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mercoledì 28 dicembre 2022

Sfide 2022

Con qualche giorno di anticipo rispetto al mio solito, comincio a tirare le somme dell'anno. 
Intanto un dato: nel 2022 ho letto 84 libri, anzi, ad essere proprio precisi, 83 più uno abbandonato a metà (Lacci di Domenico Starnone). Sto libro non sono proprio riuscita a finirlo, mi stava annoiando da morire. Era un libro per un incontro del gruppo di lettura della ex biblioteca e, al resto dei partecipanti, ho chiesto solo di dirmi se il gatto rapito stava bene, tutto il resto non mi interessava!
L'anno scorso avevo letto ben 93 libri. Evidentemente, i vari gruppi di lettura e il concorso letterario non mi hanno aiutato nella lettura...

Partiamo da quest'ultima cosa. Quest'anno ho avuto il piacere di partecipare al Torneo letterario di Robinson, settimanale di cultura de La Repubblica. Molto brevemente, vengono spediti due libri (da scaricare in pdf) che vanno letti entro quindici giorni, va fatta una breve recensione di entrambi e si deve scegliere quale si preferisce. La mia prima partecipazione è stata in gennaio, dove ho dovuto leggere due graphic novel: crack e qua tutto a posto. Poi una piccola pausa e da aprile, circa ogni tre settimane, mi è toccato leggere diciotto saggi (sigh): io non ho più paura, il precipizio dell'amore, fascismo mainstream, sbocciati a scuola, il decalogo, ricostruzione di un'anima  , Indro: il 900, C'era una volta nel cielo, La peste antonina, 494 Bauhaus al femminile, Liberalismo inclusivo, Pianura, Lucrezia. Vita e morte di una matrona romana, Il giardino e la luna, Stupor mundi, Sofocle. Antigone e la sua follia, Che hai fatto in tutti questi anni, Italian psycho). 
Esperienza interessante, anche se non si ha la percezione di come procede il torneo (e anche quando cominciano a pubblicare i risultati non sono proprio chiarissimi...) e soprattutto ora ho la nausea per i saggi (che già non mi facevano impazzire neanche prima). Non mi dispiacerebbe essere richiamata in futuro, ma basta saggi, ho fatto veramente il pieno! Dicevo, non mi è chiarissimo lo svolgimento delle gare di questo torneo, l'unica cosa che ho visto è che uno dei libri che ho portato avanti io ("Stupor mundi") è arrivato fino ai quarti, mentre la graphic novel ("Qua tutto a posto") è arrivata meritatamente in finale (seconda)!



Per qualche tempo ho anche partecipato ad un gruppo di lettura su whatsapp, e non era neanche male come idea, poi la cosa è morta, nel senso che gli organizzatori non hanno più proposto libri.

E ora passiamo alle mie sfide del 2022:

* european reading challenge --> La sfida dei cinque libri l'ho completata il 15 marzo, poi ho proseguito ma ho raggiunto solo 13 stati. Sto considerando l'idea di riprovare a fare tutti gli stati il prossimo anno... Sì lo so è una follia...

* what an animal reading challenge --> con 9 libri ho raggiunto il secondo livello.

* what's in a name --> completata il 16 dicembre. 

* southern literature reading challenge --> questa sfida mi ha preso tantissimo, al punto che ho raggiunto il livello 4, leggendo ben 8 libri. 

* monthly motif reading challenge --> sfida completata il 27 dicembre.

* monthly key word reading challenge --> sfida completata il 21 dicembre.

* cruisin' thru the cozies --> quest'anno è andata malissimo, con solo 6 libri. Mi sto ponendo il dubbio se riprovarla o meno...

* color coded reading challenge --> non sono riuscita a trovare il libro "green" (a meno di poter considerare John Green, ah ah, però non so se vale)

* calendar of crime --> sfida completata il 5 novembre. Ho fatto un po' di fatica ma è una sfida che mi piace. 

* TBR 22 in '22 --> sfida nuova. Completata l'11 novembre. Tuttavia, non credo che la rifarò semplicemente per un motivo, a volte non mi è facile ricordare se un libro (soprattutto gli ebook) lo avevo già oppure no al primo gennaio...

* while I was reading --> sfida completata addirittura a settembre!

* cloak and dagger reading challenge --> nuova sfida. Ci rientra tutto ciò che è mistery, crimine, thriller, ecc. Ho raggiunto il primo livello ad aprile ma non sono riuscita ad arrivare al secondo. Pazienza.

* the nerdy bookworm 50 books a year --> nuova sfida che ho scoperto e che ha sostituito la popsugar che quest'anno aveva delle categorie veramente non interessanti. Purtroppo non l'ho completata, mi mancano 5 libri che avevo già deciso. Pazienza. Credo che la riproverò.

* historical fiction reading challenge --> anche questa è una nuova sfida. Con 10 libri sono arrivata al terzo livello. Ammetto che in alcuni libri ho fatto fatica a capire se potevano rientrare in questo genere o meno, quindi magari potrebbero essere più di 10. Ma va beh.

* back to the classics --> pensavo andasse meglio e invece ho letto solo 8 libri. Credevo di riuscire a completarla del tutto e invece no.

* the clock reading challenge --> ultima sfida nuova di quest'anno che mi piaceva tantissimo. Purtroppo è stato uno sfacelo, avendo letto solo tre libri. Non riuscivo ad incastrarli con altre sfide. Eppure avevo tante idee.

Nell'ultima parte dell'anno (da ottobre) le mie letture hanno subito un netto rallentamento perchè mi è stato offerto un secondo lavoro che ho preso al volo. Mi hanno chiesto se ero disponibile per andare ad aiutare in libreria (la stessa dell'anno scorso e dei gruppi di lettura) e avrei mai potuto dire di no??? Esperienza fantastica, dove ho imparato davvero un sacco di cose. Fare tre mesi vuol dire iniziare ad essere parte dei meccanismo, riconoscere i clienti, sapere se un libro è stato messo qui o là. Una faticaccia anche eh, a spostare scatoloni su scatoloni, arrivavo a casa stanca morta e unito al fatto che ho dovuto fare delle cose per le amiche gattare, il tempo per la lettura si è molto ridotto. Pazienza. Lo rifarei anche subito se fosse possibile!

Comunque ora sto guardando le sfide per il prossimo anno e, ovviamente, sto esagerando sempre di più eh eh... Ma vedremo...

Fuori i libri! Dicembre 2022

Eccoci qui all'ultimo mese del 2022.

Il primo dicembre ho completato "La più recondita memoria degli uomini" di Sarr, libro vincitore del Premio Goncourt 2021. Un libro complesso, con tante cose, tanti personaggi che si incastrano tra loro. 

