giovedì 28 luglio 2022

Gli ansiosi - Fredrik Backman



Titolo originale: Folk med ångest (2019)
Titolo in inglese: Anxious people

Di solito andare in cerca di una casa da comprare non è una questione di vita o di morte, ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. E può anche succedere che una rapina in una banca non vada a buon fine e che il rapinatore in fuga irrompa nel primo appartamento che trova. E se proprio in quel momento in quell'appartamento ci sono un sacco di potenziali acquirenti dell'appartamento stesso, la cosa – come potete immaginare – si complica, e non poco. In un attimo essi diventeranno ostaggi e – benché totalmente estranei tra loro – si troveranno a dover condividere un'esperienza potenzialmente terribile. Tra di essi c'è una coppia di pensionati, un ricco direttore di banca, una giovane coppia di donne che sta per avere il primo figlio ma sembra non essere d'accordo su nulla. Se aggiungiamo al mix una ottantasettenne che ha vissuto abbastanza a lungo da non aver paura che qualcuno le sventoli una pistola in faccia, un'agente immobiliare agitata ma sempre pronta a fare un affare, e un uomo misterioso che si è chiuso nell'unico bagno dell'appartamento, be' questo vuol dire che abbiamo a che fare con il peggior gruppo di ostaggi del mondo. Ognuno di loro ha alle spalle una vita di torti subiti, ferite, segreti e passioni pronti a esplodere. E per giunta nessuno di loro è esattamente ciò che sembra essere. E ciascuno di loro, rapinatore incluso, desidera disperatamente essere in qualche modo tratto in salvo. Mentre le autorità e i media circondano i locali, questi coinquilini forzati finiranno per scoprire verità sorprendenti su se stessi e daranno vita a una giornata piena di folli colpi di scena e di eventi inaspettati, che capovolgerà i piani di tutti e mostrerà loro ciò che è veramente importante nella vita. (goodreads.com)

"La verità è che questa storia parla di molte cose diverse, 
ma soprattutto di gente stupida"

Così sembrerebbe. Questo è un libro strano, sia nello stile sia in quello che racconta. Sembra quasi non-sense, assurdo sicuramente. E rimarca più volte che basta solo una idea stupida per combinare un disastro. Ma tutti abbiamo avuto delle idee stupide perchè magari ci troviamo in momenti da cui non sappiamo uscire e l'unica cosa che ci viene in mente è qualcosa di stupido. Tipo rapinare una banca di quelle che non hanno contanti, chiedendo esattamente la cifra per il prossimo mese di affitto; poi scappare via ed infilarsi nella prima porta socchiusa che vediamo e trovarci davanti a persone che diventano i peggiori ostaggi che possiamo trovare. 
Ed anche tutti gli interrogatori che la polizia conduce sono senza senso, con risposte assurde.
Due poliziotti, padre e figlio, che non riescono a parlarsi e che hanno sospesa tra loro la morte della madre (madre del figlio e moglie del padre, ovviamente). 
E' vero, questo libro parla di cretini. O, almeno, così sembra. Finchè non c'è una svolta. Forse il rapinatore non è quello che pensiamo. Perchè poi davvero non voleva cacciarsi in questo pasticcio, ci è finito per disperazione. E un po' alla volta questa diventa l'occasione per tirare fuori dei sentimenti che nessuno è capace di esprimere. Ro è terrorizzata dall'idea di essere una pessima madre. Anna-Lena non vuole continuare a comprare e rivendere case però vuole che suo marito si senta bene. Estelle si sente sola. Molti di questi personaggi sono intrecciati tra loro da un fatto successo dieci anni prima: un uomo è saltato dal ponte che si vede dall'appartamento; il poliziotto giovane non è riuscito ad impedirlo.
Questo è un libro dove sotto la superficialità dei personaggi in realtà si nascondono paure profonde, tormenti interiori per situazioni che non abbiamo potuto cambiare.
Sembra un libro leggero ma è terribilmente denso di significato. 

"Piantiamo un melo oggi, anche se sappiamo che domani il mondo finirà. Salviamo quelli che riusciamo"

"Si dice che la personalità di un essere umano è la somma delle sue esperienze. Ma non è vero, non completamente, perchè se il nostro passato fosse tutto ciò che ci definisce non potremmo convivere con noi stessi. Dobbiamo persuaderci di essere di più degli errori che abbiamo commesso ieri. Di essere anche tutte le nostre scelte, tutti i nostri domani."

Lettura molto gradevole. Piacevole la scrittura di Backman, con uno stile spesso colloquiale. Ad un certo punto mi ha molto commossa. E' stato molto bello capire tutto l'intreccio dei personaggi.

"Abbiamo tutte queste cose in comune e comunque rimaniamo per lo più estranei tra noi, non sappiamo mai cosa facciamo l'uno all'altro, come la tua vita influenza la mia.
Forse oggi ci siamo passati accanto di sfuggita nella calca e nessuno di noi se n'è accorto, le fibre del tuo cappotto si sono intrecciate per un singolo istante con quelle del mio e poi abbiamo proseguito. Non so chi sei."

Piaciuto molto.
Mio voto: 9 / 10

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