sabato 26 febbraio 2022

Bambina mia - Tupelo Hassman


Titolo originale: Girlchild (2012)

Nevada, anni Ottanta. Nel campo caravan Calle de las Flores − «poco più a nord di Reno e poco più a sud del nulla» − la vita è scandita dall’ebbrezza del gioco d’azzardo e si regge sul principio dell’interdipendenza del gruppo. La piccola Rory Dawn Hendrix abita nella roulotte Nobility con la madre Jo, donna bella e dal passato sofferto con l’abitudine di fidarsi degli uomini sbagliati, e passa le giornate quasi sempre da sola. È nel Manuale delle girl scout che Rory cerca quella guida che sembra mancarle nella vita. Pur sapendo di avere il destino segnato − «figlia debole di mente di una figlia debole di mente, lei stessa il prodotto di una schiatta debole di mente» −, è determinata a rompere il ciclo del sangue, trovando conforto nella pienezza delle parole. Composto da pagine di diario, relazioni di assistenti sociali, esercizi di grammatica, verbali di arresti e lettere di famiglia, Bambina mia di Tupelo Hassman è un collage devastante che mette in scena il fallimento del sogno americano. (goodreads)

Temo che la lettura di questo libro (che peraltro, è passato quasi inosservato nelle librerie..) abbia un po' risentito del fatto che provenivo da una infilata di libri ambientati nella periferia americana. Infatti all'inizio ho un po' faticato a proseguire, più per un senso di stanchezza nei confronti dell'ambientazione, tant'è che ho dovuto interromperlo (leggere il visconte che mi amava) e poi l'ho ripreso.
In realtà si legge bene. I capitoli sono corti, a volte sono intervallati da lettere, referti degli assistenti sociali, pagine nere (come già mi era capitato di vedere in "molto forte, incredibilmente vicino") per non raccontare dettagli che è meglio omettere.
L'ambientazione della comunità che vive in roulotte e cerca di sbarcare il lunario è resa molto bene.
Rory è una bambina figlia di una donna debole di mente, a sua volta figlia di una donna debole di mente. Mamma e nonna sono rimaste incinta giovanissime (cosa molto normale in quella società). Ma la mamma di Rory cerca di metterla in guardia sull'argomento, ricordandole di tenere le gambe ben chiuse e di non farsi toccare nei punti coperti dal costume da bagno. Peccato che poi non si accorga del comportamento viscido del titolare della ferramenta, se non quando è troppo tardi. L'intera comunità allora lo ostracizzerà e sarà costretto ad andarsene altrove.
Rory è una bambina con pochi amici, che ha un punto fermo nel manuale delle girl scout trovato non ricordo dove. A differenza dei pregiudizi che si porta dietro fino alla nascita, lei non è debole di mente, anzi, a scuola è brava, partecipa con successo alle gare di compitazione, cosa che metterà anche un po' di subbuglio tra i professori, che neanche lontanamente pensano di trovare una simile studiosità nei bambini della Calle. E' anche una bambina costretta a crescere in fretta, a volte è lei che si prende cura della madre quando rientra ubriaca e si addormenta sul divano. Arriverà, tuttavia, il suo momento di andarsene dalla Calle, e il finale aperto lascia spazio ad un briciolo di speranza che lei possa farcela ad avere una vita migliore.
Non ho idea di quanto il libro sia autobiografico dell'autrice; sicuramente ci sono molti punti in comune.
Interessante.
Mio voto: 7 / 10

Nessun commento:

Posta un commento