giovedì 25 aprile 2019

Cielo di sabbia - Joe R. Lansdale


Titolo originale: All the Earth, Thrown to the Sky (2011)

Oklahoma, anni Trenta. Jack ha appena finito di seppellire entrambi i genitori e si aggira tra le rovine della sua casa, distrutta da una delle tempeste di sabbia che sconvolgono lo Stato, quando viene raggiunto da Jane e suo fratello Tony. Anche loro hanno perso tutto quello che avevano, e vagano in un mondo senza vita, nel quale ogni cosa, dalle piante al cibo, è sommersa sotto uno strato di polvere rossa. Ai tre ragazzi non rimane che rubare una macchina (il cui padrone è morto anche lui nella tempesta) e partire alla volta del Texas orientale, nella speranza di trovare pace e un'occasione per ricominciare a vivere. Ma la strada fino in Texas, tra rapinatori e vagabondi, cavallette e alligatori, deliziose vedove e spietati sfruttatori, si rivelerà lunga e tortuosa, e costringerà i tre ragazzi a crescere e a confrontarsi con quel misto inestricabile di malvagità e solidarietà che alberga in ogni essere umano.
«Uscii in retromarcia dalla rimessa e mi avviai traballante sulla sabbia. Le gomme non facevano bene contatto, e fui costretto a rallentare. Poi prendemmo il via. Era come cavalcare sulle onde dell’oceano. Andavamo lenti, ma andavamo.
Non intendo raccontare storie. Furto o no, era una bella sensazione ritrovarsi al volante di una Ford V8, il piede sull’acceleratore e la consapevolezza di lasciarsi alle spalle tutti quei morti e quella sabbia per andare incontro a non so quale speranza. Proprio non sapevo dove stavo andando, ma una cosa la sapevo per certo.
Dovunque stessi andando, su quella Ford rubata, è sicuro che intendevo arrivarci alla svelta». (www.einaudi.it)

Dopo aver letto "Acqua buia", dove in alcuni punti ci sono scene un bel po' raccapriccianti, avevo timore di leggere qualcos'altro di Lansdale. Tuttavia, mi era piaciuto molto il suo stile e, cercando un libro per la "Monthly keyword challenge", ho scelto questo.
Piacevole, di facile lettura perchè molto scorrevole. Ci sono scene di azione ma non di orrore. L'atmosfera della sabbia che permea e uccide ogni cosa è resa magistralmente.
Non so se si possa davvero definire "il miglior Lansadale", come ho letto in alcuni articoli, perchè la storia in alcuni punti pare quasi troppo roccambolesca. Il finale, anche, mi è parso un po' sbrigativo.
Sta di fatto che comunque è una lettura che ho gradito molto. Mi sono piaciute le riflessioni di Jack, l'io narrante. Ho la sensazione che i tre ragazzini siano più grandi di quanto me li sono figurata io, ma in verità non viene citata nessuna età. Ho anche la sensazione che sia una lettura più da ragazzini.
E mi dà l'idea che Lansdale abbia più puntato sul messaggio che sulla storia in sè. I tre ragazzi sono costretti a crescere e il messaggio, secondo me, che rimane è che uno deve seguire la  propria strada quando si sente chiamare.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

mercoledì 24 aprile 2019

Blacklands - Belinda Bauer


Titolo originale: Blacklands (2009)

Steven Lamb ha dodici anni e scavare buche nell'Exmoor ha dato uno scopo alla sua vita. Spera di trovare un corpo. Sono passati quasi vent'anni da quando lo zio Billy, allora undicenne, è scomparso, e anche se tutti sono convinti sia tra le vittime di Arnold Avery, serial killer ora in carcere, la nonna di Steven lo sta ancora aspettando. Intanto, la famiglia intorno a lei va in pezzi, incapace di superare una perdita così crudele. Per chiudere finalmente i conti con il passato, Steven decide di scrivere ad Avery una lettera anonima, e di chiedergli di rivelare il luogo in cui ha sepolto il fratello di sua madre. Ma appena Avety capisce di avere di fronte un bambino, in lui ritorna prepotente l'istinto omicida. Tra le brughiere avvolte dalla nebbia del sud dell'Inghilterra, comincia un gioco molto pericoloso tra un ragazzino disperato e un serial killer annoiato... (www.anobii.com)

