martedì 4 giugno 2019

Via col vento - Margaret Mitchell


Titolo originale: Gone with the wind (1936)

Rossella O'Hara è la viziata e capricciosa ereditiera della grande piantagione di Tara, in Georgia. Ma l'illusione di una vita facile e agiata si infrangerà in brevissimo tempo, quando i venti della guerra civile cominceranno a spirare sul sud degli Stati Uniti, spazzando via in pochi anni la società schiavista. Il più grande e famoso romanzo popolare americano narra così, in un colossale e vivissimo affresco storico, le vicende di una donna impreparata ai sacrifici: la tragedia della guerra, la decimazione della sua famiglia, la necessità di dover farsi carico della piantagione di famiglia e di doversi adattare a una nuova società. E soprattutto la sua lunga, travagliata ricerca dell'amore e la storia impossibile con l'affascinante e spregiudicato Rhett Butler, avventuriero che lei comprenderà di amare solo troppo tardi... (www.ibs.it)

Credo che tutti conosciamo il film da cui è tratto questo romanzo. Io l'ho visto che ero poco più di una bambina e mi ricordo che mi faceva paura perchè (non ricordo se alla fine della prima parte o all'inizio della seconda) c'era un incendio che non finiva più, e la cosa mi terrorizzava. Ammetto che lo ricordo a grandi linee.
Erano un po' di anni che volevo leggere il romanzo, anche se la sua mole è decisamente impegnativa. Ma stavolta mi torna utile per alcune sfide.
La storia è molto interessante. Intendo proprio il periodo storico che sottende al libro: la guerra di secessione, il punto di vista dei meridionali (il romanzo è ambientato in Georgia), i soprusi degli yankees, la nascita del ku klux klan, ecc. ecc. Ci sono cose che non sapevo ed è stato interessante scoprirle. Per esempio, il rapporto tra i bianchi e i neri, che secondo quanto ci fa vedere la Mitchell non erano di vera e propria schiavitù; i neri erano parte della famiglia, accuditi, sfamati, certo dovevano lavorare, ma non erano frustati in continuazione come possiamo immaginarci noi. E' interessante una cosa che dice Rossella su questo argomento:

"Rossella Pensò: che strana gente questi yankees! Quelle donne avevano l'aria di credere che zio Pietro, essendo nero, non avesse occhi per udire e sentimenti per comprendere. Ignorano che i negri devono essere trattati gentilmente, come dei bambini; diretti, lodati, accarezzati, sgridati. Eppure coloro hanno fatto la guerra per liberarli. E dopo averli liberati non vogliono aver rapporti con loro: non li amano, non li comprendono, non se ne fidano; eppure non hanno fatto altro che dire che i meridionali non sapevano trattarli" (p. 622)

Ovviamente, nel leggere il libro, avevo sott'occhio i personaggi del film, dove Rossella era interpretata da Vivien Leigh e Rhett da Clark Gable. Rossella è un personaggio in realtà abbastanza negativo, perchè è tirannica, egoista, egocentrica, capricciosa, ma tutto sommato alla fine ti affezioni a lei. Forse perchè comunque ha sempre trovato la grinta e le risorse per sopravvivere, e anche per aiutare alcuni dei personaggi a lei più vicini.
Contrapposta a lei troviamo Melania, molto meno bella e non appariscente, buonissima, dolce, che però quando serve sa sfoderare tutta la sua grinta nascosta per salvare le persone che ama.
Poi Ashley, marito di Melania, amore (molto idealizzato) di Rossella, in realtà è un uomo troppo fragile per una donna come lei. A lui contrapposto invece c'è Rhett, della stessa pasta di Rossella al maschile, opportunista, carismatico. Devo ammettere che mi è piaciuto molto di più il personaggio del libro piuttosto che Clark Gable. E l'ho trovato di una tenerezza infinita con la figlia Diletta. Effettivamente, è il tipo di uomo che ti fa sentire amata e protetta.
Ci sono anche tanti altri personaggi che ruotano intorno a loro, tutti molto ben definiti e caratterizzati.
La scrittura è piuttosto fluida, nonostante la traduzione abbia alcuni passaggi aberranti, soprattutto nelle coniugazioni dei verbi; sarebbe interessante leggere la versione in lingua originale, ma non credo proverò a farlo (non a breve, almeno). Il libro è lunghissimo, però ammetto che si legge molto volentieri e la narrazione si mantiene piuttosto forte sempre. Il finale è veramente tristissimo. Però il messaggio che lascia è semplice: a volte siamo talmente concentrati in noi stessi e in quello a cui ambiamo, che non ci rendiamo conto (e quindi non apprezziamo a pieno) ciò che già abbiamo.
Mio voto: 9 / 10

