giovedì 28 novembre 2024

Agatha Raisin e la Sorgente della morte - M.C. Beaton


Titolo originale: Agatha Raisin and the wellspring of death (1998)

Delusa per l’ennesima volta da James, che a Cipro l’ha addirittura abbandonata, Agatha torna a casa depressa e apatica. Cerca di distrarsi partecipando alle riunioni delle Dame di Carsely, ma anche lì non trova nulla che la interessi. Si dibatte, infatti, della proposta che l’azienda idrica appena fondata ha fatto al consiglio comunale di Ancombe, un villaggio vicino, e cioè di prelevare giornalmente l’acqua della sorgente del posto, dietro pagamento. Nel consiglio ci sono due schieramenti opposti, chi pensa sia bene accettare, perché il comune incassa dei soldi e non si fa del male a nessuno, e chi sostiene che sarebbe un’indegna commercializzazione di un bene comune… Agatha trova tutto ciò piuttosto noioso, fino a quando, su richiesta del suo vecchio amico-nemico Roy Silver, decide di curare il lancio dell’azienda idrica. E appena presa la decisione, s’imbatte nel corpo del presidente del consiglio comunale proprio sotto la sorgente. Era piuttosto anziano, il morto: è scivolato e ha battuto la testa o qualcuno lo ha ucciso? Agatha si mette a investigare: riuscirà a ottenere l’aiuto di James e a riprendere in tal modo la loro relazione? (goodreads)

Agatha e James non si parlano dopo Cipro. E oltre al fatto che lui le manca, non ce la fa proprio a fare la dama di Carsely e attività simili. Così quando il suo ex collaboratore Roy, amico-nemico (che poi mi chiedo come faccia a considerarlo ancora un amico) la chiama per proporle di curare il lancio pubblicitario della nuova azienda idrica, lei prima gli sbatte il telefono in faccia poi però decide di accettare, trovandosi anche in una tresca con l'affascinante proprietario. 
Ovviamente il ritrovamento del cadavere del presidente del consiglio comunale, unico a non aver ancora detto se è favorevole o meno alla cessione della sorgente, ad Agatha stimola il desiderio di ficcanasare in giro. Ma senza James si diverte meno, se ne rende conto anche Bill Wong il poliziotto, che cerca in ogni modo di farli "lavorare" insieme.
La storia è carina, forse non limpidissima. Agatha interroga tutti i membri del consiglio comunale ma non arriva a capo di nulla. Nel frattempo però si concede un "toy boy" e questa situazione la fa continuamente riflettere sulla vecchiaia che avanza.
Secondo me l'autrice ha volutamente ingarbugliare un po' la situazione, non dandoci proprio tutti gli indizi per arrivare alla soluzione. 
Carino, non il migliore della serie finora.
Mio voto: 7 / 10

Tutti su questo treno sono sospetti - Benjamin Stevenson


Titolo originale: Everyone on This Train Is a Suspect (2023)

Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia – una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno –, il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l’ispirazione, senza che qualcuno ci rimetta la pelle?
L’occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l’Australia, da Darwin a Adelaide. Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto.
Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c’è chi procede per deduzione, chi .....(goodreads)

Ho fatto un po' fatica a prendere la mano con lo stile narrativo, pur avendo letto il precedente libro. L'autore è uno showman comico e porta questo stile anche nella sua scrittura, per cui la vicenda si svolge in modo ironico e molto leggero, con vari momenti in cui si sorride pure. Quello che ho trovato fastidioso è tutto l'insieme di "teoria" che snocciola al lettore. Cose tipo "prima devi presentare tutti gli indiziati" o "prima devi fare tutti gli interrogatori e poi smontare gli alibi"; è vero che Ernest è uno scrittore che scrive libri su come scrivere polizieschi, ma tutta sta didattica l'ho trovata troppa. 
La vicenda è carina, e in realtà dietro nasconde tante altre vicende interessanti. In primis anche la vita sentimentale di Ernest, che viaggia con la fidanzata Juliette e ha già pronto l'anello per chiederle di sposarlo ma poi combina un casino pazzesco.
Ammetto di aver fatto un po' confusione ad un certo punto tra gli autori e i loro agenti. E quando Ernest raduna tutti per dipanare la matassa, in realtà mi è parso che, nonostante lui dicesse di aver dato al lettore tutti gli indizi, ha anche ingarbugliato un po' le cose. Chi era l'assassino non l'avevo capito e anche ripensando agli indizi non ci sarei mai arrivata. Mentre invece avevo capito cosa c'era dietro al primo morto.
Tutto sommato, una lettura gradevole. Ho già visto che è in uscita il terzo libro di Ernest Cunningham, mi sa che lo leggerò presto.
Mio voto: 7 e mezzo / 10

