Titolo originale: Liberalismo inclusivo. Un futuro possibile per il nostro angolo di mondo - Michele Salvati + Norberto Dilmore (2021)
La crisi economica del 2008 e poi la pandemia hanno destabilizzato la società e il sistema economico neoliberisti. Ci siamo così ritrovati a vivere in un interregno. E, come scrisse Gramsci nei Quaderni dal carcere, in un interregno nel quale il vecchio è moribondo, ma il nuovo non riesce a nascere, possono verificarsi i "fenomeni morbosi più svariati": per esempio l'ascesa di forze e movimenti etno-nazionalisti quali il trumpismo. Secondo Salvati e Dilmore, recenti sviluppi politici, economici e culturali stanno (forse) creando le condizioni per porre termine a questo interregno e aprire una nuova fase nella storia del capitalismo nei Paesi avanzati. Come per altre fasi stabili del capitalismo, i confini tra stato e settore privato, tra efficienza/inefficienza dei mercati e sostenibilità sociale e ambientale dovranno essere ridefiniti per fornire una risposta alla tensione permanente, ora sotterranea, ora esplosiva, fra la libertà economica e l'esigenza di assicurare al più gran numero di cittadini le migliori condizioni di benessere. Questa tensione ha definito tutta la storia del capitalismo nei regimi politici liberaldemocratici e ne ha articolato le grandi narrative. Davanti a noi abbiamo un nuovo decennio e la responsabilità di trovare una nuova narrativa per una nuova era. Questo è un libro politico scritto da due economisti e ha l'urgenza di una scommessa che può essere vinta.
(ibs)
Due economisti ripercorrono le teorie economiche sul capitalismo (e le sue interazioni con la politica) partendo dal periodo precedente la prima guerra mondiale ("laissez faire"), al periodo del compromesso socialdemocratico (dopo la seconda guerra mondiale fino alla fine degli anni 70), al periodo del neoliberismo (dagli anni 80 alla grande crisi finanziaria del 2008), passando attraverso le citazioni di autorevoli economisti come Piketty e Keynes. Secondo loro, iniziano ad esserci le basi per poter dare vita al cosiddetto liberalismo inclusivo, attraverso anche una nuova narrativa, che unisca gli aspetti più desiderabili di una concezione liberale e di una socialista.
E' un libro piuttosto complesso per chi è digiuno degli argomenti trattati, non facilissimo come linguaggio e a tratti anche un po' difficile da seguire perchè rimbalza spesso avanti e indietro nelle teorie economiche. Interessante.
Mio voto: 6 e mezzo / 10
Nessun commento:
Posta un commento