Libro d'esordio per questa scrittrice, a mio parere, molto riuscito. Un gioco pericoloso tra un bambino che cerca l'affetto che non ha in famiglia ed un lucidissimo criminale pedofilo annoiato dalla prigione. Una narrazione che mantiene il pathos fino alla fine, attraversando le emozioni del ragazzino che chiede solo di trovare il corpo dello zio in modo che la nonna e la mamma possano mettere l'anima in pace. Il tutto, ambientato nella cupa e soffocante brughiera, sotto il cui suolo potrebbe nascondersi un corpo che non si riesce a trovare.
Una storia originale, dolorosa, ma piena di speranza. Una scrittura scorrevole. Unico neo, a mio parere, un finale un po' precipitoso, dove non è proprio chiaro chi fa cosa.
Piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10

w…w…w…wednesdays #129


"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

*******

Le mie risposte (129^ puntata - mercoledì 24 aprile 2019):

1) cosa stai leggendo?
- Cielo di sabbia - Joe Lansdale

2) cosa hai appena finito di leggere?
- Il paese delle nevi - Yasunari Kawabata
- Lo smeraldo maledetto - Edgar Wallace
- Blacklands - Belinda Bauer

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- La notte ha la mia voce - Alessandra Sarchi

sabato 20 aprile 2019

Il paese delle nevi - Yasunari Kawabata




Titolo originale: 雪國 (Yukiguni) - 1935


Komako è una geisha del “paese delle nevi”, un paradiso termale sulla costa ovest della maggiore isola del Giappone, dove la neve è alta quindici piedi. Le cortigiane come lei hanno poco in comune con quelle che abitano in città: non potranno mai diventare famose musiciste o danzatrici, né penetrare tra le quinte della politica o degli affari. Il loro destino, infatti, è quello di maturare tra gli incanti e la corruzione del “paradiso”, perpetuamente dedite ai signori che, secondo la tradizione, salgono alle terme per trovarvi il riposo perfetto. Ed è proprio in questo paesaggio da sogno che Komako incontra Shimamura, un ricco e raffinato esteta, con il quale darà vita a un gioco di trasporti trattenuti e rinfocolati, inesorabilmente destinati a svanire. Capolavoro di inesprimibili e struggenti stati d’animo, Il paese delle nevi può essere considerato un piccolo poema in prosa, dove amore e morte si intrecciano in un’atmosfera di diffusa malinconia e incombente tragedia. (www.einaudi.it)



La difficoltà principale di questo libro è quella di entrare nella mentalità giapponese. Purtroppo, Kawabata dà per scontato che chi legge sappia, per esempio, cosa sono le geishe, che nel mondo occidentale sono spesso associate, erroneamente, a delle prostitute. Avendo già letto "Memorie di una geisha", mi è stato effettivamente più facile non cadere in questo fraintendimento.
Ambienti e personaggi rendono molto bene l'idea del Giappone. Kawabata ci regala minuziose descrizioni dei paesaggi al punto di visualizzarli come se li vedessimo dal vero. 
La storia d'amore mi è parsa inconsistente. Komako, a tratti, è insopportabile, con atteggiamenti quasi schizofrenici (vado, no rimango, no vado). I dialoghi tra loro a volte sono proprio assurdi. Poi ad un certo punto c'è una specie di "triangolo" con l'altra geisha che non riesco a capire. Probabilmente c'è una simbologia che non ho compreso pienamente, visto anche cosa succede nella scena finale del libro.
Le scene più belle sono le descrizioni della vita quotidiana, in particolare mi è piaciuto il discorso della lavorazione dei kimono che vanno stesi sulla neve; è un elemento culturale molto interessante.
In alcune recensioni si parla di erotismo velato; io, sinceramente, non ne ho trovato traccia. Ho letto che questo libro è stato tradotto prima dal giapponese all'inglese e successivamente dall'inglese all'italiano; mi chiedo quanto questo abbia in realtà fatto perdere delle sonorità che aveva scritto l'autore.
La scrittura è scorrevole, paradossalmente ho avuto più difficoltà a leggere alcuni scrittori europei "vecchi" piuttosto che questo libro. 
Abbiamo letto questo libro col gruppo di lettura, e nella serata è stata presente anche una concittadina originaria del Giappone che ha sposato un italiano. E' stato molto interessante parlarne con lei che ci ha spiegato alcuni usi e costumi del suo paese. Tuttavia, qui credo sia giusto che parli di quella che è stata la mia esperienza di lettura. Effettivamente, è un libro che appare un po' freddo, come il freddo che circonda tutto nel paese delle nevi.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

venerdì 19 aprile 2019

Lo smeraldo maledetto - Edgar Wallace


Titolo originale: The square emerald (1926)

