sabato 23 gennaio 2021

Il danzatore dell'acqua - Ta-Nehisi Coates



Titolo originale: The water dancer (2019)
 
Hiram Walker è nato schiavo in una piantagione della Virginia. Quando un giorno precipita nel fiume gli manca il respiro, come se fosse spinto a fondo dalle sue stesse catene. Ma il misterioso potere di una luce azzurra lo salva dalla morte: è l’inizio di una storia di rabbia e passione destinata a cambiare la sua vita e quella del suo popolo.
Nella piantagione di Lockless vive Hiram Walker: ha diciannove anni ed è nato schiavo, ma possiede qualcosa che lo rende unico. Il padre di Hiram è il proprietario della piantagione: come spesso accadeva all’epoca, ha messo incinta una schiava e l’ha poi venduta quando Hiram era solo un bambino. Della madre Hiram non ricorda niente, nonostante la memoria portentosa che, insieme alla sua intelligenza, gli ha permesso di lavorare a stretto contatto con i bianchi. Un giorno, quando Hiram ha diciannove anni, succede qualcosa di inspiegabile: gettato nelle acque tormentose di un fiume, il giovane scopre di possedere un misterioso potere. Un potere, una visione che si trasformerà in una missione, per sé e per tutto il suo popolo. La storia della sua fuga dalla piantagione e di come imparerà a controllare la «Conduzione» è la storia della sua presa di coscienza, individuale e collettiva. È la storia di un riscatto e di un amore: perché è la storia di una rivolta. Quando negli Stati Uniti è uscito Il danzatore dell’acqua di Ta-Nehisi Coates il mondo editoriale ha capito di essere di fronte a un evento storico: il primo romanzo dell’intellettuale invitato piú volte alla Casa Bianca da Obama ha esordito direttamente al primo posto nella classifica del «New York Times», è stato scelto da Oprah Winfrey per il suo Book Club, è stato nominato tra i migliori libri del decennio dalla rivista «Paste» e inserito tra i libri dell’anno nelle liste di «Time», «The Washington Post», «Chicago Tribune», «Vanity Fair», «Esquire», «Good House- keeping», The New York Public Library, «Kirkus Reviews», «Library Journal» e dalla National Public Radio. A distanza di mesi il libro, se possibile, appare ancora piú urgente: attraverso l’immaginazione letteraria e la sua magia, Coates ci dà la possibilità di credere per un attimo in un’altra Storia, piú clemente nei confronti di coloro che per secoli furono oppressi dalla schiavitú. Ma dura solo un istante, perché Il danzatore dell’acqua è soprattutto una riflessione profonda su quella che, purtroppo, è stata l’unica, vera, Storia. (einaudi.it)

Se dovessi sintetizzare il romanzo in una parola, lo definirei "difficile". Non tanto per l'argomento trattato, ma per il tipo di scrittura non facile, piena anche di immaginazione e frasi evocative. Sembra che voglia scrivere un romanzo utilizzando un linguaggio da "saggio", ecco. Ne risulta una trama molto interessante, sul desiderio di libertà, sul potere dei ricordi, sul dimenticare ma anche sul ricordare. Però è terribilmente appesantita dal linguaggio e, lo ammetto, ho fatto fatica. 
Hiram ha questo potere di "conduzione" che significa proprio che ha la capacità di portare persone da un posto ad un altro sfruttando l'acqua e i suoi ricordi. Non a caso, la sua impresa maggiore sarà aiutata proprio dal ricordo della madre di cui non ricordava nulla. Hiram però deve fare tutto un percorso dentro di sè per arrivare a capire e padroneggiare questo potere. In questo sarà aiutato dalla "Sotterranea" che, se ho ben capito, è tutta una attività nascosta svolta da chi è contro allo schiavismo, spesso non tanto per un discorso di amore verso lo schiavo come persona, ma per il fatto che lo schiavismo fa apparire cattivi.
Credo che la storia sia stata tirata un po' per le lunghe, ad un certo punto era chiaro dove doveva andare a parare e allora non vedevo l'ora di arrivare alla fine.
Anche il titolo mi lascia perplessa; va bene l'acqua, ma Hiram in realtà balla poco, il ballo è una caratteristica della madre e della zia, al limite potrei collegare la conduzione con un'idea di corteo, ma di danza, boh. 
Bella idea, bella trama, interessante, ma linguaggio faticosissimo.
Mio voto: 7 / 10

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