Per il gruppo della biblioteca ho letto "Il lupo della steppa" di Hermann Hesse. Libro interessante, complesso, pieno di tante cose. Lettura un po' faticosa.

Sono finalmente riuscita a procurarmi in biblioteca "L'isola degli aironi bianchi" di Sue Monk Kidd, libro che mi è servito per completare la "what's in a name challenge". Ho visto che questo libro suscita reazioni opposte, tra chi gli ha dato una stella e chi cinque. A me ha emozionato.

Per la monthly keyword mi ero conservata "Natura morta" di Louise Penny, il primo caso dell'ispettore Gamache. Piacevole. Peccato che in Italia i libri della Penny siano pubblicati alla cavolo...

Ultimo libro dell'anno: "Un fuoco che brucia lento" di Paula Hawkins, col quale completo la monthly motif. Dalla trama mi aspettavo di più. 

Nonostante ci siano ancora tre giorni prima della fine del mese, ho deciso di prendermi una pausa e non aprire libro. Sto guardando un po' le prossime reading challenges (e come al solito sto sempre più esagerando).




Libri letti 2022

Libri letti nel 2022:

  1. La versione di Barney (Mordecai Richler)
  2. La promessa (Damon Galgut)
  3. Agnese. Ballerine del carillon 2 (Maria Grazia Russo)
  4. Il giardino dei raggi di luna (Sarah Addison Allen)
  5. Primo a morire (James Patterson)
  6. Crossroads (Jonathan Franzen)
  7. Il diario di Anna Frank (Anna Frank)
  8. Crack. Gli scarabocchi di Maicol e Mirko (Maicol & Mirko)
  9. Qua tutto a posto (Luca Berlati)
  10. Pian della Tortilla (John Steinbeck)
  11. Julie & Julia (Julie Powell)
  12. Prendila così (Joan Didion)
  13. Il visconte che mi amava (Julia Quinn)
  14. Bambina mia (Tupelo Hassman)
  15. Sipario veneziano (Maria Luisa Minarelli)
  16. Giorni di zucchero, fragole e neve (Sarah Addison Allen)
  17. Lacci (Domenico Starnone) - abbandonato al 54%
  18. Cambiare l'acqua ai fiori (Valerie Perrin)
  19. Le vergini (Alex Michaelides)
  20. La signora in verde (Arnaldur Indridason)
  21. La tentazione di essere felici (Lorenzo Marone)
  22. Io non ho più paura (Niccolò Palombini)
  23. I milioni (Santiago Lorenzo)
  24. Il precipizio dell'amore (Mariangela Tarì)
  25. Storia della mia ansia (Daria Bignardi)
  26. Regina rossa (Juan Gòmez-Jurado)
  27. Sbocciati a scuola (Alessandra Anceschi)
  28. Fascismo mainstream (Valerio Renzi)
  29. Prendimi...se puoi (Frank W. Abagnale)
  30. Ci vediamo un giorno di questi (Federica Bosco)
  31. La testa perduta di Damasceno Monteiro (Enrico Tabucchi)
  32. Donna di Porto Pim + Notturno indiano (Enrico Tabucchi)
  33. Il vecchio e il mare (Ernest Hemingway)
  34. Il decalogo. (Marco Cassuto Morselli + Gabriella Maestri)
  35. Ricostruzione di un'anima (Elia Boccara)
  36. La ragazza della palude (Delia Owens)
  37. Undici solitudini (Richard Yeats)
  38. Le solite sospette (John Niven)
  39. Tokyo express (Seicho Matsumoto)
  40. Indro: il 900. Racconti e immagini di una vita straordinaria (Marco Travaglio)
  41. C'era una volta. 30 brevi storie astronomiche (Massimo Capaccioli)
  42. Melma rosa (Fernanda Trìas)
  43. Il colore viola (Alice Walker)
  44. Come il mare (Wilbur Smith)
  45. Il mare dei mostri. Percy Jackson 2 (Rick Riordan)
  46. La peste antonina (Giuseppe Testa)
  47. Il club dei ricordi perduti (Ann Hood)
  48. 494 Bauhaus al femminile (Anty Pansera)
  49. Spingendo la notte più in là (Mario Calabresi)
  50. Gli ansiosi (Fredrik Backman)
  51. Cui prodest? (Danila Comastri Montanari)
  52. Liberalismo inclusivo (Michele Salvati + Norberto Dilmore)
  53. Pianura (Marco Belpoliti)
  54. L'eclisse di Laken Cottle (Tiffany McDaniel)
  55. Un'estate insieme (Sue Moorcroft)
  56. Lucrezia. Vita e morte di una matrona romana (Mario Lentano)
  57. Il giardino e la luna (Marco Goldin)
  58. Le notti bianche (Fedor Dostoevskij)
  59. Quando nascono i desideri (Lucy Dillon)
  60. Stupor Mundi (Paolo Giulierini)
  61. Sofocle. Antigone e la sua follia (Eugenio Borgna)
  62. Appuntamento in riva al mare (Ali McNamara)
  63. Seconda chance (James Patterson + Andrew Gross)
  64. Che hai fatto in tutti questi anni (Piero Negri Scaglione)
  65. Italian psycho (Corrado De Rosa)
  66. La vita segreta delle api (Sue Monk Kidd)
  67. La luna e i falò (Cesare Pavese)
  68. Che razza di libro! (Jason Mott)
  69. La saga di Gosta Berling (Selma Lagerlof)
  70. Violeta (Isabel Allende)
  71. Il gatto che parlava ai fantasmi (Lilian Jackson Braun)
  72. I miei stupidi intenti (Bernardo Zannoni)
  73. I Netanyahu (Joshua Cohen)
  74. Miracoli di sangue (Lisa McInerney)
  75. La donna di Einstein (Marie Benedict)
  76. Oregon Hill (Howard Owen)
  77. Agatha Raisin e il matrimonio assassino (M.C. Beaton)
  78. Benvenuti nell'antropocene (John Green)
  79. Ti odio, anzi no, ti amo! (Sally Thorne)
  80. La più recondita memoria degli uomini (Mohamed Mbougar Sarr)
  81. Il lupo della steppa (Hermann Hesse)
  82. L'isola degli aironi bianchi (Sue Monk Kidd)
  83. Natura morta (Louise Penny)
  84. Un fuoco che brucia lento (Paula Hawkins)