«Erano le quattro e mezzo di un triste pomeriggio di febbraio. Pioggia e nevischio, e una nebbiolina gialla incupivano l'aria...» È in una Londra dominata dai colori dell'inverno che si dipana l'intricata storia che vede Peter Dawlish, appena uscito di prigione, divenire il principale indiziato dell'omicidio dell'uomo che lo aveva fatto ingiustamente condannare. Ma perché nella mano del morto c 'è uno splendido smeraldo, rubato a Lady Raytham? Per Josiah Coldwell di Scotland Yard e la sua affascinante assistente Leslie Maughan le indagini non sono facili: quale parte hanno infatti, nel mistero del diamante, le tre donne la cui arma preferita è il ricatto? (www.newtoncompton.com)

Un giallo interessante, da seguire con un po' di attenzione perchè gli intrecci tra i personaggi sono davvero tanti, tra cambi di sesso, matrimoni segreti, parentele varie. Ammetto che un pochino mi sono persa, soprattutto nella parte centrale dove la trama rallenta un po', per poi riprendere con più brio verso il finale.
Mi sono piaciuti anche i due investigatori di Scotland Yard, anche se Leslie va un po' troppo ad intuito, in alcuni casi sembra un po' una indovina. Mi è piaciuta molto anche la figura di Peter Dawlish.
Nonostante gli anni, questo libro è del 1926, la scrittura è piuttosto fluida e non crea problemi.
Forse non è il mio libro giallo preferito, ma è decisamente interessante.
Mio voto: 7 / 10

mercoledì 20 marzo 2019

Il trono di spade. Libro secondo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco - George R. R. Martin


Titolo originale: A clash of kings. Book two of a song of ice and fire (1999)

Letteralmente tradotto in "Uno scontro di re", questo volume comprende i due libri "Il regno dei lupi" e "la regina dei draghi".