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Serie Ernest Cunningham:
#2 Tutti su questo treno sono sospetti

I fantasmi di Ashburn House - Darcy Coates


Titolo originale: The haunting of Ashburn House (2016)

Tutti conoscono Ashburn House. Si sussurra che la proprietaria precedente sia impazzita e che la casa sia infestata. La gente del posto si tramanda storie assurde su quanto accaduto lì negli anni. Ma quando Adrienne, disperata e alla ricerca di un posto in cui stare, eredita l’antica dimora fatiscente, la vede solo come un’àncora di salvezza... finché non cala la notte. Una presenza potente e arrabbiata è determinata a farsi sentire. Alla fine, Adrienne non può più ignorare che quella casa sia diventata una minaccia oscura e impalpabile. Tirando le fila di un mistero vecchio di decenni, si rende conto di essere diventata preda di un’entità soprannaturale e carica di un forte risentimento. Non sa come fuggire né come sopravvivere. Solo di una cosa è i morti di Ashburn House non sono riusciti a trovare pace. (goodreads)

Cercavo un libro con dei fantasmi e ho trovato questo. Ammetto che avevo un po' paura che non mi facesse dormire di notte (infatti l'ho letto solo di giorno). E in effetti, alcune scene un po' horror ci sono. Però nel complesso la storia è interessante, regge bene. A me ha creato pathos, lo ammetto. Mi è piaciuto lo svolgimento, mi è piaciuta la spiegazione della vicenda. Mi è piaciuto Wolfgang il gatto, ovviamente. La scrittura è accattivante, avevo voglia di continuare a girare le pagine. Lo ammetto, mi è piaciuto molto.
Mio voto: 8 / 10

mercoledì 27 novembre 2024

La confraternita degli storici curiosi - Jodi Taylor


Titolo originale: Just One Damned Thing After Another (2013)

Dietro la facciata apparentemente innocua dell’Istituto di ricerche storiche Saint Mary, si nasconde ben altro genere di lavoro accademico. Guai, però, a parlare di «viaggio nel tempo»: gli storici che lo compiono preferiscono dire che «studiano i maggiori accadimenti nell’epoca in cui sono avvenuti». E, quanto a loro, non pensate che siano solo dei tipi un po' eccentrici: a ben vedere, se li si osserva mentre rimbalzano da un’epoca all’altra, li si potrebbe considerare involontarie calamite-attira-disastri. La prima cosa che imparerete sul lavoro che si svolge al Saint Mary è che al minimo passo falso la Storia vi si rivolterà contro, a volte in modo assai sgradevole. Con una vena di irresistibile ironia, la giovane e intraprendente storica Madeleine Maxwell racconta le caotiche avventure del Saint Mary e dei suoi protagonisti: il direttore Bairstow, il capo Leon Farrell, Markham e tanti altri ancora, che viaggiano nel tempo, salvano il Saint Mary (spesso - anzi sempre - per il rotto della cuffia) e affrontano una banda di pericolosi terroristi della Storia, il tutto senza trascurare mai l’ora del tè. Dalla Londra dell’Undicesimo secolo alla Prima guerra mondiale, dal Cretaceo alla distruzione della Biblioteca di Alessandria, una cosa è certa: ovunque vadano quelli del Saint Mary, scoppierà il finimondo. (goodreads)