Il lupo della steppa - Hermann Hesse


Titolo originale: Der Steppenwolf (1927)
Titolo inglese: Steppenwolf
 
Harry Haller vive in una condizione di impotente infelicità generata dal dissidio interiore tra l'"uomo" (quello che ha in sé di spirituale, di sublimato o per lo meno di culturale) e il "lupo" (il lato istintivo, selvatico e caotico). Chiuso in un isolamento quasi totale, arriva a un passo dal suicidio. Verrà "rieducato" alla vita comune da una donna incolta ma intelligente che lo aiuterà a trovare la via per meglio comprendere le "non regole" dell'assurdo gioco della vita. Pubblicato nel 1927, in un'Europa in cui i regimi totalitari si vanno imponendo, Il lupo della steppa è uno dei romanzi più "radicali" e più affascinanti di Hesse. (ibs) 

Libro complesso, per contenuti e scrittura.
Harry Haller, pur essendo colto e intelligente, non riesce a trovare il suo posto nella società perchè è permeata da valori in cui lui non crede.
C'è una grossa critica al mondo borghese (ordinato, silenzioso, pulito) e che tuttavia rappresenta una specie di nido in cui lui si rifugia (lui cerca le case silenziose e pulite, è affascinato dalla pianta di araucaria).
C'è una critica alla guerra e ai governanti che mandano gli altri a combattere e morire (gli interessi economici che prevalgono sugli uomini, la corsa agli armamenti).
Harry è combattuto fra tendenze estreme (voler fare il ribelle e tornare al nido sicuro, fra cosa è conveniente e cosa è sconveniente). Tutto ciò che è istinto lo attribuisce ad una parte "lupina". Questo continuo tormento lo porta a decidere di suicidarsi.
Poi conosce Hermina (è il suo vero nome? guarda caso è il femminile di Hermann che è l'amico di infanzia di Harry) che è un po' il suo alter ego al femminile, solo che lei fugge dal mondo col ballo, con il ridere, con il gozzovigliare.. Hermina cerca di far conoscere ad Harry questo lato festoso di imparare a ridere e gioire delle piccole cose (lo dice anche Mozart nel finale).
L'uomo è un insieme di molte facce, non solo due, tante personalità che combinandosi insieme creano l'individuo. L'ordine di queste combinazioni può variare a seconda delle scelte (come succede ad Harry quando è sotto oppiacei nel piccolo teatrino magico, dove può entrare nelle varie porte che sceglie lui).
Harry dice che il protagonista e tutta la vicenda è molto triste, ma non va intesa in senso negativo. Dopo aver descritto la malattia che affligge l'anima di Harry, propone anche la cura, che è superare i momenti tristi con ironia e umorismo.
Credo che l'autore abbia ragione quando dice che non è un libro per giovani. Comunque, secondo me, è un libro più comprensibile per chi ha provato quello che prova Harry.
Non è facile dare un voto a questo libro perchè se considero l'esperienza di lettura è stata molto faticosa, ma sono convinta che il libro abbia un potente messaggio di fondo e forse dovrei leggerlo una seconda volta per capirlo meglio. La sensazione che mi rimane è di un grande libro che però non consiglierei a chiunque. Bilanciando un po' le due cose, direi che il mio voto può stare intorno al sette (anche qualcosa di più..).
Mio voto: 7 /10

martedì 27 dicembre 2022

Natura morta. La prima indagine del commissario Armand Gamache - Louise Penny


Titolo originale: Still life (2005)

Tra i sentieri del bosco che circondano un paesino da sogno, la vigilia del giorno del Ringraziamento Miss Jane Neal viene ritrovata senza vita. Un incidente di caccia? O qualcosa di ben piú inquietante? Il romanzo in cui entra in scena uno dei personaggi piú amati del crime internazionale: l'ispettore capo della Sûreté du Québec, Armand Gamache.
L'ispettore Armand Gamache giunge sulla scena di una morte sospetta in un paesino a sud di Montréal, Three Pines. Jane Neal, una maestra in pensione che coltivava rose e dirigeva il gruppo parrocchiale femminile, è stata trovata accasciata in una delle foreste che circondano il villaggio. In molti usano arco e frecce per cacciare i cervi e non può che trattarsi di un incidente. Ma Gamache non si lascia ingannare. Dietro la bellezza e la serenità di Three Pines, si agita un che di sinistro. E quello di Jane Neal è stato un omicidio, ne è certo. Adesso non resta che indagare.
«Il segreto dell'ispettore capo Gamache era che a cinquantacinque anni suonati, all'apice di una lunga carriera il cui slancio pareva essersi esaurito, la morte violenta lo sorprendeva ancora. Il che era strano, per un responsabile della Omicidi, e forse spiegava perché non avesse fatto piú progressi nel cinico mondo della Sûreté. Sperava sempre che si fossero sbagliati, che non ci fosse alcun cadavere, anche se in questo caso la crescente rigidità di Miss Neal non lasciava margini di dubbio. Rimessosi in piedi con l'aiuto dell'ispettore Beauvoir, Gamache si abbottonò il Burberry imbottito per proteggersi dall'aria fredda di ottobre e cominciò a ragionare». (ibs)

Primo libro di Louise Penny e prima indagine dell'ispettore Gamache. Non si capisce come mai in Italia però non sia stato il primo ad essere pubblicato.
Libro dall'atmosfera molto rilassata, un po' come lo è anche l'ispettore. Dalla trama sembrerebbe pieno di pathos ma non è così. Qui non ci sono grossi colpi di scena che lasciano sbalorditi, bisogna fare attenzione alla psicologia dei personaggi, ai loro movimenti.
Gamache è uno che osserva e ascolta, e in questo modo riesce ad arrivare alla soluzione. Ma alla soluzione ci arriva anche una delle amiche di Jane, la defunta. Io, invece, mi sono persa alcuni dettagli e non ci ero arrivata. Ma, ripensandoci, al colpevole ci si poteva arrivare.
Mi è piaciuta molto la storia del quadro che contiene il messaggio di Jane.
Mi è piaciuto anche l'ispettore Gamache, molto flemmatico. Insopportabile la giovane recluta rampante che deve dimostrare di essere in gamba alla famiglia, che crede di sapere tutto, e infatti avrebbe messo in galera la persona sbagliata.
Il libro è scritto in modo semplice, ci sono belle descrizioni del villaggio e della natura.
Lettura piacevole, non sicuramente un capolavoro del giallo, ma si legge bene. Credo che proseguirò nella serie.
Mio voto: 7 / 10

La più recondita memoria degli uomini - Mohamed Mbougar Sarr


Titolo originale: La plus secrète mémoire des hommes (2021)