mercoledì 29 maggio 2019

Ovolab acquisisce Anobii

Torino, 29 maggio 2019 – Ovolab, società italiana di sviluppo software focalizzata sul mobile design, ha sottoscritto un accordo con il Gruppo Mondadori per l’acquisizione di Anobii, il social network dedicato ai libri.

Anobii nasce nel 2006 da un’idea di Greg Sung, con il tempo si articola fino a diventare una piattaforma tematica specializzata in libri, dove gli utenti iscritti, lettori dai più svariati interessi, possono creare la loro biblioteca virtuale, condividendo recensioni, votazioni e idee sul mondo letterario.

Dal 2014 a oggi il Gruppo Mondadori ha gestito Anobii mettendo sempre al centro i lettori e il loro desiderio di condividere esperienze e suggerimenti, e lanciando nuove funzionalità a servizio degli utenti.

Le competenze di Ovolab saranno fondamentali per offrire un futuro innovativo alla piattaforma, sia su mobile che su web. Ovolab proseguirà infatti nella missione di valorizzare e far crescere Anobii mettendo in campo tutto il know-how maturato nei progetti digitali per i media, al fine di continuare a garantire un servizio moderno e dalle prestazioni elevate alla community di lettori appassionati che ogni giorno arricchiscono il social network.

Con questa operazione Ovolab rafforza il proprio business in perfetta sinergia con la sua vocazione all’innovazione, attraverso lo sviluppo di piattaforme e servizi che integrano contenuti e tecnologie.

«Siamo molto felici di dare il benvenuto ad Anobii all’interno di Ovolab. Abbiamo molti piani per l’evoluzione di Anobii, e contiamo di annunciare le prime nuove funzionalità verso la fine del 2019. L’eredità lasciataci dal Gruppo Mondadori è immensa. Cogliamo con entusiasmo la nostra nuova responsabilità e non vediamo l’ora di poter proseguire il percorso già avviato da Mondadori», ha dichiarato Matteo Da Pont, amministratore delegato di Ovolab.

Oggi Anobii conta oltre 1 milione di utenti nel mondo, di cui 400.000 in Italia, dove gode della massima popolarità. Il catalogo complessivo di Anobii presenta 11,5 milioni di titoli, con 2,8 milioni di recensioni, realizzate con una media di 1.000 a settimana, e più di 22 milioni di votazioni dei libri. 
(comunicato stampa dal sito Anobii)

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Mi piace molto il sito di Anobii, soprattutto la possibilità di catalogare i libri. Ho gradito poco il cambiamento che c'è stato quando è passato di proprietà, la grafica è diventata molto meno intuitiva e comunicare nei gruppi più complicato.
Spero davvero che questo nuovo cambiamento porti Anobii a valorizzarsi maggiormente. 

martedì 28 maggio 2019

La notte ha la mia voce - Alessandra Sarchi


Titolo originale: La notte ha la mia voce - 2017

Una giovane donna ha perso l’uso delle gambe in seguito a un incidente. Abita un corpo che non le appartiene piú e si sente in esilio dal territorio dei sani. Poi incontra la Donnagatto, e il suo modo di guardare se stessa, e gli altri, cambia.
La prima cosa che arriva di Giovanna è la voce: argentina, decisa, sensuale. Fa pensare a qualcuno che avanzi sulle miserie quotidiane come un felino. Ecco perché, fin da subito, l’io narrante la battezza Donnagatto, sebbene Giovanna sia paralizzata, proprio come lei. Al contrario di lei, però, rivendica il diritto a desiderare ancora, sfidando l’imperfezione del mondo. La Donnagatto nasconde un segreto, e forse ha trovato una persona cui confessarlo, consegnandole la propria storia. Una storia dove è solo apparente il confine tra la condanna e la grazia.
«È di libertà che si dovrebbe parlare, quando si parla di corpi. Ma come si fa, se non ce li scegliamo nemmeno alla nascita? I nostri corpi sono già passato, eredità elargita da chi ci ha generato e preceduto nella tirannia combinatoria dei geni». (www.einaudi.it)

