venerdì 20 maggio 2016

Finchè le stelle saranno in cielo - Kristin Harmel


Titolo originale: The sweetness of forgetting - 2012

Da sempre Rose, nell'attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa.
Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod.
Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l'Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo.
Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d'amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell'Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall'orrore le vite di molte persone. (http://www.garzantilibri.it)


Bello. Intenso. Commovente. Non avevo mai sentito parlare dell'aiuto inter-religioso durante l'Olocausto. Musulmani e Cattolici che accolgono bambini ebrei per salvarli dalla morte. La difesa della vita che va oltre le differenze religiose.

«Sì, sono ebrea», dichiara. «ma sono anche cattolica.» 
Dopo una breve pausa aggiunge: «E anche musulmana». 
«Mamie, cosa vuoi dire?» domando, tentando di impedire alla mia voce di tremare. «Non sei musulmana.» 
«Non è la stessa cosa? È l’umanità a creare le differenze. 
Ma questo non significa che non sia sempre lo stesso Dio.» 

Volevo leggere qualcosa che avesse a che fare con l'Olocausto, infatti il libro l'ho letto a cavallo della Giornata della Memoria, non a caso. E volevo qualcosa che fosse un romanzo, non un saggio o una biografia.
Il libro si legge molto bene, è scorrevole al punto che finito un capitolo viene voglia di cominciare il successivo. L'argomento è spinoso ma trattato con molta delicatezza. Diciamo che l'Olocausto è un po' il contorno della vicenda. Il centro del libro è sicuramente l'amore, in molte forme. L'amore di una madre per la figlia, di un fratello per una sorella, di un uomo per una donna. E poi, ovviamente, l'amore universale, quello che ha salvato Mamie dal ghetto.
Al personaggio di Hope mi sono subito affezionata. Ai suoi problemi sentimentali, alla sua pasticceria che sfornava leccornie tramandate da generazioni (e di cui vengono indicate anche alcune ricette). Anche gli altri personaggi che le ruotano intorno sono piacevoli: Annie, Gavin, Alain, Jacob.
Il romanzo forse parte un po' lento, prende decisamente vita dal momento in cui Mamie consegna a Hope la lista dei sette nomi.
Non voglio svelarvi troppo della storia, ma preparate tanti fazzoletti per le ultime pagine.
Mio voto: 9 / 10

Nessun commento:

Posta un commento