Diégane è un giovane scrittore senegalese trapiantato a Parigi, dove cerca di farsi strada nell’ambiente letterario francese e frequenta un gruppo di giovani artisti africani in cui si beve, si fa l’amore e si discute di letteratura. La sua vita subisce una brusca svolta quando, nel 2018, si imbatte nel Labirinto del disumano, un romanzo del 1938 che all’epoca ha fatto scandalo, ma che secondo Diégane è un capolavoro. Sennonché dopo lo scandalo il libro è stato tolto dal commercio e le copie distrutte, inoltre si sono perse le tracce dell’autore, un certo T.C. Elimane, anch’egli senegalese. Diégane si mette allora alla sua ricerca, o meglio alla ricerca della sua storia, che ricostruisce tramite articoli di giornale, incontri con una scrittrice d’avanguardia che vive ad Amsterdam e racconti di quest’ultima che lo portano dalla Francia sotto l’occupazione nazista, al Senegal agli albori della colonizzazione, all’Argentina nella piena fioritura culturale degli anni Sessanta, mettendolo in contatto, diretto o interposto, con una girandola di personaggi, ciascuno in possesso di un frammento della storia di Elimane, che potrà concludersi, come Diégane capisce presto, solo nel Senegal odierno. È un giallo letterario, un romanzo poliziesco in cui non c’è un detective che trova cadaveri e cerca assassini, ma un giovane scrittore che indaga sul mistero di un capolavoro e del suo autore. Ricco di inventiva, ironico e profondo, La più recondita memoria degli uomini invita a riflettere su cosa debba essere davvero scrivere e sull’importanza vitale della letteratura nella vita dell’essere umano. (ibs)

Libro vincitore del Premio Goncourt 2021.
Un libro abbastanza complesso e che, alla lunga, fa un po' sentire la sua lunghezza (perdonatemi il gioco di parole...).
La mia esperienza di lettura è stata un po' altalenante. Ho trovato le prime pagine pesantissime, con uno stile narrativo complicato, al punto che avevo dubitato di riuscire a proseguire. Poi compare il "Labirinto del disumano", col suo mistero, e la storia ha iniziato ad essere più scorrevole ed interessante, nonostante alcune parti in cui i dialoghi sono senza punteggiatura e ci sono dei periodi lunghissimi senza un punto. Diégane intrattiene conversazioni sulla letteratura con un gruppo di amici e col coinquilino che è un traduttore (mi pare polacco), il quale gli fa notare che nonostante i riconoscimenti della letteratura francese, i neri (delle colonie francesi) rimarranno sempre e comunque degli stranieri. Si sente la nostalgia del paese che ha lasciato. Si sente il dolore per una donna a cui ha giurato amore ma che non lo ricambia. 
Diégane è affascinato da questo scrittore e dal mistero che ruota attorno al suo unico libro, e si mette a cercarlo, attraverso una faticosa ricerca delle critiche letterarie ricevute.
Nella seconda parte, Diégane ascolta il racconto di Siga D., una senegalese che se n'è andata dal suo paese per andare in Francia dove ha pubblicato vari libri definiti scandalosi. Lui le chiede notizie di questo misterioso scrittore, Elimane, e lei comincia a raccontare. Gli racconta di suo padre e del suo gemello (peraltro c'è un intero capitolo di nove pagine con sole virgole e punti e virgola, SENZA un punto di fine frase).
Siga D. gli racconta anche l'incontro con la critica Brigitte Bollane, che le parla di quando ha incontrato Therese, editrice di Elimane. Brigitte aveva scritto una vera e propria inchiesta su Elimane in passato.
In questa parte ho trovato decisamente più brio. Sembra di essere un po' in un thriller, perchè si scopre che i critici che hanno parlato male di Elimane sono morti tutti (tranne uno) di presunti suicidi e si sospetta che Eimane avesse il potere occulto di convincerli a compiere questo passo. Tutti quelli che parlano in questa parte hanno la sensazione di una presenza invisibile che li segue costantemente. 
Poi c'è la terza parte, che comincia con il suicidio di Fatima Diop e delle rivolte in Argentina per rovesciare il regime. Sono pagine molto politiche che mi hanno annoiato. Oltretutto, è vero che si segue il viaggio che Elimane ha fatto dopo aver lasciato Parigi, si è stabilito in Argentina e da lì ogni tanto se ne andava senza dire niente non si sa dove (si scoprirà solo alla fine del libro il perchè). In questa parte ci sono diverse voci che si alternano (principalmente Diégane ed Elimane) ognuno spiegando la realtà da come la vedono, e ammetto che ho fatto fatica più volte a capre chi dei due stava parlando. Mi sono un po' persa. Poi mi sono ritrovata nel finale, dove il cerchio si chiude e ci sono delle pagine anche emozionanti.

Ho provato sentimenti contrastanti nella lettura di questo libro, dalla noia all'entusiasmo, ciclicamente. Sono un po' più di quattrocento pagine ma mi sembrava eterno. Fino a metà libro mi stava piacendo molto, gli stavo dando un otto pieno. Poi però la terza parte delle questioni politiche mi ha un po' annoiato. Bello il finale ma secondo me non sono proprio chiare le riflessioni che fa sulla letteratura e sulla sua importanza. O, almeno, io non le ho capite molto.
Un libro sicuramente molto ricco di cose, forse troppe, che però mi lascia dei dubbi su cosa mi voleva dire.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

sabato 17 dicembre 2022

L'isola degli aironi bianchi - Sue Monk Kidd


Titolo originale: The Mermaid Chair (2004)

Jessie, pittrice quarantenne sposata da molti anni con Hugh, sta attraversando un periodo di crisi dopo la partenza per il college dell'unica figlia, quando riceve una telefonata che la costringe a partire per Egret Island, un'isoletta al largo del South Carolina dove è nata e cresciuta. Deve prendersi cura dell'anziana ed eccentrica madre. È passato ormai parecchio tempo da quando Jessie è stata lì l'ultima volta, ed è comprensibilmente turbata all'idea di tornare nei luoghi dove suo padre è morto misteriosamente in un incidente di cui crede di essere la responsabile. Riserva naturale, l'isola ospita un monastero, nei pressi del quale Jessie incontra Thomas, ex avvocato ora monaco benedettino. L'attrazione fra i due è immediata e trascinante. (goodreads)

Questo libro mi è piaciuto molto. Jessie è costretta a tornare a Egret Island perchè sua madre si è mozzata un dito con una mannaia. Non ha per niente voglia di tornare in quei luoghi che le ricordano il padre, morto nello scoppio della sua barca anni prima. E tuttavia, è l'occasione per allontanarsi da suo marito Hugh, psichiatra, perchè ormai si sente soffocare in quel rapporto.
Sull'isola incontra fratello Thomas, che nella vita precedente era avvocato e si chiamava Whit O'Conner, fuggito in convento dopo la morte della moglie e della (ancora non nata) figlia, alla ricerca di Dio. L'attrazione tra loro è istintiva, e tuttavia la situazione non è così facile perchè entrambi hanno bisogno di trovare se stessi e capire davvero cosa vogliono.

