Titolo originale: Hell of a book (2021)
Uno scrittore americano ha appena pubblicato un libro di successo: durante il tour promozionale, fra interviste, avventure amorose e sbronze colossali, incontra un ragazzino dalla pelle nerissima che da quel momento in poi lo segue come un'ombra. A ogni tappa il Ragazzino racconta qualcosa di sé, affermando che i suoi genitori gli hanno insegnato a diventare invisibile, per proteggersi dalla brutalità del mondo. E in effetti, lo scrittore è l'unico in grado di vederlo, ma poiché è affetto da una strana malattia che gli impedisce di distinguere la realtà dal sogno è certo che si tratti di una semplice allucinazione. Ben presto, però, le sue visioni hanno il sopravvento, mettendolo di fronte a un passato che da sempre cerca di sfuggire, una verità che preme per liberarsi e ritrovare corpo e voce. Commovente e feroce, esilarante e tragico, "Che razza di libro!" è la storia di un bambino che vede nell'invisibilità una promessa di vita, e di un uomo che vorrebbe uscire dalla propria pelle, per nascondersi dalla violenza. Jason Mott mette a nudo discriminazione e pregiudizio, mostrandoci la possibilità di un mondo dove il colore non è più un confine. (libreriauniversitaria)
Libro molto particolare. Comincia in modo comico e prosegue mischiando realtà e allucinazioni, a volte senza farci effettivamente capire qual è l'una e quali sono le altre. Non posso dire di aver capito proprio tutto, ma il sottofondo sì. L'autore fa ampiamente capire che per i neri, è importante essere il più impossibile invisibili, perchè nel mondo verranno sempre presi in mezzo. Il Ragazzino, fin dalla scuola viene bullizzato sull'autobus, mentre lui vorrebbe solo andare a scuola ed essere invisibile. Questo è ciò che cercano di insegnargli i genitori, diventare invisibili, mentre è complicato dovergli fare "il discorso" per spiegargli che quando incontra i poliziotti deve comportarsi in un certo modo.
Lo scrittore è nero anche lui, ma per buona parte del libro questo dato non è fondamentale nè mi sono posta la questione. Poi, ad un certo punto, è lui che lo dice.
La storia affronta temi molto complessi in una maniera molto delicata e ironica. Nel finale, invece, ci sono pagine molto molto commoventi, quando lo scrittore capisce che lui è una voce per mezzo della quale far parlare tanti neri che non possono parlare. E il Ragazzino, che fa da filo conduttore dell'intero libro, non è un ragazzino in particolare, ma è una storia delle tante (troppe) di cui si sente parlare.
Un bel libro. Strano, perchè ha uno stile molto particolare. Nel finale mi sono commossa. Geniale fin dall'inizio perchè lo scrittore del libro porta in tour un libro che si intitola proprio "che razza di libro" (hell of a book, in originale) dove, effettivamente, la razza è il punto centrale del tema.
Ho letto questo libro per il gruppo di lettura della libreria, e ho avuto modo di incontrare Jason Mott di persona proprio a Granarolo. E' una persona deliziosa, di una simpatia immensa. Non capisco come mai ci sia l'assoluto segreto sulla sua data di nascita, non ne abbiamo trovato notizia nemmeno su internet. Ma va beh, era solo una curiosità.
Mio voto: 8 / 10
This sounds like an interesting look at race and social justice. Thanks for sharing it on my books in translation challenge!
RispondiEliminaAnd I listed the wrong reading challenge in my previous comment. Oops. Thanks for sharing it on my Southern Literature challenge!
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