Quando è stato proposto questo libro dal gruppo di lettura, mi sono venuti un po' i brividi. Si parlava di libro asciutto e carico di dolore e, sinceramente, sono due cose che non apprezzo troppo in un libro. Senonchè, paradossalmente, in questo libro non ho trovato nessuna delle due cose.
Partiamo dalla scrittura: non è neanche lontanamente asciutta, bensì piena di descrizioni, di parole, di giri di parole che mi hanno innervosito al punto che l'avrei voluto lasciare ad un terzo delle pagine. Probabilmente, essendo molto infastidita da questo tipo di scrittura, non sono riuscita ad arrivare al cuore di ciò che l'autrice voleva trasmettere. Ad un certo punto sono andata a leggere alcune recensioni su anobii e ho scoperto (non l'avevo capito!) che l'autrice è effettivamente su una sedia a rotelle, e che quindi il libro aveva un qualcosa di autobiografico. Mi è piaciuto molto il personaggio della donna gatto. La parte più bella del romanzo, secondo me, è proprio la notte che la protagonista passa insieme a questa donna, costretta a lavorare di notte in una "hot" chat perchè non trova un lavoro vero e proprio. E' quindi la donna gatto che con la sua voce, nella notte interagisce con questi uomini al telefono. In quel momento escono alcuni pensieri più diretti, meno confusi dalle parole. Purtroppo la donna gatto dopo sparisce e l'altra parte interessante diventano solo le ultime due pagine del finale (anche queste forse tirate un po' per le lunghe).
Il problema mio, probabilmente, è che non sono riuscita ad entrare in sintonia con lo stile di scrittura dell'autrice. Si capisce che è una donna che ha studiato e i suoi non sono solo semplici flussi di coscienza, sono proprio troppo appesantiti da seguire per me. Di conseguenza, non ho un'esperienza troppo positiva di lettura. 
Mio voto: 6 / 10

L'allegria - Giuseppe Ungaretti



Titolo originale: Allegria di naufragi - 1919

"L'allegria" è una raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti. Il primo titolo che le fu attribuito era "Allegria di naufragi", ma la raccolta è stata più volte rimaneggiata dall'autore stesso, fino praticamente al 1969.

Il libro è suddiviso in 5 parti:
1 - Ultime, Milano 1914-1915;
2 - Il Porto Sepolto, dal dicembre 1915 all'ottobre 1916;
3 - Naufragi, dal dicembre 1916 ad agosto 1917;
4 - Girovago, da marzo a luglio 1918;
5 - Prime, Parigi-Milano 1919

L'allegria è un'opera piuttosto varia. In essa Ungaretti raccoglie sia ricordi degli orrori della guerra, sia poesie più ottimiste in cui ricorda i luoghi in cui ha vissuto. Momenti di "allegria" per aver passato la guerra, uniti a momenti di tristezza per i compagni morti. E comunque un grosso attaccamento alla vita.

In questa raccolta ci sono alcune delle poesie più famose di Ungaretti (Mattina, Soldati) e alcune di quelle che io amo in particolare (Natale, Veglia, San Martino del Carso).