Una cometa rossa rischiara i cieli di tutto il regno, scatenando migliaia di ipotesi sul suo significato.
Stannis Baratheon, fratello di Robert, sostiene di essere il legittimo erede di suo fratello, al posto di Joffrey, sul quale cominciano a girare voci che non sia figlio di Robert ma frutto dell'incesto tra la regina Cersei e suo fratello gemello Jaime. Per provare a conquistare i Sette regni, Stannis confida su Melisandre di Asshai, rossa sacerdotessa del Dio R'hllor.
Anche il fratello minore di Stannis e Robert, Renly, rivendica il diritto al trono di spade, mentre Robb Stark viene acclamato re del nord e Balon Greyjoy si proclama re delle isole. Cinque re in un solo regno.
Arya Stark riesce a scappare da Approdo del Re grazie a Yoren, reclutatore dei Guardiani della Notte, che ha svuotato le carceri portandosi via delinquenti di ogni genere. Egli traveste Arya da maschio e la spaccia per un orfano, "Arry".
Sansa è terrorizzata dal comportamento di Joffrey, che adesso è molto violento con lei. Nel giorno del compleanno di Joffrey, arriva il suo zio nano, Tyrion, inviato dal padre a ricoprire il ruolo di Primo Cavaliere, suscitando disprezzo nella sorella Cersei.
Theon Greyjoy torna alle isole di ferro con un messaggio di Robb Stark, ma il padre lo accoglie freddamente e non ha nessuna intenzione di collaborare con Stark perchè ha altre mire.
Daenerys e i pochi dothraki che le sono rimasti fedeli intraprendono una estenuante marcia nelle aride praterie. Arrivano ad un villaggio abbandonato e si stabiliscono lì. In seguito verranno invitati a Qarth, dove ben presto Daenerys capisce che non è lei che vogliono ma i suoi draghi.
Jon Snow coi i guerrieri della notte guidati da Mormont si dirigono oltre la barriera. Si trovano ad esplorare quattro villaggi disabitati in cui senza tracce di attacchi, la gente (i bruti) sembra essere andata via.
Robb Stark invia sua madre Catelyn ad Alto Giardino a parlare con Renly Baratheon. Mentre si trova là, Stannis assedia i possedimenti di suo fratello.
I guerrieri della notte arrivano al fortino di Craster, il quale sostiene che non vede Benjen Stark da un pezzo. Craster è un bruto che ha l'abitudine di sposare le proprie figlie (dando i maschi in offerta ai non-morti); una di queste, Gilly, incinta, chiede a Jon Snow di portarla via con loro o almeno di tornare a prenderla quando torneranno indietro dalla loro missione. Craster confida a Mormont che Mance Ryder, capo dei bruti, sta radunando tutta la sua gente sugli Artigli del Gelo.
Il fortino in cui si rifugiano Arya e gli altri viene assalito. Solo in pochi riescono a scappare, ma vengono presi e portati ad Harrenhal come sguatteri. Qui Arya riconosce Jaqen H'ghar, uno dei criminali ammanettati che seguivano la sua carovana verso la barriera. Avendolo aiutato a scappare quando tutto andava in fiamme, lui le dice che deve estinguere il debito nei suoi confronti e le dice di fare tre nomi di persone che lui ucciderà per lei.
Renly e Stannis non vogliono saperne di accordarsi. Nella notte, un'ombra misteriosa mandata da Stannis uccide Renly. Catelyn decide sia meglio scappare e tornare a casa. Tra l'altro, è proprio dai due fratelli che scopre la lettera in cui si dice che Joffrey è figlio di Cersey e suo fratello gemello Jaime e ipotizza che Bran sia stato buttato giù dalla torre proprio per averli scoperti.
Robb Stark attacca le truppe Lannister. Joffrey decide di vendicarsi su Sansa, facendola picchiare e denudandola in pubblico. Tyrion interviene e la salva.
Jon Snow e i guardiani si accampano in un punto chiamato "il pugno". Il suo meta-lupo Spettro però è inquieto.
Jojen Reed dice a Bran di aver sognato che il mare arriverà a Grande Inverno uccidendo molta gente. Jojen, ascoltando i sogni che fa Bran (dove prende le sembianze del suo meta-lupo Estate), gli dice che è un metamorfo.
Ser Rodrick torna a Grande Inverno con un prigioniero, Reek, il servo di Roose Bolton, unico testimone delle sevizie che il suo padrone ha inflitto alla sua nuova (costretta) sposa, lady Hornwood. Jojen in realtà ha visto anche Bran e Rickon morti, Bran ucciso proprio da Reek.
Tyrion suggerisce di allettare i sostenitori di Renly a passare dalla parte dei Lannister, facendo sposare Joffrey con Margaery Tyrell (vedova di Renly).
Myrcella viene destinata a sposare Trystane Martell. Il giorno della sua partenza per Dorne, quando il corteo reale rientra, viene attaccato dal popolo che getta letame e pietre, chiedendo pane perchè muoiono di fame. Il mastino Clegane riesce per un pelo a portare in salvo Sansa.
Stannis incontra Ser Cortnay Penrose, intimandogli di cedere il suo castello a Capo tempesta perchè lo ritiene suo di diritto. Penrose, nonostante sia accerchiato dall'esercito di Stannis, rifiuta di fare il voltagabbana come hanno fatto quasi tutti i precedenti sostenitori di Renly, ora al fianco di Stannis. Stannis chiede a Davos cosa farebbe e lui risponde che lascerebbe stare Capo tempesta e andrebbe ad attaccare i Lannister ad Approdo del Re. Ma Stannis sostiene che Melisandre ha visto la morte di Penrose e chiede a Davos di portare Melisandre a bordo di una barca a Capo Tempesta nella notte. Arrivano proprio sotto alla fortezza tramite un canale segreto. Qui Melisandre si denuda, Davos nota che è incinta. Partorisce un'ombra che si avvia dentro al castello (ad uccidere Penrose).
Cersei sta pensando di allontanare Tommen e metterlo in salvo spacciandolo per un paggio. Varys dice a Tyrion che Penrose è morto, caduto da una torre del suo castello nella notte. Tyrion decide di far portare la sua prostituta Shae a palazzo, nascondendola nelle cucine perchè suo padre gli ha proibito di portarla o le farà del male. Varys non crede che Penrose si sia suicidato ma ipotizza si tratti di magia. E racconta a Tyrion come fu evirato.