"E' un monaco" pensai. Volevo credere che questo mi avrebbe salvato.

"Di lei non sapeva quasi nulla, ma le aveva visto l'anello al dito, e questo l'aveva rassicurato. Era sposata. Un sollievo per lui.

"Ero spinta da un egoismo profondo e rivoltante, da quella stessa insoddisfazione che avevo percepito quand'ero ancora a casa, ma anche da una specie di amore dolente per me stessa. La mia vita sembrava dolce e sciocca, piccola e repellente. In gran parte non vissuta."

Ma la vita sull'isola porta a Jessie anche le risposte che cercava sulla morte del padre, inizialmente addebitata alla scintilla di una pipa che aveva causato un incendio; nella realtà le cose si scoprirà che si sono svolte in altro modo, anche per sollievo di Jessie, che aveva regalato quella pipa al padre e ha sempre pensato fosse morto per causa sua. Cosa è realmente successo si scoprirà quasi a fine libro, così come si scoprirà perchè mai la madre non vuole neanche vedere lo scanno della sirena, una specie di trono intagliato in onore di Santa Senara (una ex sirena), dove le sirene intarsiate hanno sia la coda sia le ali, come per sopravvivere in due mondi completamente diversi.
Dicevo, il libro mi è piaciuto molto. Mi è piaciuta la storia, la leggenda della sirena. Mi è piaciuta la storia tra Jessie e Whit e i loro tormenti. Mi è piaciuto il rapporto tra madre e figlia, che trova un importante sviluppo nel finale, quando finalmente la madre rivela cosa è successo al padre. 
E' stata una lettura emozionante.
Interessante lo stile narrativo: parla in prima persona quando parla di Jessie, ma in terza persona quando parla di Whit.
Come spesso accade, il titolo in originale era più fedele alla storia. In realtà non vengono mai citati gli aironi, mentre vengono citate spesso le egrette, che sono più delle garzette.
Mio voto: 8 / 10

venerdì 2 dicembre 2022

Fuori i libri! Novembre 2022

Il primo libro che ho completato a novembre è stato quello per il gruppo di lettura della biblioteca, "La donna di Einstein" di Marie Benedict. Ho provato sentimenti contrastanti per questo libro...

Finalmente sono riuscita a leggere "Oregon Hill" di Howard Owen. Ne avevo sentito parlare nel 2020 ma solo quest'anno sono riuscita ad infilarlo in qualche sfida. Gran bel libro, appena riesco voglio proseguire nella serie.

Con "Agatha Raisin e il matrimonio assassino" ho completato la calendar of crime challenge.

Ho finalmente trovato il tempo per leggere "Benvenuti nell'antropocene" di John Green per la categoria "New York Times nonfiction bestseller". Carino ma...

Avevo preordinato sulla biblioteca digitale il libro di Sally Thorne, "Ti odio, anzi no, ti amo!", così appena è arrivato disponibile ho dovuto subito leggerlo (Avevo tredici giorni di tempo), interrompendo "Vocedavecchia" di Elisa Victoria.

Per quanto riguarda "Vocedavecchia", ho avuto il piacere di partecipare ad un incontro con l'autrice, Elisa Victoria. Molto molto carina, bella serata. Ha anche portato con sè il vestito da cui è tratta l'immagine di copertina e la bambola a cui ha confezionato un vestito con la stessa stoffa.
Il libro ho dovuto temporaneamente accantonarlo o non vado avanti con il resto delle cose che devo leggere, però lo finirò perchè sono curiosa...


Ultimo libro del mese, che però ho finito a dicembre, il vincitore del Goncourt 2021, "La più recondita memoria degli uomini". Era il libro per il gruppo di lettura online (28 novembre), ma sono arrivata lunga... ne parleremo a dicembre...

Benvenuti nell'Antropocene. Velociraptor, internet e la cometa di Halley: guida a un pianeta uomo-centrico - John Green


Titolo originale: The Anthropocene Reviewed (2021)

L’Antropocene è l’attuale era geologica, in cui l’opera dell’uomo ha profondamente ridisegnato e influenzato il pianeta. A partire dal podcast di grande successo in America, arricchito e trasformato in questo volume anche a causa della pandemia, John Green recensisce, con tanto di valutazione da 1 a 5 stelle, diversi aspetti del nostro pianeta antropocentrico – dalla tastiera QWERTY ai velociraptor, passando per internet, i miti dello sport e i videogiochi, fino ai Pinguini di Madagascar. Prodotti artificiali come le bevande gassate, specie naturali le cui abitudini sono state irrimediabilmente modificate dall’azione umana, fenomeni che influenzano l’umanità come la cometa di Halley: le recensioni dell’autore compongono una vera e propria sinfonia, in un libro complesso e ricco di dettagli. Il talento di John Green per raccontare storie risplende più che mai e ci porta a guardare con occhi diversi il nostro presente e il mondo che ci circonda. (goodreads)


Mi serviva un libro che fosse un "New York Times nonfiction bestseller" e tra i papabili ho trovato questo che mi ispirava molto.
E' un bel libro ma alla lunga stanca. Voglio dire, lui prende un oggetto che ha avuto una certa importanza nella nostra epoca, e ne parla, parla di dove è nato, parla di come si è sviluppato, dei ricordi che ha lui su quell'oggetto o situazione. Poi passa ad un secondo articolo e fa la stessa cosa. Così per non so quante volte. Ad ogni oggetto di cui tratta, da una votazione in stelline, anche queste molto tipiche del nostro periodo.
Ci sono oggetti che sono tipici americani e, quindi, a me quasi sconosciuti, per cui leggo, ne prendo atto ma non posso confrontarmi con lui. Su altri, che conosco, posso riflettere se la penso come lui oppure no. Il problema è che tutto questo procedimento, alla lunga, diventa un po' noioso. C'è da dire che ho invece apprezzato molto la scrittura di Green, quindi appena riesco ho intenzione di recuperare un suo romanzo, perchè lo stile è molto scorrevole, piacevole. Per quanto riguarda questo libro, carino ma niente di che.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

lunedì 28 novembre 2022

Oregon Hill - Howard Owen


Titolo originale: Oregon Hill (2012)

