sabato 17 dicembre 2022

L'isola degli aironi bianchi - Sue Monk Kidd


Titolo originale: The Mermaid Chair (2004)

Jessie, pittrice quarantenne sposata da molti anni con Hugh, sta attraversando un periodo di crisi dopo la partenza per il college dell'unica figlia, quando riceve una telefonata che la costringe a partire per Egret Island, un'isoletta al largo del South Carolina dove è nata e cresciuta. Deve prendersi cura dell'anziana ed eccentrica madre. È passato ormai parecchio tempo da quando Jessie è stata lì l'ultima volta, ed è comprensibilmente turbata all'idea di tornare nei luoghi dove suo padre è morto misteriosamente in un incidente di cui crede di essere la responsabile. Riserva naturale, l'isola ospita un monastero, nei pressi del quale Jessie incontra Thomas, ex avvocato ora monaco benedettino. L'attrazione fra i due è immediata e trascinante. (goodreads)

Questo libro mi è piaciuto molto. Jessie è costretta a tornare a Egret Island perchè sua madre si è mozzata un dito con una mannaia. Non ha per niente voglia di tornare in quei luoghi che le ricordano il padre, morto nello scoppio della sua barca anni prima. E tuttavia, è l'occasione per allontanarsi da suo marito Hugh, psichiatra, perchè ormai si sente soffocare in quel rapporto.
Sull'isola incontra fratello Thomas, che nella vita precedente era avvocato e si chiamava Whit O'Conner, fuggito in convento dopo la morte della moglie e della (ancora non nata) figlia, alla ricerca di Dio. L'attrazione tra loro è istintiva, e tuttavia la situazione non è così facile perchè entrambi hanno bisogno di trovare se stessi e capire davvero cosa vogliono.

"E' un monaco" pensai. Volevo credere che questo mi avrebbe salvato.

"Di lei non sapeva quasi nulla, ma le aveva visto l'anello al dito, e questo l'aveva rassicurato. Era sposata. Un sollievo per lui.

"Ero spinta da un egoismo profondo e rivoltante, da quella stessa insoddisfazione che avevo percepito quand'ero ancora a casa, ma anche da una specie di amore dolente per me stessa. La mia vita sembrava dolce e sciocca, piccola e repellente. In gran parte non vissuta."

Ma la vita sull'isola porta a Jessie anche le risposte che cercava sulla morte del padre, inizialmente addebitata alla scintilla di una pipa che aveva causato un incendio; nella realtà le cose si scoprirà che si sono svolte in altro modo, anche per sollievo di Jessie, che aveva regalato quella pipa al padre e ha sempre pensato fosse morto per causa sua. Cosa è realmente successo si scoprirà quasi a fine libro, così come si scoprirà perchè mai la madre non vuole neanche vedere lo scanno della sirena, una specie di trono intagliato in onore di Santa Senara (una ex sirena), dove le sirene intarsiate hanno sia la coda sia le ali, come per sopravvivere in due mondi completamente diversi.
Dicevo, il libro mi è piaciuto molto. Mi è piaciuta la storia, la leggenda della sirena. Mi è piaciuta la storia tra Jessie e Whit e i loro tormenti. Mi è piaciuto il rapporto tra madre e figlia, che trova un importante sviluppo nel finale, quando finalmente la madre rivela cosa è successo al padre. 
E' stata una lettura emozionante.
Interessante lo stile narrativo: parla in prima persona quando parla di Jessie, ma in terza persona quando parla di Whit.
Come spesso accade, il titolo in originale era più fedele alla storia. In realtà non vengono mai citati gli aironi, mentre vengono citate spesso le egrette, che sono più delle garzette.
Mio voto: 8 / 10

1 commento:

  1. I read this years and years ago but don't remember much about it. I'm glad you liked it and thanks for taking part in my Southern Literature Reading Challenge!

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