Titolo originale: The time-travelling cat and the Tudor treasure - 2007
Precedentemente pubblicato come: A test for the time travelling cat - 1997
Il padre di Topher comincia a frequentare una ricercatrice chiamata Molly. Quando decidono di sposarsi, decidono anche di trasferirsi a Cambridge, dove lei lavora. Qui Topher comincia una nuova scuola, dove fa amicizia con alcuni animalisti e antivivisezionisti che lo convincono anche a diventare vegetariano e gli instillano il dubbio che Molly faccia ricerche sugli animali.
Ka sparisce per una settimana, e quando torna è terrorizzata e ferita. Topher spera non succeda di nuovo, ma invece, ovviamente, Ka ri-sparisce e sul computer lascia un indizio: R* iche mou*nt. Topher capisce che è finita nell'epoca dei Tudor ed è molto preoccupato per lei perchè in quel periodo i gatti venivano torturati poichè creduti strumenti del demonio. Topher viene trasportato dal corvo nel mondo dei Tudor, dove è il figlio del Doctor Dee, l'astronomo di corte ai servizi della Regina Elizabeth, la quale è interessata a scoprire i segreti della pietra filosofale e dell'elisir dell'eterna giovinezza. Comincia quindi la ricerca di Topher, tra intrighi di corte e inseguimenti.
Attenzione: contiene alcuni spoiler sulla trama!
Secondo libro della serie del gatto viaggiatore nel tempo. Letto in inglese, infatti ci ho messo veramente tanto. Questo libro è decisamente più complesso del precedente. C'è tutta la storia della Regina Elisabetta, della pietra filosofale, e di tutta una serie di personaggi che le ruotano intorno.
C'è anche una grossa componente della narrazione che non so come definire (politica, forse?). All'inizio c'è tutto il discorso animalista, con gli amici di Topher che sono contrari alla sperimentazione animale e che per salvare gli animali arrivano a mettere una bomba sotto la macchina di Molly (salvo poi rimanere gravemente ferito proprio chi ha messo la bomba), mettendo quindi a rischio lei e il padre di Topher. E in questa parte Topher si pone diverse importanti domande sull'argomento. Poi, nella parte finale, c'è una questione sul valore di Francis Drake, sul quale gli inglesi hanno una certa opinione mentre Topher lo ha conosciuto e ne ha tutt'altra. Ammetto di non essere stata a scervellarmi molto su questo discorso, mi interessava di più la conclusione della vicenda di Ka, che lascia un po' col fiato sospeso per tutto il libro.
Nel complesso è una lettura piacevole, utile per impratichire un po' l'inglese anche colloquiale.
Mio voto: 7 e mezzo / 10
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