Attenzione: contiene spoiler sulla trama

L'idea di questo libro mi piaceva. Un gruppo di studiosi che può tornare indietro nel tempo e osservare se le cose si sono svolte davvero in un modo oppure no. In realtà mi ha un po' ricordato "Timeline" di Chricton. Poi però la storia ha ovviamente bisogno di un cattivo, e il cattivo esce da un episodio del passato successo al direttore Bairstow, il cattivo ha rubato due capsule del tempo e le usa come strumento turistico per viaggiatori e per distruggere la storia e il Saint Mary. Ovviamente il cattivo ha delle talpe al Saint Mary, altrimenti non si vede come potrebbe fare. Oltretutto l'autrice ce li fa subito apparire come stronzi e maniaci perchè dobbiamo provare odio verso di loro.
La scrittura è gradevole, anche briosa, il libro scorre bene anche se ha alcune parti (secondo me, volutamente) confuse. Alcune scene sono un po' tanto "cinematografiche".
Mi è piaciuto fino a circa due terzi. Quando comincia a svilupparsi la battaglia campale tra buoni e cattivi, diventa un po' confuso.
Ho trovato carina la storia d'amore tra Max e Farrell, anche se ho trovato inutile e assurda la scena di sesso e ancor più inutile l'aborto (spontaneo) che ha provato a creare una crepa tra i due personaggi, con tanto di intero istituto che si rivolta contro Max (che poveretta manco sapeva di essere incinta all'epoca). 
Il libro lascia chiaramente intendere che c'è un seguito perchè gli storici fanno una scoperta che può cambiare il mondo e si prendono alcuni giorni di vacanza.
Ero partita con delle aspettative che in realtà sono state un po' deluse. La vicenda parte con brio, è interessante. Poi però esagera tra morti, sparatorie e dintorni. Oltretutto, ho più volte avuto la sensazione che Max abbia una importanza per il Saint Mary che vada oltre il semplice fatto di essere una storica; o mi sbaglio io, o ipotizzo che verrà svelato nei prossimi libri.
Non sono invogliata a leggere subito il secondo libro, ma probabilmente fra qualche tempo lo farò.
Lettura gradevole ma con problemi di linearità nelle vicende narrate, con tanti personaggi (alcuni dei quali si confondono un po') nessuno dei quali viene approfondito (ad esempio di Max sappiamo solo che non vuole parlare della sua infanzia), e alcune scene un po' da cinema. Magari qualcosa troverà sviluppo nei libri successivi.
Mio voto: 7 / 10 

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The Chronicles of St Mary's:
#1 La confraternita degli storici curiosi

Red fox road - Frances Greenslade


Titolo originale: Red fox road (2020) 

Francie e i suoi genitori sono in viaggio. È primavera, sono partiti dalla British Columbia, in Canada, diretti verso il Grand Canyon per un’escursione. Quando imboccano quella che dovrebbe essere una scorciatoia, succede il disastro: si rompe la coppa dell’olio e si ritrovano bloccati su una strada forestale in mezzo al nulla. Per Francie è quasi impossibile nascondere l’eccitazione: ha spesso fantasticato su come sarebbero riusciti a cavarsela se fossero rimasti isolati nel bosco, e ora ecco l’occasione per mettersi alla prova. Ma le sue abilità – accendere fuochi, costruire tepee e rifugi a tettoia, raccogliere aghi di abete per il tè – saranno sufficienti per sopravvivere quando le ore si trasformeranno in giorni e lei rimarrà da sola? 
Frances Greenslade si conferma una narratrice dallo sguardo molto originale, perfettamente a suo agio nel ritrarre tutto ciò che riguarda la natura, la sopravvivenza nelle terre selvagge così come il mondo – altrettanto pieno di mistero e stupore – nel quale si muove la tredicenne Francie. (goodreads) 

