Titolo originale: A prayer for Owen Meany - 1989
"Un giorno qualunque dell'estate
1953, Owen Meany e John Wheelwright, due amici undicenni, partecipano a un
incontro di baseball nel New Hampshire. Partita apparentemente priva di
emozioni, finché la palla lanciata da Owen colpisce la madre di John
uccidendola all'istante. Quello che capiterà poi a Owen Meany, dopo il fatidico
lancio, è incredibilmente toccante, comico e fatale."
"Eccomi condannato a ricordare un ragazzo dalla voce fessa
– non già a causa della sua voce, né perché fosse la persona più piccola che io
abbia mai conosciuto, o neppure perché fu strumento della morte di mia madre –
ma perché è lui la ragione per la quale io credo in Dio: sono cristiano grazie
a Owen Meany"
Provate a pensare di chiudere un
libro di quasi settecento pagine e dire "nooo è finito". Questa è
stata la sensazione che ho provato quando sono arrivata all'ultima riga, perchè
questo credo sia il primo libro a cui ho dato un dieci pieno.
La storia parte da un avvenimento
tragico che accade in una maniera assurda: una palla da baseball, lanciata da
Owen Meany durante una partita, (lui è assolutamente negato nello sport),
colpisce e uccide all'istante la madre del suo migliore amico John Wheelwright. Ed è proprio John che, da adulto, ricorda
la storia di Owen, questo ragazzino minuto e dalla voce "fessa", che
però quando parla incanta tutti ed è avvolto da un carisma particolare. John e
Owen sono sempre stati grandi amici, nonostante John faccia parte di un'agiata
famiglia, mentre il padre di Owen lavora nell'estrazione del granito (mentre la
madre vive in una specie di apatia). John non ha mai saputo chi sia il suo vero
padre perchè la madre Tabitha non gliel'ha mai detto. In seguito Tabitha si
sposerà con un insegnante di teatro, un uomo buono molto legato ad entrambi i
ragazzi. Owen trascorre praticamente tutte le sue giornate con la
famiglia Wheelwright,
Tabitha lo considera quasi un secondo figlio.
Dopo la morte della madre, Owen e
John rimangono amici. Durante una recita natalizia, dove viene messo in scena
il canto di Natale di Dickens, Owen sostiene di aver letto la data della
propria morte sulla tomba di Scrooge. Questo rafforza in lui l'idea di essere
uno strumento di Dio.
(Se non volete anticipazioni, non
proseguite nella lettura)
Quando John viene bocciato a
scuola, Owen decide di ripetere l'anno anche lui così da poter restare vicino
all'amico. Owen si guadagna la reputazione di brillante e sarcatisco studente
come scrittore degli articoli del giornalino della scuola (che scrive sotto lo
pseudonimo di "la voce", ma tutti sanno che si tratta di lui, anche i
professori), ed è anche ammirato dagli altri studenti per il fatto che esce con
la cugina di John, Hester, più grande di un paio di anni. Mentre Owen aiuta
John con i compiti scolastici, John assiste Owen in una manovra di basket che i
due ragazzini chiamano "il tiro", che consiste nel sollevare Owen
all'altezza del canestro per permettergli di schiacciare nel minor tempo
possibile. Owen non rivela all'amico perché si debbano esercitare nel
"tiro", manovra che per regolamento non si può effettuare. Tuttavia
continuano ad esercitarsi fino a riuscire ad effettuare la tecnica in meno di
tre secondi.
A causa di una rivalità con il
preside della scuola, Owen viene espulso durante l'ultimo anno, riducendo la
possibilità per lui di frequentare università famose intenzionate ad offrirgli
una borsa di studio. Owen opta per l'Università del New Hampshire, dove segue
un programma di formazione militare, al termine del quale deve prendere
servizio come tenente. La notizia è accolta con dispiacere da John e Hester,
che si oppongono alla guerra nel Vietnam. Owen tenta ripetutamente di
giustificare a John il suo voler partecipare al conflitto, e addirittura recide
a John due falangi dell'indice per evitare che l'amico venga chiamato in
guerra.
Dopo la laurea, Owen rivela a
John ed Hester un sogno ricorrente in cui salva la vita a molti bambini
vietnamiti, salvataggio che gli costerebbe però la vita. È convinto che il
sogno diventerà realtà nel giorno indicato dalla lapide di Scrooge nella recita
di molti anni prima, decide quindi di partire per il Vietnam per dare
compimento al sogno, nonostante John e Hester cerchino di convincere Owen che
si tratta solo di un sogno.
Vi ho già raccontato anche
troppo.
Il romanzo è lungo ma
scorrevolissimo. Non c'è un momento debole nella storia. Davvero l'ho chiuso
con una sensazione di perdita. I personaggi sono minuziosamente descritti,
oltre a Owen e John, ci sono la madre Tabitha, la nonna di John, il patrigno
Dan, la cugina Esther, tutti personaggi molto molto interessanti e creano
emozioni diverse.
Owen Meany poi è un personaggio
molto particolare; pur essendo minuto e con una voce assurdamente nasale, è
impregnato di misticismo. Ci sono alcuni episodi che vengono spiegati durante
la narrazione, che non vi svelo, che fanno veramente sorgere il dubbio che Owen
sia davvero uno strumento di Dio per compiere il destino che Lui ha deciso,
salvare dei bambini vietnamiti.
E poi c'è un grosso senso di
"schifo" nei confronti dell'America del periodo, della guerra in
Vietnam. John, infatti,
una volta cresciuto, si trasferisce in Canada, e vedrà l'America come il paese
della falsità.
Mio voto: 10 / 10. Assolutamente.