Tywin Lannister con alcuni soldati cerca di guadare il fiume per arrivare a Delta delle Acque. Edmure, fratello di Catelyn riesce ad arginarli e a vincere tutte le battaglie. Eppure Catelyn non è tranquilla.
Theon Greyjoy, come aveva previsto Jojen, arriva a Grande Inverno, troppo sguarnita per non cedere all'assalto, e si autoproclama re.
Ah Harrenhal, i Guitti Sanguinari portano molti prigionieri. Arya ne riconosce alcuni come uomini del nord, di suo padre e di Robb. Nella notte, anche su indicazione di Arya, Jaqen H'ghar con alcuni complici uccide le guardie e libera i prigionieri, poi si toglie la maschera e scappa. Il mattino successivo ad Harrenhal arriva il nuovo lord (Roose Bolton) che prende Arya come coppiera.
Bran, Rickon, Osha, Meera, Jojen e Hodor riescono a scappare da Grande Inverno. Theon è infuriato.
Jon e un confratello in avanscoperta trovano tre bruti che pattugliano il passo. Due li uccidono, ma la terza è una ragazza, Ygritte, che Jon non riesce ad uccidere e la lascia andare.
Sansa si sveglia una mattina sanguinante. La cosa la manda nel panico perchè adesso può giacere con Joffrey. Cersei le dice che l'amore è un veleno, dolce ma pur sempre un veleno e che anche se non amerà il marito, sicuramente amerà i suoi figli.
Theon si aspettava che sua sorella Asha arrivasse a Grande Inverno con centinaia di uomini e invece arriva con solo venti soldati, di cui dieci torneranno indietro con lei. Poco prima, Theon, alla ricerca dei due piccoli Stark, ha fatto tagliare le teste di due bambini e le ha messe sulle picche. L'intero villaggio, credendo che siano i due piccoli Stark (in realtà sono i figli del mugnaio), lo odia. Asha gli propone di tornare con lei a Deepwood Motte, che ha appena conquistato, perchè Grande Inverno è lontano dal mare e dai rifornimenti e lui è circondato da nemici. Ovviamente Theon non ne vuole sapere. Appena Asha se ne va, Reek dice a Theon di potergli trovare degli uomini da assoldare e lui si fida. Theon comunque è tormentato dagli incubi e si chiede perchè non è andato con sua sorella.
La flotta di Stannis si prepara ad affrontare i Lannister. Anche Joffrey partecipa alla battaglia, non in prima linea. Davos ha la sensazione che siano presi in trappola, perchè li lasciano troppo avvicinare con le navi. La battaglia in mare è molto cruenta, finchè Davos si rende conto che i Lannister hanno a disposizione grandi quantità di altofuoco. La baia diventa un fiume completamente infuocato. Tuttavia, alcuni uomini di Stannis riescono ad arrivare alla Porta del Re e cercano di buttarla giù con un ariete. Tyrion, visto il rifiuto di Clegane, guida i soldati verso la difesa della Porta (e rimarrà gravemente ferito).
Arya convince Gendry e Frittella a scappare da Harrenhal.
Le truppe dei Lannister, con l'arrivo anche dei soldati di Tywin Lannister, battono le truppe di Stannis. Tywin assume il governo temporaneo del regno come primo cavaliere. Con una pomposa cerimonia, Joffrey omaggia tutti i cavalieri che hanno aiutato nell'impresa. Garlan Tyrell di Alto Giardino gli chiede di sposare la sorella Margaery, sposa innocente di Renly Baratheon. Dapprima Joffrey rifiuta sostenendo di essere già promesso, ma sia Cersei sia il septon sostengono che il matrimonio con Margaery sarebbe più vantaggioso. Sansa pensa di essere libera, ma Cersei dice che rimarrà con loro come protetta. Anche lord Baelish viene ricompensato col castello di Harrenhal.
Sansa si reca al giardino degli dei dove incontra ser Dontos il quale le dice che la notte del matrimonio di Joffrey lui la farà scappare.
I guerrieri del nord sono pronti a sfidare Grande Inverno; Theon ha solo diciassette uomini che gli sono rimasti fedeli. Però allontana i suoi rivali minacciando di uccidere alcuni ostaggi che ha, per prima la figlia di ser Rodrick, e poi un ostaggio ogni alba e ogni tramonto. Theon ha molta paura, si rende conto che rischia di morire solo e odiato. Maestro Luwin gli suggerisce di entrare nei guerrieri della notte; ser Rodrick non si opporrebbe e Theon potrebbe guadagnarci in reputazione. Ma mentre parla con maestro Luwin, fuori dal castello comincia una battaglia; uomini del nord al servizio di Ramsey Bolton (che si era travestito da Reek) eliminano i nemici di Theon. Theon li fa entrare al castello per ringraziarli ma Ramsey fa razzia di tutto e prende Grande Inverno.
Tyrion si risveglia dolorante nel suo letto. Tutta la sua faccia è bendata ma lui costringe maestro Ballabar a togliere le bende. Ha una enorme cicatrice sulla faccia, mezzo naso e mezzo labbro non ci sono più.
Jon e Qhorin il Monco sono gli unici dei cinque confratelli in avanscoperta che sono rimasti vivi. Qhorin però sa che i bruti li hanno quasi stanati e allora ordina a Jon, quando verranno presi, di arrendersi e fare tutto quello che gli dicono, stare con loro e osservare. Il capo dei bruti però ordina a Jon di uccidere Qhorin. Jon capisce che Qhorin aveva immaginato che sarebbe successo e lo aiuta ad uccidersi. Nonostante il capo dei bruti lo vorrebbe uccidere anche se si è arreso, Ygritte fa di tutto per salvare Jon e tenerlo con loro come prigioniero.
Bran e gli altri ritornano fuori dalle cripte degli Stark defunti, dove si erano rifugiati. Grande Inverno è stata rasa al suolo dal fuoco. Maestro Luwin morente riesce a dire a Osha di separare i due fratelli Stark per difenderli meglio. Osha prende Rickon; Bran rimane con Hodor, Meera e Jojen.

