domenica 31 marzo 2024

Il sanatorio - Sarah Pearse


Titolo originale: The sanatorium (2020)

Un lussuosissimo hotel ad alta quota sulle alpi svizzere è l'ultimo posto in cui Elin Warner vorrebbe trovarsi. Ma si è presa una pausa dal lavoro di detective, e così, quando riceve di punto in bianco l'invito a festeggiare il fidanzamento del fratello, non ha altra scelta che accettare. Arrivata nel bel mezzo di una tempesta violentissima, Elin si sente subito nervosa: l'atteggiamento di suo fratello Isaac le sembra strano e c'è qualcosa in quell'hotel, completamente isolato, che le dà i brividi. Forse ha a che vedere con il fatto che prima della ristrutturazione fosse stato un sanatorio abbandonato... Quando, la mattina dopo, gli invitati scoprono che Laure, la promessa sposa, è scomparsa senza lasciare traccia, il disagio di Elin cresce, mettendola davanti a domande che non avrebbe mai voluto porsi. Suo fratello ha qualcosa a che fare con la sparizione della fidanzata? La neve caduta blocca l'accesso all'hotel e il panico comincia a dif­fondersi tra gli ospiti. Nessuno si è ancora reso conto che un'altra donna è scomparsa. Ed è l'unica che avrebbe potuto avvertirli del pericolo... (ibs)

ATTENZIONE: contiene alcuni spoiler sulla trama!

Posso riassumere questo libro così: bella idea, gradevole scrittura, realizzazione dubbia.
La storia era intrigante. Al posto di un sanatorio in cui venivano curati malati di tubercolosi (ma già si mormorava che le tecniche usate fossero un po' fuori dagli schemi), viene costruito un hotel di lusso dove prevale il vetro. Questo ex sanatorio è posizionato in cima ad una montagna svizzera a cui si accede da una sola strada strettissima, che diventa inagibile alla prima nevicata abbondante (qui poi abbiamo pure una valanga che dà una mano..). Ma tra gli ospiti c'è una detective in congedo temporaneo, con un trauma familiare che la sta paralizzando da anni, e che si trova ad investigare con un vago aiuto a distanza della polizia locale che ovviamente non riesce a recarsi sul posto in nessun modo. Una detective che prende una cantonata dopo l'altra, con intuizioni sbagliate e senza accorgersi di cose che a me (che non sono una detective) erano abbastanza ovvie. La storia familiare della detective, e il trauma da cui non riesce a riprendersi, occupa una parte un po' troppo ingombrante della storia, a mio parere. Oltretutto, ad un certo punto, viene svelato che anche lì ha un ricordo sbagliato di cosa effettivamente successe, e questo basta a sbloccarla del tutto facendola poi arrivare alla soluzione (facendo caso ad un dettaglio che mi era sfuggito e che in effetti ci ha un po' cercato di occultare). 
Da come aveva congegnato la storia, in particolare gli omicidi (perchè saranno più di uno), credevo andasse in una certa direzione, cioè che collegasse qualcosa successo nel sanatorio con gli indizi che il killer dissemina ad ogni morto. In realtà il legame è molto debole, la motivazione principale del killer è un'altra decisamente sua personale, a cui accosta una motivazione di giustizia sociale. Mah. Il tutto condito da alcune scene davvero molto cinematografiche. Mi ha lasciato un po' perplessa e anche un po' delusa. Aveva le potenzialità per rendere la storia decisamente più accattivante, invece l'ha molto diluita con situazioni poco interessanti e, a conti fatti, anche non utili. Nel finale, quando Elin e il fidanzato riescono finalmente a tornare a casa, sul pullman ci viene detto che c'è una persona che li tiene d'occhio; ipotizzo sia l'aggancio per il libro successivo. Effettivamente può essere un escamotage interessante.
Lettura carina, ma con molte potenzialità sfruttate male.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

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