mercoledì 21 gennaio 2015

L'uccello che girava le viti del mondo - Haruki Murakami



Titolo originario: Nejimakidori kuronikuru (The wind-up bird chronicle)

In un sobborgo di Tokyo il giovane Okada Toru ha appena lasciato volontariamente il suo lavoro e si dedica alle faccende di casa. Due episodi apparentemente insignificanti riescono tuttavia a rovesciare la sua vita tranquilla: la scomparsa del suo gatto e la telefonata anonima di una donna dalla voce sensuale. Toru si accorgerà presto che oltre al gatto, a cui la moglie Kumiko è molto affezionata, dovrà cercare Kumiko stessa. Lo spazio limitato del suo quotidiano diventerà il teatro di una ricerca in cui sogni, ricordi e realtà si confondono e che lo porterà a incontrare personaggi sempre più strani: dalla prostituta psicotica alla sedicenne morbosa, dal politico diabolico al vecchio e misterioso veterano di guerra. A poco a poco Toru dovrà risolvere i conflitti della sua vita passata di cui nemmeno sospettava l'esistenza.
Un intrigante romanzo che illumina quelle zone d'ombra in cui ognuno nasconde segreti e fragilità. (www.einaudi.it )


Dunque, è il primo libro che leggo di Murakami (in realtà anni fa cominciai Kafka sulla spiaggia, ma ho dovuto interromperlo..). Conoscevo già lo stile un po' "visionario-onirico" e devo dire che non mi dispiace. 
Le prime due parti del libro sono molto intriganti. La vicenda si dipana chiaramente, nonostante tutti i personaggi "bizzarri" che entrano in campo. La terza parte si complica terribilmente. Entrano in scena una serie di personaggi, molti dei quali ruotano intorno alla guerra russo-giapponese, che in realtà non mi sembra aggiunga nulla alla storia, se non diverse pagine di inaudita efferatezza.
La scrittura di Murakami è scorrevole, piacevole da leggere. Conduce in una piena introspezione del personaggio (Okada Toru) senza diventare pesante. Mi piace anche l'idea delle due realtà parallele a cui lui può accedere calandosi nel fondo del pozzo. Però la sensazione finale è che ad un certo punto lo stesso scrittore si sia perso e abbia dato un finale alla storia che fa un po' acqua (e non mi riferisco alla rinascita del pozzo...). Alla fine, non c'è una vera e propria spiegazione del perchè sono successe tutte quelle cose. E' un peccato perchè il libro prometteva bene.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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