lunedì 18 novembre 2013

Il giardino di cristallo - Mohsen Makhmalbaf


Teheran, anni ottanta. Mentre infuria la guerra contro l'Iraq, nell'Iran della rivoluzione islamica quattro famiglie si trovano a convivere forzatamente sotto lo stesso tetto. Famiglie guidate dalle donne, perchè gli uomini sono al fronte o inabili.
Cinque sono le figure femminili che spiccano nel romanzo. Layeh, madre di Sareh, Salman e della piccola Setareh (che nasce nel primo capitolo). Vedova di Mansur morto in guerra durante la gravidanza.
Suri, coi figli Mayssam e Samireh, vedova di Akbar.
Alyeh, zia e suocera di Suri, moglie di Mashti.
Khorshid, moglie di Qorban Alì, oppiomane.
Malayheh, moglie di Hamid invalido di guerra.
Il libro è un interessante scorcio sulla vita di queste donne, tra amicizie, odii, riappacificazioni, intrecci. Una società dominata da superstizioni e dalla fiducia in Dio.
Tra le storie degli uomini, che in questo libro sono personaggi abbastanza di contorno, a mio parere è molto intensa e commovente quella di Hamid, che soffre la sua condizione di invalido al punto che preferirebbe essere morto ma che, in seguito ad un avvenimento particolare (che non vi svelo), trova la forza di cominciare una nuova vita, riscattandosi un po' dalla condizione di “fardello” che lui pensa di essere.
Ci sono alcune pagine un po' cruente che avrei fatto volentieri a meno di leggere, ma il libro nel complesso è bello. Bisogna solo fare attenzione a non fare troppa confusione con i nomi e le parentele.
Il finale mi ha lasciato un po' così... sembra un po' “fantascientifico”...
Mio voto: 7 e mezzo /10

mercoledì 6 novembre 2013

L'allodola e il cinghiale - Nico Orengo


Un padre ed un figlio (Marco), accomunati dallo stesso dolore (la morte della moglie/madre), vanno nel bosco per dare la caccia ad un cinghiale che rovina i coltivi e l'orto del padre.
Il padre ama la caccia, Marco in realtà la detesta, ma non potendo stare a casa da solo è costretto ad andare col padre.
Si appostano nel bosco ma quando arriva il cinghiale, il padre lo sfiora solo. Andando a risistemare le ciliegie che usa come esca, inciampa in una radice e si fa male, rimanendo costretto a stare riparato a ridosso del masso su cui si trova il figlio. In attesa che il cinghiale torni. Sicuro che il cinghiale, troppo goloso, tornerà all'alba. Passa così la notte, con Marco che a poco a poco si rende conto che il vero problema non è il cinghiale, ma una “rabbia” che non può essere uccisa con uno sparo.

Ho trovato questo libro in biblioteca cercando libri con animali nel titolo. È carino ma mi dà l'idea di rimanere troppo superficiale. In biblioteca era collocato tra i libri per tutti, mi chiedo se non fosse stato meglio collocarlo tra i libri per ragazzi perchè sembra un po' una favoletta di 45 pagine.
Non so, di spunti ne avrebbe tanti ma li lascia tutti in sospeso.
Mio voto: 6 e mezzo/10.