domenica 30 luglio 2023

Addio a Danila Comastri Montanari

Danila Comastri Montanari è stata una scrittrice e divulgatrice con mille curiosità, che ad inizio anni '90, appena andata in pensione dall’insegnamento, diede alle stampe il suo primo libro, regalando ai lettori un personaggio di cui appassionarsi: il detective Publio Aurelio Stazio, nobile senatore della Roma di Claudio, la cui data di nascita, il 4 novembre, era proprio quella della scrittrice, mancata alle prime ore del mattino di venerdì 28 luglio, a 74 anni.

Diciannove i romanzi pubblicati attorno al suo detective, ma tanti altri scritti, ambientati in epoche differenti dall’Antica Roma. La sua carriera di scrittrice è stata un’illuminazione che ha ricevuto immediatamente consensi: il primo episodio con Publio Aurelio Stazio "Mors Tua" vince il premio Alberto Tedeschi, che le permette di essere pubblicata ne Il Giallo Mondadori, di cui Tedeschi è stato lo storico direttore.

Danila Comastri Montanari è stata anche tra le fondatrici del Gruppo 13 a Bologna nel 1990, scrittori appassionati di giallo poliziesco, guidati dal "nume tutelare" Loriano Macchiavelli, di cui hanno fatto parte Carlo Lucarelli, Marcello Fois e Giampiero Rigosi. 
"Che tempi eroici quelli del Gruppo 13 – afferma Lucarelli –. La leggevo, lei era scrittrice di giallo e di romanzo storico e io, da giovanotto, ho imparato da lei, una delle persone più simpatiche, generose e vulcaniche che ho conosciuto. Ma ricordo davvero la sua generosità, il suo darsi da fare in quegli anni, i primi Novanta, in cui la cosiddetta scuola bolognese stava nascendo e si voleva far capire come il giallo fosse letteratura. Ecco, lei era portabandiera di tutto questo, dal Mystfest ad altre situazioni".
E Marcello Fois: "La stagione del Gruppo 13 è stata fantastica e Danila era battagliera, sul pezzo, non si lasciava troppo mettere i piedi in testa, aveva un’idea pop della letteratura e aveva questa attitudine alla scrittura divulgativa, che le derivava dall’essere stata insegnante, un livello mainstream che sapeva tenere benissimo, col suo stile pulito e diretto, abbinato a storie con intrecci interessanti, cosa che in Italia non si sa fare molto bene".
Infine il ricordo di Rigosi: "Il nostro primo incontro risale a oltre trent’anni fa, ancor prima del Gruppo 13, quando Stefano Tassinari fondò una sera, al bar la Linea, la rivista Letteraria e le riunioni di redazioni si tenevano al piano superiore, che energia aveva!".



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