Non starò a fare parafrasi o robe del genere, non credo ce ne sia bisogno. Ho sempre trovato molto chiaro ciò che Ungaretti trasmette nelle sue frasi. Sarà che sono sempre stata un po' "poeta" anch'io e con un particolare feeling nei confronti di questo autore fin da quando ero piccola. Amo quello che scrive, come lo scrive. Ho riletto volentieri queste poesie, anche se alcune mi scavano dentro un dolore immenso.
Ho scelto questo libro per la "monthly motif reading challenge" di maggio che chiedeva un "one sitting reads". Di solito non amo leggere le poesie tutte di fila, e in effetti me le sono assaporate nel corso della giornata (è una raccolta intensa ma piuttosto breve).
Mio voto: 9 / 10

domenica 26 maggio 2019

Addio a Vittorio Zucconi

26 maggio 2019. E' morto a 74 anni, nella sua casa di Washington, il giornalista e scrittore Vittorio Zucconi. 
Figlio di Guglielmo, è stato corrispondente da Bruxelles e da Washington per La Stampa, per poi passare nel 1977 al Corriere della sera come articolista e inviato speciale a Mosca. Dopo aver aperto per La Stampa la redazione di Tokyo nel 1982, passò a la Repubblica come capo della redazione di Parigi (1985) e poi (1986-92) inviato speciale a Washington. Nel 1992 ha collaborato al settimanale L'Espresso, quindi è tornato a La Stampa (1994), poi a la Repubblica (1996), sempre come inviato speciale negli Stati Uniti. 

Molti i suoi libri. I cinque cerchi rossi (1980); Il Giappone tra noi (1986); Si fa presto a dire America (1988); Parola di giornalista (1990); Si fa presto a dire Russia (1992); Viaggio in America (1993); La scommessa. Cento giorni per amare l'Italia (in collaborazione con il padre Guglielmo, 1993); Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux (1996); Storie dell'altro mondo. La faccia nascosta dell'America (1997); L'aquila e il pollo fritto. Perché amiamo e odiamo l'America (2008); Il caratteraccio. Come (non) si diventa italiani (2009); Il lato fresco del cuscino. Alla ricerca delle cose perdute (2018). 

Zucconi è stato direttore dell'edizione web di Repubblica dalla creazione fino al 2015, ma anche direttore dell'emittente Radio Capital fino al 2018. Su quest'ultima curava una rubrica di filo diretto con gli ascoltatori, in onda una volta al giorno, e la trasmissione del preserale TG Zero. 
Sulla pagina web di Radio Capital si presentava così: «Vive con moglie, figli, cane e colesterolo troppo alto tra Roma, la città santa, e Washington, la città di Monica Lewinsky. Scrive articoli per passare il tempo e per pagare le rate del mutuo. Ama la buona musica, le buone notizie e tutte le pietanze che non dovrebbe mangiare mai. Non ama i teatrini della politica, i bugiardi, i tromboni, le tasse, la pena di morte e le radio che chiacchierano troppo. Chiacchiera ed intervista anche bugiardi e tromboni». (da Il sole 24 ore)

mercoledì 15 maggio 2019

Premio Strega europeo 2019

TORINO, 12 MAG - David Diop (nato a Parigi e cresciuto in Senegal), è il vincitore del Premio Strega Europeo 2019 con "Fratelli d'anima", pubblicato da Neri Pozza. Ha vinto con 11 voti sui 22 espressi.

"Sul fronte occidentale, nelle trincee francesi, tra i soldati bianchi coi loro vistosi calzoni rossi spiccano i fucilieri senegalesi, «i cioccolatini dell’Africa nera», come li chiama il capitano Armand. Prima di ogni assalto, il capitano non manca di ricordare loro che sono l’orgoglio della Francia, «i piú coraggiosi dei coraggiosi», un autentico incubo per i nemici che hanno paura dei «negri selvaggi, dei cannibali, degli zulú». I senegalesi ridono contenti. Poi, mettendosi in faccia gli occhi da matto, sbucano fuori dalla trincea con il fucile nella mano sinistra e il machete nella destra. Alfa Ndiaye e Mademba Diop sono amici, fratelli d’anima cresciuti insieme in Africa, lontano dai freddi accampamenti del fronte. Quando in trincea risuona il colpo di fischietto del capitano, escono anche loro dal buco urlando come selvaggi indemoniati per non apparire meno coraggiosi degli altri. Un giorno, però, Mademba Diop viene ferito mortalmente e, con le budella all’aria, chiede per tre volte ad Alfa di dargli il colpo di grazia. Per tre volte Alfa si rifiuta e, dopo una lunga e atroce agonia, Mademba muore. La morte dell’amico consegna Alfa all’impensabile, a tutto ciò che gli antenati e il mondo di ieri avrebbero proibito e che invece la grande carneficina della guerra moderna concede. A ogni fischio di chiamata del capitano Armand, Alfa si precipita fuori dalla trincea e corre verso i «nemici dagli occhi azzurri», uccidendo senza pietà e tagliando alle sue vittime una mano come trofeo di guerra. Una, due, tre, quattro... otto mani. Come un demone, uno stregone, un divoratore di anime, che soltanto una voce del mondo di ieri potrebbe salvare... Romanzo che è valso al suo autore il prestigioso premio Goncourt des Lycéens e l’entusiastico e unanime apprezzamento della critica, Fratelli d’anima mostra come nel naufragio totale della civiltà rappresentato dalla Grande Guerra non soltanto l’Europa, ma anche una parte non trascurabile dell’Africa perse la sua anima e la millenaria tradizione che la custodiva." (da ibs.it) 




