martedì 4 ottobre 2016

Gli occhi neri di Susan - Julia Heaberlin



Titolo originale: Black-eyed Susans (2015)

Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità… (http://www.newtoncompton.com/)

Ho ricevuto questo libro grazie al club dei lettori della casa editrice Newton Compton, che ringrazio tantissimo. Il libro in realtà l'ho ricevuto diversi mesi fa, ma solo ora sono riuscita a leggerlo.
La copertina è molto accattivante, e tale era anche la trama. Il libro però mi ha un po' deluso, diciamo che aveva gli elementi per essere spettacolare e invece non raggiunge un giudizio simile.
La scrittura è fluente, si legge bene, a parte questo continuo rimpallo tra la Tessa del 1995 (una ragazzina che ha subito un trauma a che è in cura da uno psichiatra per vedere di ricordare cosa è successo) e la Tessa del presente (una madre single perseguitata dalle margherite gialle e col dubbio di aver messo in galera un innocente). Ormai i libri hanno questa "moda" del continuo flashback e ritorno al presente... credo che in questo caso però, i continui rimpalli creino un po' confusione, perchè entrambe le donne (che poi è la stessa persona in due momenti diversi) sono troppo preda della confusione, per cui creano un sacco di domande e danno poche risposte. 
La narrazione procede abbastanza lenta, passando dalla ragazza del passato che non ricorda e non vuole farsi aiutare, alla donna del presente che non vuole ricordare e che comunque non ci riesce ed è preda di sensi di colpa. Carina l'idea che le altre ragazze, le "Susan", le parlino come fantasmi.
Il libro, pur essendo classificato come thriller, in realtà di pathos ne ha poco. Dovrebbe essere probabilmente del genere "psicologico", ma anche qui secondo me non riesce ad ottenere l'effetto voluto. Per tutto il libro si parla del trauma accaduto a Tessa, ma cosa sia veramente successo rimane un po' nebuloso. Lo stesso finale è poco convincente, non tanto per le persone coinvolte, bensì per il fatto che comunque non vengono spiegate le motivazioni (l'assassino avrà pur avuto un motivo per farlo? non si sa nemmeno come si è avvicinato a Tessa per rapirla, per esempio...).
Nel complesso, poteva essere un grande libro invece gli manca un po' di verve. Poteva comunque avere un finale col botto e invece pare un po' buttato lì. Gradevole.
Mio voto: 6 e mezzo / 10

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