venerdì 21 febbraio 2014

La cena - Herman Koch


 
Di cosa è capace un genitore pur di proteggere il figlio che ha commesso un crimine che gli può rovinare la vita?
Paul, Claire, Serge e Babette si trovano a cena in un lussuoso ristorante, uno di quelli dove ti interrompono troppo spesso per riuscire a parlare senza perdere il filo del discorso. Ma devono parlare di una cosa molto importante. Paul e Serge sono fratelli. Serge è un famoso politico, candidato a diventare primo ministro. Paul è un ex insegnante di scuola, costretto a ritirarsi dopo alcuni avvenimenti spiacevoli.
Paul e Claire hanno un figlio, Michael. Serge e Babette hanno due figli naturali, Valerie e Rick, ed un figlio adottivo Beau. Una notte, in una escalation di violenza, Michael e Rick hanno commesso un crimine efferato: hanno ucciso una senzatetto che dormiva nella cabina del bancomat. Nessuno sa ancora che sono stati loro, ma in rete circolano dei filmati sul delitto e potrebbero prima o poi essere riconosciuti.
Il romanzo è idealmente diviso nei momenti della cena: aperitivo, antipasto, secondo piatto, dessert e mancia.
Il libro ha un inizio brillante, in cui Paul commenta sarcasticamente ogni movimento del maitre, ogni avvenimento che accade, ogni atteggiamento del fratello che lui mal sopporta.
Poi c'è una parte centrale di flashback, in cui spiega perchè ha smesso di lavorare. Spiega che gli è stata ipotizzata una patologia che non nomina ma immagino si tratti di troppa aggressività, e che viene calmata con dei farmaci. Mostra alcuni momenti in cui Paul ha ceduto alla violenza, colpendo con ferocia alcune persone, come il preside della scuola in cui lavorava, e come il fratello quando ha provato a portargli via il figlio mentre la moglie era in ospedale (in realtà per aiutarlo e dietro suggerimento della moglie di Paul...)
E l'ultima parte è raccapricciante, perchè finalmente questi quattro personaggi parlano di quello di cui devono parlare. A mio parere, quello che poteva essere il personaggio più “viscido” (nel senso di interessato all'immagine), cioè il politico, alla fine è l'unico che vorrebbe che i ragazzi pagassero per i loro errori per poi ripartire con la loro vita. Viene invece accusato di essere egoista perchè è lui a non saper vivere con un segreto simile. In particolare, le donne non vogliono assolutamente che i nomi dei loro ragazzi vengano infangati. Claire poi arriva a sostenere che parlare di omicidio sia esagerato, e che era colpa della senzatetto che era nel posto in cui non doveva essere.
 
Il tema trattato è molto delicato e alcune argomentazioni dei personaggi mi hanno lasciato a bocca aperta per quanto erano cariche di cattiveria. Il libro però è molto piacevole, scorrevole, con un bello stile narrativo. E' un po' pesante e contorta la parte dei flashback sulla vita di Paul, ma forse necessaria a far capire che a volte "tale padre, tale figlio"...
 
Mio voto: 7 e mezzo/10
 

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