domenica 23 giugno 2024

Nicolas Barreau è una donna

Giugno 2024.
Dopo diciotto anni di felice anonimato, nascosta dietro uno pseudonimo di successo all’insegna di un romanticismo evidentemente mai demodé, Daniela Thiele, editrice tedesca, ha deciso di svelare la sua vera identità. Per 18 anni ha utilizzato lo pseudonimo maschile Nicolas Barreau, un alter ego inventato a cui era stata associata anche una foto per rendere il tutto più credibile. Thiele ha scelto il Salone del Libro per il suo primo incontro con il pubblico.

Insieme al marito Thiele è la fondatrice di Thiele Verlag, una casa editrice di Monaco di Baviera, in Germania, che esiste dagli anni Duemila. A Torino l’editrice ha raccontato che inizialmente l’azienda non aveva le risorse finanziarie necessarie a pubblicare romanzi di intrattenimento scritti da autori già affermati: non trovandone del tipo che avrebbe voluto tra le proposte di autori poco conosciuti, Thiele decise di scriverne uno lei stessa. Lo firmò però con uno pseudonimo, perché non le sembrava «professionale» essere l’editrice di sé stessa.

In occasione dell’uscita del suo nuovo libro "L’amica della sposa", disponibile anche in italiano, Thiele ha invece deciso di svelare la sua vera identità perché il libro non è stato pubblicato dalla Thiele Verlag ma da un altro editore, Kindler Verlag. Durante il suo intervento al Salone del Libro, Thiele ha commentato la sua scelta facendo riferimento anche alla famosa scrittrice italiana che non ha mai svelato la propria identità: «Come lettrice mi piacerebbe sapere chi è Elena Ferrante», ha detto.

La letteratura mondiale è piena di libri scritti da donne che riportano sulle copertine dei nomi maschili. Il caso più noto è forse quello di George Eliot, un nome maschile fittizio con cui Mary Ann Evans scelse di firmare i suoi romanzi per non destare scandalo. Come lei, Louisa May Alcott, l’arcinota autrice di Piccole Donne, che si spacciò a lungo per A.M. Barnard. Sulla stessa scia J.K. Rowling: l'inventrice di Harry Potter, su richiesta della casa editrice, si nascose dietro una sigla ambigua perché da uomo avrebbe "venduto di più".



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