Willie Black è un giornalista vecchio stampo, ama il suo lavoro ed è mosso da un senso di giustizia che è quasi il retaggio di un’altra epoca. Per contro, beve troppo, e il suo carattere ruvido e schietto, poco incline al compromesso, non lo aiuta: infatti, dopo una lunga carriera nella cronaca politica del quotidiano dove lavora, Willie viene retrocesso alla nera, l’ultima sponda prima del licenziamento. Quando il cadavere di una studentessa viene ritrovato senza testa nelle acque del South Anna, la polizia archivia il caso appena il fidanzato confessa; ma Willie è convinto che dietro quel delitto si nasconda un colpevole ben più insospettabile. Così, intraprende un’inesorabile crociata a Oregon Hill, quartiere storico della città di Richmond in Virginia, dove è costretto a farsi strada in un clima di razzismo, corruzione e menzogne, alla ricerca della verità a ogni costo.
Oregon Hill è più di una crime story, e rende omaggio al genere senza togliere l’anima ai personaggi, all’ambientazione, alle sfumature dei caratteri. E Willie Black si rivela un perfetto anti-detective noir, autoironico e impacciato, sempre disposto a sfidare le convenzioni pur di non rinunciare alla sua limpida umanità.
Per chi osserva i cerchi espandersi all’infinito nell’acqua, per chi fa le cose a modo suo come canta Frank Sinatra, per chi ha visto un sorriso allargarsi come l’alba in un paesaggio buio, e per chi ha combattuto contro la paura, accettando di perdersi in un labirinto per trovare la verità. (goodreads)

Erano un paio di anni che volevo leggere questo libro e finalmente sono riuscita ad infilarlo in una challenge. L'ho divorato in due giorni. Mi piace molto lo stile di questo autore, descrittivo e allo stesso tempo asciutto, un po' rude. Uno stile che mi ha fatto venire in mente Raymond Chandler. 
Isabel Ducharme è arrivata a Richmond per frequentare la Virginia Commonwealth University. Già il punto di partenza è strano, perchè si tratta di una piccola università che richiama poca gente. E' lo stesso ateneo in cui studia (da secoli) la figlia di Willie Black.
Entriamo anche nella famiglia di Willie, la cui madre, dopo aver lasciato il terzo marito, ha conosciuto Les, un settantaseienne con problemi di demenza che spesso sale sui tetti e poi va aiutato a scendere.
Willie divide l'appartamento con un ex marine ed ex barbone, Abe Custalow, nativo americano che a volte deve girarsi di fianco per passare dalle porta per quanto è largo, uomo di poche parole che vede le cose in bianco e nero, senza sfumature di grigio.
Anche Willie ha tre matrimoni falliti alle spalle. Dal primo, con Jeanette, è nata Andi che ha vent'anni. Poi ha sposato Chandler (che lui definisce errore madornale) e poi Kate, che non voleva che lui fumasse in casa e che è l'unica che ogni tanto lo chiama. Proprio Kate, avvocato, decide di difendere il ragazzo incriminato, Martin Fell, e fa conoscere a Willie la madre del ragazzo, da cui Willie riuscirà a scoprire alcuni dettagli utili alla soluzione del caso. Perchè è stato troppo facile accusare Martin, la verità andrà cercata nel passato...
Dicevo, libro che ho divorato in due giorni grazie alla scrittura incalzante, personaggi interessanti e una storia che volevo vedere come proseguiva. Il libro di Owen non è solo un giallo fine a se stesso, ma è anche interessante tutta la componente sociale che riesce ad inserirci, dai discorsi delle minoranze, dei poliziotti corrotti, del pregiudizio verso il diverso (Abe). Bel libro, piaciuto molto, conto di proseguire la serie.
Mio voto: 8 / 10

La donna di Einstein - Marie Benedict


Titolo originale: The Other Einstein (2016) 

C'è un personaggio nella vita di Albert Einstein senza il quale la sua storia - e la nostra - non sarebbero quello che sono. Fu il suo più grande amore, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo. Mitza Maric era sempre stata diversa dalle altre ragazzine. Appassionata di numeri, fu la prima donna a iscriversi a fisica all'università di Zurigo, più interessata a quello che non a sposarsi come la maggior parte delle sue coetanee. E quando a lezione incontrerà un giovane studente di nome Albert Einstein, la vita di entrambi prenderà la strada che era fin dall'inizio scritta nel destino. La loro sarà un'incredibile unione di anime e menti, un amore romanzesco e tormentato, destinato a finire e, allo stesso tempo, a restare nella storia. (goodreads) 

L'autrice dice di aver preso spunto dalla storia di Mileva Einstein e di aver cercato di attenersi ai fatti storici ogni volta che ne fosse possibile, dovendo però fare delle ipotesi su altri. Ad esempio, Mileva non alloggiò alla pensione Engelbrecht quando arrivò a Zurigo. Dei fatti che ha scoperto solo per grandi linee ha dovuto ricreare lei i dettagli. Per esempio, il vero destino di Lieserl è avvolto nel mistero; venne data in adozione o morì? Non si sa realmente. Lo stesso contributo dato da Mileva alla teoria della relatività è in dubbio nella stessa comunità scientifica. 
L'autrice dice che lo scopo di questo libro, che rimane comunque un'opera di finzione, è di narrare la storia di una donna brillante la cui luce è andata completamente perduta nella gigantesca ombra gettata da Albert Einstein. 
Potrei ribattezzare questo libro in "quanto era stronzo Einstein" anzichè "la donna di Einstein" perchè nonostante tutta la storia sia raccontata in prima persona da Mileva, e ci parli di cosa prova, di cosa sogna, di cosa vorrebbe, ecc. alla fine quello che mi colpisce di più è invece la figura di Einstein, e non tanto per la sua brillantezza ma per il suo essere assolutamente egoista, egocentrico, arrogante, totalmente dedito alla propria carriera e alla propria fama, quasi nessun interesse per i figli, una totale mancanza di rispetto per la donna di cui sembrava innamorato fin dai tempi del Politecnico, ma che ha sfruttato fino all'osso, tradito ed umiliato. 
Forse, quello che ci può dire questo libro è che, a volte, quando capiamo di aver a che fare con uomini così, la cosa migliore è tirare fuori un briciolo di orgoglio e lasciarli! Certo erano altri tempi, ma l'infamia del divorzio non è sicuramente peggio di una vita da serva che deve camminare un passo indietro a suo marito! 
Questo libro mi avrebbe dovuto trasmettere la fatica di essere una donna di scienza in un mondo completamente maschile, e invece questa parte c'è ma rimane "piatta". Uno degli avvenimenti più emozionanti è probabilmente l'incontro tra Mileva e Marie Curie, la quale le dice che la sola differenza tra loro due sono state le scelte fatte, e che è sempre possibile fare una scelta diversa (oltre al fatto che il marito della Curie l'ha sempre appoggiata).
La cosa che mi da probabilmente più fastidio, è il fatto che il libro è un ibrido tra verità e fiction. Forse, se fosse stato tutto fiction, con personaggi "liberamente tratti" ma con altri nomi, oppure se fosse stato tutto storico, probabilmente non mi lascerebbe questo senso di disagio che mi lascia. La scrittura è facile e piacevole, il libro scorre, ma tutto il tempo mi sono chiesta "questa cosa è vera o no?" e, alla lunga, mi è diventato fastidioso. 
Interessante, ma... 
Mio voto: 7 / 10

domenica 27 novembre 2022

Agatha Raisin e il matrimonio assassino - M.C. Beaton


Titolo originale: Agatha Raisin and the Murderous Marriage (1996)

