18 ottobre 2025. Si è spento a 71 anni, lo scrittore norvegese Roy Jacobsen, tra le voci più profonde e rappresentative della narrativa nordica contemporanea. L’autore è morto in un ospedale di Oslo dopo una lunga malattia. La notizia è stata diffusa dalla casa editrice Cappelen Damm, che in un comunicato lo ha definito “uno degli scrittori norvegesi più letti e premiati del nostro tempo”.
Dal suo esordio nel 1982, Roy Jacobsen ha pubblicato oltre 25 opere tra romanzi, racconti e saggi, tradotti in più di 40 lingue e riconosciuti a livello internazionale. Il suo stile, essenziale e intenso, ha saputo catturare l’anima della Norvegia attraverso le vite di persone comuni, restituendo con autenticità il volto mutevole di un Paese in trasformazione.
Nei suoi libri, Jacobsen ha raccontato le lotte dei lavoratori, la vita delle famiglie nordiche, la forza delle donne e il valore della memoria collettiva. È stato spesso definito “l’autore della classe operaia”, un narratore capace di dare voce agli ultimi e di trasformare la quotidianità in poesia.
Tra le opere più amate di Jacobsen spicca la serie ambientata alle isole Barrøy, piccole terre battute dal vento a sud delle Lofoten.
In Italia, la casa editrice Iperborea ha pubblicato due dei suoi romanzi più celebri: “Gli invisibili” e “Mare bianco”.
La saga ha conquistato critica e pubblico grazie alla capacità di fondere il realismo nordico con la poesia del silenzio e della natura. Jacobsen ha firmato anche sceneggiature e libri per bambini, confermando una versatilità rara nel panorama letterario europeo.
Nel 1989 Jacobsen aveva ricevuto il Premio della Critica Norvegese, uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari del Paese.
Per molti, Jacobsen è stato il cantore della Norvegia reale, quella costruita sul lavoro, sulla solidarietà e sull’orgoglio di una cultura che resiste al tempo.

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