Ho voluto proseguire nella lettura della saga. Ammetto che, come dicevo per il primo libro, aver visto alcuni episodi della serie tv mi ha aiutato a far mente locale più che altro sulle facce dei personaggi che sono veramente centinaia.
Questo libro è pieno di battaglie, e ammetto che alla lunga mi hanno un po' stancato.
La narrazione è divisa in capitoli, in ognuno dei quali la storia è raccontata da un personaggio diverso (pov = point of view): Arya Stark, Sansa Stark, Tyrion Lannister, detto "il Folletto", Bran Stark, Jon Snow, Catelyn Tully, Theon Greyjoy, Daenerys Targaryen, e Davos Seaworth consigliere di Stannis Baratheon. Nel prologo invece parla maestro Cressen.
La lettura, pur essendo scorrevole, risulta impegnativa più che altro per la lunghezza del tomo, poco meno di mille pagine, anche se le ultime venti circa ricapitolano i vari componenti di ogni famiglia.
Sicuramente mi è piaciuto meno del precedente, appunto come dicevo, per le lunghe scene di battaglia (non ne potevo più!). Sicuramente proseguirò con i successivi, un po' alla volta...(anche se varrebbe la pena di leggere tutta la saga di fila perchè si seguono meglio i collegamenti tra i libri, ma ho veramente un po' bisogno di staccare dall'ambiente. E comunque, gli ultimi due libri ancora non esistono...)
Mio voto: 7 e mezzo / 10