Agatha ce l’ha fatta! Dopo che l’ultima indagine ha permesso a lei e a James di vivere qualche giorno insieme, James inaspettatamente le chiede di sposarlo. Stupore, un minimo di incertezza e poi Agatha accetta con entusiasmo! Nel corso degli anni ha dato diverse versioni sulla fine di Jimmy Raisin, il suo primo marito: ad alcuni ha detto che è morto, ad altri che non ne ha più saputo niente. Giunta ora al momento fatidico, per paura che una lunga attesa possa indurre James a ritirare la proposta, Agatha sostiene di essere vedova, e senza ulteriori tentennamenti si prepara al gran passo. La mattina del matrimonio comincia male: una nuova crema antirughe le procura un imbarazzante sfogo sul viso. Ma questo è niente: poco prima del fatidico sì, ecco arrivare proprio Jimmy Raisin. Stupore, rabbia, imbarazzo: James, furibondo, intima ad Agatha di non farsi più vedere, e Jimmy tenta di estorcere dei soldi ad Agatha, che lo caccia in malo modo. La successiva apparizione di Jimmy è in forma di cadavere, assassinato nei pressi di Carsely. Inizia così l’indagine più importante di Agatha, che non solo vede allontanarsi del tutto l’amato James, ma è accusata di omicidio… (goodreads)

Agatha sa di aver fatto una stupidaggine tacendo a James che non sa che fine ha davvero fatto suo marito dopo che l'ha lasciato. E quando ricompare, proprio il giorno del suo matrimonio Agatha capisce di aver perso James per sempre. 
L'intero libro è pieno di riflessioni su Agatha e quanto in realtà non è proprio a proprio agio nel vivere insieme a James. Sì perchè Agatha, sapendo di andare a vivere da James dopo il matrimonio, ha messo subito in vendita la sua casa e quando il matrimonio va a rotoli si ritrova in mezzo alla strada perchè la nuova acquirente non ci pensa neanche lontanamente a rivenderglielo. Tuttavia, James decide di ospitare Agatha nella sua stanza degli ospiti e l'occasione è buona per cominciare ad investigare insieme su chi ha ucciso Jimmy Raisin, visto che i due sospetti sembrano essere proprio Agatha e James. Ovviamente si cacceranno nei pasticci, nonostante gli avvertimenti della polizia di starne fuori, lasciando dietro di sè una scia di omicidi, tutti riconducibili in qualche modo a Jimmy. E forse il colpevole stavolta lo avevo un po' sospettato...
Carino, libro leggero, ammetto che l'ho divorato in un paio di giorni. Agatha e James mi sembrano sempre due cretini nel loro rapporto sentimentale, con tutti sti tira e molla, le gelosie e robe simili. Tuttavia come compagni di investigazione funzionano. Stavolta a cercare di mettere loro un freno non c'è solo Bill Wong, ma anche la collega poliziotta di cui è innamorato perso (ma non ricambiato).
Una lettura rilassante.
Mio voto: 7 / 10

mercoledì 23 novembre 2022

Ti odio, anzi no, ti amo! - Sally Thorne


Titolo originale: The Hating Game (2016)

Lucy Hutton è convinta che l'impiegata modello si becchi, prima o poi, l'ufficio migliore (e relativa promozione). Per questo è servizievole e accomodante, lavoratrice indefessa ma carina e gentile con chiunque. Per questo tutti la amano alla Bexley & Gamin. Tutti tranne il freddo, efficiente, impeccabile e fastidiosamente attraente Joshua Templeman. E il sentimento è reciproco. Costretti a condividere lo stesso cubicolo per 40 ore la settimana, più svariati straordinari che è meglio non quantificare, hanno iniziato a lanciarsi continue e ridicole sfide, in un gioco al rialzo che sembra impossibile da fermare. C'è il Gioco degli Sguardi, il Gioco dello Specchio e nessuno dei due sopporta di perdere. Fino a quando in ufficio si comincia a parlare del Gioco della Grande Promozione. Se Lucy vince, diventerà il capo di Joshua. Se perde... meglio non pensarci. Ma allora, con la sua carriera in ballo, per non parlare dell'orgoglio, perché Lucy comincia a fare sogni sempre più torridi sull'odiato collega? E perché si veste per andare al lavoro come se invece dovesse recarsi a un appuntamento sexy? Dopo che un'innocente corsa in ascensore diventa il teatro di un bacio indimenticabile tra i due, Lucy ha finalmente la sua risposta: forse lei non odia Joshua. E forse nemmeno lui odia lei. Forse è tutto il contrario. Oppure è solo un altro gioco? (goodreads)

