Titolo originale: The Mill River recluse - 2011
L’istante più bello della sua vita. Così Mary McAllister ricorda la prima volta in cui ha varcato la soglia della grande casa di marmo in cima alla collina di Mill River. Era il giorno del suo matrimonio e, tra le braccia di Patrick, il giovane più ricco e affascinante della città, Mary si era sentita al sicuro, protetta. Ancora non sapeva che l’animo di Patrick era nero come la notte e che quella casa sarebbe diventata la sua prigione… Sono passati sessant’anni dalla morte del marito, eppure Mary non riesce a dimenticarlo e ha ancora paura di lui, del suo carattere violento, dei suoi eccessi. In realtà, Mary ha paura di tutto e di tutti e vive come una reclusa, oggetto di chiacchiere e di congetture da parte degli abitanti di Mill River. L’unico suo contatto con l’esterno è padre Michael O’Brien, arrivato in quella tranquilla cittadina poco prima del matrimonio di Mary e vincolato a lei da una singolare promessa. Col tempo, padre O’Brien è diventato gli occhi e le orecchie di Mary; è l’unico a conoscere la vera storia della donna e, soprattutto, i numerosi segreti che la legano a ciascun abitante di Mill River. Segreti che adesso stanno per essere rivelati…
Diventato un fenomeno editoriale grazie al passaparola, il romanzo d’esordio di Darcie Chan racconta, con delicatezza e infinita umanità, una storia che parla a ognuno di noi. Perché il male può essere grande, ma talvolta, per cancellarlo, basta un piccolo gesto d’affetto… (www.anobii.com)
Libro letto sotto l'ombrellone. Mi intrigava molto la trama, ma a fine lettura sono rimasta un pochino delusa. Di solito, diffido molto da quei libri definiti come "casi editoriali", e in effetti ammetto che è una lettura gradevole ma ha alcune pecche.
L'autrice è stata bravissima a creare un personaggio (Patrick) incredibilmente sgradevole, al punto che quando è morto ho veramente gioito (sì lo so non è bello, ma era un personaggio veramente orribile).
Ciò che è successo a Mary ci viene svelato un po' alla volta. In effetti ha vissuto una terribile esperienza. E nonostante lei sia incredibilmente legata agli abitanti del paese, questo non basta a farla uscire dalla casa di marmo sopra la collina.
C'è una specie di colpo di scena, ma si capisce ben prima che l'autrice ce lo sveli.
La narrazione è su due piani temporali. C'è la vita di Mary da giovane, quando conosce Patrick e si sposa. Poi c'è la vita di Mary sessant'anni dopo, e qui si aggiungono le vite di alcuni abitanti del villaggio: Kyle, il poliziotto vedovo che si è trasferito in questo paesino con la figlioletta; Claudia, la maestra che soffre per il suo peso; Ruth, moglie del capitano della polizia, che gestisce la panetteria-pasticceria del paese.
E poi c'è padre Michael, che appena arrivato al paese ha celebrato il matrimonio di Mary e Patrick, e in quel paese è praticamente rimasto un po' incastrato per una promessa fatta al nonno di Patrick. E' l'unica persona con cui Mary parla ed è lui che racconta a Mary tutto ciò che accade agli abitatni.
La scrittura è scorrevole, si legge bene. Ci sono personaggi terribilmente buoni e personaggi terribilmente cattivi. Sembra un po' una favola, dove c'è una fata buona che aiuta anonimamente le persone in difficoltà.
In effetti, concordo con quanto dice nella presentazione, è un libro che con delicatezza riesce a parlare di problemi molto delicati.
Lettura piacevole, un po' buonista forse, però ci ricorda che fare il bene riempie il cuore.
Come sempre, il titolo in italiano non c'entra molto con quello originale.
Mio voto: 8 / 10