w…w…w…wednesdays #128


"w…w…w…wednesdays" è una rubrica con la quale posso aggiornarvi sulle mie letture attuali, passate e prossime.  

Non è detto che gli aggiornamenti siano settimanali, perché non sempre leggo un libro in una settimana eh eh…
Ovviamente, se vi va, sono ben accetti i vostri interventi per condividere con me le vostre letture ;-)

Partecipare è facile, basta rispondere a queste domande:
1) cosa stai leggendo?
2) cosa hai appena finito di leggere?
3) quale pensi sarà la tua prossima lettura? 

*******

Le mie risposte (128^ puntata - mercoledì 20 marzo 2019):

1) cosa stai leggendo?
- La collana di smeraldi - Edgar Wallace

2) cosa hai appena finito di leggere?
- Il prezzo dei soldi - Petros Markaris 
- Il trono di spade 2 - George R. R. Martin

3) quale pensi sarà la tua prossima lettura?  
- il paese delle nevi - Yasunari Kawabata

domenica 24 febbraio 2019

Il prezzo dei soldi - Petros Markaris


Titolo originale: Offshore (2017)

Dopo anni di crisi, la Grecia vive un’entusiasmante ripresa economica, il denaro inizia di nuovo a scorrere e i greci tornano alle loro vecchie e buone abitudini. Così, quando un funzionario dell’Ente del turismo viene trovato morto nella sua abitazione, ucciso da un colpo di pistola alla testa, le indagini vengono chiuse in fretta con la confessione di due ladruncoli. Il miracolo economico non si può arrestare. Poco dopo, il nuovo vicecomandante ferma anche l’inchiesta sull’assassinio di un noto armatore. Solo il commissario Kostas Charitos nutre dei dubbi: strane coincidenze legano gli investitori che scommettono sul rilancio del paese al riciclaggio di denaro sporco nelle Isole Cayman.Due vittime sono molte, tre diventano troppe: il giornalista Sotiròpoulos, vecchia conoscenza di Charitos, viene giustiziato nella sua auto e il commissario decide, allora, di seguire il suo intuito, di indagare per conto proprio e contro il volere dei superiori. Charitos sa che solo ricostruendo la provenienza dei soldi potrà risolvere la serie di misteriosi omicidi.
Il grande ritorno del commissario Kostas Charitos, la sua decima inchiesta, in cui arriva a mettere a repentaglio la propria carriera nella polizia pur di smascherare i nuovi poteri che tengono in ostaggio l’intero paese. (www.lanavediteseo.eu)

ATTENZIONE contiene spoiler sulla trama.
Questo libro è stato proposto per il gruppo di lettura e devo dire che nel complesso mi è piaciuto abbastanza. In primo luogo, mi è piaciuto il commissario Charitos, poliziotto integerrimo, disposto anche a rischiare la propria carriera pur di fare la cosa giusta. Un commissario che, a differenza di tanti altri trovati nei libri, non beve, non fuma come un turco, non si impasticca, non ha una vita sfasciata; anzi, ha una moglie a cui non scappa nulla e una figlia laureata in legge che si occupa di immigrati. Poi ci sono anche gli altri personaggi di contorno. Mi è piaciuta questa figura, sì.
La storia di questo libro, invece, mi lascia un po' l'amaro in bocca. Alla fine, gli arrestati non sono altro che capri espiatori, mentre tutta la storia che sta dietro alle morti viene raccontata a Kostas da un personaggio misterioso verso la fine. E qui saltano fuori intrighi, riciclaggio di denaro, e cose del genere. Rimane un che di "fatalistico": le cose vanno così, inutile voler arrivare alla verità, perchè ciò che conta è la ripresa della Grecia, non importa a nessuno come ci si arriva.

"Il mondo crede che ci servano dittature e paesi canaglia per svolgere indisturbati le nostre attività, ma non è così. Anzi, è un grosso errore. 
Tutti tengono gli occhi puntati su questi paesi e ne controllano e ne commentano ogni singola azione. Per noi è un problema, perché diventiamo facili bersagli e non possiamo più restare nell’ombra, là dove è, effettivamente, il nostro posto. Al contrario, in un paese normale, con un governo democraticamente eletto, con un parlamento e delle istituzioni, nessuno presta attenzione a noi, perché, come le dicevo, a nessuno interessa l’origine del denaro. Basta che esista e che garantisca lo sviluppo.”

La storia è un po' "fanta-politica", ma mi piace l'ambientazione greca della vicenda. Il traffico di Atene l'ho vissuto l'anno scorso, mi ci sono ritrovata. Sembra veramente di toccare con mano le difficoltà economiche dei greci e il loro entusiasmo per l'aumento salariale. Markaris, attraverso il commissario, sembra un po' mettere in guardia i greci dalle soluzioni troppo facili per uscire dalla crisi.
Nel complesso il libro mi è piaciuto e mi ha anche messo voglia di cercare i precedenti libri del commissario, perchè questo è il decimo della serie.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

*********************

La serie del commissario Charitos:

Ultime della notte (1995) 
Difesa a zona (1998) 
Si è suicidato il Che (2003) 
La lunga estate calda del Commissario Charitos (2007) 
La balia (2008) 
Prestiti scaduti (2011) 
L’esattore (2012) 
Resa dei conti (2013) 
Titoli di coda (2015)
Il prezzo dei soldi (2017)
L'università del crimine (2017)