La sesta edizione del Premio è stata dedicata alla memoria di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista radiofonico di Trento ucciso a Strasburgo nell'attentato dell'11 dicembre scorso. "Inseguo le mie passioni: il giornalismo e l'Europa. Vorrei che i giovani come me lo capissero. Mai come oggi un'Europa unita è cruciale e mai come oggi siamo a un passo dal distruggerla" aveva scritto Megalizzi.

mercoledì 8 maggio 2019

I finalisti al Premio Strega Europeo

Il Premio Strega Europeo è nato nel 2014 in occasione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea per diffondere la conoscenza di alcune tra le voci più originali e profonde della narrativa contemporanea.
Concorrono a ottenere il riconoscimento cinque romanzi recentemente tradotti in Italia, provenienti da diverse aree linguistiche e culturali, che hanno vinto nei Paesi europei in cui sono stati pubblicati un importante premio nazionale. È previsto inoltre un riconoscimento al traduttore del libro premiato, offerto dalla FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori).

Il riconoscimento sarà assegnato da una giuria composta da scrittori vincitori e finalisti del Premio Strega (Laura Bosio, Giuseppe Catozzella, Teresa Ciabatti, Antonella Cilento, Maria Rosa Cutrufelli, Paolo Di Paolo, Mario Fortunato, Helena Janeczek, Paolo Giordano, Nicola Lagioia, Lia Levi, Dacia Maraini, Wanda Marasco, Paola Mastrocola, Melania G. Mazzucco, Edoardo Nesi, Valeria Parrella, Lorenzo Pavolini, Romana Petri, Domenico Starnone, Sandro Veronesi e Andrea Vitali) a cui si aggiungono i responsabili delle istituzioni che promuovono il premio.

Lo scorso anno, il Premio Strega Europeo è stato vinto da "Patria" di Fernando Aramburu.

I cinque libri candidati al Premio 2019 sono:
- Fratelli d’anima di David Diop (Prix Goncourt des Lycéens 2018), 
- Come cade la luce di Catherine Dunne (2018 Irish PEN Award), 
- La capitale di Robert Menasse (Deutcher Buchpreis 2017)
- La Superba di Ilja Leonard Pfeijffer (Libris Literatuur Prijs 2014), 
- Fuori di sé di Sasha Marianna Salzmann (Literaturpreis der Jürgen Ponto-Stiftung 2017).

Gli autori candidati presenteranno anche quest’anno al Salone internazionale del libro di Torino i rispettivi libri in gara, ciascuno in un incontro individuale, tra venerdì 10 e domenica 12 maggio. 

La cerimonia di premiazione avrà luogo domenica 12 maggio alle ore 18.30 presso il Circolo dei Lettori.

w…w…w…wednesdays #130


"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

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Le mie risposte (130^ puntata - mercoledì 08 maggio 2019):

1) cosa stai leggendo?
- L'allegria - Giuseppe Ungaretti

2) cosa hai appena finito di leggere?
- Cielo di sabbia - Joe R. Lansdale
- La notte ha la mia voce - Alessandra Sarchi

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
-   Via col vento - Margaret Mitchell