domenica 2 febbraio 2020

Le vergini suicide - Jeffrey Eugenides


Titolo originale: The virgin suicides (1993)

Un narratore "collettivo", voce di un gruppo di coetanei maschi, rievoca a vent'anni di distanza la vicenda delle cinque sorelle Lisbon, oggetto proibito della loro adolescenza, avvolte in un'aura di mistero che la tragica fine comune - si sono tutte tolte la vita nel breve spazio di un anno - ha fissato per sempre. Nella memoria di questi antichi, tenacissimi spasimanti, esse divengono il simbolo di una possibilità remota e perduta: l'irruzione di un fremito ignoto nel mondo tranquillo, ordinario, opprimente dell'America suburbana degli anni Settanta. Il libro segna l'esordio folgorante di uno scrittore poco più che trentenne, ma già padrone di uno stile e di un universo letterario affatto personali. (www.anobii.com)

Ho letto questo libro per il gruppo di lettura. Avevo visto il film anni fa, forse questo mi ha un pochino agevolato almeno nel dare un volto alle ragazze (anche se quelle descritte nel libro sono un po' diverse). 
La prima cosa che mi è venuta in mente, è che in questo libro sono lampanti i danni dell'estremismo. In casa c'è un'assoluta mancanza di dialogo, ma nonostante tutto, la madre è ben convinta che "L'istinto di una madre non sbaglia mai" (p.102). Arriva a chiudere in casa le sorelle per non far loro avere contatti con l'esterno. Una finta modalità di proteggerle che le costringe in una prigione in cui è meglio morire piuttosto che rimanerci. Anche se poi mi pare così strano che le ragazze non possono uscire, ma Lux riesce ad "incontrare" i suoi amanti sul tetto della casa (???)
Ho letto da qualche parte che è tratto da un fatto realmente accaduto nel 1974 e questo lo rende davvero raccapricciante. Perchè se è vero che è difficile immedesimarsi nella mente di una ragazzina di 13/17 anni, è anche vero che è ben sconcertante che cinque sorelle decidano tutte insieme di morire. E non credo si tratti di emulazione o discorsi simili. 
La figura del padre mi ha lasciato perplessa; è completamente succube della moglie. Di una moglie assurdamente bigotta, al punto che neppure il prete ama la musica da fanatico religioso che ascolta lei. Sarei curiosa di sapere come si sono trovati questi due genitori, come si sono conosciuti.
Anche in paese ho trovato una grande insensibilità degli adulti. Organizzano la giornata del lutto dopo mesi dalla morte di Cecilia, quando ormai le altre sorelle si stavano riprendendo? Pessima scelta del momento.
Lo stile dell'autore è interessante. Parla attraverso la voce corale di questi ragazzini che erano innamorati delle sorelle Lisbon. La loro diventa una ossessione, anche dopo vent'anni dalla loro morte. Un po' macabro il fatto che abbiano raccolto e numerato le foto delle ragazze.
In alcuni punti però, l'autore diventa troppo prolisso, soprattutto quando si perde in informazioni su personaggi secondari. Da un certo punto in poi, non vedevo l'ora di sapere come sono morte le altre quattro, piuttosto che sentir parlare di gente che non c'entrava più di tanto. E' interessante il parallelismo tra la decadenza di casa Lisbon e la decadenza del quartiere (con gli alberi ammalati da tagliare, ecc.)
Cecilia (13 anni) prima si taglia i polsi e poi si butta dalla finestra su una ringhiera di ferro (peraltro, una tragedia annunciata, visto che fino a quel momento non era mai stata lasciata sola, nemmeno quando usciva in giardino, c'era comunque sempre almeno una delle sue sorelle). Le altre quattro si suicidano in contemporanea: Bonnie (15 anni) si impicca, Mary (16) mette la testa nel forno, Therese (17) con sonniferi ed alcool, Lux (15 anni) coi gas di scarico dell'auto. Anzi, a dire la verità, Mary in un primo momento verrà salvata, ma muore poi poco dopo.
Un esordio molto interessante.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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