martedì 30 settembre 2025

Il ranch della Giumenta perduta - Georges Simenon


Titolo orignale: La Jument perdue (1948) 

Sullo sfondo – come in un campo lunghissimo di John Ford o di Sergio Leone – le montagne dell’Arizona, che sembrano «racchiudere il mondo da tutti i lati»; in primo piano un uomo a cavallo, che percorre la pista che conduce alla statale per Tucson: il «Grande Passaggio, attraverso il quale, ai tempi in cui non esistevano né treni né automobili, erano transitati uomini e mandrie, e buoi, cavalli e carri a migliaia». Oggi, 7 ottobre 1947, l’uomo a cavallo, John Evans detto Curly John, il rispettato proprietario del ranch della Giumenta perduta, compie sessantotto anni, ma in sella si tiene ancora ritto come quando ne aveva venti. Come quando lui e il suo amico Andy Spencer erano arrivati dal Connecticut in cerca di fortuna. C’è un punto della pista dove, ogni volta che ci passa, a Curly John sembra quasi di «provare il dolore di quel giorno»: il giorno in cui, proprio lì, trentotto anni prima, ha ucciso Romero, il messicano che qualcuno aveva pagato per farlo fuori. Dopo, tutto è stato diverso: Andy, che Curly John sospetta di essere il mandante del tentato omicidio, è diventato per lui l’altro, «l’Innominabile». Ma il caso – una vendita all’asta in cui quasi a malincuore Curly John entra in possesso di un vecchio baule verde – cambierà le carte in tavola. L’amicizia virile, la vendetta, il perdono; e le miniere, il deserto, i saloon e le case da gioco: gli elementi del buon western ci sono tutti, e con questi Simenon ci offre una sua trascinante variazione sul tema. (goodreads)

Il 7 ottobre del 1947, come tutti i compleanni, Curly John si mette l'abito della festa, mangia la solita colazione che gli prepara la sorella Mathilda, accetta la scatola di fazzoletti che lei come sempre gli regala e si reca a Tucson a trovare Peggy Clum, che a sua volta gli avrebbe regalato i soliti sigari della marca sbagliata. Quel giorno compie sessantotto anni. Così come li compie l'Innominabile, quel suo ex amico fraterno con cui ha rotto i ponti. Trentotto anni prima, il 15 agosto 1909, John viene attirato in un agguato e lui pensa che il mandante del sicario Romero sia proprio il suo ex amico che vuole prendere le sue terre. E su questa certezza John ha fondato il suo rancore di tutti questi anni.
Ma Peggy quel giorno lo porta ad un asta, e lo convince a prendere un vecchio baule verde appartenuto ad un certo Ronald Phelps in cui lui ritrova dei documenti che lo portano a vacillare nelle sue certezze. E se il mandante del suo agguato non fosse Andy Spencer ma qualcun altro?
Parte da qui un ansia di investigare e scoprire a tutti i costi chi è questo mandante, andando a rivangare questioni relative alle miniere e all'appezzamento di terreno che John aveva comprato con Andy.
La storia ha una atmosfera western, resa veramente bene.
Ho trovato un po' contorta la vicenda che sta dietro perchè si parla di terreni che nascondono vene di minerali preziosi, di tanti personaggi che diventano ricchi grazie a queste scoperte e di altri che vengono raggirati, di casinò, di Andy che diventa ricchissimo e poi pare abbia problemi di soldi, di una inchiesta che coinvolge anche dei politici. Comunque, semplificando, la vicenda poi appare chiara. Così come appare chiaro che dopo tanti anni in cui John si è sbagliato su Andy e di Andy che ha accettato con rassegnazione questo allontanamento (e che ancora manda a Mathilda il regalo per il suo compleanno), l'amicizia cede il passo alla comprensione di cosa è successo e al perdono, che stupisce tutti coloro che si erano schierati con John.
Un finale molto toccante per una storia molto triste di una amicizia rotta per un fraintendimento e per non aver capito la situazione nel complesso. 
Interessante. 
Mio voto: 7 / 10


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