Ho trovato questo libro perchè ne avevo bisogno di una "office romance novel". La storia di fondo è anche interessante, ma ho migliaia di perplessità su come è stata scritta. Le scaramucce da colleghi che si odiano sono un bel po' infantili. I pensieri di Lucy (io narrante del libro) sono anch'essi molto infantili; anche dove parla delle sue paure, non riesce a crearmi alcuna empatia con lei. Mi dà l'idea di un libro scritto pensando ad un film, con tanti dialoghi che in teoria dovrebbero essere brillanti. 
Ho letto che in America questo libro è stato un successo. Mah. Mi sto chiedendo se, letto in un altro momento, potrei averne avuto un'opinione diversa ma non credo.
Parte con queste assurde scaramucce tra colleghi, manco fossero dei bambini all'asilo. Poi lui la bacia in ascensore e, apriti cielo, lei ha una rivelazione su quanto lui sia alto, bello, muscoloso, ecc. Quella notte fa pure un sogno erotico dove lui si scopre anche essere ben dotato. E da qui c'è tutto un ribaltone di comportamenti per cui lei cerca di farlo ingelosire, lui è geloso davvero, finchè dopo un'attività di socializzazione tra colleghi (il paintball), lei ha probabilmente un virus intestinale per cui passa la notte a vomitare e lui si prende cura di lei. Da qui lui comincia a calare un po' l'armatura e scopriamo che sa essere anche gentile e premuroso, e che aveva studiato medicina prima di laurearsi in economia. Da qui un altro ribaltone di comportamenti dove lei si rende conto che non lo odia affatto ma anzi lo ama da morire, al punto da farsi venire degli attacchi di panico al pensiero che il lavoro potrà separarli.
Sintetizzo: ho trovato fastidiosa la prima parte delle scaramucce, davvero infantili; ho trovato fastidioso il rimarcare mille volte che lei è piccolina e bellissima mentre lui ha un fisico pazzesco; ho trovato più interessanti le parti in cui si scopre un po' del carattere di lui; ho trovato troppo verbose le scene di sesso e il finale che suppongo avrebbe dovuto coinvolgere emotivamente, anche se lui mi ha stupito positivamente su cosa ha scelto di fare del suo futuro lavorativo.
Carino ma niente di che. Bella idea ma sviluppabile meglio.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

lunedì 31 ottobre 2022

Fuori i libri! Ottobre 2022

Ottobre è cominciato finendo "Violeta" di Isabel Allende, mi mancava l'ultimo capitolo che ho finito, appunto, il primo ottobre. Non avevo mai letto nulla della Allende, devo dire che è stata una lettura molto scorrevole.

Dopo di che, ho ripreso uno dei miei giallini preferiti, quelli di Lilian Jackson Braun, "Il gatto che parlava ai fantasmi". L'ho tenuto apposta per ottobre perchè è perfetto per la monthly motiv.

Per il gruppo di lettura della libreria, ho letto "I miei stupidi intenti" di Bernardo Zannoni, libro che ha vinto il Campiello e una serie di altri premi. Molto particolare.

Per il gruppo di lettura online ho letto "I Netanyahu" di Cohen. Sinceramente non è il mio libro.

Per la monthly keyword mi ero conservata "Miracoli di sangue", il secondo libro su Ryan Cusack ambientato a Cork. Non vedo l'ora che esca il terzo, sono molto curiosa di vedere come va a finire. Spero che la Bompiani non faccia passare cinque anni come dal primo libro a questo!

Miracoli di sangue - Lisa McInerney


Titolo originale: The Blood Miracles (2017) 

Dopo le avventure sanguinarie di "Peccati gloriosi" ritroviamo Ryan Cusack che a vent’anni, dopo un’overdose che gli è stata quasi letale, si rituffa in una vita al limite della legalità. La storia con Karine, che è il suo rifugio e la sua isola di pace, comincia a scricchiolare quando lei, esasperata dai traffici di Ryan, gli dà un ultimatum. La risposta che arriva non è quella sperata. E così Ryan finisce tra le braccia di Natalie, una ragazza schietta, piena di vita e priva di scrupoli. Quando gli viene proposto di seguire una nuova rotta del mercato nero che lo spinge verso la terra della sua mamma, l’Italia, e verso altre forme di delinquenza organizzata, Ryan abbraccia il nuovo incarico con nera passione, mentre la sua bizzarra nonna veglia su di lui da lontano e si misura con i propri fantasmi. A Cork intanto infuria il caos, e Ryan dovrà scegliere da che parte stare e tentare una redenzione forse impossibile. Un romanzo vibrante di sfaccettature, una lettera d’amore a Cork che “come tutte le città detesta i suoi abitanti” e li costringe a confrontarsi con il loro lato più oscuro. (goodreads) 

Finalmente è uscito in Italia il secondo libro di questa trilogia (e non vedo l'ora che pubblichino il terzo, spero il prossimo anno). Ritroviamo Ryan Cusack che dopo aver quasi rischiato di morire per overdose, ricade nello spaccio di droga, riuscendo a trovarsi in mezzo a due fuochi: Dan Kane, che lo ha aiutato sei anni prima quando era nei guai, e Jimmy Phelan, il peggior criminale della città. Da sei anni va avanti anche la sua relazione con Karine, che cerca in ogni modo di tirarlo fuori dal giro, anche minacciandolo, e lui ovviamente incasinerà tutto finendo tra le braccia di Natalie, senza sapere che lei è l'amante di Dan Kane. 
Anche in questo libro, Ryan rischia di morire ma riesce incredibilmente a salvarsi, riuscendo anche a scappare per alcuni mesi in Italia, da cui è deciso di rientrare per agosto (non vi svelo il perchè..). 
Dei personaggi del primo libro ritroviamo Maureen, che Ryan non sa essere la madre di Jimmy, da cui Ryan si rifugia diverse volte e che si dimostra quasi affettuosa nei suoi confronti. Lei crede che la musica potrebbe aiutarlo, ma Ryan fa fatica a rimettersi al piano e suonare. 
In tutto questo, il libro è intervallato da lettere/pensieri che Ryan rivolge a sua madre morta (è lei quella di origini italiane), spesso incolpandola di essere scappata e averlo lasciato alla mercè di un padre violento. 
Non vedevo l'ora di leggere il proseguo della storia di Ryan. Il libro è molto crudo, molto violento, con un linguaggio anche scurrile. Tuttavia mi attrae la storia e mi sono anche affezionata a Ryan. Spero sinceramente che nel prossimo libro riesca a uscire da questo girone infernale in cui è entrato, spero che sistemi le cose con Karine e diventi una persona diversa dal padre. Padre che, nel finale di questo libro, ha incredibilmente degli atteggiamenti paterni che non ha mai avuto, abbracciandolo per la prima volta in vita sua e dicendogli che andrà tutto bene. Sono pagine molto belle ed intense. 
Mi piace molto anche il personaggio di Maureen, che probabilmente potrebbe essere una nonna per Ryan, e che a modo suo prova ad aiutarlo, col suo modo burbero da pazza. 
Ho trovato un po' contorta la storia del traffico di pastiglie di droga, soprattutto nel finale quando c'è un po' un ribaltone di ruoli e la spiegazione è molto frettolosa. D'altronde, l'autrice ce l'ha un po' questo stile "a flash", frasi brevi, episodi raccontati in più tempi. Bisogna prenderci un po' la mano con questo stile narrativo che però è abbastanza incalzante. 
Piaciuto, forse un pelo meno del primo libro, anche se nel finale succedono alcune cose (Tony, Karine) molto commoventi. 
Mio voto: 7 e mezzo / 10