Titolo originale: The eclipse of Laken Cottle (2022)
Una misteriosa oscurità avanza inesorabile dall’Antartide divorando la Terra. L’umanità è nel panico, i continenti, i Paesi e gli esseri umani vengono cancellati uno a uno, senza possibilità di salvezza. E mentre il buio ammanta il pianeta inghiottendo luoghi, corpi e destini, un uomo cerca disperatamente di tornare a casa a New York dalla propria famiglia. Il suo nome è Laken Cottle, e il viaggio che compie si trasforma presto in una ricerca impossibile di redenzione in mezzo all’orrore puro, avanti verso una meta che sembra sempre più difficile da raggiungere e contemporaneamente a ritroso nella propria memoria, incontro al suo passato, e, forse, al destino che lo attende.
L’eclisse di Laken Cottle, opera magistrale di una delle voci più originali di questi anni, è un romanzo stupefacente, gotico e metafisico al tempo stesso, sul potere delle storie e sulla responsabilità individuale, sulla colpa e sull’oscurità dell’anima umana.
Tiffany McDaniel accompagna il lettore sulla soglia di una fantasmagorica casa degli specchi, in cui la realtà che conosciamo perde progressivamente consistenza e un’altra, inimmaginabile, ne prende il posto.
Grande romanzo americano sulla fine di questo tempo, L’eclisse di Laken Cottle racconta come in un mondo che muore, perdersi è a volte l’unica possibilità di salvarsi.
«Quando avevo otto anni decisi cosa avrei fatto per il resto della mia vita: scrivere. Ma non avevo lo strumento giusto per farlo. Allora presi la vanga di mio padre e me ne andai in giro per il mondo a dissotterrare gli scheletri degli scrittori. Scelsi cinque scrittori per prendere da loro cinque ossa in particolare. L’indice di Shakespeare, così avrei sempre avuto un po’ di arguzia. Il pollice di Poe, perché volevo imparare come si tiene un badile per seppellire i miei cadaveri. L’anulare di Mary Shelley, perché sposò divinamente le sue parole alla memoria. Il mignolo di Emily Dickinson per un briciolo di poesia, e il medio di Shirley Jackson per avere la giusta dose di veleno da aggiungere ai miei castelli e alle mie tazze». (www.edizionidiatlantide.it)
«Chi racconta le storie governa il mondo».
Non avevo ancora letto niente di Tiffany McDaniel. Mi è piaciuta molto la sua scrittura, avvincente, forse un po' prolissa in alcune descrizioni. Sicuramente leggerò altro di suo in futuro.
Questo libro è difficilmente catalogabile in un genere. E anche la descrizione che ne viene fatta è un po' fuorviante soprattutto quando lo considera un romanzo sulla "salvezza".
Non voglio svelare troppo della trama perchè credo sia interessante leggerlo fino alla fine.
Io amo la scrittura un po' fantasy/visionaria, quindi non ho avuto problemi a leggerlo e seguirlo. Si appesantisce ad un certo punto (circa a metà) dove diventa un po' molto delirante, facendomi chiedere anche come l'autrice sia arrivata a inventare certe situazioni (facendo una battuta, sembrava sotto l'uso di stupefacenti...). Battute a parte, è chiaro che il tutto è un qualcosa di molto simbolico, anche tutti gli animali e le persone con cui Laken ha a che fare, la borsa che si porta dietro si capisce presto che può aver a che fare con un senso di colpa che lo attanaglia, diverse sono le leggende dei Nativi americani (Piedi neri) che vengono citate. Anche l'eclisse si capisce che è qualcosa che è successo a lui. Per capire esattamente cosa è successo, occorre arrivare alle ultime 30/40 pagine, dove viene svelato cos'è che ha provocato l'eclisse di Laken, conducendolo alla follia.
"Siamo capaci di dipingere un uccello con le nostre mani, ma è con la nostra mente che riusciamo a farlo volare. Con la tua mente, Laken, hai creato un eclisse della tua vita. E come la luna copre il sole, così tu hai coperto la verità con una grossa bugia. Come tutte le eclissi, anche quella nella tua mente deve finire. E' il momento di lasciar splendere la luce in ogni angolo della tua oscurità"
Le ultime pagine sono molto tristi, cariche di tutto il dolore di Laken.
E' un libro che forse meriterebbe di essere letto due volte, perchè nella seconda si capiscono sicuramente meglio alcuni simboli tipo la mosca.
Molto interessante.
Tra l'altro, non so il motivo, ma questo libro è stato pubblicato in Italia prima che da altre parti.
Mio voto: 7 e mezzo / 10
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