giovedì 15 settembre 2022

Italian psycho. La follia tra crimini, ideologia e politica - Corrado De Rosa


Titolo originale: Italian psycho. La follia tra crimini, ideologia e politica (2021)

Italian Psycho è il racconto dell'uso eversivo della malattia mentale e della diversità nella storia recente, e i suoi protagonisti sono accomunati dall'essere stati vittime o carnefici di questa strumentalizzazione. Un viaggio lungo la linea di confine che separa la follia dalla scelta consapevole di uccidere, rapire, programmare stragi, che divide quello che la società intende per pazzia da quello che, dal punto di vista della psichiatria, è la malattia mentale. È il racconto di come i progressi della scienza possano essere manipolati per deresponsabilizzare gli autori di reato, di quanto i comportamenti apparentemente incomprensibili siano archiviati come frutto di follia per una lettura di comodo e socialmente tranquillizzante. Corrado De Rosa segue i casi giudiziari più significativi - dalle teorie di Cesare Lombroso sugli anarchici alle accuse mosse a Pier Paolo Pasolini, dalle perizie effettuate sui brigatisti alla diagnosi in absentia su Aldo Moro, dal mostro del Circeo Angelo Izzo all'attentatore del Papa Ali Agca, passando per Bernardo Provenzano e il ballerino Pietro Valpreda - per riflettere sulle moderne acquisizioni della psicologia e della criminologia. Attraverso la rilettura di documentazione inedita indaga i rapporti controversi fra psichiatria, politica e potere mettendo a nudo, con le voci dei protagonisti, la coscienza sporca dell'Italia. (ibs)

"Ci sono pagine della storia italiana che sanno di teatro dell'assurdo e che si sono confrontate troppe volte con le ambiguità della psichiatria. Sciogliere la matassa in cui si aggrovigliano follia, impunità, violenza e altri luoghi comuni sulla psicopatologia potrà contribuire, almeno un po', a ridurre l'astigmatismo con cui vengono lette queste pagine e a restituire un tassello di dignità, un altro ancora dopo la chiusura dei manicomi e le battaglie contro il pregiudizio nei confronti dei pazienti, a chi soffre davvero di un disturbo mentale"

Il libro parla di come, molte volte, il concetto di "follia" è stato utilizzato per "giustificare" i comportamenti violenti. Attraverso il riferimento a fatti realmente accaduti, viene spiegato come molti processi siano stati manipolati attribuendo l'infermità mentale a criminali ben lucidi di mente. 
Molto interessante, abbastanza scorrevole. Raccapricciante nei fatti che racconta ma, effettivamente, è un discorso obiettivo su fatti che abbiamo visto accadere. 
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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