo i due personaggi, beh il finale non può che essere quello. Tuttavia, credo sia più un problema di come vengono descritti piuttosto del "cosa" succede. E' anche strano che Lady Violet praticamente si riduce a scegliere i vestiti per Kate ma non ha mai uno straccio di dialogo con suo figlio.
Il secondo finale, anche se riprende la partita di Pall Mall che è diventata una tradizione, mi sembra più fiacco del primo finale; è praticamente tutta una serie di dialoghi, tipo copione cinematografico.  
Avevo bisogno di una lettura leggera dopo alcuni romanzi un po' tosti e questo rientra decisamente in questa definizione. Nel complesso mi è piaciuto più del primo della serie, ma non arrivo neanche lontanamente al voto che ho dato al libro su Benedict (a sto punto sarei curiosa di rileggerlo per vedere se ancora la penso così...). Mi è piaciuta davvero tanto la prima parte, ma, appunto, dopo il matrimonio, cala tremendamente.
Mio voto: 7 / 10

giovedì 13 gennaio 2022

La versione di Barney - Mordecai Richler


Titolo originale: Barney's version (1997)

Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie. (goodreads)

Comincio l'anno leggendo il libro che abbiamo scelto per il prossimo gruppo di lettura. Ammetto che non è fra quelli che avrei scelto, ma vince la maggioranza.
Questo è uno di quei libri faticosissimi, che avrei voluto interrompere più volte, e che si riscatta nelle ultime circa cento pagine, con un incredibile colpo di scena che non avrei mai e poi mai immaginato. Ma caspita, i primi due terzi sono veramente ostici, e non perchè il libro sia scritto male, anzi, è una bella scrittura, anche piena di ironia, ma il problema è che c'è davvero troppo. Troppe persone, troppe chiacchiere inutili, parte da un argomento e poi si allarga a duemila altre cose. Barney stesso dice di non essere uno scrittore e che decide lui come scrivere le sue memorie, oltre al fatto che si palesa un evidente problema di sanità mentale che gli fa dimenticare addirittura cosa sia un mestolo (chiamando il figlio alle sei del mattino per chiederglielo).
Ad un certo punto, Barney entra in possesso del diario di Terry (il suo arcinemico) e ci troviamo a leggere anche quello che ha scritto quest'ultimo. Noioso. Anche se ammetto che è utile per inquadrare quanto sia gretto. 
Parti che avrei tagliato: le partite di hockey, le lettere assurde che riceve, gli sproloqui della seconda moglie al telefono con la madre. Ammetto che in queste parti ho saltato un po' da paragrafo a paragrafo.
Il libro è diviso in tre grandi parti, ciascuno intestato ad una delle tre mogli di Barney. In realtà, la divisione è abbastanza fittizia, nel senso che comunque, ovunque, è la figura di Miriam che salta ricorrentemente fuori. Miriam è l'amore della sua vita, conosciuta alla cerimonia del suo matrimonio con la seconda signora Panofsky (che viene sempre chiamata in questo modo). 
Barney Panofsky è volgare, ubriacone, decisamente spaccone e manesco. Nella sua vita nulla è andato come sperava: tre divorzi alle spalle, un lavoro non amato ma di successo e l’accusa di omicidio di Boogie, suo migliore amico, il quale fa perdere le sue tracce dopo un’accesa discussione con lui. Questo libro è una risposta contro queste accuse (la sua versione, appunto), raccontate nel libro di Terry McIver “Il tempo, le febbri”, che parla della morte di Boogie addossando tutta la colpa a Barney, sul quale sbadila un bel po' di letame.
Tutta la vita di Barney è stata costellata di persone e situazioni bizzarre e meschine. Forse il messaggio che traspare è che non sempre le cose sono univoche, sono definibili in un solo modo, ma spesso variano a seconda di chi parla e di chi ascolta. Barney è il personaggio sgradevole ma è anche colui che quando un amico è in difficoltà economica, stacca un assegno senza pensarci due volte. E' quello che quando Boogie torna da lui, gli fa spazio in casa propria. E' quello che per paura di perdere la felicità della vita con Miriam, riesce a distruggere tutto facendo tutto da solo. Probabilmente è un personaggio che o si ama o si odia. Però non saprei dirvi da quale delle due parti sto io.
Ho dovuto ampiamente passare la metà per apprezzare di più il personaggio. 

"Finché gli è rimasto un minimo di lucidità, Barney Panofsky ha mantenuto fede alle proprie convinzioni. E cioè che la vita è assurda, e che nessuno di noi, in pratica, capisce gli altri."

Nel capitolo finale, viene spiegato che Barney lascia al figlio maggiore, con cui è sempre stato in conflitto, il compito di leggere e pubblicare il libro, vietandogli di modificare qualsiasi cosa e dandogli solo la facoltà di aggiungere delle note laddove abbia scritto delle enormi castronerie storiche.
L'ultimo capitolo è probabilmente quello che mi è piaciuto di più, anche perchè viene finalmente svelata la risposta alla domanda che tiene banco per tutto il libro: l'ha davvero ucciso lui Boogie oppure no?
Nel giudicare il libro, non posso però dimenticare che troppe pagine sono state noiose e pesanti. Forse tagliandone un bel po' potrei dargli un voto molto più alto.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

sabato 1 gennaio 2022

2022 Monthly Motif Reading Challenge



Sfida ospitata da Girloxoxo.

This is a monthly challenge that runs all year long from January 1, 2021 to December 31, 2022.

A Motif, or theme, is given for each month. Your task is to read 1 book that fits the motif for that month.

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JANUARY- New To You. Celebrate the New Year with something new to you- a new genre, a new author, a new book series, a new book purchase, etc.

FEBRUARY- Girl Power. Highlighting Women! Female Authors, Fierce female characters, feminism, female body positivity, females in science/government, etc.

MARCH- Buzzed About Books. Read a book you saw buzzed about a lot in 2021 but haven’t gotten around to reading it yet.

APRIL- Books to Screen. Read a book that has a movie or TV adaptation made based on it. For an extra challenge, watch the show after reading the book.

MAY- Book Lovers Unite. Read a book set in a library or bookstore; with a librarian, author, or book loving character; OR a book with the word ‘BOOK’ in the title.

JUNE- Supporting PRIDE through books. Read a book by an author who is a member of the LGBTQIA+ community or a book featuring LGBTQIA+ character(s).

JULY- Summer Lovin’ – Having a Blast. This month it’s all about the beach reads, rom coms, and/or love stories. Pick something fun and light-hearted.

AUGUST- Quick Lit. Novellas, Graphic Novels, Poetry Collections, books under 200 pages, one sitting reads.

SEPTEMBER- Title Play. Read a book with a clever title that uses a play on words, a pun, a joke, or titles that have double meanings.

OCTOBER- Murder or Magic. Read a murder mystery book or a magical realism book.

NOVEMBER- Books in Translation. Read any book that wasn’t originally written in your native language but has since been translated to it.

DECEMBER- The Fire is So Delightful. Read a book that has a fire, flames, candles, smoke, or burning in the title or on the cover.

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JAN: La versione di Barney (Mordechai Richler)




SFIDA COMPLETATA IL 27 dicembre.