Francie e la sua famiglia rimangono in panne in una strada in mezzo al bosco che non è neanche segnata sulle mappe. Il padre decide di incamminarsi a piedi per cercare la statale seguendo il suo fidato gps. Francie e sua madre rimangono così da sole e si arrangiano come meglio possono. Al quinto giorno, però, quando Francie si sveglia non c'è traccia della madre. E' andata via lasciando un foglietto dove ha scritto di aspettarla perchè sarebbe tornata. Ma i giorni passano e Francie,  si rende conto che rimanere lì significa morire di sete o di fame e decide prima di muoversi con bussola e mappa per cercare l'acqua. Poi dopo alcuni giorni capisce che deve provare a raggiungere la statale perchè i soccorsi non sarebbero arrivati. In questo sembra aiutata da una piccola volpe rossa (da cui prende il nome del sentiero su cui la accompagna la volpe) e successivamente un cane, Buddy.  
Francie è appassionata di storie di avventure e di sopravvivenza, ed è il motivo per cui riesce a trovare stratagemmi per ripararsi dal freddo, per trovare la acqua, per sopravvivere in una situazione terribile in cui si trova da sola. Nel frattempo si ricorda di cioè che ha imparato da alcune persone (la nonna, la professoressa, il vicino di casa) e ricorda anche alcuni attimi familiari, in particolare quelli vissuti con la gemella Phoebe, malata di cuore, e di come sono cambiate le cose (e la madre) dopo che Phoebe è morta. E' fortissima la sofferenza che prova Francie nel vedere che la madre si occupa più di Phoebe che di lei (ma ovviamente Phoebe ha bisogno di più accortezze). C'è un lento percorso di consapevolezza che si viene a sviluppare. 
Il libro è decisamente uno young adult, poichè la protagonista è una ragazzina di tredici anni, ed è sicuramente interessante lo spirito di avventura e la mente brillante di questa ragazzina che non si perde d'animo. Forse con una trentina di pagine in meno ci avrebbe guadagnato, poichè le giornate sono tutte molto simili, soprattutto all'inizio, ma magari era proprio l'intenzione che voleva dare l'autrice.  
Mio voto: 7 e mezzo / 10

Genki Kawamura - Se i gatti scomparissero dal mondo


Titolo originale: 世界から猫が消えたなら (2012)
Titolo inglese: If cats desappeared from the world

Di lavoro fa il postino, mette in comunicazione le persone consegnando ogni giorno decine di lettere, ma il protagonista della nostra storia non ha nessuno con cui comunicare. La sua unica compagnia è un gatto, Cavolo, con cui divide un piccolo appartamento. I giorni passano pigri e tutti uguali, fin quando quello che sembrava un fastidioso mal di testa si trasforma nell’annuncio di una malattia incurabile. Che fare nella settimana che gli resta da vivere? Riesce a stento a compilare la lista delle dieci cose da provare prima di morire. Non resta nulla da fare, se non ma ecco che ci mette lo zampino il Diavolo in persona. E come ogni diavolo che si rispetti, anche quello della nostra storia propone un patto, anzi un vero affare. Un giorno di più di vita in cambio di qualcosa. Solo che la cosa che il Diavolo sceglierà scomparirà dal mondo. Rinunciare ai telefonini, ai film, agli orologi? Ma certo, in fondo si può fare a meno di tutto, soprattutto per ventiquattr’ore in più di vita. Se non fosse che per ogni oggetto c’è un ricordo. E che ogni concessione al Diavolo implica un distacco doloroso e cambia il corso della vita del protagonista e dei suoi cari. Soprattutto quando il Diavolo chiederà di far scomparire dalla faccia della terra loro, i nostri amati gatti. Kawamura Genki ci costringe a pensare a quello che davvero è alle persone che abbiamo accanto, a quello che lasceremo, al mondo che costruiamo intorno a noi.(goodreads)

Libro molto toccante, soprattutto verso il finale. Quando il diavolo propone di far scomparire i gatti, allora riaffiorano i ricordi più potenti. Perchè va bene rinunciare ai cellulari ma il gatto è un essere che ha un cuore, ha calore, e al gatto è legata la figura della madre di lui, morta da quattro anni, ma anche la figura del padre con cui non c'è più alcun rapporto dalla morte della madre. Come si possono far scomparire i gatti? Come si può decidere di far scomparire qualcosa dal mondo per un nostro egoismo? Forse tutte le liste delle cose che vogliamo fare prima di morire sono solo stupidaggini, quello che davvero è importante ci viene da dentro, quando sentiamo che i ricordi affiorano troppo prepotentemente e ci rendiamo conto di chi è la persona che davvero vogliamo salutare prima di morire.
Un libro scritto con la delicatezza tipica di molti scrittori giapponesi, dove dietro alla storia scorrevole ci sono delle riflessioni profonde. Le ultime trenta pagine le ho lette quasi tutte con le lacrime agli occhi.
Mio voto: 7 e mezzo / 10