lunedì 31 ottobre 2022

Violeta - Isabel Allende


Titolo originale: Violeta (2022)

Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l'eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell'influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un'altra quando la Grande depressione compromette l'elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente... Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l'impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia. (anobii)

Non avevo ancora mai letto niente di Isabel Allende. Non c'è una ragione precisa. Anni fa, quando un mio collega lasciò l'ufficio per andare a fare l'attore (e c'è riuscito, ndr), mi regalò "La casa degli spiriti", ma non so perchè è sempre rimasto lì nella libreria.
A parte ciò, la Allende scrive veramente bene, o quantomeno questo libro è scritto molto bene, scorre proprio bene. Violeta nasce nel 1920, mentre nel mondo c'è l'epidemia di spagnola, e muore nel 2020 mentre nel mondo c'è il coronavirus. Tutto ciò che ha vissuto in questi cento anni è narrato nel libro, che incastra la sua storia personale nei fatti storici, principalmente del Cile. 
Le vicende storiche scandiscono il tempo che passa. Tramite il periodo storico, vengono descritte le condizioni di vita del popolo cileno, senza comunque diventare pesanti. Io ammetto che in diverse occasioni ho dato un'occhiata su wikipedia, soprattutto per capire di chi parlava quando diceva "il presidente" o "il generale", perchè conosco qualcosa del Cile ma degli anni recenti, non certo dell'inizio del novecento.
In questo libro c'è davvero tanto. E' diviso in quattro parti, l'ultima è quella che mi ha un po' preso meno. Sono 368 pagine ma ad un certo punto sembrano davvero di più. Forse perchè diventa più un dialogo quasi diretto con Camilo, mentre prima lo menziona solo ogni tanto, non saprei, perde un po' di brio. O forse perchè diventa anche più "impegnato" il racconto perchè comincia a parlare della Fondazione che Violeta mette in piedi in memoria della figlia Nieves, non so, ma questa parte mi è risultata un po' più faticosa delle altre. Nel libro c'è il fallimento economico del padre (e il suicidio con cui li lascia) che li costringe ad andare in esilio, c'è una figlia ribelle e sbandata, c'è un marito trafficone e infilato in traffici loschi. Ma c'è anche un bel rapporto tra Violeta e il fratello, c'è una storia d'amore in età avanzata che finalmente le dà stabilità. Pur essendo il libro della vita di una donna, in realtà hanno spiccato molto gli uomini, in bene o in male. C'è anche tutta la crescita di Violeta e il trovare finalmente il suo scopo nella vita aiutando altre donne vittime di violenza domestica.
Quello che proprio non mi è piaciuto è il finale in cui lei sta morendo e racconta che vede la luce e robe così. Improbabile. Non che veda la luce, ma che lo possa scrivere mentre succede. Tutto il libro comunque è narrato in prima persona da Violeta stessa.
Molto piacevole. Ben scritto, scorrevole.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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