mercoledì 28 dicembre 2022

Il lupo della steppa - Hermann Hesse


Titolo originale: Der Steppenwolf (1927)
Titolo inglese: Steppenwolf
 
Harry Haller vive in una condizione di impotente infelicità generata dal dissidio interiore tra l'"uomo" (quello che ha in sé di spirituale, di sublimato o per lo meno di culturale) e il "lupo" (il lato istintivo, selvatico e caotico). Chiuso in un isolamento quasi totale, arriva a un passo dal suicidio. Verrà "rieducato" alla vita comune da una donna incolta ma intelligente che lo aiuterà a trovare la via per meglio comprendere le "non regole" dell'assurdo gioco della vita. Pubblicato nel 1927, in un'Europa in cui i regimi totalitari si vanno imponendo, Il lupo della steppa è uno dei romanzi più "radicali" e più affascinanti di Hesse. (ibs) 

Libro complesso, per contenuti e scrittura.
Harry Haller, pur essendo colto e intelligente, non riesce a trovare il suo posto nella società perchè è permeata da valori in cui lui non crede.
C'è una grossa critica al mondo borghese (ordinato, silenzioso, pulito) e che tuttavia rappresenta una specie di nido in cui lui si rifugia (lui cerca le case silenziose e pulite, è affascinato dalla pianta di araucaria).
C'è una critica alla guerra e ai governanti che mandano gli altri a combattere e morire (gli interessi economici che prevalgono sugli uomini, la corsa agli armamenti).
Harry è combattuto fra tendenze estreme (voler fare il ribelle e tornare al nido sicuro, fra cosa è conveniente e cosa è sconveniente). Tutto ciò che è istinto lo attribuisce ad una parte "lupina". Questo continuo tormento lo porta a decidere di suicidarsi.
Poi conosce Hermina (è il suo vero nome? guarda caso è il femminile di Hermann che è l'amico di infanzia di Harry) che è un po' il suo alter ego al femminile, solo che lei fugge dal mondo col ballo, con il ridere, con il gozzovigliare.. Hermina cerca di far conoscere ad Harry questo lato festoso di imparare a ridere e gioire delle piccole cose (lo dice anche Mozart nel finale).
L'uomo è un insieme di molte facce, non solo due, tante personalità che combinandosi insieme creano l'individuo. L'ordine di queste combinazioni può variare a seconda delle scelte (come succede ad Harry quando è sotto oppiacei nel piccolo teatrino magico, dove può entrare nelle varie porte che sceglie lui).
Harry dice che il protagonista e tutta la vicenda è molto triste, ma non va intesa in senso negativo. Dopo aver descritto la malattia che affligge l'anima di Harry, propone anche la cura, che è superare i momenti tristi con ironia e umorismo.
Credo che l'autore abbia ragione quando dice che non è un libro per giovani. Comunque, secondo me, è un libro più comprensibile per chi ha provato quello che prova Harry.
Non è facile dare un voto a questo libro perchè se considero l'esperienza di lettura è stata molto faticosa, ma sono convinta che il libro abbia un potente messaggio di fondo e forse dovrei leggerlo una seconda volta per capirlo meglio. La sensazione che mi rimane è di un grande libro che però non consiglierei a chiunque. Bilanciando un po' le due cose, direi che il mio voto può stare intorno al sette (anche qualcosa di più..).
Mio voto: 7 /10

Nessun commento:

Posta un commento