domenica 10 novembre 2019

Piccoli racconti di un'infinita giornata di primavera - Natsume Soseki


Titolo originale: Eijitsu Shōhin ( 永日商品 ) - 1910
Titolo in inglese: Spring miscellany


I 25 "Piccoli racconti di un'infinita giornata di primavera" apparvero sull'"Osaka Asahi Shimbun" a partire dal 1909, e vennero riuniti da Soseki in questa raccolta nel 1910. A prima vista, non sembra esistere un filo conduttore che li leghi, tanto sono diversi sia nel contenuto sia nello stile - soprattutto nelle pagine in cui vengono utilizzate tecniche sperimentali di scrittura. Ma è proprio il titolo così fortemente evocativo, Eijitsu Shohin, a contenere l'elemento unificante. "Eijitsu", la "giornata lunga", non indica soltanto un giorno in cui il tempo sembra dilatarsi all'infinito, ma evoca anche ciò che accomuna i protagonisti dei diversi racconti: il desiderio di conservare quella sensazione di intensa felicità legata a un momento, a un'occasione, a una stagione, nella speranza che possa non finire mai. (www.ibs.it)

Premetto che non amo i racconti, ma per una delle sfide mi serviva una raccolta, appunto, di racconti e ho scelto questa.
La cosa più lunga è la prefazione, in cui la traduttrice ci aiuta a comprendere molto bene il personaggio dello scrittore. In Giappone, Soseki è considerato il "sommo scrittore", colui che ha posto le basi della lingua giapponese moderna. Anni fa avevo cominciato a leggere il suo primo romanzo, "io sono un gatto", lunghissimo, e ammetto che l'ho interrotto perchè era un bel po' triste. In effetti, la sua vita è stata molto segnata da un'infanzia infelice e da diversi esaurimenti nervosi.
Il titolo di questa raccolta è un po' fuorviante. Parla del desiderio di conservare una sensazione di felicità, ma devo ammettere che di felicità non è che ce ne sia tantissima. Molti racconti sono intensi ma con una fine o un sottofondo molto molto triste. Mi viene ovviamente in mente quello dove è protagonista il gatto, che finchè era vivo nessuno lo badava più di tanto, ma dopo che è morto gli portano sempre fiori e omaggi "in memoria". Boh. Non riesco ad entrare nello spirito di desiderare che momenti simili durino a lungo.
La scrittura è molto bella, evocativa, riesce molto bene a rendere l'atmosfera di cui sta parlando, caratterizza molto bene i personaggi. I racconti sono tutti abbastanza corti. Interessanti ma, appunto, rimango perplessa.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

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