Titolo inglese: The fig tree
È passato più di mezzo secolo da quando il nonno di Jadran è giunto in Istria dove ha costruito la sua famiglia. Ora è morto e anche il padre di Jadran li ha lasciati dopo lo scoppio della guerra. La ricerca della propria identità da parte del giovane inizia con una visita alla dimora del nonno e lo conduce inevitabilmente nel tumulto dei Balcani. Il crollo dello Stato e i suoi nuovi confini hanno reciso anche i legami famigliari. Solo il fico nel giardino della vecchia casa sembra essere sopravvissuto indenne a tutte le tempeste e partire da lì, per seguire i mille rivoli che risalgono indietro nel tempo, è forse l’unico modo per Jadran di comprendere se stesso e gli eventi che hanno segnato la sua famiglia: la misteriosa morte del nonno, la disintegrazione dei ricordi della nonna, il risentimento della madre, la scomparsa di Anja…
«All’ombra del fico» è una splendida saga famigliare che si sviluppa attraverso tre generazioni lungo il XX secolo fino ai giorni nostri, abbracciando le storie incrociate dei protagonisti e dipingendo anche nella lingua il mosaico etnico della Jugoslavia. Vojnović è un narratore dotato e, nonostante la grande Storia e i tempi influiscano sulle scelte fatali compiute dai suoi personaggi, riesce sempre a condurci su un piano diverso e intimo tra famiglia, relazioni, amore, libertà e le decisioni che ci rendono ciò che siamo. (goodreads)
Ho trovato questo libro molto emozionante e a tratti anche pieno di poesia.
Vojnovic ha una scrittura potente, semplice ma coinvolgente, molto evocativa.
Il libro parte nel 1955, quando Aleksandar Dordevic diventa amministratore forestale a Buje, in Croazia. Ma Aleksandar non ci sta ad abitare in una casa lasciata libera da qualcuno che è stato sfollato, e a poco a poco ne costruisce una sua, fuori dal paese, a Momjano, in cima ad una collina da cui si vede la Slovenia.
Poi la storia riprende ai giorni d'oggi, dove il narratore è Jadran (nipote di Aleksandar) che con la madre deve recarsi a Momjano perchè il nonno è morto. Da qui in poi si alternano i racconti delle tre generazioni della famiglia. Aleksandar e Jana, che ormai sta perdendo i ricordi di una vita per colpa della demenza senile. Vesna (madre di Jadran) e Safet, che a un certo scompare per andare in Bosnia. Maja (sorella di Vesna) e Dane. Poi ci sono Jadran e Anja, e anche lei ad un certo punto scompare brevemente. Gli intrecci sono tanti e vengono svelati un po' alla volta. Solo alcune pagine sono un po' caotiche, ma per il resto la narrazione scorre bene.
Testimone delle vicende familiari e politiche del paese, è il fico nel giardino di Aleksandar, protagonista anche nel finale, secondo me molto tenero.
“Alla fine, a sopraffarmi non furono i ricordi. Dopo la sua morte sarebbero stati gli stessi di prima. A sopraffarmi furono le immagini dei giorni a venire che ci erano stati sottratti. E l’immagine malinconica dell’albero solitario di fronte alla casa vuota del nonno, che fissa la porta chiusa.”
"L'uomo non può commettere nulla di più estremo che togliersi la vita. Niente di meno comprensibile. E allo stesso tempo niente di più umano"
“Vuoi che ti ammetta che le mie storie sono solo mappe delle mie paure che cercano di allontanarmi da te? Ti confesso tutto, ma solo se tu, Anja, puoi amare qualcuno che è pieno di una rabbia che non ha nome, di una rabbia che non ha storia, di una rabbia che non sarai mai in grado di capire, perché io stesso non riuscirò mai a capirla. Forse hai ragione, Anja, forse il mio passato in realtà non sono io, forse è solo la mia esigenza infantile di dare un senso a ciò che non ha senso, forse il mio inventare storie è un’ingenua follia perché niente è così semplice e noi non siamo così semplici, e forse in questo mondo non dovrebbero esserci storie perché tutte le storie sono qui solo per spiegarci ciò che non può essere spiegato.”
Mi è difficile fare un riassunto di questo libro perchè ha dentro tante cose e alcune di queste mi hanno lasciato un'emozione incredibile perchè vicine a cose che ho vissuto o che sto vivendo. Molto molto bello.
Mio voto: 8 e mezzo / 10
Nessun commento:
Posta un commento